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oggi è un bel giorno per morire

19 ottobre 2011

The Great Ocean Road...bocciata


18 ottobre
Siamo ancora a Melbourne, volevamo rimetterci in viaggio subito dopo aver ritirato il nuovo passaporto ma abbiamo un appuntamento oggi alle 11, così abbiamo passato la notte in un ostello.
Ora sono le due, il nostro impegno è terminato,…di cosa si trattava…uhm…ve lo racconto prossimamente, dopo il solito pranzo, un sandwich al tonno ci siamo messi in movimento per raggiungere impazienti la famosissima The Great Ocean Road.
The Great Ocean Road è una strada che da Torquay vicino Melbourne arriva sino a Portland,  passando sulla costa  per quasi tutto il tragitto, tutti: motociclisti e non da quando siamo in Australia sempre a chiederci se la avessimo fatta,  è anche il più grande monumento ai caduti della prima guerra mondiale  e fa parte del patrimonio nazionale australiano, cosi mi hanno detto.
Ah.. dovete assolutamente andare, è bellissima, il paesaggio, la costa, e la strada a strapiombo sul mare e subito la montagna, non sai da che parte guardare, poi con la moto, un susseguirsi di curve, un vero divertimento, vedrai quando finisce vuoi rifarla.
Oh.. sono 8 mesi che sento questa cantilena, e adesso vogliamo proprio vederla, non vediamo l’ora di accarezzare le sue curve così tanto decantate.
A Melbourne è caldissimo, decisamente differente dai giorni meravigliosi e freddini passati in Tasmania.


Vista l’ora non facciamo molti kilometri, all’incirca 240 e appena individuato un posto che ci piace  ci fermiamo e montiamo la tenda, è uno spiazzo di ghiaia... terreno duro e scomodo,  ma stasera una novità, stendo i nostri nuovi materassini autogonfiabili.


Dopo quasi un anno  chissà come sarà dormire sul morbido… sono convinto molto meglio.
Questa avventura Australiana è iniziata senza materassini, i vecchi si erano bucati in Giappone in  modo irreparabile.
 Arrivati in Australia gli abbiamo cercati a lungo, ma erano sempre troppo cari per noi, quando proprio ieri pomeriggio a Melbourne, in un negozio di attrezzatura da campeggio facevano sconti… e che sconti, li vendeva a 19 dollari…comprati al volo. Con 40 dollari abbiamo rifatto la camera da letto, prima non li avremmo mai comprati, costavano 100 dollari…un bel risparmio vero.
 Sapete dormire su un bel prato d’erba soffice, o su un terreno sabbioso è riposante, ma quando capitiamo sulla ghiaia o terreni con pietre e spuntoni, uffii.. che doloro, e poi l’umidità, anche se sotto la tenda stendo sempre un foglio di nylon la mattina ci ritrovavamo sempre con i sacchi umidi, a volte bagnati,  ma stanotte...   stanotte la prova verità.


Che dormita ragazzi se non fosse che in tenda fa già caldo staremmo ancora un pò sdraiati su questi nuovi materassini.
Ok shizu arrotoliamo con molta attenzione questa delizia di materassini facciamo colazione e andiamo. Ma dove? Andiamo a cercare  le curve della Great Ocean Road.

 Fa caldo e con la nuova giacca, tolta la parte interna si sta come un papa.
Il paesaggio è  molto bello, anche se  devo dire che dopo aver visto la Tasmania tutto mi sembra ordinario,  anche questo è affascinante, ma come dire… gli manca qualcosa o forse… forse  ha qualcosa di troppo, credo la presenza umana,  non umana di persone, ma di strutture…uhm…vediamo se riesco a spiegare…qua è tutto preciso, la stradina di cemento legno  acciaio e filo spinato ti porta sino in pizzo alla scogliera, aspetti il tuo turno e poi fai la foto di rito, tutte uguali, non c’è molta scelta , il posto è un metro quadratopoi il tragitto del ritorno non si sa il perché ti porta sempre dentro un piccolo shop..ehi dove va…torno indietro…da questa parte…si ma guarda io sono venuto di qua, la mia moto è la, è quella… si torna da questa parte…3 metri non posso..no..
Capito? La Tasmania invece è natura libera selvaggia.

Stiamo viaggiando gia da un bel po’ di kilometri e shizu mi chiede, ma quando inizia l’Ocean Road, credo sia questa, sono un pacco di kiolometri che i cartelli ci indicano che stiamo percorrendo la  Great Ocean Road.









 Ma le curve quando arrivano, ehm.. shizu, che ne so, sarà che per gli australiani sono queste le curve, al solito, mah!.
 Continuiamo  sperando di incontrare prima o poi qualche tratto movimentato.   A tratti la strada è bella, il paesaggio che offre è un vero spettacolino, si sale anche di 100 metri a strapiombo sul mare, una strada disegnata lungo il pendio della montagna, ma veramente sono pochi e brevi i tratti belli divertenti dal punto di vista motociclistico, qualche bella curva, ma non fai a tempo a scaldare le gomme che è gia finita. A volte la strada lascia la costa, entra all’interno e si fa dritta e noiosa e sotto il sole diventa una mezza tortura per non dire una vera tritatura di mar….-
Visitiamo i dodici apostoli, megaliti di roccia calcarea  in mezzo al mare, prima da un punto di osservazione turistico, come vi ho spiegato sopra, poi come facciamo sempre  andiamo a trovare i nostri posti, solitari e pericolosi, ma che vista, ci mettiamo seduti con le gambe nel vuoto e la faccia al vento, 50 metri più sotto le onde rumorose si infrangono e il vento ci porta su spruzzi di schiuma,  facciamo foto e anche gli scemi, siamo soli, questi posti non sono accessibili a tutti, ma con la poderosa ce li possiamo permettere, che meraviglia: il panorama, ma la strada che pizza,  The Great Ocean Road, ci dispiace…sei BOCCIATA.








Ci fermiamo a Nelson è ancora presto ma questa strada sotto il sole mi ha stancato.   Lasciamo la strada asfaltata e prendiamo una stradina laterale, entra in una nursery, una zona dove piantano alberi, una foresta artificiale la chiamo io, ma sempre vera si capisce.  C’e un bel prato  e montiamo la tenda, poi  prepariamo un the e parliamo dei giorni appena passati, delle cose sorprendenti che ci accadono della gente che incontriamo, parliamo dei nostri sbagli, di come e cosa fare per migliorarci, di allegria di umanità e di come poterla condividere, parliamo di sogni…di amore.

  





17 ottobre 2011

..pace pace...

    qualcuno ci cercava...?
     eccoci qua...
                                                        ultime notizie
notizie fresche fresche
                         Tasmania into the wild
Proprio così, siamo.. anzi, eravamo in Tasmania, siamo rientrati oggi.   15 giorni immersi nella natura selvaggia. Tasmania your natural state, Tasmania explore the possibilities, Tasmania holiday isle. questo e altro è quello che si può leggere sulle targhe delle auto.                  
Allora: siamo arrivati in Tasmania il 2 ottobre, e tra compleanni pae…no, non era il mio comunque grazie, dicevo…noo, neanche quello di shizu, anche lei ringrazia…ridicevo…ah ah, ma siete curiosi, allora facciamo così, provate a indovinare......

                                                                          meno 3

                                                                      meno 2

                                                                    meno 1

                                                             Capito….
                                                                     Noooo…

                                      100 mila   Buon compleanno pode

Proprio cosi, in Tasmania e non poteva scegliere posto migliore  la Poderosa ha compiuto 100mila ann, ops kilometri.  Non c’è che dire, se li porta davvero bene.   Sono in effetti qualcuno di piu( qualche volta si è rotto il kontakilometri) ma la pode è femmina e non sta bene essere troppo pignoli, diamogliela buona.
Comunque buon compleanno Poderosa altri 100 mila e più e più…
Allora stavo dicendo, se non mi interrompete più, siamo arrivati in Tasmania il 2 ottobre  e tra compleanni..grazie..con relativa sbornia, della festeggiata non nostra si capisce, paesaggi mozzafiato, spiagge scogliere, laghi montagne innevate e non, strade da urlo, buoni amici ..il tempo è passato  .
Ma eccoci di nuovo qua provo a raccontarvi a parole, ma davvero non è impresa facile raccontare la meraviglia di questa terra, neanche le foto sugli opuscoli informativi riescono a rendere l’idea,  quelle sapete sono fatte ad arte sono sempre ritoccate, di quello che vedranno i vostri occhi.
La traversata da Melbourne a Devonport è stata perfetta, la nave Spirit of Tasmania è pulita il personale gentilissimo disponibile e sempre pronto ad aiutarti.
Shizuyo ha bevuto la sua medicina contro il mal di mare e ha collassato rapidamente, io mi sono visto un film, una vera pizza e poi l’ho raggiunta sulla terrazza delle poltrone reclinabili, si chiama ocean recliners, è di poppa ed è tutta vetri. la vista magnifica, un po’ scura, direi... molto nera, la traversata si fa in notturna.
Sbarchiamo puntuali a Devonport alle 7,30, una giornata splendida, soleggiata non c'è una nuvola, ma fa un freddo freddo.
Impossibile continuare, sono completamente intirizzito non sento più le mani, abbiamo fatto poca strada, siamo appena fuori dal centro ma sono costretto a fermarmi.
C'è un McDonald's entriamo e prendiamo un caffè e un muffin, 6,60 $, che dolore… rimaniamo al Mc sino alle 9 poi via il sole ora scalda un pochino.
Non sappiamo dove andare, una direzione vale l’altra, ne prendiamo una a caso e ci ritroviamo sulla costa direzione ovest verso Burnie.
La Tasmania è un esplosione di colori tutte le tonalità del verde, dal verde smeraldo, foresta, arlecchino, chiaro scuro, verde erba,... ma quante ne sai??…Ehi, sui colori sono informato, da giovane ho sperimentato anche la pittura, con risultati scadenti, ma mi ricordo ancora i nomi delle varie tonalità e anche come miscelarli per ottenerne altri.
 Campi e colline verdi tagliati da strisce di colore rosso, giallo, rosa, porpora, i campi di tulipani, poi pascoli e l’odore caldo gustoso della terra grassa appena arata mischiato all’odore del mare che a tratti portava il vento, o quello rilassante dell’erba tagliata di fresco oppure l’odore di…ma questo…questo è…per dirla con le parole di una canzone di Mina …ma che cos’è questa robina qua…cacca…e oh gente la natura è natura... a parte la battuta, che paesaggi che tranquillità.


Siccome oggi è giorno di compleanni ci fermiamo a uno bottleshop per comprare una bottiglia di vino rosso, stasera si festeggia.
Troviamo un bel prato a ridosso di una bianchissima spiaggia e c’è anche il barbecue elettrico, la luce e i bagni, fa freddo ma non ce ne accorgeremo.
Sapevamo che la Pode era una tipa tosta, ma non sapevamo ancora quanto, vi dico solo che è stata una serata divertente, ma che freddo,  sarà per questo che la notte c’è stato molto movimento, non voglio indagare ma guardate la mattina come gli ho trovati a sti mattti…










Passata la sbor…fatta colazione ancora in strada, uno sterrato di ghiaia e polvere bianca,
la poderosa nonostante la serata viaggia liscia come se andasse su rotaia, è davvero divertente correre sullo sterrato di ghiaia, è sempre una sorpresa, mi piace questa sensazione di instabilità, mi piace improvvisare, anche shizu comincia a prenderci gusto, non ha paura, pensate che oggi si è seduta al contrario, verso dietro per filmare la strada che corre via.    Inizialmente era un po’ timorosa, ma poi si è scatenata e mi urlava vai vai ancora che bello, è stata un esperienza interessante ha detto, mi devo forse preoccupare, che stia davvero diventando matta…









Viaggiare così in fuoristrada come abbiamo fatto oggi è divertente se lo affronto a inizio giornata, ma quando ho già alcune centinaia di kilometri nelle braccia allora diventa un lavoro impegnativo.

Monto la tenda  sulle rive del lago Pieman, ora piatto e immobile come uno specchio, accendo un fuoco e ceniamo con un quarto di luna a illuminare il nostro campo, abbiamo tutto.






La mattina lo sterrato per noi finisce, dopo 30 kilometri di sudore è impossibile continuare, solo qualche trattore o fuoristrada ma di quelli cattivi potrebbe, non importa, quello che abbiamo attorno ci ripaga la fatica, ne è valsa la pena.


Qualche kilometro piu dietro una stradina laterale ci porta sull’asfalto e poi giu verso sud ancora sterrati, attraversiamo un fiume su una piccola chiatta e dormiamo sulle rive di una diga.
E ancora kilometri, tornanti di asfalto, sterrati, viottoli di montagna e fiumi  e laghi  e dighe che meraviglia, passiamo cosi 9 giorni, girando la parte centro nord dell’isola.
  Vi ricordate quando nel nostro giro in australia avevamo incontrato un gruppo di motociclisti e con due di loro avevamo viaggiato una giornata, avevo scritto un post "con due sconosciuti navigando sulla sabbia del Darling River.." ecco, loro vivono a Hobart, andiamo a salutarli.
Per arrivare a Hobart facciamo un passo di montagna, pioggia  freddo e vento ci accompagneranno per tutta la giornata.  Siamo a Bronte, il nostro altimetro segna +/- 1400 metri, centro geografico della Tasmania, piove e sembra non aver voglia di smettere, siamo bagnati e non riusciamo a trovare un posto non dico asciutto ma almeno non allagato per  montare la tenda, shizu è un po triste, nella prima baita cottages chiedo quanto vogliono per una notte , 150 dollari!!!   grazie non fa niente.
 Hamilton dista 70 kilometri , andiamo, è una citta e una sistemazione economica si trova, ma ne percorro appena 6 che ci si presenta  prima di un ponte sulle sponde di un fiume una mezza capanna, un casotto per fare picnic, è perfetto ed in pochi minuti ho messo su la tenda, tra i due tavoli, un pò strettina ma siamo in emergenza, ora a shizu è tornato il sorriso.
 Vorrei accendere  un fuoco per provare a scaldarci e a asciugare almeno gli stivali.
Sono li, sotto la tettoia guardando i resti di un vecchio fuoco quando si ferma una macchina, esce un signore e di corsa  viene sotto la tettoia, dice scendo perché in macchina la moglie non mi fa fumare.
Da dove venite?... da li, anche noi... che bella strada, sali e scendi, ma con la moto... che fatica vero, di dove siete..venite dall’italia?.. che viaggio lungo.  David continua a parlare e dopo un poco scende anche la moglie si chiama Su.    Ci raccontano che hanno 4 figli sparsi un pò in giro e che erano andati a trovare uno di questi.
David mi chiede ma....- stavi facendo il fuoco-... vorrei, stavo pensando, ma piove e la legna è bagnatissima,  -guarda ti faccio vedere come si accende anche con la legna bagnata-  e nonostante stesse piovendo va nella macchia a cercare legna .
Lo seguo, accidenti…piove…va bhe, ma non posso lasciarlo solo.
Mi dice quali rami e foglie raccogliere e poi si devono rompere piccoli e si accendono uno a uno piano piano, dopo appena prendono il fuoco diventa grande. Mi spiega che gli aborigeni fanno così, lo ha imparato dai bambini, sono loro che fanno il fuoco.
David aveva ragione, in 10 minuti il fuoco era veramente grande, come è sicuro che a preso bene ci salutano e ci augurano buon viaggio, non fanno molta strada, appena passato il ponte li vedo rallentare, poi girano e ritornano da noi, David scende mi corre incontro e mi allunga 50 dollari, no, no non voglio, -prendi prendi- …e me li chiude in mano..ma ..- pace pace fratello-…   si porta le mani al petto indietreggia si inchina un po’ e mi guarda come in attesa, io stringo la mano la porto anch’io al petto e gli dico grazie pace fratello..aspetta... ma l'indirizzo dammi il tuo indirizzo...lui fa un sorriso grande come il mondo scuote la testa  alza  le braccia e indicandomi il cielo dice - la luna guarda la luna stanotte è piena divertitevi col fuoco   pace -   poi corre in macchina  sotto la pioggia e continuano a salutarci dai finestrini aperti.
È stano e sorprendente come vanno le cose, noi siamo con le finanze agli sgoccioli  e si presentano due sconosciuti sotto la pioggia che ci scaldano con il loro grande cuore…strano vero.. affascinante.
Tante volte incontriamo persone che  ci chiedono del viaggio, sono interessati, fanno domande, ma vogliono sapere solo...e si ma quanto costa e avete tanti soldi..e ma voi ve ne fregate...come fate a vivere…ma persone come David e Su no, con loro non si è parlato di soldi, con loro abbiamo parlato… con loro abbiamo viaggiato, loro hanno sognato con noi, anche  loro si sono uniti al nostro sogno per sempre.
Shizu è affianco a me, mi guarda stupita,  ma che cosa è successo…ma  cosa ti ha dato..ma è possibile…io sorrido e le dico ...niente... ha detto che stanotte c'è la luna piena... vieni sediamoci un pò ad ascoltare questo fuoco.


Stiamo 5 minuti davanti al fuoco, il vento a volte alza la fiamma altissima, poi cuciniamo e di corsa finita la cena entriamo in tenda mentre il fuoco ancora respira.
Che freddo il vento è fortissimo, dormirò a pezzi e bocconi e la mattina mi spiego il gran freddo, sta ancora nevicando, che fantastica bianca sorpresa.
Colazione foto e giochi, poi verso Hobart man mano che scendiamo il clima e il paesaggio cambia, straordinaria Tasmania, in 10 minuti passi da pendii innevati a pascoli verdi.














Arriviamo ad Hobart che sono le due, chiamo Adrian uno dei due sconposciuti e gli chiedo se è libero per un caffe, dice sono in casa passate a trovarmi.

Ci offre il caffe,  poi arriva anche Jill la sua fidanzata, simpaticissima ed è tutta presa dal nostro viaggio. Guardiamo foto parliamo e poi la cena, ottima cena thailandese accompagnata da un bicchiere di vino.
Poi finita la serata salutiamo Jill e  montiamo la tenda nel giardino di Adrian, la sua casa è bellissima ma piccola e la condivide già con le sue moto, un honda xr, due bmw e un harley.











Nei prossimi giorni possiamo stare a casa di John, l’altro sconosciuto, quello che ci ha regalato gli interfono cardo, lui ha una casa grande e ci ospita volentieri.
Il giorno dopo andiamo al lagho Pedder, incantevole, non volevamo piu tornare indietro, shizu ha fatto anche amicizia con uno strano nero personaggio…mha.










A casa di John ci accoglie con la moglie Mandi, simpaticissima, ci fanno subito sentire a casa nostra .
 La nostra stanza è pronta, una doccia calda, l’ultima risale a piu di 10 giorni fa, e un ottima cena poi John mi mostra sulla mappa un buon itinerario per domani.
Non vi racconto altro , mi ripeterei, che posti, quello che piu mi piace è la tranquillità non solo del paesaggio, ma anche la gente.
Venerdì sera John ha organizzato un borbecoa per noi, ha anche invitato …non mi ricordo il nome, l’altro motociclista amico loro, una serata divertente. Finita la cena gli ho chiesto di farci una prenotazione online del biglietto per rientrare a Melbourne.
Mentre sta controllando la disponibilità riceve una telefonata , è Adrian che gli dice che il biglietto lo pagano lui e Jill , come regalo !!!..ma…non si discute è cosi, allora grazie ragazzi.
I regali non sono finiti, John mi ha regalato una giacca da moto, questa davvero antiacqua e antivento, leggermente grande ma ci sto benissimo, finalmente, e Adrian  dopo che ha visto  il nostro borsone ce ne ha regalato uno stagno, evviva, prima quando pioveva si bagnavano sempre i sacchi a pelo, e ancora una coppia di pastiglie avanti e dietro  e una potente lampadina per il faro della poderosa  e due paia di guanti per l’inverno e quattro elastici di quelli regolabili per fissare le borse sulla moto.
Sabato mattina giorno della nostra partenza, è tutto pronto, siamo in strada... dopo la foto John mi infila in tasca 100 dollari, assolutamente no dico, assolutamente si dice John, siete stati ospiti perfetti, noi..!!.. ma voi siete stati.... ok devo andare, trattengo le lacrime... un abbraccio..dai dai.. via andiamo see you John.
Hobart ci saluta con l’acqua e ci accompagnera tutto il giorno, solo a sera quando arriviamo sulla costa est riappare il sole, ci fermiamo sulla spiaggia vicino a un ruscello, un altro fantastico posto.





Domenica colazione presto e in viaggio, destinazione  Devonport, passeremo all’interno in un percorso fatto da John, in montagna che freddo, tutto il giorno sotto la pioggia e prenderemo anche la grandine.
 Arriviamo alle tre sempre sotto la pioggia, facciamo la spesa per la cena a bordo e poi andiamo al porto e aspettiamo.
Smette di piovere e esce il sole, sono le sei e siamo in coda davanti la nave.
Questa volta viaggiamo in cabina vista oceano bagno e doccia privati, i nostri amici ci hanno trattato bene, che lusso.




Ed eccoci qua di nuovo a Melbourne, sono le sette, sbarchiamo e vaghiamo per la citta che si sta svegliando, qua se la prendono comoda, un caffè da un dollaro per scaldarci, come dice shizu l'aria è frescolina, aspettiamo le nove e andiamo all’ambasciata a ritirare il nuovo passaporto di shizuyo, gli era scaduto, poi all’immigrazione per cambiare il numero del visto e poi ….e poi ve lo raccontero un altro giorno.













Capitan Hila-chan...y ahora lo que opinas......