lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

22 luglio 2009

DAY66 Teheran ambasciata italiana

 Sono le 5, smontiamo il campo e partiamo subito, voglio arrivare in citta prima del traffico, troviamo la banca alle 7, quando apre parlo con un funzionario e mi dice che non possono fare niente, non accettano nessun tipo di carte di credito.
Come si usa dire siamo nella merda….,la cosa che mi fa sorridere è la faccia di Shizuyo, ……ok non ho altra alternativa , mi rivolgerò all’ambasciata italiana, mi faccio dare l’indirizzo dal gentilissimo funzionario della banca e trovo un pazzo signore che si offre di accompagnarci con la sua moto, è stata una vera fortuna, l’ambasciata è lontanissima ed è molto complicato arrivarci, ma con il sistema di guida iraniano ci siamo arrivati in meno di un ora, poi foto baci e saluti .
Qui incontriamo un funzionario, non si occupa di queste cose, ma è un motociclista e si interessa subito alla nostra situazione, parcheggiamo la moto all’interno dell’ambasciata, presentazioni, un the,  raccontiamo la nostra storia, l’arrivo alla friontiera del Turkemenistan,  i problemi per avere il visa e la decisione di tornare indietro, a Teheran, anche qua stessi problemi, le carte non sono accettate,  il personale dell’ ambasciata è perplesso, ci dicono che qua  le cose non sono molto stabili, che in molti posti ci si deve andare scortati, e poi… dove abbiamo dormito.
 Ci dicono che non si puo andare in questi paesi cosi, all’avventura, siete pazzi, o fortunati cosi ci definiscono.
La fortuna, il motivo che accompagnato la mia vita, sarà per questo che non mi preoccupo mai, nel momento più incasinato accade sempre qualcosa, che da la svolta, che cambia, che risolve.
Come ieri sera, come questa mattina, l’incontro con qesto strano personaggio, che parlava solo farsi, che ci accompagna davanti all’ambasciata e che, anche se non è il posto giusto per risolvere il nostro problema, qua incontriamo un funzionario motociclista, incredibile, questa è la vita il destino, l’avventura, la mia vita.
Dopo il the e le telefonate,  altra botta di fortuna ci fanno accompagnare da un autista sino al consolato d’italia dove risolveranno il nostro problema con un prestito, da soli sarebbe stata un impresa titanica riuscire a trovare il consolato,  poi oggi in citta è un casino con la polizia.
Al consolato tutti molto gentili, poche domande, documenti  e poi mi firmano la richiesta del prestito, 250 euro, perfetto, ritorno all ambasciata con auto diplomatica, ritiriamo i soldi , saluti e via.
Ora Shizuyo è molto contenta, si è rilassata.
Andiamo, vogliamo uscire da Teheran, un casino è gia mezzogiorno, a un semaforo incontriamo un signore dalla faccia simpatica che ci regala un grande pane e ci chiede dove andiamo, cosi ci accompagna per più di 15 km fuori dalla citta, fortuna, chissa……..
.
Finalmente siamo fuori, do gas alla poderosa ,120 130 140 strade come autostrade, ma molto pericolose arriviamo a Karaj verso le 4, siamo impolverati sudati e sporchi da vergogna, devo riconoscerlo e concedere a Shizuyo un hotel, una doccia e ci addormentiamo, sono le 11 quando ci svegliamo, la cena è saltata .