lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

06 dicembre 2010

.....che forse ce l'abbiamo fatta........

E’già dicembre, il tempo vola e noi siamo ancora in terra giapponese.
Come siamo messi con la storia del carnet?, in dirittura di arrivo, almeno così sembra.
Ricordate, eravamo rimasti al giorno 23, quando la sig. Marisa dell’ACI mi dice che non ha mai avuto contatti con la Jaf, che si era sbagliata!!!!!!!??????!!!!!!!!!!
Il 24 chiamiamo Tokio e parliamo con il responsabile relazioni internazionali, il  sig.Minami, chiediamo scusa,  dicendo che negli uffici dell’ACI c’è stata un po’ di confusione, si erano sbagliati, non hanno mai inviato nessuna richiesta di info su di noi.
Preghiamo il sig. Minami  di fare lui una richiesta all’ACI per saper che cosa vogliono, lui accetta, ci aiuterà, la cosa le sembra molto strana, ma vuole andare in fondo a questa storia.
Due ore dopo ci invia una mail dicendo che ha inviato la richiesta sia alla sig. Marisa  Grillo, che al direttore Dott. Diamante, e che appena saprà qualcosa ci avvisa.
Incrociamo le dita, ma dobbiamo ancora aspettare.
Facciamo due calcoli, siamo a mercoledì, oggi stesso l’ACI  riceverà la mail, giovedì la leggera, poi venerdì, sabato, domenica, se ne riparla lunedì, maaa, si sa, nessuna decisione viene presa di lunedì,  quindi abbiamo ancora una settima di attesa, decidiamo allora di andare a fare un giro nella provincia di Wakayama,
Giovedì 25 lasciamo Osaka, l’intenzione è quella di costeggiare il mare sino alla punta sud, dove c’è una piccola isola collegata con un ponte, poi risalire percorrendo strade interne  attraversando le montagne.
Percorriamo la 42 una strada costiera, belle spiagge alternate da tratti di scogliere su un lato e dall’altro campi  e campi di mican, mandarini, dolcissimi e senza semi.
Ci accampiamo su una spiaggia con acqua corrente e bagni puliti e forniti di tutto.
La mattina del 26 continuiamo a percorrere la 42 , ci fermiamo a Senjojiki, la spiaggia dei mille tatami, un promontorio di roccia erosa dal mare e dal vento, che appunto assomiglia a mille tatami  e da il nome al posto, molto suggestivo.

La sera monto il campo su una piccola spiaggia, facciamo un gran fuoco e ceniamo davanti al tramonto, rimarremo con lo sguardo attaccato al fuoco per più di 4 ore, ipnotizzati dalle fiamme.

Poi siamo stati a Taiji, il paese delle balene, qui pescano e mangiano carne di balena, ci sono molti ristorantini e negozi che vendono souvenir ricavati dalla lavorazione delle ossa di balena, un posto turistico.

E ancora un pomeriggio in un onsen, anche con vasca all’aperto: abbiamo visitato il tempio di Myohouzan Amidadera e dormito nei suoi boschi a 749 metri, freddino, ma anche questa sera abbiamo cenato davanti a un caldo fuoco.
Siamo stati alle cascate più alte del Giappone, Nacinoootaki, con un salto di 133 metri, niente di interessante, o meglio, per noi, posto super turistico, si paga per guardare, non ci è piaciuto, però ci aveva lasciato con la voglia di cascate e allora siamo andati in giro a cercarle, e ce ne sono tante, e anche molto belle,  solitarie, tutte per noi: ai piedi di una di queste abbiamo fatto il campo, stupendo, ma che freddo e che umidità, la notte non si riusciva a dormire, avevamo anche i sacchi a pelo bagnati, ghiacciati, la temperatura è scesa a 2 gradi…brrrrrrrrrrr



Abbiamo girato in lungo e in largo sulle montagne percorrendo vecchie strade dismesse usate ora solamente dalla forestale per il controllo dei boschi e dei torrenti, molte le incontravamo chiuse o franate,  ma che goduria tutte quelle curve, però ho anche portato alla “frutta” una gomma posteriore ormai finita.



Rimasti in zona rossa con la benzina in mezzo alle montagne ci imbattiamo in un boscaiolo che dopo averci offerto del caffè caldo ci fa il pieno di benzina, 15 litri, e non vuole niente, insistiamo per pagare la benzina ma dice di no, come possiamo sdebitarci dico, lui con il sorriso dice  - aiutate un'altra persona e io sono apposto così - ………meraviglioso…………..
Ecco quello che cerchiamo:
ci saluta ci fa mille raccomandazioni e ci spiega le strade che non dobbiamo prendere, queste finiscono nel nulla, dice.
La sera del 30 troviamo un posto carino, si monta la tenda facciamo il fuoco, preparo la cena , insomma tutto come sempre, alle 7 arriva un poliziotto che ci dice che dobbiamo andare via, che il fuoco e pericoloso,    dico se vuoi spengo il fuoco e cosi faccio, ma di qua non me ne vado, lui insiste, dice che lo hanno chiamato, che qua hanno visto degli orsi, dobbiamo andare via,     dico agli orsi ci penso io, non ti preoccupare,       lui via, via, dovete andare via dice,      arrestami, non me ne vado,      allora ci chiede i passaporti, poi la patente e registra tutto, Shizu è un pò preoccupata, gli dico traduci bene, digli che di qua non ce ne andiamo, e facendo il gesto dei polsi incrociati gli dico che deve arrestarci e farci dormire in centrale, e deve anche darci  la cena, Shizu non vuole tradurre.
D’accordo, d’accordo, ce ne andiamo, però tra un paio d’ore, la cena è sul fuoco e non ho intenzione di buttarla, rimaniamo che lui ritornerà per controllare, e ci indica un fiume a un 8 km, con le solite sponde, dove possiamo campeggiare.
Ceniamo con tranquillità, lavo le pentole impachettiamo tutto e con un buio più nero del nero ci mettiamo in cammino, arriviamo al  paese e al fiume, ma siamo in un piccolo paese e non è illuminato, scendo giù per il fiume percorro un viottolo, poi un piccolo ponte e con la coda dell’occhio vedo un masso alla mia sinistra, per evitarlo sposto il peso dall’altro lato, ma non mi  accorgo che dal terreno esce un palo di ferro, lo prendo con la borsa destra, una botta micidiale, ci manca poco che finiamo in acqua, pochi metri dopo quando il terreno lo permette fermo e controlliamo, che casino, la borsa è piegata e aperta, il telaio storto,  già ero incazzato con il poliziotto e ora questa, va bé andiamo avanti, ci fermiamo sotto un albero , il prato è bello, montiamo la tenda, fa freddissimo e tira un vento altrettanto freddo, per scaldare un pò Shizu accedo il trangia in tenda ignorando completamente il consiglio di Shizuyo che mi aveva detto che non gli sembrava una bella idea, e volete sapere come è andata, nel muovermi do un calcio al fornello che butta fuori alcol che si incendia  sul pavimento, ci butto subito sopra una mano ma il danno è fatto, un buco grande come una cartolina, e che c…. di serata, non importa, ora andiamo a dormire. 

La mattina ci alziamo presto, sono le sei quando preparo la colazione, la giornata e bella, c’e il sole, smontiamo le valige e cerco di addrizzarle, il lavoro viene che è una bellezza, alle 10 siamo di nuovo in strada, dobbiamo arrivare alla prima città, Hashimoto, la gomma posteriore è finita , e quando dico finita intendo finita finita, ci sono 100 km e sono sicuro che ce la può fare, ma non ci arriveremo mai, a poco meno di 15 km  dalla meta, la ruota non regge, è a terra, poi scoprirò che sarà uno stupidissimo chiodo a bucare la camera, il copertone ci avrebbe portato a destinazione, come dai miei calcoli.



Il posto dove la ruota ha detto basta sono solo un gruppetto di case sparse, niente negozi, niente , solo un ruscello ma senza prati ai suoi lati, c’è un signore molto gentile che si offre di telefonare all’unica officina moto della città, quella in cui dovevano arrivare.
Parlo con il meccanico, la  gomma non c’è, ma può ordinarla,  il meccanico  dopo mezzora è da noi con tre cataloghi, bridgestone, dunlop e michelin,  scelgo il michelin, davanti a me ordina ruote e camera, dice che arriveranno domani pomeriggio, aspettiamo.
Ora andiamo alla ricerca di un posto per la tenda, non abbiamo, a parte il riso, niente da mangiare e vi ho detto, niente negozi, stasera sarà una cena piccolina.
Vedo uno spiazzo al lato di un garage, la casa affianco è illuminata, allora bussiamo e chiediamo se si può mettere la tenda li, visto che siamo rimasti appiedati, la nostra moto si è rotta, così diciamo al signore che ci apre la porta.
 Lui risponde che non è il suo il terreno e ci consiglia di andare in un piccolo parco, a un centinaio di metri, dice c’è anche un lampione, ok grazie .
Ci incamminiamo, troviamo subito il piccolo parco giochi per bimbi e mentre Shizuyo monta la tenda tra l’altalena e il dondolo, io torno alla moto a prendere il fornello e le altre cose.
Mentre sono li a trafficare dentro le valige, vedo arrivare il signore che ci ha indirizzato al parco, guarda la moto e vede che la ruota è proprio finita, ma allora mi dice, non vi potete proprio muovere, dico no, per ora no, dice fa freddo la notte, ieri meno 2, lo so, ma noi abbiamo la tenda, e qua non mi sembra di vedere hotel, o qualcosa di simile.

    Raggiungiamo Shizuyo che mi stava aspettando, il signore ci invita a dormire a casa sua, dico grazie ma abbiamo già montato la tenda, dice no no, farà molto freddo, non va bene, poi ho la casa grande, non ci penso più di tanto, ok, andata, rapidi come non mai smontiamo  e con il suo aiuto trasportiamo tutto a casa sua, una bella stanza con tatami e coperta elettrica, ci offre anche la cena, non poteva andare meglio,
e dice di rimanere sino a quando non riparo la moto.


La mattina ci porta anche la colazione e ci ricorda di restare tranquilli, fate come a casa vostra, ci vediamo stasera.
Aspettiamo le 9 e Shizuyo chiama il sig Minami, la JAF, per saper cosa hanno fatto con l’ACI, e amara sorpresa l’ACI ancora non ha risposta ne alle due mail ne al fax che il sig. Minami ha inviato,….ma come, oggi è il 2 di dicembre, sono passati 9 giorni da quando l’ACI ha ricevuto la mail, perché non rispondono??!!!….
ora è notte in Italia, devo aspettare la sera per chiamare, Shizuyo è visibilmente triste, non capisce questo sistema, il sistema italiano, vorrei spiegarglielo, ma a pensarci bene non si può, è così.

Nel pomeriggio alle 4 una buona notizia, chiama il meccanico, le ruote sono arrivate, ve le porto, certo, se puoi ci fa piacere, arriva e si offre di aiutarmi a cambiarle,  perfetto, smontiamo e rimontiamo, la poderosa è di nuovo in piedi, magnifica, per la cronaca ho montato le michelin sirac, chissà , proviamo, quello che mi interessa in un pneumatico è la durata, alla tenuta su asciutto o bagnato, insomma al grip ci penso io, il metzeler  tourance l’ho sostituito dopo 23000km, speriamo……


In casa c’è anche wi-fi, dopo cena ne approfittiamo per collegarci e vedere se almeno a me l’ACI ha inviato qualcosa…………….NIENTE…….allora riordino le idee, faccio un esercizio di meditazione e chiamo la sig. Marisa dell’ACI,  che al sentire  la mia voce esorta con la classica frase,
-         guardi stavo giusto ora inviando la mail all’ufficio della JAF per autorizzare l’emissione di un carnet –
-         …..signora, guardi che qua il carnet non me lo fanno, 
-         - ma io avevo capito che forse glielo facevano in Giappone-, 
-         no, qua non lo fanno a una moto straniera, poi mi scusi il problema che avevate per emettere un nuovo carnet era capire se io avevo pagato la tassa di importazione e che la dogana giapponese intendesse appurato questo mio carnet, mi sembra che sia tutto ok, quindi che cosa ancora dobbiamo fare, ….silenzio…….
-         - mi dica- fa la signora,
-         mi dica, io ho detto, dica lei,…….scusi, potrei avere il numero del dott diamante,….
-         - e eee  guardi il dottor diamante è spesso fuori, scriva un mail per prenotare un appuntamento, telefonico-
-         rimango  calmo, va bene, mando subito la richiesta, ci aggiorniamo, buona giornata signora.
Shizu è sempre più perplessa, ma non dice niente, andiamo a dormire.
La mattina mi collego e che strano, una bella sorpresa, l’ACI mi ha mandato un mail, e per conoscenza anche all’ACI di Genova, dove è depositata la mia fideiussione, con scritto testuali parole:

 Gentile sig. Pasqui buongiorno,
 con riferimento ai nostri colloqui telefonici la volevo informare che (anche alla luce della collaborazione del JAF e le Dogane giapponesi)  il dr. Diamante ha autorizzato quanto segue:
 - scarico del Carnet Ccd xxxxxx (già in nostre mani) e restituzione, a persona da Lei delegata, dell'originale della polizza fideiussoria relativa
- emissione di un nuovo carnet, a persona da Lei delegata, garantito da una nuova polizza. Il valore del motoveicolo da indicare sul nuovo CPD è di € 1.000.00=, mentre l'importo della fideiussione dovrà essere di € 3.000,00=
 Cordiali saluti…
………………………...che forse ce l’abbiamo fatta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Shizuyo ora è sorridente, ha voglia di andare, dopo la colazione  la doccia e le raccomandazioni, salutiamo i nostri salvatori  con la promessa un giorno di ripassare, carichiamo la poderosa e via.
Arriviamo a Hashimoto, la città del meccanico, passiamo a salutarlo, è molto contento, vuol saper di più sul nostro viaggio, ci offre caffè e ci regala un’altra camera d’aria, 2 falsamaglia per la catena, e altre cose, vuole darci di più ma dico grazie, basta cosi, mi sentivo un pò a disagio di tanta generosità, però bello, scambio di mail e ciao, a presto.
I km per Osaka sono solo 60, ma ci vorranno più di tre ore, complice sulla dirittura di arrivo della  pioggia con forte vento.
Sono le 3 quando arriviamo ad Osaka, andiamo subito all’ostello, poi telefono all’ACI di Genova, ma oggi all’ufficio carnet de passages non c’è nessuno, mi dicono di richiamare lunedì,…..che dite, la storia si ripete….vi terrò informati, a presto.
                                                                                                    
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