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oggi è un bel giorno per morire

02 maggio 2013

work in progress

4 mesi dopo,
 ne è passato di tempo. Ragazzi stavamo lavorando sodo, oggi primo maggio festa dei lavoratori abbiamo la giornata libera, così vi racconto qualcosa.
Quante cose sono successe in questi 4 mesi.  
-Avventure-?
..si, possiamo anche chiamarle avventure, in effetti è stata un avventura, iniziata appena abbiamo lasciato la casa di mia sorella a Livorno per andare in Sardegna, lì ho ancora il mio locale, la mia “vecchia officina” dove ho riparato moto per tanti anni.
Era un venerdì quando salutiamo Patri Mario e Leone, rispettivamente sorella cognato e nipote e ci imbarchiamo per Olbia. Direzione Santa Teresa di Gallura , dove ho vissuto e lavorato un bel po’ di anni.
La traversata è stata perfetta, shizu dopo aver preso la pastiglia anti mareo si addormenta e io… io niente, vado su e giù per la nave  aspettando  che arrivi domani.
È sabato mattina 9 febbraio 2013, a Olbia fa un freddo cane, mettiamo i guanti e via verso Santa. L’asfalto è umido e a quanto pare ci sono punti dove ha ghiacciato, devo stare molto attento e andare piano. Appena pochi kilometri fuori Olbia non ho neanche il tempo di pensare che ci ritroviamo con una gran botta lunghi a scivolare per terra.
Una chiazza di ghiaccio e non ho avuto tempo di nulla. Shizu è lontana e non si muove, controllo e mi accorgo subito che il polso sinistro non è messo bene, è in una strana posizione.
 La pode è a terra sdraiata su un fianco, cupolino fiancatina e manubrio, lo avevo messo nuovo l’altro incidente quello di un paio di mesi fa in puglia, sono rotti.
Si fermano alcune macchine e subito la gente ci soccorre, i  sardi sono molto ospitali e si attivano subito per aiutarci. Una donna sistema una coperta e mi ridà la giacca che avevo messo su shizu che tremava dal freddo ma soprattutto dalla paura, un altro chiama l’ambulanza, altri alzano la moto e la spingono fuori dalla strada,  la donna continua a parlare con shizu senza però ricevere risposta.
Poco dopo arriva l’ambulanza, i ragazzi dicono che la mattina è in iniziata presto per loro, questo è già il terzo soccorso per ghiaccio. Forbici alla mano e immediatamente tagliano giacca sciarpa maglia guanti, misurano pressione, mettono il collare coprono e caricano la silenziosa shizu sulla’ambulanza e via verso l’ospedale. Io salgo sulla macchina di una signora che gentilmente mi accompagna all’ospedale.
Il responso è un polso rotto, frattura pluriframmentaria, intrarticolare dell’epifisi distale del radio scomposta dorsalmente. Decidono di ingessare, io preferirei che la operassero  ma il dottore dice che non ci dovrebbero essere problemi con il gesso.
Ci viene a prendere Maika con Sandra, sua madre,  alle 4 finalmente siamo fuori dall’ospedale. 
Shizu ora è rilassata, sta un po’ meglio, shizu scusa mi dispiace ma non ho potuto fare niente, il ghiaccio… shizu mi guarda,  il ghiaccio oppure non sai guidare sull’asfalto..e me lo dice ridendo. Ride ora ma domani non riderà più tanto, credo.
 Ci fermiamo sul luogo dell’incidente, carico bagagli e valige in macchina e alla bell’è meglio riesco a portare la poderosa tutta storta  a casa.
Ho l’impressione che l’asfalto italiano non sia il mio preferito, oppure il rientro in Italia non è in sintonia con il mio karma.



E questa è la prima avventura, l’altra inizia adesso.
A Santa Teresa di Gallura, come ho detto, ho un piccolo locale,  la mia vecchia officina meccanica, che non utilizzo  da molti anni, così abbiamo deciso di farci un appartamentino per Maika.
Faccio fare un paio di preventivi dalle imprese locali, ma gente, sono fuori di testa e fuori dal nostro bugget.  Gli amici - te lo faccio io-…quando arriva il momento di passare dalle parole hai fatti.. beh, lasciamo perdere và…  e allora?  e allora si fa da noi, io e shizu.
 Che l’avventura abbia inizio, e che avventura.
È stata dura, Maika e il nostro amico Marco per qualche giorno ci hanno aiutato, poi quando si è iniziato a fare sul serio… ehi ma dove sono finiti?  Va beh, shizu lascia perdere, facciamo da soli, che è meglio, come direbbe Quattrocchi,  l’assistente di Grande Puffo.  
Unico aiuto quello di Giuseppe un muratore che  ha tirato su le pareti e  intonacato.
Tre mesi di mazza scalpelli carriola macerie sabbia cemento, scavi pietre fogna tubature idrauliche fili elettrici porte finestre pavimenti mattonelle pittura pennelli eee basta, non ne possiamo più, ma finalmente siamo in dirittura di arrivo, è quasi fatta, che avventura.
Il gesso di shizu è stato tolto ed è iniziata la riabilitazione, il lavoro è più lungo di quello che avevo previsto, shizu non è abituata, è la sua prima frattura e fa fatica, sono passati 2 mesi e ancora sente molto dolore e non ha ancora la piena mobilità.
Che altro raccontarvi, date un’occhiata alle foto, prima durante e dopo.

Ma vi starete chiedendo e la moto e il viaggio, è forse finito?   noooo, rimanete sintonizzati, i lavori sono quasi finiti e altre avventure vi aspettano, a presto.