lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

31 luglio 2010

anello d'argento......

Su indicazioni delle due signore conosciute ieri, siamo davanti alla casa dell’ultimo artigiano orafo rimasto a Okinawa.
Ci accoglie la nipote, anche lei lavora qui.

Entriamo, il vecchietto è seduto per terra davanti a vecchi attrezzi, e con il martello batte su una barretta di argento.
Ci presentiamo e comincia a spiegarci l’antica storia della sua famiglia, lavoravano per il castello, il castello di Ryukyu, cerco di fare qualche foto ma la nostra camera si blocca.

Poi mi chiede se voglio provare a fare qualcosa, un anello per esempi, non aspettavo altro, mi metto in ginocchio davanti alla mia piccola incudine, misura del dito di Shizuyo, eh già, l’anello lo regalerò al mio amore.
Taglio della barretta, la scaldo, poi la raffreddo con l’acqua e lo martello sull’incudine, e poi ancora si scalda si raffredda si batte, sino alla misura voluta.
Nella parte interna, incido la data, e sull’esterno il simbolo di Ryukyu, poi la piego, una prova, una limatina, va bene, posso saldarlo, lo raffreddo, un‘altra limatina alla saldatura, e ora lo lucido.

Avrei voluto fare più foto ma la camera è impazzita, a volte non và.

A Shizuyo piace molto, è contenta, eh si, io so come far felice una donna…
Alla fine questo è il risultato, che ne pensate….

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30 luglio 2010

..mango free...

Oggi pomeriggio dopo la fisioterapia alla mia spalla, siamo andati alla “casa del mango”, era l’ultimo giorno di una offerta eccezionale.

Paghi un mango e ne mangi quanti ne vuoi, spiego:
entri ti siedi, e cominciano a portarti un mango tagliato a fette, e continuano cosi, finchè non dici basta, io ne ho mangiati otto, capito bene 8, ma non è finita, poi buonissime banane di okinawa, non ricordo quante, e ancora, una fetta di torta, alla fine sono state 2, Shizu non ha mangiato la sua, non ha avuto altra scelta, poi caffè, a scelta caldo o freddo, tutto questo, e se potevi anche di più, per 500 Yen, il prezzo di un mango, fantastico.

A tenerci compagnia in questa abbuffata c’erano anche due simpatiche signore, anche a loro piace il mango, abbiamo passato più di due ore veramente divertenti, abbiamo parlato del nostro viaggio, visto le foto, e come sempre, molte domande.


29 luglio 2010

.è successo ancora...

Siamo andati a cena in una taverna di yakitori,(spiedini di carne di pollo) tipico piatto della cucina giapponese.
C’eravamo appena seduti al bancone, abbiamo scelto il bancone cosi da poter vedere le fasi di preparazione e cottura dello yakitori, quando mi sento chiamare ad alta voce, MAURI SAN, un attimo di confusione, - siete voi, il blog, italia, grande- : ....è successo ancora, mi hanno riconosciuto.

Dovete sapere che Shizuyo da quando è in Italia ha tenuto un blog sulla sua esperienza di vita italiana, che ha sempre aggiornato anche con il viaggio in moto, però essendo personcina riservata alla quale non piace mettersi in mostra, non ha mai pubblicato ne una sua foto e nemmeno il suo nome, si è sempre e solo firmata con il suo nick, onighiri.

La tipa che mi ha riconosciuto è la padrona della taverna e comincia a bombardarci di domande, conosce anche mia nonna Velia, e il suo pezzo di campagna, per via delle foto e dell’articolo che onighiri ha scritto quando abbiamo fatto la raccolta delle olive, e come è rimasta affascinata da quel racconto, non aveva mai visto un olivo.
E in pranzo di natale a casa dei miei, la scuola di onighiri (Shizuyo), e il viaggio, la moto, e la tenda in russia, incredibile, è informata su tutto.

Ci presenta un produttore cinematografico, era già un po’ brillo, ma è stata comunque una piacevole e interessante conversazione.
Poi telefona a un suo amico, un mago del tunig auto, con la passione delle moto, ci presenta e ora abbiamo un appuntamento nella sua officina.

La serata continua per un paio di ore con domande a ritmo incalzante e commenti del tipo - eee sugoi sugoi-, eee grande grande, poi le foto di rito con la poderosa, inchini e ringraziamenti.
Bella serata simpatica compagnia e ottima la cena.
In questa taverna la carne è sempre freschissima, tirano il collo ai polli ogni mattina, e se non trovano i polli il ristorante non apre.
Per noi abituati a mangiare carne e pesce con lo sconto questa cena è stata un esperienza deliziosa.


28 luglio 2010

Carnet De Passages En Douane

 Il Carnet de Passages en Douane (CPD) è scaduto dobbiamo pagare una penale di 13200 Yen, che palle.
E non è finita, il nostro viaggio doveva continuare verso quello che abbiamo chiamato tour Oceania, ma con il CPD scaduto non ci fanno entrare in Australia.

Che fare, semplice, telefono in Italia alla sede che ha emesso il mio CPD, quella di Genova, e spiego la situazione.
Umh si si!! fa dall’altra parte del telefono il funzionario, non so che dire, aspetti che chiedo al collega,   - a s p e t t i   che   c h i e d o   al   c o l l e g a, questa frase mi rende catatonico,

ecco, si, può fare così, scriva una email all’ufficio turismo dell’ACI alla sede centrale a Roma, loro senz’altro le sapranno dire, se poi non le rispondono mi richiami che scriviamo noi!!!!!!!!

Non mi escono altre parole, e tra l’altro dette in modo robotico, che: una mail - ufficio- aci -turismo - roma – non - rispondono – richiamo – ok - bene - grazie.

Sono ancora interdetto quando butto giù due righe esponendo rapidamente il problema, pongo due domande, saluto ringrazio e aspetto.
Contrariamente a quanto sia io che tutti voi state pensando, viste le premesse, incredibile ma vero un paio di giorni dopo ricevo risposta, con tanto di nome e numero telefonico del funzionario incaricato, le risposte in verità erano un pò vaghe e mi lasciavano nella stessa situazione, ma ora avevo un referente, pensavo.
Vista l’ora non posso chiamare in Italia, così telefoniamo alla dogana portuale di Osaka, dove un anno fa ci avevano dato il benvenuto in Giappone.  

Non dobbiamo raccontare più di tanto visto che siamo stati gli unici a entrare nel paese con la moto, rapidamente trovano i nostri documenti, e altrettanto rapidamente ci dicono che dobbiamo pagare una penale, 13600 Yen, ci chiedono l’indirizzo per poterci spedire il modulo di pagamento, e gentilmente ci invitano a pagare entro il giorno 29; efficienza nipponica, come si dice.. rapido eee..in questo caso doloroso, ma un problema anche se costoso è stato risolto.

Ora come facciamo a entrare in Australia, ci occorre un nuovo CPD, telefono al numero dell’ email, suona, continua a suonare, non smette, ecco ci siamo, salve sono mau…- no guardi, io sono la centralinista, l’interno che ha chiamato non risponde, provi dopo.-

Ho provato dopo e ancora dopo e ancora dopo, con il risultato che sono entrato in confidenza con la centralinista.
Sono passati due giorni, continuo a telefonare, la centralinista ormai mi riconosce, chiamo la mattina, chiamo a pranzo, alla sera, ma niente.

Non mi scoraggio troverò qualcuno che mi saprà dare una risposta, provo a chiamare una sede ACI in Toscana, scelgo Livorno per una questione logistica.
Risponditore automatico, digiti 1 - digiti 2 - digiti 7, la cosa gia mi irrita ma al n. 7 risponde un operatore che mi mette in collegamento con l’ufficio del CPD, dove il cortesissimo signor Massimo mi da tutte le risposte che cercavo, scusandosi dice che in 30 anni di lavoro un caso cosi non gli era mai capitato e mi fornice due nominativi con relativi numeri telefonici della sede di Roma, ancora Roma, ma i numeri sono diversi, ok proviamo, grande Massimo, gentile e preciso.

Chiamo subito, suona, una due tre… risponde, stupendo, ma prima delusione, -no guardi è in vacanza e poi non si occupa più dei CPD, deve chiamare..-  e mi da un nuovo nominativo con un nuovo numero interno, chiamo, suona ma non risponde suona suona, poi finalmente risponde, ma è la centralinista, - no guardi oggi non ce -   e domani. - non lo so, provi.-
Rifaccio il numero dell’email, ma la storia si ripete: centralinista, -no non c’è- e domani, -non so provi-.

Sono passati altri 2 giorni, e la conversazione tra me e la centralinista stava diventando monotona, quasi fastidiosa, lei sembrava già conoscere le mie domande e io, io neanche ascoltavo più le risposte, ringraziavo e salutavo; non avevamo più niente da dirci, una storia finita ancor prima di iniziare, non ho mai creduto negli incontri telefonici, com’è dura la vita… ma nessuna divagazione sentimentale, torniamo alla realtà.

Ancora un’altra telefonata, ma questa è diversa, riesco subito a parlare con una simpatica signora che subito si scusa dicendo che non è lei la persona con cui devo parlare, che mi hanno dato il numero sbagliato, che non stanno facendo a scarica barile, io dico, no guardi non lo penso, sono solo sei giorni che dal Giappone chiamo mattina e sera, ma non penso che fate a scarica barile, sono cose che succedono, dopo qualche divertente scambio di vedute mi fornisce il numero esatto, dice lei: a pensarci bene non era poi così diversa.

Telefono, ormai così, con tranquilla rassegnazione, accipicchia ci siamo, dall’altro capo mi rispondono a tono, le cose le sanno, è una simpatica e informata dottoressa, che risponde a tutti i miei quesiti, dopo una settimana di telefonate dal Giappone all’Italia ora so per certo che siamo nella me….

Un altro CPD si può fare, ma devo prima scaricare questo, poi spedirlo in Italia e aspettare quello nuovo.
Morale non possiamo entrare in Australia, almeno sino a quando non avremo un nuovo CPD ma per avere il nuovo dobbiamo prima uscire dal Giappone,.. ai ai ai ..che casino, non so che fare, vi terrò aggiornati ..alla prossima, eee speriamo bene.

26 luglio 2010

riser spiaggia e mango.....

La poderosa va che è una bellezza, l’ultimo lavoro è stato costruire due "riser" di alluminio per alzare un poco quella schifezza di manubrio in ferraccio che ho, il lavoro è venuto bene, e la guida ne ha guadagnato, mi trovo meglio soprattutto nel controllo in piedi, non saranno bellissimi, ma il materiale che ho trovato era di recupero, lo sapete, ho degli antenati genovesi, la prima regola è spendere … anzi la prima regola è, non spendere niente.




 Ieri siamo  andati a provare la poderosa, e gira a destra e gira a sinistra, abbiamo trovato una bellissima spiaggia, tutta per noi, abbiamo pranzato "onighiri" all'ombra dei faraglioni.


Una bella giornata, anche perchè tornando a casa ci siamo fermati in un negozio dove vendono il "mango".
In questo negozio, che spedisce scatole di mango in tutto il Giappone, lo vendono a 500 Yen cadauno, nel market vicino casa li vendono a 1000 Yen, non li abbiamo mai comprati, si intende, sapete..gli antenati.

Entriamo, compriamo il nostro mango, e così, parlando non sappiamo nemmeno come, salta fuori che ci conoscono, hanno letto il nostro blog, insomma ci fanno sedere al tavolo, e vaiii alla grande,  affettano un mango e non basta, ora un fantastico desser, certamente di mango, ooh...... ragazzi che squisitezza, dicono che il mango di Okinawa sia il più buono.
Io dico che è buonissimo.
Ancora tante domande, vogliono vedere le foto, vogliono parlare italiano, poi fuori, per le foto di rito con la Poderosa.
E si, oggi è stata una bella giornata, vi lascio solo un paio di foto per chi è seduto in ufficio.
alla prossima ciao


18 luglio 2010

notizia esplosiva

 Cari amici vicini e lontani, incredibile ma vero a ottobre esce il mio libro, il diario di bordo del viaggio in Giappone: "DUE RUOTE, DUE MATTI, UNA TENDA, edizioni INTERNOS".

eccovi la copertina e un assaggio
Introduzione 
ovvero
                   “guuzendewanakuhitsuzen"

Questa è la storia di un viaggio in moto. Partenza: Chiavari–Italia, dove sono nato io; destinazione: Okinawa-Giappone, dove è nata lei, e lei è Shizuyo. 
Un viaggio in moto per conoscere la gente, le varie culture, la terra che calpestiamo, per vivere giorno per giorno, andare fuori da questa società di consumi dove devi sempre avere di più anche se non lo vuoi, dove viaggi solo su rotaie, vedi sì altre strade ma...
Ecco, noi vogliamo “deragliare”, vivere senza tutto quello che si ritiene indispensabile.
L'idea del giro del mondo, l'idea di andare, l'ho dentro da sempre, lo sognavo sin da bambino.
La vita è breve, troppo breve per sprecarla.
Il nostro viaggio inizia un giorno di primavera; non sappiamo quanto durerà, dipende da molti fattori, dal destino, dalla fortuna.
Shizuyo e io non abbiamo una rotta predefinita: la disegneremo in movimento, la disegneremo sulle valige da moto di alluminio che ci siamo costruiti; non sappiamo le difficoltà che incontreremo, le persone che conosceremo, le storie che ci racconteranno.
Ma di tutto quello che ci accadrà daremo conto in una specie di diario di bordo, che è quello che potete leggere nelle pagine seguenti.
Inutile dire che non abbiamo inventato niente, abbiamo solo messo in moto alcuni eventi, alcune cose, anzitutto:la MOTO, la poderosa - la chiamiamo così, come quella di Ernesto Che Guevara..............





Anche se siamo a luglio, sto raccogliendo le prenotazioni di chi volesse acquistarne una o più copie: nel libro ci sono una trentina di foto a colori, e il costo non dovrebbe superare i 15 euro.Fatemi sapere al più presto se siete interessati e ditemi dove volete che vi venga spedito il libro. 
Grazie!
p.s. viaggiate insieme a noi, acquistate il nostro libro.
      ciao! 
Maurizio e Shizuyo

17 luglio 2010

la poderosa è pronta

Oggi devo sistemare i paramotore che si erano rotti in Russia nello scontro con un animale.

Sono un disastro, non solo si sono rotti, è che assorbendo l’inpatto si sono piegati in diversi punti, piegature difficili, dovrei rifarli, ma non ne ho la fantasia, quindi taglierò, piegherò e modificherò, sino ad avere un risultato che sia accett..…aahh, per tutti i fulmini, perdindirindina, questo lavoro è stupendo, non dico che è come prima , ma solo che è cosi che doveva essere.

Ho finito, abbiamo finito, monto il cupolino mentre Shizuyo sta sistemando il bauletto, poi attacco le valige laterali, le riempiamo di ferri per avere peso, eeeeeeeeee prova del fuoco 
.
Esco a testarla, casco, occhiali, via, rientro dopo 20 minuti, Shizuyo capisce subito il risultato del test, dice che nonostante le dicessi il contrario la mia faccia mi ha tradito….

ok, è vero, la moto è perfetta, finalmente non muove più, è stabile, posso accelerare e controllarla con una mano, impossibile prima, sono soddisfatto, ottimo lavoro dice Shizuyo.

Salutiamo Hiroshi e ci godiamo la strada verso casa .
Stasera la poderosa è tornata nel suo cortile.

Domani si va con alcuni amici a fare barbecue sulla spiaggia, qua molto di moda.





16 luglio 2010

prime impressioni.....

Monto la marmitta, si ho lasciato la vecchia, lo so, sono fatto cosi, ma è gia molto tempo che ho preso possesso dell’officina di Hiroshi, e anche se non ci sono problemi, cosi dice lui , anzi dice che un uomo disturba appena nasce, io non lavoro con tranquillità, poi il materiale che voglio a volte non lo trovo, e non mi piace prenderlo a regalo da Hiroshi, quindi continuero ancora qualche km con questa, sino alla prossima officina che mi si parera davanti, sino al prossimo amico, lo sapete vero.

Marmitta al suo posto, attacco i cavi della batteria giro la chiave pigio il pulsante, ohh la sua voce è musica, con questa marmitta è un pò stonata, ma effettivamente nemmeno io sono un gran cantante, anzi credo di assomigliare a mia madre, e ascoltare mia madre cantare nuoce gravemente alla salute.

Faccio scaldare, solo oggi, visto che ho messo i dischi frizione e l’olio nuovo, il motore per alcuni minuti.. gia basta si parte, prima seconda, accelerata lunga, lo so, non si deve fare, ma devo provarla , salgo e scendo ripetutamente dal marciapiede, entro in un parcheggio e comincio a girare a otto a bassa velocita .
Accelerata, stacco, destra sinistra accelerazione con moto in piega, strappi, faccio di tutto, la moto è diversa, stabile, sono contento, anche se la vera prova la faro domani, con il bauletto e le valige montate e cariche, per oggi va bene così, sono soddisfatto.

15 luglio 2010

manutenzione moto giorno 9

Non riesco a trovare del ferro a sezione rettangolare di spessore adeguato per rifare il telaio posteriore e il rack porta valige, usero lo spezzone di tubo  che il proprietario di un magazzino idraulico mi hanno regalato, farò saltanto il telaietto posteriore.

Allora, piegatubi, mazza, fiamma, misure, si fà per dire, così un pò ad occhio.
Anch’io facevo cosi, dice Hiroshi, però a volte sbagliavo e sprecavo materiale, adesso faccio prima il disegno su carta.

No no, dico io, va bene cosi, è un prototipo, non è il materiale che volevo, la poderosa anche se no è preciso non si lamenta e poi qualcuno diceva che un "po storti siamo tutti",….va bene cosi.è perfetto.
A parte gli scherzi, mi sono meravigliato anch’io, alla fine è venuto un lavoro, un lavoro… ci sembra nato, capite.

Sull’onda dell’entusiasmo per cosi tanta bravura continuo, e siccome il lavoro come ho detto sta venendo bene, cerco di proseguire su questa scia, volevo mettere i soliti dadi a mo di spessore, ma visto l’andamento decido di passare al tornio e costruire due distanziali precisi e cilindrici, poi reparto saldatura, prova , ancora un’agiustatina qua, una molatina da questo lato, pieghiamo un poco di qua…..ma non è sangue quello che scorre nelle mie vene, è arte allo stato liquido.

È bellissimo, la mia intenzione era di saldare tutto il telaietto al telaio della moto, ma è venuto cosi perfetto e cosi rigido imbullonandolo che decido di lasciarlo cosi.

Ora sistemo il codino  e il portatarga,  sono di plastica, niente che non possa fare con un buon paio di forbici, ho un pò esagerato, ma non si vede niente, la sella nasconde tutto, e poi mi è sempre stato antipatico quel codino.. Shizuyo che mi conosce ride.

Ancora non so se ho risolto o migliorato il problema della poderosa, ma il feeling che sento è positivo, solo la strada mi dirà la verità.
Devo aspettare ancora un giorno, anzi due, domani non posso venire.



12 luglio 2010

manutenzione moto giorno 6

Oggi ho montato i dischi della  frizione, cambiato il dado del mozzetto, un preciso controllo,  non ce n'era bisogno, ma uno sguardo a tutti i componenti l'ho dato, rimonto il carter, fortuna che smontandolo la guarnizione non si e rotta, ho risparmiato.
Il filtro dell'olio già lo avevo istallato e ora carichiamo l’olio, si si tranquilli, lo metto nuovo, e ho anche comprato quello buono, sempre con un occhio al prezzo, "vediamo di capirci".... sarà l’ultima volta, la poderosa lo sa e non si offende.
Montato corona pignone e catena nuovi, ingrassato cuscinetti mozzo posteriore, revisionato con l'aiuto di Shizuyo anche la pinza freni posteriore, che spettacolo.
Un amico di Hiroshi, che ha un negozio di ricambi, guarda e tocca i dischi freno della poderosa, e mi chiede se sono cosi, originali, questi dischi sono molto sottili, sono consumati, dice ??
Si faccio io, sono molto consumati, ma ancora possono farcela, lui commenta devi cambiarli, si rompono, poi ride e rivolgendosi a Hiroshi dice, tutti matti questi europei quando smettono di lavorare..
ummhhh che cosa avra voluto dire!!!???mahhh.


10 luglio 2010

quarto giorno manutenzione moto

Sono le 12 e ho appena terminato la mia lezione di suibokuga, pittura con inchiostro .

Via di corsa da Hiroshi, sono impaziente, sono le 2 e ancora non abbiamo ricevuto nessuna telefonata.
Iniziero i lavori saldando i fili del regolatore, gli ho allungati con spezzoni di filo che non mi convincono molto, ma procedo ugualmente, poi non avendo la guaina termorestringente li nastro, il lavoro è terminato, ma non mi piace per niente, dopo un’ora ancora sono su a pensarci, non mi piace, lo rifarò, cosi non va, nel frattempo arriva la telefonata da tutti e due i negozi.

Si va di corsa, prima fermata la corona, altre comiche, erano tutti preoccupati, 4 commessi, la corona è un pò diversa, questa nuova ha come l’originale una bandella laterale che serve per poggiarci sopra la catena e infastidire meno nelle operazioni di smontaggio,  la mia non l’aveva, i 4 commessi preoccupati non sanno bene come comportarsi, scusi questa è diversa ora come… va bene, va bene, dico io, ehhh, ma cè questo coso, e girano e rigirano le corona confrontandole da ogni angolazione, va bene, tutto ok, tranquilli.
Vogliono sapere che cose , perche questa è diversa ha questo "strano coso", e come fa ad andare bene……..capite la loro totale incompetenza, poi il problema di comunicazione... e che fatica…………….comunque la corona c’è, compro anche una catena e una falsamaglia di ricambio.

Ora al negozio della frizione.
Eccola , è qua davanti ai miei occhi, 7 splendidi dischi, quanto vi ho desiderato, ora siamo pronti.
Torniamo in officina ma ormai è tardi, e con Hiroshi decidiamo di andare a vedere la nuova officina che sta allestendo,
il posto è bellissimo, in riva al mare, grande, un casino, però ci sono gia una ventina di vecchie  moto.

Poi ci porta li vicino, sulla spiaggia da un suo amico, un altro fuori di testa, deve sistemare il motore di in piccolo aereo, un rotax bombardier.

Il posto è uguale a quello di Hhiroshi, quei posti cosi, dove ti ci senti subitio a casa, si parla si beve caffe, si da uno sguardo al motore, solo uno, ancora un caffe, qualche discorso poi sono le 8,30, noi torniamo a casa, ci si vede domani.

Sono le 9 passate quando entriamo al super, ancora troviamo del cibo scontato, meta prezzo, stasera polpo e pesce fresco di okinawa, che giornata.




08 luglio 2010

terzo giorno manutenzione moto

Oggi ho trovato le pastigle anteriori, e anche in questo caso il commesso è rimasto perplesso, e mi ha detto che non le avrebbe cambiate, l'etichetta sulla confezione non riporta il modello della mia moto, e per il commesso, non vanno bene, io le ho prese e le ho anche gia montate,

In un altro negozio ho trovato il filtro olio, altre comiche, stessa cosa, il modello del mio motore non è contemplato, gli ho detto che è uguale al cbr, allo shadow, e lui tentando di sgranare gli occhi ha detto ehh…no, no..ehh, va bene questo,- dico io,- lui abbozza qualche parola di inglese, poi visto le mie insistenze si rivolge a Shizuyo, prova a spiegare, ma Shizuyo lo liquida velocemente con un -va bene , ha detto che va bene.

La corona invece non l'avevano, sono rimasti sorpresi a scoprire che si puo montare anche su altri modelli e sentite sentite anche su altre moto di marca differenti, e se poi volessi......va be lasciamo perdere... 
Comunque dopo diversi controlli incrociati su vari cataloghi, dopo alcune scrollate di internet, dopo che si sono resi conto che davvero è uguale a altri modelli mi hanno detto che l’hanno trovata, costa 8900 yen, non mi interessa, mi serve la compro,  dal fondo del negozio guardando tra gli scaffali gli grido, daigioubu daigioubu, kakimasu kakinmas, va bene va bene, la compro la compro.

Shizu mi dice che bisogna pagare prima, tutto l’importo.
Mi avvicino al bancone e con fare da attore consumato sollevo gli occhiali da sole, sumimasen, tashika desuka, scusa, sei sicuro gli dico ……pausa.. e lui-  si è cosi ..è uguale. - ok, però se non va bene che si fa. dico io -  panico-….no, va bene, dice guardando il collega cercando uno sguardo di approvazione una parola di sostegno.

Vado, lascio Shizuyo a dargli le ultime informazioni, tel.. ecc ecc, e esco dal negozio, in certi casi so diventare molto…...... un profondo respiro, mauri pensa a prati verdi, alle farfalle, rilassati…sembra facile.

Ora non resta che aspettare la telefonata.
Si torna in officina, quindi pinze revisionate pulite e lubrificate, pastigle freni anteriori montate, perfette,
filtro olio istallato, perfetto.

Ho smotato, anzi Shizuyio ha smotatao il telaietto posteriore, il telaietto posteriore è quel incrocchio dove poggia il portapacchi con il bauletto, e dove  vengono anche agganciate le valige laterali.
E' imbullonato in maniera elastica, e muove molto, anche questo contribuisce in maniera negativa alla stabilita e guidabilità della moto.
Conoscevo gia questo problema, ma non l’avevo preso molto sul serio, ma ora ho deciso, costruirò tutto  nuovo e lo salderò al telaio, facendo un'unica struttura, certamente piu rigida e resistente.

Non ho trovato i connettori eletrrici stagni che soddisfacessero la mia richiesta, cosi come preannunciato saldero i fili del regolatore, problema risolto in maniera splendida, perfetto.


06 luglio 2010

primo giorno manutenzione moto...

Primo giorno: lavori di manutenzione e riparazione poderosa.
In realtà è il secondo giorno, i lavori sono iniziati ieri, lunedì.
Per prima cosa ho smontato un copertone da un cerchio che Hiroshi, il nostro nuovo amico il meccanico, mi ha regalato, il copertone è nuovo, mai rotolato, e c’era anche la camera d’aria, nuova pure quella, e da 17, perfetto, che fortuna cambio anche lei, ricordate, sulla mia moto ancora monto una camera da 19, in Russia dopo che mi si era disintegrata l’originale avevo trovato solo quella misura, sapete come si dice, ..a mali estremi estremi rimedi.
Che fatica, prima smontare il copertone dal cerchio di Hiroshi, poi togliere il mio vecchio copertone, e montare il nuovo, un radiale, 130/80, che duro, poi finalmente dare aria e ricominciare un’altra volta.
….Perchèèèèèèè?????
Perchè ho pizzicato la camera d’aria, proprio così, ho bucatooo, che vergogna, sono fuori allenamento, non importa, si ricomincia, stallonare, ufff!! che duro, estrarre la camera, un piccolissimo forellino, uhm..,ho il sospetto che forse già c’era, che rabbia, rattoppo, rimontare il tutto, prova della verità, dare aria e…….non vi meritate risposta razza di scettici, solo vi dico che ora la poderosa ha una affascinante scarpetta nuova nuova, sono o non sono il meccanico.

Ho smontato la marmitta, credo che ne costruirò una...uhmm…non ne ho idea, ma sicuramente più leggera.
Smontato la frizione per cambiare i dischi, sono proprio finiti, il motore al suo interno è un capolavoro, perfetto, la campana e il rocchetto sono come nuovi, senza nessuna tacca, nonostante lo strapazzamento a cui lo sottoposta in questo inizio viaggio.
E che dire poi dell’olio e del filtro..
Hiroshi, l’amico meccanico, quando ha visto l’olio che avevo scaricato, mi chiede quando l’avevo cambiato, quanti kilometri ci ho fatto.!!??
Non lo mai cambiato, solo i soliti rabbocchi, quest’olio ha 40000 km …dico io: si fa una grande risata e continuando a ridere dice, allora sei davvero un meccanico, tutti così i meccanici.
Poi prendendo un disco di frizione lo guarda, mi guarda strano, noo… faccio io mettendo su un’espressione seria e professionale, andava bene, solo che… oltre i 3000 giri… come dire, davo gas la moto urlava.. eee… rimaneva ferma…altra risata.

Ora il problema è trovare i dischi frizione per questo modello, honda transalp 600, che in Giappone non esiste, e poi vi ho detto della stranezza dei negozi moto qui a Okinawa, in Giappone non so come sia, ma qua, è un incubo.
Non pensate di entrare in un negozio di ricambi e, poggiato il pezzo sul bancone sperare che il commesso ve ne porti uno uguale, non è possibile, guarderanno con distacco lo strano oggetto, e tirata fuori matita e taccuino, cominceranno a farvi delle domande: che cos’è, ohh scusa devo aver sbagliato negozio, esco ma!!.. no no, è proprio questo, c’è scritto Honda dream, il più grande negozio di ricambi per la tua moto, cosi recita l’insegna, traduzione a cura di Shizuyo,
d’accordo, rientriamo rispondiamo al questionario, il commesso mi ha chiesto che cos’è?…. che cos’èee, è la classica domanda che ti rovina la giornata, va bene, andiamo avanti, marca, modello, il nome, l’anno, e tante altre cose,
io veramente volevo solo ..anche un qualcosa che gli assomigli, noo vero, dico io rivolgendomi al commesso: il numero, ci vuole il numero..fa lui..

Ho Lasciato tutte le informazioni richieste, compreso il numero di telefono il colore degli occhi e il numero di mutanda, queste ultime due Shizuyo non le ha volute tradurre, e ora aspettiamo.

Oggi ho smontato la ruota anteriore per sostituire i cuscinetti, la moto è inguidabile alle basse andature, muove molto sull’anteriore, i cuscinetti hanno un leggero gioco, e voglio vedere se sostituendoli la cosa migliora, ho anche smontato la forcella per controllarne i cuscinetti di sterzo, per fortuna, cosi mi sono accorto del problema al connettore del regolatore di tensione, si stava praticamente bruciando, adesso capisco certi sbalzi di corrente che leggevo sul voltmetro.
Ho smontato anche la trasmissione finale, la catena è distrutta.
In un negozio di ricambi ho trovato solo il pignone, l’ho trovato io, frugando tra gli scaffali, l’etichetta riporta alcuni modelli di moto, non la poderosa, il pignone è uguale, ma non per il venditore, il suo catalogo non dice cosi…strana gente,
la corona invece, ancora niente, io vado con le misure lui va con i numeri di catalogo…..ho provato a spiegargli, ma niente, non capisce, il numero il numero mi fa indicando il catalogo.…

Domani non possiamo andare da Hiroshi, ho il fisioterapista, la mia spalla ancora mi da dei problemi .
Andremo in giro per tutti i ricambisti a cercare la corona le pastiglie dei freni, il filtro olio, e devo anche trovare un connettore elettrico stagno, in alternativa salderò i fili che dal generatore vanno al regolatore, cosi da scongiurare definitivamente futuri problemi.

Come facciamo a muoverci ora che la poderosa è ferma, nessun problema, Hiroshi ci ha prestato una moto,




hi hi hi hi, ehi un momento, chi è che sta ridendo?.. lo so, lo so, è un po’.. come dire.. ristretta, ma a caval donato………… 




 

04 luglio 2010

non è casualità...è la mia vita...

è domenica 4 luglio, stiamo cazzeggiando con la moto in giro fuori Okinawa cercando un tratto di mare che ci stimoli, e soprattutto con l'acqua,... non dico che voglio la fossa delle marianne, ma almeno con abbastanza acqua da non dover strisciare le ginocchia sulla sabbia quando nuoto, è forse chiedere troppo..!!

Comunque, proviamo qua...no, non va bene, Shizuyo dice gira a sinistra, ma la strada è senso unico, e che problema c'è, sono italiano, i marciapiedi sono la mia strada...salgo e percorro non più di 20 metri, Shizuyo, sempre lei, dice che non si può, allora entro in una piccola viuzza, ma non posso girare, vedo una scalinata, sono solo pochi scalini, ma abbastanza per risvegliare il funambolo di un tempo, in piedi sulle pedane e do gas, ragazzi io sono sempre stato un amante dei grossi mono, ma quando apri con un bicilindrico...che dire...goduria doppia.

Per fortuna erano solo quattro, non credo che ce l'avrei fatta a continuare,....no, non per la scalinata, ce ne fossero a kilometri, è Shizuyo, non la smetteva più, eehhh che sarà mai, quattro, solo quattro piccoli scalini, manco avessi fatto la scalinata di Montaldo, (genova) a dir la verità lo fatta, ma erano altri tempi e tutta un'altra storia.

Ristabilita la situazione e, come da consiglio di Shizuyo, incollato il culo alla sella percorriamo una stradina stretta, quando qualcosa attira la mia attenzione, devo fare inversione, procedo sino a un piccolo slargo, giro e eccomi qua, questo è quello che aveva stimolato i miei sensi visivi
Non capite, non vi dice niente questa foto….dovete guardare oltre, immaginazione…

Io un posto come questo lo gia visto, ci ho vissuto tanti anni, è come la mia officina, in sardegna.
Il mio pensiero va al mio amico Marco famoso meccanico e a quando a ore improbabili si discuteva di moto e di motori, e poi smontavamo, trasformavamo, davamo nuova vita a qualsiasi cosa, quante serate quante notti con gli amici, quanta birra, e quante risate…
Quanti ricordi, una sera io e  Marco, il famoso meccanico, insieme a Marco, un altro pazzo inventore, e anche a  tanta birra, nella mia officina, tirare fuori da vecchi scatoloni pezzi di motore, carburatori, ruote, dadi bulloni corone fili elettrici e……. montare, rismontare, modificare, inventare, rivettare qualche tubo idraulico di rame per farne un qualcosa di simile, solo nell’aspetto, ma forse neanche poi tanto, a una marmitta; e alle tre di notte portare la moto nel cortile davanti l’officina, ancora un sorso di birra ancora un’altra sigaretta, e senza dire niente, cercando di non fare rumore in un paese deserto ancora immerso nei sogni abbassare la pedivella e.... niente, il primo si sà…è il primo, un altro calcio alla pedivella e il Mandingo… 
chi è il mandingo?….
Uuffi, è vero, scusate quell’opera d’arte si chiamava il mandingo, ci piace dare nomi alle moto, di norma il nome è femminile, perche la moto è la tua compagna, ma in quel caso, non lo sappiamo, sarà stata la serata particolare o forse la birra, chissà, ma questa moto ci sembrava davvero cazzuta, cosi l’abbiamo battezzata il mandingo.

Ma non divaghiamo, dicevo, in silenzio, cercando di non fare rumore diamo un altro calcio alla pedivella e il mandingo suona, aspettate, per dirla tutta URLA che è un piacere, WRUMM..WRUMMMM...!!..prima gas e via, seconda  terza e....eeehh!!.

Le case si illuminano a festa, ma la festa non era per noi, o meglio la festa ce la volevano fare a noi, un putiferio, mancava solo la guardia nazionale, ma non ci importava niente, il mandingo girava che è un piacere e le sue urla erano musica per le nostre orecchie, solo questo contava.
Quante storie in que pochi metri di officina…quanta vita...

Torniamo a tempi più recenti, oggi …Shizuyo dice che come ho messo giù il cavaletto e sono entrato in punta di piedi nel cortile di quello che lei ancora non capiva che cosa era, il mio sguardo è cambiato, come quando guido in fuoristrada o come quando mangio un dolce, come un bambino dice lei.
Forse ha ragione, ma se poteste vedere cosa vedo io quando mio guardo attorno, a voi sembreranno solo ferri vecchi, ma qua io mi ci perdo, che musica, e gli odori, non riesco a tenere lo sguardo fermo, ho gia controllato tutto, ho già visto cosa può servirmi, penso a Marco, quando vedra le foto di questo posto, si rode dall’invidia.

Io parlo e Shizuyo traduce, voglio sapere se ci puo affittare uno spazio, se posso usare la sua attrezzatura e intanto continuo a girare guardare e toccare, meraviglioso.
Il tipo dice - affittare-  non se ne parla, dice che mi ha capito perfettamente, che sa cosa voglio ed è contento di aiutarmi.

Che vi avevo detto, sarà l’officina a trovarmi, è così, non è casualità.. è la mia vita…

E parliamo per ore, tutto il pomeriggio sino alle nove di sera, mi spiega che non ci sono piu posti e meccanici cosi.
Ci si saluta con un bicchiere di the, niente birra, a domani, proprio così, possiamo iniziare domani, che grande giornata, fantastico, sono contentissimo.