lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

11 aprile 2016

ancora Australia!

Eccoci di nuovo qua, sono passati 9 mesi dal mio ultimo aggiornamento.
 Dove siamo, cosa facciamo?
Siamo in Australia, ci siamo presi una pausa, un po' di tempo per noi, lontano dai problemi giapponesi.
E finalmente, da qui, con l'oceano di mezzo, o perlomeno così mi sembra, shizu e più rilassata distesa e sorridente. Anche se non del tutto, regolarmente una volta la settimana telefona per sapere come procede la malattia di Takako.

 Perché in Australia? Qua abbiamo un amico che da diversi anni continuava a invitarci e così eccoci di nuovo qua. 
Nei nostri approssimativi progetti dovevamo stare solo un paio di mesi, aiutare il mio amico nella realizzazione di un suo sogno, trasformare un vecchio container in un camper, poi rientrare in Italia dove ci aspetta impaziente il nostro sidecar e rimetterci in strada. Ma come sempre, le cose hanno preso una strada differente e siamo ancora qua.
Abbiamo comprato un visto di un anno, comprato anche un piccolo furgone, che per vivere e molto più economico che in ostello, trovato un paio di lavoretti cosi da ripagarci delle spese e... niente, tutto come al solito.

Abbiamo anche avuto la possibilità di sperimentare il sistema ospedaliero australiano, perché?...a niente di grave, un problemino...dove?...li a metà...no no, dall'altra parte, ma dove?.. dove non batte il sole, capito.. o per dirla chiara, il buco del culo, emorroidi.
Insomma saranno stati i tre mesi di cucina non del tutto naturale, anzi molto chimica, del mio amico, sta di fatto che dopo un mesetto di tribolazioni un bel giorno, una domenica per la precisione,non ne potevo più, così decido di andare al pronto soccorso, un delirio guidare, non per il traffico si intende, ma arrivo a destinazione sano..no no no,  salvo...e basta.
Come cittadino italiano io ho diritto a una copertura sanitaria della durata di 6 mesi, non totale e non su tutto,ma una buona percentuale, dipende dal tipo di prestazione.
Spiego il problema alla ragazza dell’accettazione,  - hai un documento…nome ...cosa hai…da quando tempo… da 1 a 10 quanto fa male..hai allergie-… insomma le solite domande ospedaliere, -aspetta lì che poi ti chiameranno-.
45 minuti dopo sono sdraiato su un fianco a spiegare al dottore il mio problema, dopo tanto parlare ho dovuto comunque dirgli; se guardi lo capisci anche da solo e forse meglio, che a spiegare certe cose in un’altra lingua mi risulta un tantino complicato.

Il dottore in effetti è un dottorino con nessuna esperienza, almeno per quanto riguardava il mio problema, devo dire anzi che dal tocco delle sue dita, ricoperte da ben due paia di guanti in lattice, il dottorino aveva un certo timore e imbarazzo, e pensa io pensavo. Dai dottorino fai qualcosa, gli dico. E qualcosa la fa, si toglie i guanti e se ne va, o bella e dove va adesso...

Io ero sistemato su una barella dentro uno di quei box divisi dalle tende, sono simili in tutti gli ospedali, lo vedo andare al centro della sala dove c’è una stazza a vetri, dentro diversi PC e altri camici bianchi. Lui, il dottorino, si rivolge a un tipo in maglietta verde aderente che gli si vedevano tutti i muscoli scolpiti. Questo a quanto pare è il dottore responsabile di turno del pronto soccorso,almeno per oggi. Vedo che discutono, il palestrato gli spiega cosa deve fare,infila spingi.. lo capisco dai gesti che non lasciano dubbi di interpretazione...ma il dottorino scuote la testa. Subito dopo vengono entrambi verso di me, uhm..il dottore è un bel ragazzo dalla pelle e il lineamenti indiani, sarà anche palestrato ma la camminata non è molto macho, è un po' morbida mi capite.
 Mi da una pacca sul sedere e mi dice di stare tranquillo. Oddio sono di spalle col culo nudo e un bel omaccione con la mano poggiata sulla mia natica mi dice di stare tranquillo, provateci voi.

Con piglio deciso di uno che le cose le sa mi apre le natiche senza esitazione eee ...-umm.. Ok, no worries ..go.go-… andiamo dove dico io  ...spingono la barella in un altra stanza, attaccano una mascherina a una bombola e mi fanno respirare a pieni polmoni. Non so che sostanza era, forse solo ossigeno, ma mi stordisce leggermente, o meglio, mi toglie ogni forza mi sento come un budino di gelatina, ho la sensazione di non riuscire più a stare in piedi, di cadere a terra, ma sono  già sdraiato, boh.. sono confuso.
 Con la coda dell’occhio intravedo il dottore mentre si infila i guanti e li cosparge di gel anestetico, dice lui, ma sto aspettando ancora che faccia effetto. 
Questo dottore a differenza del dottorino non ha avuto nessun timore o imbarazzo, c’è andato giù dritto e pesante, non so se per esperienza medica o per così dire ludica, comunque, adesso non me ne frega niente, voglio solo che il dolore e l’imbarazzo finiscano ora. Attimi che sono sembrati un eternità. Tutto finito, io sono morto. Sento dal rumore che si è sfilato i guanti, mi da una pacca sul sedere, e daje con ste toccatine, e mi dice.. -enjoy Australia -.... enjoy chee..ma vedi de annà a fanc ..
Non so quanto ancora mi hanno tenuto su questo lettino con il culo scoperto, ero completamente svuotato e dolorante.  Ritorna il dottorino, dice che ora è tutto finito, che sicuramente sarà da operare, se ritorna come prima, e mi spiega l’iter da affrontare per essere operato in ospedale, mi regalano 4 o 5 siringhe di gel  anestetico e atri medicamenti, mi da il referto da consegnare al mio dottore e mi mandano via.
La sera stessa tutto torna come prima ma grazie alle siringhe di anestetico riesco a sopportare il  dolore e il disagio  un po’ meglio.
Il giorno dopo mi rivolgo al General Practitioner o GP come chiamano qua il medico di base, il quale mi dice che ci sono un paio di mesi di lista di attesa. Un paio di mesi.. non me lo potevano dire in ospedale che risparmiavo questi 90 dollari?...questo è il sistema australiano, fa lui, comunque mi scrive una lettera di presentazione per un dottore privato.
Il giorno dopo vado allo studio del dottore. È un mezzo francese, un certo R.G.Sarre, insomma gente, mettere il mio culo nelle mani di un francese non mi sembra una grande idea ma visto che non c’è di meglio..”vive la france”.
 Lo specialista mi mette sotto terapia per 15 giorni poi si vedrà. Ma la situazione non è cambiata, così decide di operare, 2 legature elastiche niente di complicato, una cosa ambulatoriale, solo un fastidio per 2 o 3 settimane.
Devo dire che  Monsieur G.Sarre  si è rivelato un vero gentiluomo, simpatico e comprensivo, mi ha fatto pure lo sconto, ma alla fine del lavoro, anche lui,  quel “ enjoy australia” se lo poteva risparmiare.
Adesso, se vi interessa, vi informo che lui sta decisamente bene, è quasi nuovo, solo credo sia cambiato qualcosa in me, mi manca il mio dottore palestrato...sto scherzando.

Vi ho detto che finito di aiutare il mio amico ci siamo trasferiti nel nostro piccolo furgone, un Mitsubishi 4x4 che abbiamo trasformato in camper e siamo andati alla ricerca di un lavoro. Abbiamo raccolto ciliegie, potato i ciliegi, per la precisione 1500 piante, piantato rabarbaro, 12000 piantine, dissotterrato radici, arato campi, tagliato erba, riparato moto, auto, modificato trattori, saldato, fatto impianti idraulici.. e tanto altro. Siamo stati pagati e come premio siamo andati in vacanza per un mese in Tasmania, e con il 4 x4 è una vera goduria. Bellissime le strade con grosse buche, sassi, sterrati fangosi, guadi e foreste e laghi e fiumi e spiagge, insomma un vero paradiso per chi come noi ama la natura, la tranquillità, l’avventura e l’imprevisto.

A dimenticavo, siamo stati a trovare un amico, anche lui ligure, di Genova. Si chiama Matteo, lo conosco da diversi anni ma solo via mail, ci siamo scritti la prima volta.. credo 4 o 5 anni fa, scambio di informazioni, anche lui è un motociclista, da allora con regolarità ci teniamo aggiornati. Pensate che al nostro rientro in Italia nel dicembre 2013 ci siamo mancati per pochi metri, e dove ci incontriamo finalmente, qua in Australia, a Sydney dove Matteo e Silvia, la sua ragazza, stanno lavorando.  Siamo stati loro ospiti a cena e abbiamo mangiato un ottimo pesto genovese “made in Sydney” spalmato sul pane perché non avevano dove bollire la pasta, ma comunque buonissimo. Grazie Matteo e Silvia

Ma le vacanze sono finite, ora siamo rientrati in Australia, abbiamo ancora qualche lavoro in sospeso, poi vendiamo il furgone e si ricomincia. Perché non rimane nient’altro: alla fine di un viaggio c’è un altro viaggio da ricominciare


Alla prossima 

colazione sul lago


bagno nel lago
cena sul lago


shizu fa amicizia




forse abbiamo un problema


bagno nel creek



meditazione



incollatura suola scarpe
provviste d'acqua


un mio lavoro
shizu al lavoro






inizio costruzione del bull bar





lavoro finito

amico di shizu

il mio ultimo taglio capolavoro
                                                                        bye bye