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oggi è un bel giorno per morire

11 giugno 2012

Salam Satu Jiwa


venerdi 8
Mi sveglio presto, mister Narko, l’uomo della security, ci porta il caffè, preparo la moto voglio andare a rifornire così da non creare intoppi alla partenza.
 Poi arriva Nunung con la colazione, finito di sistemare le ultime cose ce ne andiamo un paio d’ore in centro, mister Tigre, Gembong tradotto significa tigre… ah, un'altra cosa il sig. Gembon o Tigre ha chiamato i suoi due figli uno Puma e l’altro Jaguar, ha una vera passione per i felini, in casa ha dodici gatti, ha anche diverse di tigri, ma quelle sono di pietra, dicevo che ce ne andiamo un paio d’ore in centro, abbiamo tempo mister G ha fissato la partenza per le 2, che poi saranno le 3 e poi ancora le 4.


mr Mokhtar and mr Gembong

 Cominciano ad arrivare anche gli altri motociclisti, alla fine saremo in 30, quando mister G. da l’ok alla partenza sono le 4, arriva anche una macchina della polizia, sarà la nostra scorta  nel traffico e ci porterà  fuori la città.
Prima di lasciare la città siamo stati alla sede del giornale il Radar Malang per le foto e un’intervista sul raduno di Blitar, poi finalmente sotto la pioggia si parte.











Arriveremo a Blitar alle 7, registrazione spuntino di benvenuto, ci consegnano il pass e ci dirigiamo sempre scortati dalla polizia al luogo della manifestazione.
Un paesino sulle colline e  tutt’intorno piantagioni di caffè. Nel campo da calcio ci sono montate le tende le toilette e le cucine. C’è il palco per la band e c’è anche una grande catasta di legna che servirà per il falò di inaugurazione, ah… cosa importantissima ci sono tavolate stracolme di cose buone, lo spero, da mangiare.
 sabato 9
 Che serata, ci hanno chiamato sul palco e intervistato, poi mi hanno costretto a ballare il dangut la famosissima danza indonesiana.   Io, diciamo la verità con il ballo non ci azzecco proprio niente, ma stare in mezzo a quelle due ballerine  che muovevano uhm…tutto quello che si può muovere… ne è valsa la brutta figura, altro che falò, qua ci vuole del ghiaccio, tanto ghiaccio.
 Che numeri la notte, la serata è continuata, il governatore della provincia, Mr. Henri Nugroho ha acceso il  falò,  poi la classica danza attorno al fuoco, canti e balli, io non so ma avrò stretto mille mani, mi avranno fatto mille foto, dico mi avranno perché shizuyo si era defilata e trovato un posticino tranquillo si è addormentata.
A mezzanotte io mi butto in branda esausto, la mattina alle 6 attorno ai resti del falò ci sono i miei amici Eko e mister G. che ancora dormono.    Alle 7 tutti in piedi, un po’ di aerobica per svegliarsi e dopo colazione. Aspettiamo che arrivino tutti i motociclisti e via tour della città con visita alla tomba del primo e amatissimo presidente Sukarno … e ancora sul palco e intervista assieme al non mi ricordo il nome ma mi dicono sia il primo cittadino.
Poi ancora un ballo con maschere tradizionali  assieme al governatore,  foto e bla bla, e ancora in moto a  20 forse 30 kilometri dalla città,  su una bellissima spiaggia dove un gruppo di suonatori con dei danzatori bambini ci aspettavano.  Fresche noci di cocco come benvenuto e poi la danza del cavallo di bambù.
 È  toccato danzare  anche a me e al governatore, ma nemmeno la presenza del cavallo di bambù mi ha salvato da un’altra brutta figura, oh… ci tengo a precisare che anche il governatore era un tantino rigido.
Ma non è finita, tornati in città al palazzo della regione, chiamiamolo così, dove abbiamo fatto la cena ci sono state le premiazioni ai motociclisti, il governatore ha avuto la sua prima spilla dei 1500 kilometri, anche io sono stato premiato con quella dei 2500, è la più grande che hanno, e ancora una volta non è finita, il governatore mi ha cantato happy birthday…e si gente oggi è il mio compleanno, in effetti è dopodomani ma qua hanno voluto anticipare, siete curiosi…ecco qua accontentati, sono 50 tondi tondi.
I motociclisti del Honda Phantom Indonesia e anche tutti gli altri mi hanno fatto le felicitazioni, mi è toccato il solito discorso e anche questa sera sono stato trattenuto sul palco in mezzo alla band e alle ballerine, ormai non arrossisco neanche più.
 Salam Satu Jiwa, è questo che c’è scritto sulle magliette dell’evento ed è quello che si percepisce qua in mezzo a questa gente, Salam Satu Jiwa,  grande unico spirito.



























domenica 10
Giornata finale, abbondante colazione, noi ci limiteremo a un riso bianco e un uovo sodo, poi tutti in fila percorriamo la strada dei misteri che porta in cima al monte Kelud, un vulcano attivo.







mr.Eko
Anche qua ci hanno fatto salire sul palco presentato al pubblico e intervistato, poi mr. Gembong tra le lacrime ci saluta e mr Eko dal palco ci canta una canzone. Ci consegnano a un gruppo di bikers di Yogyakarta, la nostra prossima destinazione. Ora abbiamo la scorta e un posto per dormire stanotte, a casa di Andy,  un mister Jefferson indonesiano, ve lo ricordate mr Jefferson, quel simpatico negretto del telefilm che aveva 7 lavanderie a Park Avenue,  Andy ne ha 70 sparse in tutta l’Indonesia. Beach laundry



lunedi 11 giugno giorno del mio compleanno

Oggi andiamo al tempio di Borobudur, ma prima passiamo alla sede del Kedaulatan Rakyat il giornale di Yogyakarta per un’altra intervista, e questo è l’articolo.



Borobudur è  il tempio buddista più grande al mondo, ma quando arriviamo ricevo un messaggio che mi rattrista, mi dice che Ivan il mio amico di Jember è morto in un incidente stradale poche ore fa.
Con shizu decidiamo di ritornare a Yogyakarta e ripartire per Jember, chiamo mr G. per avvisarlo delle nostre intenzioni e tempo 10 minuti ricevo telefonate da ogni dove. Sono bikers che mi dicono di non ritornare a Jember, la strada è troppa e non è il caso, io non so che fare, ma prima di prendere la decisione finale voglio parlare con Ika, la moglie di Ivan. Solo a sera riuscirò a parlare con Ika, alla fine della nostra chiacchierata Ika mi augura buon viaggio e dice di stare attento, decidiamo così di ascoltarla e continuare per la nostra strada.

Come vanno le cose, avevo parlato di Ivan proprio ieri, con un motociclista di Ambulu, amico anche lui di Ivan che mi diceva appunto che Ivan era a Bali  e che sarebbe tornato la notte, già la notte, ma la notte se lo è portato via.
Penso ad Aris e Sandra che il giorno che abbiamo lasciato Jember loro sono andati arrabbiatissimi a cercare Ivan e volevano picchiarlo, ho saputo poi che gli hanno portato via la moto e venduta per due lire, non hanno nemmeno recuperato tutti i loro soldi, come si sentiranno ora…
Una volta ho raccontato a shizu un fatto successo anni fa, mi è rimasto impresso e me lo ricordo sempre nitido come se stesse accadendo ora.
È successo quando è morta mia nonna Eva, sono passati tanti anni, io ero ragazzo, forse 18 anni, non so, sapete che con le date… comunque.. sinceramente non saprei dirvi di più perché ricordo solo una sera  e la mattina dopo.
Mia nonna stava seduta a letto, credo di ricordare che non si alzasse più molto, non stava molto bene, ma la cosa che mi ricordo perfettamente è che  mia madre gli porta la cena.  Ma quella sera la cena non era di suo gusto e non voleva mangiare, mia madre si arrabbia con lei, gli grida sbatte..insomma le solite cose, si va a dormire e la mattina troviamo mia nonna morta,  mia madre si dispera,- come faccio, ieri sera l’ho sgridata mi sono arrabbiata e adesso non posso dirgli niente-… io non ho mai dimenticato la disperazione e le lacrime di mia madre.     Ho sempre pensato che ogni sera quando mi addormento devo essere “apposto”,  la vita è fatta di attimi  non puoi tornare a vivere l’attimo  passato e non puoi vivere l’attimo futuro, abbiamo solo quell’attimo e in quell’attimo io ci voglio essere, presente consapevole e con tutto il mio amore, perché alla fine quello che conta veramente quello che resta è l’amore, tutto il resto …per quanto mi riguarda …fan culo.