lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

19 agosto 2009

DAY94.....Russia arriviamo............








Vengo svegliato dal rumore della pioggia sulla tenda, sono le 4 devo uscire a mettere il nylon.
Alle 4,30 i lamenti che arrivano dalla moschea mi svegliano completamente, rimango sdraiato ascoltando l’mp3 e aspetto le 7 .
Shizuyo si sveglia, andiamo in negozio a salutare il nonnino  la sorella e i figli di Yasar, vanno al campo a raccogliere le nocciole, oggi vogliono finire, così ad aiutarli va anche Gokhan il pescatore.

Ager la figlia di 15 anni, abbraccia Shizuyo e non smette di piangere .

Torniamo in tenda e facciamo colazione, poi smontiamo tutto e carichiamo la poderosa, Yasar ci chiama, chiude il negozio e saliamo a casa, la mogle Seher ci ha preparato le pannocchie con il the, e un sacchetto di nocciole di I qualita da portare in Giappone.
Ancora Yasar ci rinnova l’invito a tornare, quando vogliamo, questa è una famiglia dice.

 La gente da basso continua a citofonare, vogliono che apra il negozio, ma Yasar fa finta di niente, continua a parlare con noi.

Ora basta, è l’ora di andare, davanti al negozio una piccola folla, tutti vogliono salutarci, strette di mani, foto saluti.
Passiamo anche  a salutare il barbiere e i vecchietti della sala da the, sono tutti molto contenti.

Ok siamo pronti andiamo.

Arrivati a Trabzon andiamo a fare il biglietto,  la nave parte domani,  giovedi 20, ma una volta all’agenzia ci dicono che la nave non parte domani ma, parte oggi mercoledi 19 alle 6.
Molto bene, avevamo tre date per il visto, in coincidenza con la partenza della nave , il 17 il 20 o il 21, Shizuyo ha deciso per il 19, non centrava niente , ma 1-9 in giapponese si legge iku, iku tradotto vuol dire andiamo, cosi Shizuyo ha pensato che questo poteva essere un buon giorno per noi anche se non era un giorno di partenze, e cosi e stato, strana coincidenza.

Facciamo il biglietto, qua accettano solo dollari, ne vogliono 300, contratto per 240 più 20 turkelire, per la moto!!!!??
Ora sono le due, non vi sto a raccontare cosa è successo dopo, cosa abbiamo dovuto fare per entrare nel porto, e una volta dentro, le assurdità, cose fuori da ogni logica, comunque, ora sono le 4 e siamo davanti alla nave.

Aspettiamo che salga anche l’ultima macchina, poi mi fanno cenno di entrare, è rimasto solo un piccolo corridoio fra un muletto e una volvo, gli facci cenno che non ci posso passare, ho le valige impossibile, non ci passo, ma niente, avanti avanti, mi incastro ,ve lavevo detto!, il proprietario del volvo gli urla qualcosa in russo, mi sembra molto arrabbiato.

 Mi spingono un po’ indietro e smonto le valige, rientro ma quando metto la moto sul cavalletto laterale vado a sbattere contro la volvo, devo riuscire e accostarmi di più, non vogliono, mi fanno scendere e dicono che la spostano loro, non è possibile gli dico, pesa molto, ma niente, mi dicono di andare.
Io e Shizuyo ci spostiamo fuori, ci sediamo su una bitta  e guardiamo ridendo gli sforzi di 5 uomini, lo spazio è poco, la moto pesa davvero, non ci riescono, ora con lo sguardo mi cercano, finalmente mi vedono, io apro le braccia ridendo, allora, tutti si mettono a ridere e mi chiamano, ok ok arrivo.

La moto è sistemata, andiamo a fare il controllo dogana e a timbrare i passaporti.

Sono le 5 risaliamo a bordo, la nave parte alle 18, le 18 turke,. Già sapete, vuol dire qualsiasi ora dopo le 18.

Ore 9 il portellone si solleva, mollano gli ormeggi, si parteee, RU……aspetta vogliamo essere sicuri…. ora si, siamo fuori dal porto, ci guardiamo e come fosse un gesto liberatorio gridiamo RUSSIA  ARRIVIAMO.

Il mare è una tavola eppure questa nave non riesce a stare ferma, la puzza di gasolio e di olio motore insieme all’odore di cibo proveniente dalla cucina di bordo conferiscono subito la classe di questa nave.

Non importa ci impossessiamo subito di tre poltrone rigorosamente con schienale rigido e cerchiamo di addattarvi il nostro corpo.
La notte la passiamo, Shizuyo  incastrata tra i braccioli delle poltrone, io sdraiato a terra, è tutto aperto c’è vento e noi abbiamo freddo.