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oggi è un bel giorno per morire

28 marzo 2012

verso Monte Ramelau


Nell’attesa del Carnet ci siamo messi in viaggio verso la vetta più alta di Timor Est, Mt.Ramelau, che è anche, come dicono i portoghesi la montagna più alta dell’ex impero portoghese, 2963 mt.
Lasciamo Dili che sono le 10 precise, fa caldo e la strada è come tutte le strade da queste parti,  un disastro.
Le strade le hanno fatte gli Indonesiani quando avevano occupato questa parte dell’isola, e sono rimaste le stesse di allora.
I Timorensi non hanno gran  voglia di lavorare, non fanno nessuna manutenzione,  le lasciano così…ogni giorno si aggiunge una nuova buca, crolla un ponte…non importa, guadano il fiume…qua  è tutto così, all’abbandono, una rovina.




Sulla strada incontriamo Paulo, un ragazzo Brasiliano conosciuto a Dili che sta pedalando con una vecchia bicicletta intorno all’isola, ora si è rotta ed è qua fermo presso  uno dei tanti gommisti improvvisati che, viste le condizioni delle strade,  pullulano lungo il percorso.
Anche lui vuole andare al Monte Ramelau, bhè… allora se riescono a riparartela ci si vede sulla vetta, a presto.

Arriviamo a Hatabulico, ai piedi del monte Ramelau, sbagliando strada o meglio…sbagliando  sentiero diverse volte, che sono le 3.














Qua a Hatabulico  normalmente si fermano tutti e proseguono a piedi, siamo a quota 1950 mt. Ci sono ancora 3 kilometri per arrivare al campo base a quota 2200 mt.

Questi 3 kilometri  si possono fare  solo con un 4x 4  e dipende dalle condizioni meteo.
In questo minuscolo villaggio c’è un ostello che con 13 dollari a testa ti fa dormire di da la cena e anche la colazione, ma il posto non ci piace, anche per montare la tenda non troviamo niente di nostro gusto, decidiamo di tentare la salita con la moto, prima però ci informiamo se più su si trova da mangiare, se c’è un posto dove vendono qualcosa, ci dicono di si, bene allora andiamo.

500 metri e arriviamo davanti al cancello, tre lunghi legni messi in orizzontale che devo sfilare dai pali posti nel terreno.

Quello che vedo, con la fatica nelle braccia dopo tante ore di guida su queste fatiscenti strade, non mi piace per niente, un salitone ripido di pietre smosse.
 Ripeto che…  non mi piace, ho fame e sono stanco, ma è qua, davanti a me e mi sta chiamando, non posso deluderla, devo andare.
Shizu tu vai a piedi, questo pezzo lo faccio da solo.
Ingrano la prima e do gas dosandolo con attenzione, le pietre la salita ripida e il troppo peso dietro rendono l’anteriore leggero,  tenere la ruota a terra  mantenere la direzione e l’equilibrio  è difficile e faticoso.
In altre circostanze avrei messo prima seconda spalancato il gas eee… su su  scodando e sparando sassi da una parte all’altra, ma …già... perché non farlo anche adesso penso, se devo cadere almeno lo faccio divertendomi.
Un paio di sgassate, seconda apro la manetta eee…su andare, 300 metri… la poderosa urla e salta da una parte all’altra poi un tornante secco a sinistra, nooo, questo non posso, sulla destra un piccolo spazio dove forse riesco a fermarmi senza cadere, wow…ce l’ho fatta...no, dire proprio di no.

Arriva shizu seguita da una decina di ragazzini curiosi, rimettiamo in piedi la poderosa e smontiamo i bagagli,  ci sono un paio di tornanti veramente impossibili da fare con il carico, mentre loro i ragazzini toccano tutto.
Subito dopo questi due tornanti la strada si fa piana e c’è un grande prato dove decido che ci fermeremo per passare la notte.
Con due viaggi e anche con l’aiuto dei ragazzi riusciamo a portare su tutto, ora vado a prendere la moto, com’è leggera, è come guidare una bicicletta.
Montiamo la tenda e i ragazzini continuano a stare con noi, toccano tutto e vogliono tutto, che stress.
Un ragazzino che aveva aiutato shizu a portare  la tanica dell’acqua continua a seguirla, vuole 5 dollari, lo chiamo e gli dico che non ci sono soldi, grazie ma… no money!.
Tiro fuori un pacco di biscotti e li distribuisco, non lo avessi mai fatto…in 10 minuti siamo circondati da mani tese e altre che si accarezzano lo stomaco, chiedo ancora per sicurezza se più su si può comprare qualcosa da mangiare, mi confermano di si.
Abbiamo ancora 2 pacchi di biscotti, shizu glieli do, noi li ricompriamo domani.
Ma la processione non è finita, è quasi il tramonto e ne arrivano altri 4  e anche loro ci chiedono da mangiare, teniamo 4 fette di pane per la colazione e il resto glielo diamo.