lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

30 settembre 2009

DAY136.....monastero buddista....

Sono le 7 quando mi sveglio, aspetto ancora , alle 8 sveglio anche Shizuyo, facciamo colazione, è una bella e calda giornata, andiamo.

 All’ora di pranzo ci fermiamo al solito LAWSON, c’e l’offerta della settimana, zuppe e uden tutto a solo 70 yen.
 Siamo fuori, seduti vicino alla poderosa a consumare il nostro cibo, quando si avvicina un signore senza capelli come me  che toccandosi la testa mi indica e ride dicendo alcune parole in giapponese, ci chiede del nostro viaggio, da dove veniamo, parla con Shizuyo naturalmente, è entusiasta, gli piace l’italia , c’è stato dice, tanti anni fa , Roma Napoli , Pompei, alla fine ci augura buon viaggio e ci saluta, alcuni minuti dopo ripassa, si ferma ci guarda sorride e dice
–sono un monaco buddista, qua vicino c’è il mio monastero, mi farebbe piacere se venite a farmi visita –

!!!ora capisco la sua pelata!!!

Finiamo il pranzo e decidiamo di accettare l’invito, meno di un kilometro e siamo davanti al monastero, il monaco come ci vede esce e ci fà cenno di entrare.
Il monastero è stato aperto nel 1601, lui è il 28 monaco, gli faccio molte domande ma la mia traduttrice non funziona bene, quindi rimaniamo che tornerò non appena parlo giapponese.

Ci invita a un the cerimonia e ancora continua a raccontare la storia del monastero e dei monaci che lo hanno preceduto, ma dobbiamo andare, cosi il monaco dice
-la prossima volta dormite quà e vi porto in un buon ristorante a mangiare pesce e carne-
poi continua  dicendo,
 -tornate quando volete, siete sempre i benvenuti.
Grazie monaco, si riparte è tardi, sono le 4 dobbiamo trovare un posto per la notte, alle 5 già è buio, lo vediamo, è la riva destra di un fiume o canale, non so, ma è perfetta, trovo l’entrata, 10 minuti e la tenda è pronta, ceniamo assieme  al tramonto, buonanotte.


29 settembre 2009

DAY135. il mais di Hokkaido..

Hiroko ci sveglia alle 8, saluti baci e come prevedevo tante, tantissime  lacrime, partiamo da Sapporo verso il porto Akkodate, dove arriviamo alle 4, il traghetto per Aomori parte alle 5.30, decidiamo di prenderlo.
 Alle 5,30 puntuale salpa, c’è  poca gente ma tantissimi animali, fortunatamente li hanno lasciati tutti nel garage.

Ci sistemiamo in un salone a poppa , siamo soli, ceniamo una zuppa in scatola, stasera abbiamo anche la frutta che ci ha regalato il contadino,  che lusso, è buonisssima.
 Oggi ci siamo fermati in un baracchino di mais che vendeva anche frutta, abbiamo mangiato una pannocchia di mais bollita, incredibile, da non credere mai mangiato mais cosi buono, dolcissimo, chiedo al contadino se mette zucchero, ride e dice, no questo è il mais di Okkaido , famosissimo in tutto il giappone per essere il piu buono e piu dolce, prende una pannocchia fresca, la sbuccia e me la porge    - cosi crudo!-    assaggio titubante, poi la divoro con la voracità di una cavalletta, quasi più buona di quella cotta, succosa e dolcissima, non avevo mai mangiato del mais crudo.
  Dice che il mais è cosi buono per via dello sbalzo termico, la notte freddo e di giorno caldo, poi mi svela un segreto, è piu buono quello raccolto alle 5 del mattino e mi spiega come fare a vedere quando il mais è pronto per essese raccolto.
                                  
Arriviamo a Aomori alle 9.30 ma siamo gli ultimi a sbarcare, dopo le vacche e cavalli.
 Alle 10 siamo a terra,
 che fare
 andiamo
 un viaggio in notturna, è un esperienza che Shizuyo ancora non ha fatto, non fa freddo, ma presto la temperatura si abbassa, a mezzanotte fermi davanti a un distributore automatico per  bere un the caldo, indossiamo le giacche da pioggia sperando che ci proteggano

Va meglio, si prosegue, ma fa troppo freddo, ora ci sono 8 gradi, sono le 
2 ci fermiamo a un LAWSON, zuppa calda e un the e mezz’ora di riposo.
Si riparte, ma Shizuyo ha freddo e sonno, decidiamo di fermarci a dormire, cerchiamo un posto ma è buio, non si vede niente, molto difficile l’individuazione, dopo diversi tentativi solo alle 4 troviamo un posto perfetto, di corsa montiamo la tenda, che freddissimo, buonanotte.



28 settembre 2009

DAY134. Hokkaido e Hiroko...

Sono le 8, scendiamo da basso, la vecchina ancora continua a parlare, ci saluta e mi raccomanda di stare attento, ehi.. qua una toccatina ci vuole, via si parte-

Ci fermiamo a fare colazione a un LAWSON, quei locali aperti 24 ore dove puoi trovare un po’ di tutto, poi verso Sapporo, 260 km, è tutta strada nazionale  e ci sono molti lavori, anche se devo dire che non disturbano affatto e che quasi neanche ti accorgi che stanno lavorando, è tutto pulito, non sollevano un granello di polvere, incredibile.

Abbiamo prenotato tramite internet un hotel economico, sono le 2 quando sotto una pioggia battente parcheggio la moto davanti l’hotel.
Saliamo in camera, doccia, poi Shizuyo riposa e io lavoro al compiuters, abbiamo appuntamento con Hiroko quando stacca dal lavoro.
Sono le 6, Hiroho è arrivata, come sempre quando ci vede attacca a piangere, è contentissima, abbracci baci,- come stai bene-
- anche voi-
-sei ingrassata-
-voi dimagriti-
-ma…avete fame…andiamo vi porto in una taverna dove si mangia molto bene, cibo di Hokkaido, che buona la cucina made in Japan, anche se a volte sia io che Shizu abbiamo nostalgia di certe cenette preparate da mia zia Silvana, una vera artista dei fornelli, scarsa in quantità, ma la qualità …ottima, non fatemici pensare.

Cena offerta da Hiroko, si va in hotel, vuole vedere la moto, le foto, ma soprattutto ha voglia di continuare a parlare co Shizu.
Alle 11 va via,appuntamento a domani, chissà quante lacrime, ma io ho già pronto un lenzuolo.



27 settembre 2009

DAY133

Partiamo all’alba, dopo aver fatto colazione, e esserci fatti un paio di risate guardando un signore un po’ ubriaco che con la sua auto voleva arrivare fin sul bagnascuga, si è insabbiato.
Non ha fatto una piega è sceso dall’auto, si è vestito da pescatore ha aperto un’altra birra, chiamato il carrattrezzi e si è diretto sul molo con le sue canne, lasciando la macchina li, da sola.
 Dopo una mezzora è arrivato il carroattrezzi, e dopo molto, con passo fiero ma barcollante e un sorriso stampato in faccia anche il pescatore, il meccanico con guanti bianchi in poche manovre ha tirato fuori l’auto.

Noi andiamo, mancano circa 300km al porto di Aomori, da qui parte il traghetto per Hakodate.
Arriviamo al porto alle 5 meno 10, alle 5 parte il traghetto, lo prendiamo, di corsa ci dirigiamo all’imbarco, dove due marinai si stanno sbracciando per indicarci la strada , dobbiamo fare presto, la partenza è alle 5 e partirà alle 5 con noi o senza, fatta , siamo a bordo, il portellone si chiude che ancora non ho messo il cavalletto, incredibile.
A bordo classica nave giapponese, enormi stanze con tatami, ceniamo bento, un vero lusso, tre ore e mezza e siamo  sull’isola di Hokkaido.

 Sono le 9, è tardi tira un gran vento, troviamo un vecchio ryokan,(albergo antico giapponese) gestito da un’altrettanto vecchia signora , che non smette di parlare e racconta come un tempo, molti anni fa, questo albergo fosse sempre pieno, ora siamo gli unici pensionati.
 Il posto è simpatico e, diciamo pulito, vecchio, molto vecchio, siamo al secondo piano, la stanza è 2 metri per 2, e il bagno in comune sul pianerottolo è  un buco nel pavimento, senza acqua, un odore pungente limita al tempo strettamente necessario la permanenza nel locale.
Una doccia, anche questa vecchia, molto vecchia ma non ha importanza, la vecchietta e molto simpatica, ci offre il the e ci porta anche un termos di acqua calda.
Buonanotte


26 settembre 2009

DAY132


Ci svegliamo presto, alle  6 la tenda è gia impacchettata, visto che da queste parti il sole alle 5 comincia a tramontare dobbiamo sfruttare  le ore della mattina.

Appena partiti intravedo un falco a bordo strada,  gli passo affianco e dallo specchietto vedo che non si sposta, rallento e torno indietro, voglio fotografarlo, come ci avviciniamo accenna  a volar via, ma gli riesce male , ha un ala rotta credo, perchè non riesce ad alzarsi molto da terra e va tutto storto, scendo,  provo a inseguirlo, vorrei prenderlo e farlo curare, ma continua, per così dire a volar  via, finisce in un campo, non posso inseguirlo, ci dispiace ma dovrà cavarsela da solo o finirà per essere preda, è la vita

Percorriamo la strada sulla costa, la 42 del tramonto cosi chiamata perché corre affianco alla spiaggia, ed essendo  sulla costa ovest  al tramonto si vede il sole entrare in mare.

Vicino a Niigata sulla spiaggia montiamola tenda, tira una leggera brezza, ancora piacevole, il mare siamo davanti al mare, il rumore delle onde che morbide si infrangono sulla sabbia davanti a noi ci tranquillizzzano e ci fanno compagnia mentre ceniamo.



25 settembre 2009

DAY131

Sono le 7quando ci svegliamo, una doccia è quello che ci vuole, alle 8 ci portano la colazione, potevamo scegliere tra giapponese e continentale, noi abbiamo preso la continentale.

 Poi via, andiamo verso Kyoto, qua si guida a sinistra , a volte  soprattutto quando arrivo agli incroci e devo svoltare  a destra o a sinistra ,  capita di incasinarmi, devo prestare attenzione, per fortuna c’è Shizuyo che mi aiuta.
Grazie Shizu.

Sono le 5 siamo arrivati a Fukui, troviamo un posto tranquillo, montiamo la tenda, a quest’ora qua comincia già a far buio, alle 6 non si vede più, il suono dei grilli copre il rumore del mare che si infrange sulle rocce, mentre cucino un ottima zuppa di patate, carota mais e miso.
Alle 8 già siamo dentro la tenda.


24 settembre 2009

DAY130.....sono un pirata ma ....................

Sveglia alle 7.30, vado al bagno pubblico, 30 min. in ammollo, poi doccia fredda , colazione alle 10. siamo pronti, entriamo in metropolitana, si va all’ufficio della  JAF.
Due cambi di stazione, quando arriviamo amara sorpresa,  l’ufficio non è più qua, in dogana ci hanno dato un indirizzo vecchio, si vede che non ne fanno molte di queste pratiche .
Che fare, siamo carichi di cose, giacche da moto, pantaloni, stivali, borsa serbatoio, borsone e zaino,e il compiuters, che in questa situazione ci è prezioso, .
Ci sediamo sugli scalini dell’ingresso di un palazzo, apro il pc, mi collego in rete.

 Qua siamo in giappone, trovi reti senza fili non protette ovunque e c’è anche una rete pubblica free.

Tramite skipe telefoniamo all’ufficio centrale della JAF, che  ci da l’indirizzo della sede che si occupa del carnet de passages qui in Osaka, ci spiega anche come arrivarci, le varie stazioni metro e i treni, perfetto.

 Mentre stiamo telefonando esce dal palazzo una ragazza, che facendo un bell’inchino e con un bel sorriso ci chiede gentilmente di andare via, questi sono uffici e non è bello che noi stiamo li, andate al parco ci dice, fa un altro inchino indietreggia si volta e rientra,  noi ci spostiamo,  le informazionio le abbiamo, andiamo, la poderosa sta aspettando.

Tre cambi di metro due treni, arriviamo all’ufficio JAF alle 12, qua il funzionario deve solo tradurre dall’iglese al giapponese alcune informazioni,  il personale della dogana non è qualificati per leggere l’inglese, all’una siamo fuori, è tutto gratis naturalmente.
Si va alla dogana, treno poi metro , siamo arrivati consegnamo il foglio JAF,  mettono un timbro aspettiamo 10 minuti, e fatta, possiamo andare al porto a ritirare la moto.

Da qua dobbiamo prendere un taxi, arrivati al porto ci stanno aspettando, dobbiamo stipulare l’assicurazione, obbligatoria per poter circolare, ci offrono il the e anche il conto, 9200 yen, la  moto è  assicurata per un anno.
Alle 5 siamo finalmente fuori, giro la chiave, pigio l’interrruttore, immediatamente si mette in moto, si sente che era impaziente.
Subito cerchiamo un dottore per l’orecchio di Shizuyo, ci da appuntamento per le 5, perfetto, ed è anche sulla strada per Kyoto che stiamo facendo.
Arriviamo dal medico, la visita e il responso è  infezione batterica, si è formato un tappo che non si puo rimuovere date le condizioni dell’orecchio, ha bisogno di un intervento, ma ci vuole tempo e noi non possiamo aspettare, allora gli da delle gocce da mettere tutte le sere per 10 giorni, poi appena arriviamo a Okinawa andremo dal suo dottore,che è già informato.

E’ tardi qua  è gia buio , ancora siamo lontani dall’essere fuori dalla citta, ci fermiamo in un hotel del sesso, qua in Giappone sono una tradizione culturale, in questi hotel si viene a ore, scegli la stanza che più ti piace, anche in base al portafoglio, ma puoi prenderla anche per tutta la notte , cena e colazione comprese, tv sattellitare, dvd, frigo, distributore di acqua calda fredda, grande bagno, e tutto l’occorrente per…… avete capito vero  o devo farvi dei disegnini, fantastico, questi hotel sono pulitissimi e accoglienti, e ottima è stata anche la cena servita in camera.
Dopo la cena un rilassante bagno caldo e poiii…ragazzi sono un pirata, ma anche un signore, vi dirò solo che……….



23 settembre 2009

DAY129 . Osaka...


Sveglia alle 9, non posso resistere alla tentazione, devo andare nella grande vasca del bagno pubblico, 30 minuti di pura estasi e silenzio, solo il suono dell’acqua che scorre.

Colazione alle 10, poi in giro per le vie attorno all’hotel.
 Oggi è ancora giorno di festa , la maggior parte dei negozi è chiusa, soltanto i ristoranti e i locali di cibo tradizionale sono aperti.
Per uno straniero in Giappone non è un problema il menù, tutti i piatti sono fedelmente riprodotti, così si puo vedere in anticipo quello che ti serviranno, senza sorprese o delusioni.

 La sera nuovamente invitati dalla zia, cerano anche i cucini di Shizuyo, ottima cena, speciale, vì ho gia detto vero che adoro le zie .
Al termine della cena, dopo aver guardato alcune foto del viaggio, lo zio ci accompagna alla metro, e ci regala 10000 yen, ci serviranno per pagare l’assicurazione della moto, poi lo salutiamo con la promessa che ripasseremo, vuole a tutti i costi vedere la moto.
Domani si va all’ufficio JAF,  la poderosa sara triste, tutta sola da tre giorni , come noi avra voglia di rimettersi in viaggio.

Abbiamo ancora da fare qualche giro in Giappone, andare a Sapporo a trovare Hiroko, una nostra buona amica, coinquilina di Shizuyo quando nel 2003 viveva a Salamanca per studiare lo spagnolo, poi a Shizuoka per visitare la sorella e le nipotine, e di nuovo a Osaka , la zia ci aspetta per cena.
Poi andremo a Oita, al museo della moto, e per finire al porto di Kagoshima dove con il traghetto raggiungeremo Okinawa, per un totate di 4000 km da aggiungere agli 31000 già fatti. 


      




22 settembre 2009

DAY128

Oggi cambio di albergo, questo è troppo caro per noi, ne abbiamo trovato uno stile giapponese, per intenderci con tatatmi, futon e bagno pubblico, molto bello e molto economico, pieno di ragazzi stranieri in giro per turismo.

Quà vive una zia di Shizuyo, gli telefoniamo, è contenttissima,  e ci  invita a cena, come tutte le zie cucina alla grande, io adoro le zie.

Domani altra giornata di attesa.


21 settembre 2009

DAY127. finalmente in Giappone

Mi sveglio alle 6, voglio andare ancora nella sala da bagno, dopo la doccia immerso sino al collo guardo fuori la costa giapponese e le sue città scorrermi davanti, mancano poco più di 3 ore ad Osaka.

Dopo il bagno aspetto Shizuyo, abbiamo appuntamento alle7,30 per la colazione, noi siamo stati fortunati, cena e colazione gratis, in questo periodo per 10 giorni sino al 27, che una promozione, che fortuna, come per la cena tutto perfetto.

Ora come bravi turisti andiamo a passeggiare sul ponte con macchina fotografica e videocamera, l’altoparlante di bordo ci informa che tra pochi minuti passeremo sotto il ponte di Akashi Kaikyo,il ponte sospeso più lungo del mondo, che unisce Kobe sull’isola di Honshu, all’isola di Shikoku.

La nave doveva arrivare alle 9.50, incredibile, il portellone si è aperto alle 9.50, l’evento non mi ha meravigliato per niente, io come italiano sono abituato a questa precisione……

Scortato da un marinaio sono sceso in garage, devo ricontrollare la moto, vedere se ha subito danni, impossibile, neanche la tempesta perfetta avrebbe potuto danneggiarla.
La poderosa non ha subito danni, dopo aver controfirmato il foglio della sera, dove c’erano scritti anche i nomi dei marinai che avevano sistemato la moto, posso sbarcare, mi accompagnano, sino all’ufficio dogana , dove c’è già qualcuno ad aspettarmi.

 Controllo passaporti, mi attaccano il visto valido per 90 giorni, in Giappone non è un timbro, ma è adesivo.

Poi con un taxi andiamo all’ufficio dogana,è fuori dal porto, in un’altra zona della città, qua il doganiere compila il carnet de passage, tutto a posto, l’ultima formalità, ci vuole un permesso, una specie di garanzia, non abbiamo ben capito, che lo rilascia la JAF, (japan automobile federation), purtroppo, come ho detto ci sono 3 giorni di festa nazionale, e questo ufficio è chiuso, riapre giovedì 24, la moto non puo uscire dal porto, ci tocca aspettare.

Con Shizuyo si era deciso di non lavare mai la poderosa, volevamo portare in Giappone la polvere e il fango di tutti i paesi attraversati, e scerzando si diceva, chissa se ci faranno entrare in Giappone con la moto cosi sporca……

ebbene, in Giappone con la moto sporca non si entra.

Mentre eravamo nell’ufficio dogana , è arrivata una telefonata, era l’ufficio di igene, dice che la moto cosi sporca non può entrare, se vogliamo portarla fuori dal porto dobbiamo lavarla, finite le pratiche torniamo al porto, alla zona controllo, dove ci aspetta una manichetta dell’acqua e un secchio, ci forniscono pure le spugne….incredibile.

Sono le 4 quando finiamo di lavare la poderosa, siamo affamati, Shizuyo fa un giro di telefonate ma gli alberghi sono tutti pieni, solo trova una stanza in un hotel abbastanza caro, non c’e altro, la prendiamo.

Con la metro andiamo in albergo, pensavo che arrivati in Giappone potevo rilassarmi un po’, e seguire, invece che condurre, ma Shizuyo non ha dimestichezza con le linee metropolitane, a Okinawa non ci sono.
 Le metro sono uguali in tutto il mondo, così ho preso Shizuyo per mano e l’ho portata in hotel, dove dopo una doccia, fuori a cena , tacoiaki, specialità di Osaka, polpo in pastella.

Passeggiata, gelato,passggio a un super per comprare i biscottini per il the, eeee... a domani.


20 settembre 2009

DAY126 siamo a bordo ..



Siamo al porto, sono 11, andiamo all’ufficio della Panstar, i biglietti e i documenti di esportazione, sono già pronti, dobbiamo solo pagare, poi portiamo la moto al controllo dogana, riconsegnamo il  tagliando dell’ assicurazione, un paio di timbri e ci dicono di lasciare la moto li, se ne occuperanno loro dell’imbarco, noi siamo liberi sino alle 2, e allora  andiamo a fare colazione.

Alle 2 siamo a bordo, mi fanno scendere in garage per prendere ciò che ci serve, poi mi chiedono di controllare lo stato della moto, e se tutto va bene devo firmare il foglio di controllo.

 Ma non va bene, è perfetta, l’hanno sistemata come fosse di cristallo, impacchettata e  protetta, fissata al ponte con 4 fasce ben tese: certo che firmo.

A bordo la nave è bella, pulita , pensate i bagni vengono puliti ogni 2 ore, proprio come sulla nostre Tirrenia, 
 il ristorante a buffet, è di prima classe, ogni tavolo ha un cameriere che ti riempie il bicchiere appena scende sotto il livello e ti porta via il piatto sporco, il tutto con gentilezza ed eleganza, il personale è super disponibile, parla koreano giapponese e inglese.

La cena è ottima, dopo fanno anche “animazione”, un magho, leggermente meglio di Casanova, una bravissima cantante, e altre cose.

Questa è una nave giapponese, quindi non poteva mancare il grande bagno pubblico, è bellissimo due grandi vasce piene d’acqua, una a 30 e una  a 40 gradi, con davanti una vetrata per guardare fuori la costa delle isole giapponesi, che spettacolo, questa è un’usanza, che a me piace molto, sono andato e sono rimasto immerso per quasi un ora, fantastico.

Abbiamo preso due posti letto, in cabine da 4 letti, maschile e femminile, io occupavo la mia con un signore  koreano.

Dopo il bagno, io anche con sauna, a nanna. Buonanotte.












19 settembre 2009

DAY125

Dobbiamo rimanere a Busan ancora oggi, cambiamo  hotel, la nostra stanza era gia prenotata, e non ce ne sono altre, troviamo una sistemazione ancora più economica, averlo saputo prima, 15 euro in due, stanza grande, bagno, internet free.

Facciamo lunghe camminate, interrotte solo da il pranzo, da un gelato nel pomeriggio e dalla cena , oggi tutto a base di pesce… a parte il gelato.

Oggi abbiamo fatto molti km, ma a piedi.


18 settembre 2009

DAY124

Giornata passata  davanti al compiuter, a ordinare le foto e mettere online il blog, pranzo e cena koreana, è molto piu economico che cucinare, poi a noi piace questo cibo.

Shizuyo è stata tutta la mattina nella lavanderia dell’hotel,  è gratis, lavaggio e asciugatura , ha voluto lavare tutto, vi dico proprio tutto,  io non sono potuto uscire dalla stanza, mi ha lasciato in” pelotas”, capiteee, ma è contenta e io anche, cosi almeno per oggi non pensa all’orecchio.

Shizuyo ha incontrato la coppia di motociclisti svedesi Karina e Shelli, alloggiano in questo stesso albergo, loro ora vogliono spedire la moto a Bankok, poi continuano il loro viaggio in Cina, ma in treno, per 3 settimane, e poi vanno in Thailandia, e da li credo in Australia.

17 settembre 2009

DAY123

Sono le 10 siamo al porto, tra le molte telefonate e le molte attese, rese meno pesanti dai caffe o the che le assistenti della Panstar ci offrono, arriva l’una, la pausa pranzo, e ancora non sappiamo cosa dobbiamo fare per la moto.

Una ragazza  gentilmente ci chiede se possiamo  ripassare alle 4.

Andiamo a pranzo, troviamo un localino vicino al terminal, è pieno di operai, perfetto, vuol dire che è economico e anche buono.

Abbiamo avuto ragione, il cibo era ottimo e abbondante, piccante come uno schiaffone, il conto invece una carezza, quasi 5 euro.

Alle 4 siamo all’ufficio riusciamo a parlare con un incaricato della Panstar  in Giappone, ci confermano che non ci sono propblemi, abbiamo tutti i documenti in regola, possiamo prendere il traghetto, oggi non facciamo più a tempo, il prossimo traghetto parte tra 3 giorni, domenica 20, dobbiamo aspettare, non abbiamo impegni, va bene così.