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oggi è un bel giorno per morire

27 ottobre 2010

1° giorno tour 2010

1° giorno di viaggio,528 complessivi, il contakilometri della poderosa segna 68531km, 40000 in più da quando freschi e puliti nel maggio 2009 dall’Italia è iniziata la nostra avventura.

Il viaggio continua:

Okinawa 27 ottobre 2010: 5 del mattino, piove….ma.. sai come si dice: viaggio bagnato viaggio fortunato, o qualcosa di simile….
Carichiamo la poderosa, quanto tempo è passato, anche sotto la pioggia è ….poderosa, come sempre.

Ultimo sguardo all’appartamento,  è tutto ok, dai Shizu  sali andiamo.

Passiamo da Takako( sorella di shizu) che ci sta aspettando sotto la pioggia per darci due borsette con onighiri, the, caffe e altre cosette da portare a bordo per il viaggio .
Piove ma i pochi chilometri che ci separano dal porto sono piacevoli, non ci importa se arriviamo bagnati, la voglia di andare di ricominciare è tanta, Shizuyo è contenta, cosi raggiante che il suo sorriso sembra scaldarmi.
È in arrivo un tifone, con la pioggia e il vento ci siamo già presentati, ora manca il mare con le sue onde, e ragazzi, è davvero agitato, nel tragitto Okinawa- Giappone non si fermerà in 2 piccole isole, le banchine non sono sicure, e in un'altra dovremmo fare ben 3 tentativi per riuscire ad entrare nel porto.

Facciamo i biglietti, Shizuyo beve la medicina contro il mar di mare, saliamo a bordo i marinai sistemano la poderosa con 4 cinghie ben tese, controlliamo il lavoro e andiamo nel salone.
Non facciamo a tempo a entrare nella stanza dei futon che Shizuyo tolte le scarpe si sdraia e si addormenta subito, dopo un po’ gli tolgo delicatamente o forse no  gli occhiali, gli aveva  tutti di traverso, che tenerezza.
 Dormirà per le prossime 24 ore, tutte e 24, solo due rapidissime alzate, quando la nave a fatto scalo, stile zombi dove la accompagno a fare pipi…incredibile, non si è accorta di nulla, e vi garantisco che il mare era grosso, impossibile stare fermi anche da sdraiati, anche il ristorante, dopo un breve tentativo si è scusato ma ha dovuto chiudere.
Personalmente mi piace il mare in tempesta, ho sempre trovato rilassante guardare e sentire il rumore delle onde.
Da  ragazzo ho lavorato due stagioni come marinaio, e quando si usciva con il mare grosso mi piaceva molto di più, non so, lo trovo…rilassante.

Bando ai ricordi, il mare è un casino, io non so che fare, mi buttero sul cibo, mangerò 7 onighiri, 3 uova sode, quelle con le faccine disegnate da Takako, un onighiri ed un uovo gli ho lasciati per Shizu, credo che al risveglio avrà fame, tutti i biscottini, 2 banane, e mi comprerò anche due buonissimi gelati, crema con sopra uno strato di azuki e castagne racchiusa in  un croccante guscio di cialda.

Arriviamo al porto di Kagoshima  giovedì 28 alle 9,30  con una sola ora di ritardo.

Shizuyo ha da poco aperto gli occhi, e ora non ha fame: è ancora assonnata quando infreddoliti sulla banchina del porto sistemiamo i caschi, allacciamo bene i giubbotti e ci infiliamo i guanti, la temperatura è differente da quella a cui eravamo abituati, 19 gradi, 10 in meno di Okinawa, che freddino.

Andiamo, la direzione non la sappiamo, usciamo dal porto e al primo incrocio tiriamo a sorte, ok destra, procediamo sino ad un ufficio postale, dobbiamo spedire un pacchetto in italia, a mia madre, è un regalo, un KAKEJIKU che ho scritto io, speriamo gli piaccia.




Ora Shizu è sveglia, sarà il freddo,  ha fame, ci fermiamo a un Lawson, è la settimana delle zuppe, udon,  in offerta, ne approfittiamo , Shizu mangia anche l’ultimo uovo rimasto.

Affianco al Lawson c’è un officina moto, il meccanico viene a incontrarci, vuol sapere del viaggio e controlla la poderosa, chiama anche la moglie che viene portandoci un regalo per il viaggio, poi ci accompagnerà fuori dalla città, nella direzione giusta.
Andiamo tranquillamente, ci godiamo il panorama, è bello aver ripreso il cammino, alle 4 ci fermiamo in un onsen,(terme giapponesi) staremo ammollo 45 minuti, quello che ci voleva con questo freddo.
Visita ad un supermercato per la cena e alla ricerca di un posto per la notte, la temperatura è scesa a 15 gradi, Shizuyo in tenda batte i denti.
 Oggi fatti 122 km.





18 ottobre 2010

Eccoci, quanto di tempo!!!!, siamo rientrati a Okinawa dopo un mese trascorso sull’isola di Kakeroma.
Kakeroma è una piccola isola tutta montagna, dietro a ogni spiaggia, tra una costa rocciosa e l’altra, 4 o 5 case,  e se la spiaggia è grande anche un piccolo paese, come nel caso di Nishiamuro, il  paese dove abbiamo soggiornato, 60 case e un centinaio di persone: per ora, già, non ricordo se ve lo avevo raccontato, ma qui a Nishiamuro c’ero già stato durante un viaggio nel 2007, il paese è abitato da vecchietti, tra questi uno zio e una zia di Shizuyo, e da quel nostro viaggio a oggi se ne sono andati 5 di vecchietti, andati… non andati via, ma andati morti sepolti, in questo caso, in Giappone si fa così, morti bruciati, però.. dopo che erano morti, certamente, insomma capito, non ci sono più.
Il paese è simpatico, non c’e assolutamente niente, come c’è scritto su un manifesto pubblicitario,  kakeroma, non c’è niente, vieni a vedere il tramonto .
La filosofia dei vecchietti è questa, la mattina  si alzano con calma, preparano il the per gli antenati, colazione, poi fanno finta di lavorare nell’orticello dietro casa, un giro sulla spiaggia, una visita al vicino, gli uomini aprono lattine di birra e svuotano bottiglie di sake, a parte la postina che in quanto a bere credo che li batta tutti, che donna, da guinness dei primati.
 Poi viene l’ora del pranzo, quella della siesta, e anche quella del the, e siccome un po’ di movimento fa bene si va a giocare a gateball sino al tramonto.
È l’ora di cena, e dopo sul molo a prendere un pò di fresco,  suonare il sanshin e bere qualche bicchiere, magari con del pesce appena pescato,  eccò, questa è la giornata tipica dei miei amici vecchietti, mitici.
La nostra non era proprio cosi, un mese di duro lavoro, siamo stati ben retribuiti, ma ci hanno fatto sgobbare.
Shizuio non ne poteva più, ho dovuto portarla via, era come si dice arrivata,  così prima di rientrare a okinawa  ci siamo fermati in un'altra isola, molto piu piccola, Yoron,  20km quadrati… qui 4 giorni di relax, spiaggia, spiaggia  e ancora spiaggia, una favola, tutta un'altra isola, tutta un’altra storia.
L’isola ha  60 splendide spiagge, lo so perché le abbiamo visitate tutte, e in tutte eravamo soli, che meraviglia, già, come in una favola, però adesso siamo a casa, e qua è tutta un’altra favola, un casino.
Stiamo sistemando le ultime cose per poi, finalmente riprendere il viaggio.
Abbiamo fatto l’ultimo mercatino e siamo stati fortunati, venduto praticamente tutto.
Tutte le altre cose, vestiti scarpe penne matite una pentola e altre cose le abbiamo regalate, a noi non servono più.
Volete sapere cosa abbiamo fatto a nishiamuro, un poco di tutto, disboscato, sistemato i campi, arato, aggiustato porte, cambiato zanzariere alle finestre, riparato sedie, costruito manici per mazze di legno, rattoppato pavimenti, sistemato impianti elettrici, riparato lavatrici e frigoriferi, lavato piatti e pentole, camerieri, aiutato in cucina, partecipato ad alcune gare alla festa dello sport di kakeroma, aiutato nei preparativi di una festa , insomma tante cose,….. guardate le foto ……clicca qui.
Come vi dicevo ora siamo quasi pronti alla partenza del nuovo tour, prenderemo il traghetto sino a Kagoshima, e poi continueremo sino a Osaka via terra, potremmo arrivare direttamente a Osaka, ma due notti sul traghetto, uffiii, non ne abbiamo proprio voglia.
Qui a Osaka devo risolvere il problema del Carnet De Passage scaduto, quindi non so quanto tempo ci fermeremo.
A PRESTO 





10 settembre 2010


Sono le 5,30 , carico la poderosa, dobbiamo essere al porto alle 6, la nave parte alle 7.
Sta albeggiando, è una splendida mattina.

Arrivamo al porto, facciamo i biglietti e ci imbarchiamo, puntualissima la nave si stacca dalla banchina, Shizuyo ha preso le sue pillole per il mal di mare e rapidamente si addormenta sul futon della stanza comune, io vado avanti e indietro tra il ponte di prua e di poppa a scattare foto e godermi il panorama e questa splendida giornata.




Davanti a un suggestivo tramonto mangiamo ramen e un gelato, poi alle 8,45 il traghetto attracca al porto di Amami, stanotte dormiamo qua e domani con il traghetto delle 10 ci trasferiamo a Kakeroma.

06 settembre 2010

andiamo a Kakeroma

Venerdì andiamo un mese sull’isola di Kakeroma.
Ieri, per salutarci e darci cose da portare, ci ha invitato a pranzo una  sorella di Shizuyo.
 Io visto che ha un garage ne ho approfittato per fare gli ultimi lavoretti alla poderosa.
 Finalmente, grazie a Graziano, (fa anche ridere) di espressionemoto, che mi ha regalato alcuni ricambi, ho sostituito cavo e leva frizione, la vecchia guaina era in condizioni pessime, schiacciata  bruciata e il cavo al suo interno scorreva a fatica nonostante la tenessi sempre ben lubrificata, inoltre la leva essendo consumatissima aveva preso un gioco eccessivo e  rompeva sempre i cavetti, ora è un “burro
 Ho anche costruito una casetta porta.. quello che vuoi, ma non avendo il gas per il saldatore non ho potuto terminarla, ci penserò più avanti.



 Shizuyo a anche carteggiato i telai reggiborse e i paracarene, si erano arrugginiti, ma non abbiamo potuto ancora riverniciarli, in questi giorni piove molto, questo è gia il secondo tifone che passa vicino a Okinawa.

Che cosa andiamo a fare a Kakeroma, intanto per salutare lo zio e la zia di Shizuyo che vivono qua.
 poi abbiamo da lavorare, vi avevo già raccontato che Kakeroma è un paese di vecchietti,
e di quando la prima volta nel 2007 siamo andati su quest’isola;

 ebbene da allora  ci aspettano con impazienza perché tutti hanno qualcosa da farci fare, pulire il cimitero per la festa degli antenati, tagliare un albero, sistemare un cancello, pulire e…tante altre cose.

 A me piace molto aiutare i vecchietti, questo tipo di vecchietti poi in particolare, sapete , sono quei vecchi, come spiegare,…. nei loro occhi, negli sguardi c’è serenità, nei modi, nel loro vivere c’è armonia
   quando li ascolto parlare, quando li vedo giocare a gateball, a dama, quando cucinano, quando camminano, o semplicemente quando stanno cosi immobili senza far niente guardando il mare, (è così, si può stare anche senza far niente,)  io quando li guardo quando  guardo i loro occhi è come se avessi voglia di tuffarmici dentro, sapete sono quei vecchi che riescono ad insegnare  senza parlare , come se, …comunque adesso non ho voglia di parlarne, magari un giorno ne riparliamo, forse

.Ma la giornata non è ancora finita, due amiche di Shizuyo, Icchan e Satomi,  hanno organizzato una cena di buon viaggio a casa di un’altra amica,Yuko, c’era tanto, tantissimo vino, ottimo vino, il ragazzo di Satomi  è un sommelier.

Poi le amiche si sono messe a piangere mentre Shizuyo mostrava le foto e gli raccontava del  prossimo viaggio, la serata sarebbe potuta continuare, ma il padrone di casa, il signor Matsukawa marito di Yuko, era un po’ ….diciamo assorto… è stata una serata divertentissima.


01 settembre 2010

..è arrivata la famiglia...

E' passato un mese lo so ,e non vi ho più dato notizie, ma ero totalmente affaccendato nella ricerca e nell’organizzazione del….no, noo, non del mio prossimo viaggio, una cosa molto, molto più impegnativa:
che cosa?….

sentite sentite, organizzare una settimana di vacanza per la mia famiglia che è venuta a farci visita

È martedì 24 sono le 11 di sera e siamo all’aeroporto,
l’aereo è atterrato in perfetto orario, eccoli, li vedo attraverso il vetro, c’è mia madre mio padre mia sorella Patrizia con Mario e mio nipote Leone, manca solo Rita, mia sorella piccola, con Andrea e i nipotini Tommy e Sofia,(il lavoro) manca anche Maika, ma con lei ci siamo visti qualche mese fa.

Sono tutti molto stanchi quindi taxi e accompagnati subito al residence che avevo prenotato, spiegazione sull’utilizzo del super cesso tecnologico, e di altri elettrodomestici made in japan, poi tanti saluti e buonanotte, domani gli aspetta una giornata piena
.
La giornata del 25 la passiamo fermi in città, cose da vedere anche qua ce ne sono tante, e poi volevo che si riprendessero dal viaggio in aereo.
Siamo stati al mercato, pranzato in un tipico ristorante, poi al castello di Shuri, e per finire come merenda ci siamo rilassati in un localino dove preparano il the verde.

Non siamo ancora entrati che la proprietaria mi chiama per nome, mauri san, mauri san, mi ha subito riconosciuto, sono famosissimo, anche lei legge il blog di Shizuyo.
Presentazioni, si entra, e la moto, e il viaggio e bla bla bla.. insomma le solite cose che ormai per me, che sono un VIP, sono diventate un’abitudine.

Il localino è piccolo ma simpatico, pieno di oggetti di ceramica, il marito; musicista costruttore di pianoforti è anche ceramista, e nel locale espone e vende le sue creazioni, piatti tazze soprammobili e oggettini vari.
Mi sembra che Patrizia abbia comprato qualcosa.
Interessante la preparazione di un particolare tipo di the di Okinawa, ed è anche molto buono, ci siamo divertiti.
La sera cena in un ristorante, ma non ricordo dove, poi a casa per mettersi d’accordo sull’ora della partenza, da domani ho noleggiato una macchina.

Ora non vi faccio la cronaca minuto per minuto di questa vacanza, ma in questi 6 giorni siamo stati a visitare le grotte che la popolazione e i militari hanno utilizzato nella 2 guerra, al museo, al parco della pace, siamo stati al mercato del pesce con annessi tipici e particolari ristorantini.
Un giorno, e visto il posto non potevamo non farlo, siamo stati anche al mare, io Mario e Leone abbiamo anche fatto snorkeling sulla barriera, magnifico.
Ogni giorno siamo andati a pranzo e cena in ristoranti e locali diversi, e devo dire che la famiglia ha apprezzato la cucina Giapponese.

Ho anche organizzato una giornata tutta relax per mia madre, e dai ragazzi, gli e lo dovevo, di madre ce n’è una sola, le ho fornito tutto il necessario per trascorrere una splendida giornata, ago, filo, forbici, e non solo, anche una nuovissima macchina da cucire, è stato bello vedere il suo sguardo di gratitudine mentre chiudevo la porta dietro di me e andavo con il resto della famiglia in giro per l’isola.

La domenica siamo stati invitati a cena dalla famiglia di Shizuyo, poi giro per “chatan city”, caffè seduti ai tavoli fuori il locale mentre Leone scatta foto ai pipistrelli che stavano appesi a testa in giù sulle palme davanti a noi.

E il lunedì, tanto per non farci mancare niente io, Shizuyo, mia madre mio padre e Leone, Patri e Mario erano stanchi non sono venuti, siamo stati a cena in un ristorante teatro, con uno spettacolo tradizionale di Okinawa, con balli e canti, un atmosfera coinvolgente, al punto che, Leone sotto la guida premurosa di una geisha ha anche ballato, che spettacolo.
Poi a casa, domani alle 5 pronti per l’aeroporto.

È il 31 martedì, siamo all’aeroporto, c’è tantissima gente, una confusione ordinata;
succede che è in arrivo un tifone, i voli dopo le 8 sono stati cancellati, l’aereo della famiglia parte alle 7,40, non ci dovrebbero essere problemi, ma si sa, sono tutti un po’ agitati, poi finalmente si imbarcano, in ritardo, ma sono a bordo.
Io e Shizu aspettiamo davanti la grande vetrata il decollo del loro aereo, eccolo, ciao famiglia, buon viaggio, alla prossima.

Eccoci di nuovo in moto, andiamo a sistemare il residence e a consegnare le chiavi, piove e c’è forte vento, gli autobus e la mono rotaia oggi non viaggiano, alcuni negozi hanno chiuso, per sicurezza hanno smontato anche qualche grande cartellone pubblicitario, e la polizia gira facendo annunci sulla sicurezza.
E’ sera sono le 8 e l’allarme è rientrato, il tifone è passato a nord di Okinawa, ancora una volta non l’ho visto, sarà sfortuna o fortuna?









    è arrivato..............
Insieme alla famiglia è arrivato anche il pacco degli sponsor, siamo molto contenti,

La DECATHLON Livorno ci ha offerto una fornitura di abbigliamento tecnico per me e Shizuyo, e in più anche accessori da campeggio.

La CELLULARLINE ci ha offerto INTERPHON F3 PASSENGER, l’innovativo interfono che permette di comunicare senza fili in tutta libertà tra pilota e passeggero.

Graziano di ESPRESSIONEMOTO concessionario esclusivo Honda per Chiavari, Rapallo, Deiva Marina, Santa Margherita Ligure e in generale per il golfo del Tigullio e la provincia di Genova, ampio punto di esposizione, vendita nuovo e usato, accessori e ricambi originali Honda, abbigliamento sportivo, punto assistenza autorizzato Honda, ci ha offerto ricambi per i caschi e materiale di consumo originale per la nostra transalp.







01 agosto 2010

Enzo e le anguille.......

è una splendida mattina, così decidiamo di andare a una mostra di prodotti naturali, piante, fiori, saponi, ecc ecc, ci andiamo con il nostro banchetto, per vedere se riusciamo a vendere qualcosa e recuperare qualche soldo per la multa.

La giornata come ho detto è stupenda, fa molto caldo, e il sole picchia duro.
Sono le 10 quando arriviamo, non possiamo posizionarci all’interno, con gli altri espositori, cosi ci mettiamo fuori, un bel posticino fresco all’ombra di due alberi.

Vengono a trovarci due nostre amiche, le due signore che abbiamo incontrato qualche giorno fa alla casa del mango, anche a loro piace mangiare il mango, soprattutto quando è freee.
-Sugoi sugoi kirei kirei- - grande grande bello bello-  provano tutto, gli piacciono molto i nostri accessori, alla fine dopo un’ora, prima di andare via, ci regalano una pianta di basilico e una di rosmarino, poi ci salutano contente.

Anche noi siamo contenti, hanno comprato 16000 Yen tra braccialetti, orecchini, e pendenti per telefonini, fantastico, abbiamo recuperato i soldi della multa per il carnet de passages scaduto.

Si potrebbe ancora stare e continuare le vendite, come dire “battere il ferro fin che è caldo” ma a noi non piace esagerare, e poi tolti quelli della multa ci avanza ancora qualcosa, per noi va bene cosi, si va a casa.

A pranzo ci invita la sorella di Shizu, ci incontriamo anche con l'altra sorella e la cognata in un simpatico ristorante, e finalmente, e per questo devo ringraziare il mio amico Enzo che dall’italia me lo ha ricordato, ho mangiato l’anguilla, ora in Giappone un cibo ricercato, dicono che aiuti molto nel combattere la stanchezza che in questo periodo, visto il gran caldo, colpisce.

Avrei voluto scattare qualche foto, la presentazione del piatto mi è piaciuta molto, quattro filetti di anguilla poggiati sopra una ciotola di riso bianco, ma la nostra camera digitale ha fatto ancora cilecca, sarà il caldo, forse domani riprende a funzionare, magari provo con l’anguilla….sii, la lancio direttamente nel fiume, magariii….


31 luglio 2010

anello d'argento......

Su indicazioni delle due signore conosciute ieri, siamo davanti alla casa dell’ultimo artigiano orafo rimasto a Okinawa.
Ci accoglie la nipote, anche lei lavora qui.

Entriamo, il vecchietto è seduto per terra davanti a vecchi attrezzi, e con il martello batte su una barretta di argento.
Ci presentiamo e comincia a spiegarci l’antica storia della sua famiglia, lavoravano per il castello, il castello di Ryukyu, cerco di fare qualche foto ma la nostra camera si blocca.

Poi mi chiede se voglio provare a fare qualcosa, un anello per esempi, non aspettavo altro, mi metto in ginocchio davanti alla mia piccola incudine, misura del dito di Shizuyo, eh già, l’anello lo regalerò al mio amore.
Taglio della barretta, la scaldo, poi la raffreddo con l’acqua e lo martello sull’incudine, e poi ancora si scalda si raffredda si batte, sino alla misura voluta.
Nella parte interna, incido la data, e sull’esterno il simbolo di Ryukyu, poi la piego, una prova, una limatina, va bene, posso saldarlo, lo raffreddo, un‘altra limatina alla saldatura, e ora lo lucido.

Avrei voluto fare più foto ma la camera è impazzita, a volte non và.

A Shizuyo piace molto, è contenta, eh si, io so come far felice una donna…
Alla fine questo è il risultato, che ne pensate….

.

30 luglio 2010

..mango free...

Oggi pomeriggio dopo la fisioterapia alla mia spalla, siamo andati alla “casa del mango”, era l’ultimo giorno di una offerta eccezionale.

Paghi un mango e ne mangi quanti ne vuoi, spiego:
entri ti siedi, e cominciano a portarti un mango tagliato a fette, e continuano cosi, finchè non dici basta, io ne ho mangiati otto, capito bene 8, ma non è finita, poi buonissime banane di okinawa, non ricordo quante, e ancora, una fetta di torta, alla fine sono state 2, Shizu non ha mangiato la sua, non ha avuto altra scelta, poi caffè, a scelta caldo o freddo, tutto questo, e se potevi anche di più, per 500 Yen, il prezzo di un mango, fantastico.

A tenerci compagnia in questa abbuffata c’erano anche due simpatiche signore, anche a loro piace il mango, abbiamo passato più di due ore veramente divertenti, abbiamo parlato del nostro viaggio, visto le foto, e come sempre, molte domande.


29 luglio 2010

.è successo ancora...

Siamo andati a cena in una taverna di yakitori,(spiedini di carne di pollo) tipico piatto della cucina giapponese.
C’eravamo appena seduti al bancone, abbiamo scelto il bancone cosi da poter vedere le fasi di preparazione e cottura dello yakitori, quando mi sento chiamare ad alta voce, MAURI SAN, un attimo di confusione, - siete voi, il blog, italia, grande- : ....è successo ancora, mi hanno riconosciuto.

Dovete sapere che Shizuyo da quando è in Italia ha tenuto un blog sulla sua esperienza di vita italiana, che ha sempre aggiornato anche con il viaggio in moto, però essendo personcina riservata alla quale non piace mettersi in mostra, non ha mai pubblicato ne una sua foto e nemmeno il suo nome, si è sempre e solo firmata con il suo nick, onighiri.

La tipa che mi ha riconosciuto è la padrona della taverna e comincia a bombardarci di domande, conosce anche mia nonna Velia, e il suo pezzo di campagna, per via delle foto e dell’articolo che onighiri ha scritto quando abbiamo fatto la raccolta delle olive, e come è rimasta affascinata da quel racconto, non aveva mai visto un olivo.
E in pranzo di natale a casa dei miei, la scuola di onighiri (Shizuyo), e il viaggio, la moto, e la tenda in russia, incredibile, è informata su tutto.

Ci presenta un produttore cinematografico, era già un po’ brillo, ma è stata comunque una piacevole e interessante conversazione.
Poi telefona a un suo amico, un mago del tunig auto, con la passione delle moto, ci presenta e ora abbiamo un appuntamento nella sua officina.

La serata continua per un paio di ore con domande a ritmo incalzante e commenti del tipo - eee sugoi sugoi-, eee grande grande, poi le foto di rito con la poderosa, inchini e ringraziamenti.
Bella serata simpatica compagnia e ottima la cena.
In questa taverna la carne è sempre freschissima, tirano il collo ai polli ogni mattina, e se non trovano i polli il ristorante non apre.
Per noi abituati a mangiare carne e pesce con lo sconto questa cena è stata un esperienza deliziosa.


28 luglio 2010

Carnet De Passages En Douane

 Il Carnet de Passages en Douane (CPD) è scaduto dobbiamo pagare una penale di 13200 Yen, che palle.
E non è finita, il nostro viaggio doveva continuare verso quello che abbiamo chiamato tour Oceania, ma con il CPD scaduto non ci fanno entrare in Australia.

Che fare, semplice, telefono in Italia alla sede che ha emesso il mio CPD, quella di Genova, e spiego la situazione.
Umh si si!! fa dall’altra parte del telefono il funzionario, non so che dire, aspetti che chiedo al collega,   - a s p e t t i   che   c h i e d o   al   c o l l e g a, questa frase mi rende catatonico,

ecco, si, può fare così, scriva una email all’ufficio turismo dell’ACI alla sede centrale a Roma, loro senz’altro le sapranno dire, se poi non le rispondono mi richiami che scriviamo noi!!!!!!!!

Non mi escono altre parole, e tra l’altro dette in modo robotico, che: una mail - ufficio- aci -turismo - roma – non - rispondono – richiamo – ok - bene - grazie.

Sono ancora interdetto quando butto giù due righe esponendo rapidamente il problema, pongo due domande, saluto ringrazio e aspetto.
Contrariamente a quanto sia io che tutti voi state pensando, viste le premesse, incredibile ma vero un paio di giorni dopo ricevo risposta, con tanto di nome e numero telefonico del funzionario incaricato, le risposte in verità erano un pò vaghe e mi lasciavano nella stessa situazione, ma ora avevo un referente, pensavo.
Vista l’ora non posso chiamare in Italia, così telefoniamo alla dogana portuale di Osaka, dove un anno fa ci avevano dato il benvenuto in Giappone.  

Non dobbiamo raccontare più di tanto visto che siamo stati gli unici a entrare nel paese con la moto, rapidamente trovano i nostri documenti, e altrettanto rapidamente ci dicono che dobbiamo pagare una penale, 13600 Yen, ci chiedono l’indirizzo per poterci spedire il modulo di pagamento, e gentilmente ci invitano a pagare entro il giorno 29; efficienza nipponica, come si dice.. rapido eee..in questo caso doloroso, ma un problema anche se costoso è stato risolto.

Ora come facciamo a entrare in Australia, ci occorre un nuovo CPD, telefono al numero dell’ email, suona, continua a suonare, non smette, ecco ci siamo, salve sono mau…- no guardi, io sono la centralinista, l’interno che ha chiamato non risponde, provi dopo.-

Ho provato dopo e ancora dopo e ancora dopo, con il risultato che sono entrato in confidenza con la centralinista.
Sono passati due giorni, continuo a telefonare, la centralinista ormai mi riconosce, chiamo la mattina, chiamo a pranzo, alla sera, ma niente.

Non mi scoraggio troverò qualcuno che mi saprà dare una risposta, provo a chiamare una sede ACI in Toscana, scelgo Livorno per una questione logistica.
Risponditore automatico, digiti 1 - digiti 2 - digiti 7, la cosa gia mi irrita ma al n. 7 risponde un operatore che mi mette in collegamento con l’ufficio del CPD, dove il cortesissimo signor Massimo mi da tutte le risposte che cercavo, scusandosi dice che in 30 anni di lavoro un caso cosi non gli era mai capitato e mi fornice due nominativi con relativi numeri telefonici della sede di Roma, ancora Roma, ma i numeri sono diversi, ok proviamo, grande Massimo, gentile e preciso.

Chiamo subito, suona, una due tre… risponde, stupendo, ma prima delusione, -no guardi è in vacanza e poi non si occupa più dei CPD, deve chiamare..-  e mi da un nuovo nominativo con un nuovo numero interno, chiamo, suona ma non risponde suona suona, poi finalmente risponde, ma è la centralinista, - no guardi oggi non ce -   e domani. - non lo so, provi.-
Rifaccio il numero dell’email, ma la storia si ripete: centralinista, -no non c’è- e domani, -non so provi-.

Sono passati altri 2 giorni, e la conversazione tra me e la centralinista stava diventando monotona, quasi fastidiosa, lei sembrava già conoscere le mie domande e io, io neanche ascoltavo più le risposte, ringraziavo e salutavo; non avevamo più niente da dirci, una storia finita ancor prima di iniziare, non ho mai creduto negli incontri telefonici, com’è dura la vita… ma nessuna divagazione sentimentale, torniamo alla realtà.

Ancora un’altra telefonata, ma questa è diversa, riesco subito a parlare con una simpatica signora che subito si scusa dicendo che non è lei la persona con cui devo parlare, che mi hanno dato il numero sbagliato, che non stanno facendo a scarica barile, io dico, no guardi non lo penso, sono solo sei giorni che dal Giappone chiamo mattina e sera, ma non penso che fate a scarica barile, sono cose che succedono, dopo qualche divertente scambio di vedute mi fornisce il numero esatto, dice lei: a pensarci bene non era poi così diversa.

Telefono, ormai così, con tranquilla rassegnazione, accipicchia ci siamo, dall’altro capo mi rispondono a tono, le cose le sanno, è una simpatica e informata dottoressa, che risponde a tutti i miei quesiti, dopo una settimana di telefonate dal Giappone all’Italia ora so per certo che siamo nella me….

Un altro CPD si può fare, ma devo prima scaricare questo, poi spedirlo in Italia e aspettare quello nuovo.
Morale non possiamo entrare in Australia, almeno sino a quando non avremo un nuovo CPD ma per avere il nuovo dobbiamo prima uscire dal Giappone,.. ai ai ai ..che casino, non so che fare, vi terrò aggiornati ..alla prossima, eee speriamo bene.

26 luglio 2010

riser spiaggia e mango.....

La poderosa va che è una bellezza, l’ultimo lavoro è stato costruire due "riser" di alluminio per alzare un poco quella schifezza di manubrio in ferraccio che ho, il lavoro è venuto bene, e la guida ne ha guadagnato, mi trovo meglio soprattutto nel controllo in piedi, non saranno bellissimi, ma il materiale che ho trovato era di recupero, lo sapete, ho degli antenati genovesi, la prima regola è spendere … anzi la prima regola è, non spendere niente.




 Ieri siamo  andati a provare la poderosa, e gira a destra e gira a sinistra, abbiamo trovato una bellissima spiaggia, tutta per noi, abbiamo pranzato "onighiri" all'ombra dei faraglioni.


Una bella giornata, anche perchè tornando a casa ci siamo fermati in un negozio dove vendono il "mango".
In questo negozio, che spedisce scatole di mango in tutto il Giappone, lo vendono a 500 Yen cadauno, nel market vicino casa li vendono a 1000 Yen, non li abbiamo mai comprati, si intende, sapete..gli antenati.

Entriamo, compriamo il nostro mango, e così, parlando non sappiamo nemmeno come, salta fuori che ci conoscono, hanno letto il nostro blog, insomma ci fanno sedere al tavolo, e vaiii alla grande,  affettano un mango e non basta, ora un fantastico desser, certamente di mango, ooh...... ragazzi che squisitezza, dicono che il mango di Okinawa sia il più buono.
Io dico che è buonissimo.
Ancora tante domande, vogliono vedere le foto, vogliono parlare italiano, poi fuori, per le foto di rito con la Poderosa.
E si, oggi è stata una bella giornata, vi lascio solo un paio di foto per chi è seduto in ufficio.
alla prossima ciao


18 luglio 2010

notizia esplosiva

 Cari amici vicini e lontani, incredibile ma vero a ottobre esce il mio libro, il diario di bordo del viaggio in Giappone: "DUE RUOTE, DUE MATTI, UNA TENDA, edizioni INTERNOS".

eccovi la copertina e un assaggio
Introduzione 
ovvero
                   “guuzendewanakuhitsuzen"

Questa è la storia di un viaggio in moto. Partenza: Chiavari–Italia, dove sono nato io; destinazione: Okinawa-Giappone, dove è nata lei, e lei è Shizuyo. 
Un viaggio in moto per conoscere la gente, le varie culture, la terra che calpestiamo, per vivere giorno per giorno, andare fuori da questa società di consumi dove devi sempre avere di più anche se non lo vuoi, dove viaggi solo su rotaie, vedi sì altre strade ma...
Ecco, noi vogliamo “deragliare”, vivere senza tutto quello che si ritiene indispensabile.
L'idea del giro del mondo, l'idea di andare, l'ho dentro da sempre, lo sognavo sin da bambino.
La vita è breve, troppo breve per sprecarla.
Il nostro viaggio inizia un giorno di primavera; non sappiamo quanto durerà, dipende da molti fattori, dal destino, dalla fortuna.
Shizuyo e io non abbiamo una rotta predefinita: la disegneremo in movimento, la disegneremo sulle valige da moto di alluminio che ci siamo costruiti; non sappiamo le difficoltà che incontreremo, le persone che conosceremo, le storie che ci racconteranno.
Ma di tutto quello che ci accadrà daremo conto in una specie di diario di bordo, che è quello che potete leggere nelle pagine seguenti.
Inutile dire che non abbiamo inventato niente, abbiamo solo messo in moto alcuni eventi, alcune cose, anzitutto:la MOTO, la poderosa - la chiamiamo così, come quella di Ernesto Che Guevara..............





Anche se siamo a luglio, sto raccogliendo le prenotazioni di chi volesse acquistarne una o più copie: nel libro ci sono una trentina di foto a colori, e il costo non dovrebbe superare i 15 euro.Fatemi sapere al più presto se siete interessati e ditemi dove volete che vi venga spedito il libro. 
Grazie!
p.s. viaggiate insieme a noi, acquistate il nostro libro.
      ciao! 
Maurizio e Shizuyo