lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

21 dicembre 2011

Buon Natale


21 dicembre 2011..di già… pochi giorni ed è natale, facciamoci subito gli auguri così non ci si dimentica…Auguri a tutti.
Noi stiamo bene, da dieci giorni ci siamo trasferiti a casa di Benito e Maureen, a One Tree Hill.

L’esperienza rabarbaro si è conclusa, abbiamo salutato e ringraziato il nostro amico Greg per il suo aiuto e siccome a shizu piacciono molto le ciliegie siamo stati 10 giorni in una farm a fare la raccolta, interessante shizu si diverte molto a raccogliere ciliegie, è meno faticoso del rabarbaro e sicuramente molto più gustoso, umh…quante ciliegie che ha mangiato.


Abbiamo anche conosciuto tutta la famiglia di Ben, diverse volte siamo stati a cena  a casa delle sue figlie.
 Il giorno del compleanno di Maureen abbiamo rivisto Mark.Vi ricordate, Mark è il figlio, vive a Perth e noi siamo stati ospiti a casa sua, è  stata una sorpresa bellissima ed è grazie a lui se ora noi viviamo tutto questo.

Sono arrivati anche i ricambi per la moto che avevo ordinato online, cuscinetti sterzo e paraoli forcella, ora qua a casa di Ben ho il tempo per revisionare la Pode per l’ultimo tratto di avventura  australiana.
Ieri  qua a “casa Ben” grande festa, abbiamo preparato la salsa di pomodoro.
Ben la fa ogni anno da…da sempre e la cosa bella è che sembra che sia la prima volta.
Proprio così, una pensa bhe, se la fa ogni anno… da una vita… avrà tutto organizzato, tutto al suo posto perfetto in regola, ognuno sa cosa deve fare.
No, nessuno sa niente, le cose non si trovano, ma non è un problema, anzi è questo il bello, è un modo per conoscersi per stare insieme, si scherza si ride si beve…la salsa!! noo, vino tanto vino.
A questa festa a parte Lenny, il genero, con i tre figli, Ben Maureen  io e shizu sono venuti anche Frank e Serg, amici di Ben, origini italiane , Serg veneto e Frank calabre.
Che strano, a me e a shizu  ci sembrava di stare   con certi miei parenti, per la precisione con mio zio Ruggero,  in verita un pò Serg ce lo ricorda a Ruggero, pensa che Serg ha un fratello che si chiama Ruggero, ma non è questo, è un po’ la postura, il modo di fare…la pancia…  il suo lavoro hobby, va in giro a fare barbecue e a svuotare bottiglie, mio zio fa l’asado e  anche lui svuota bottiglie…  di vino,  nella pancia… ma lo avevate capito.









Che lavoro, più di 600 kili di pomodori, raccolti tutti personalmente da Ben il venerdi.
Sabato li abbiamo lavati, 2 volte, e poi messi bene in ordine nelle vaschette.
Domenica grande giornata, tutti al lavoro: tagliare a metà, strizzare per togliere i semi, Ben fa solo polpa, poi … poi è l’ora di pranzo.
Saliamo su in casa  la tavola è apparecchiata,  spaghetti con sugo di carne polpettine insalata dolce caffe ,  -vino?-, si, molto.
Il pranzo è finito ma il lavoro ancora no, i pomodori ci aspettano, è il momento di passarli nel…, ma cosa ne so di come si chiama questa macchina,  diciamo…uhmm… trita pomodori…ok.
Frank mi ha detto che è una macchina italiana, ma non l’ha comprata qua, questa arriva direttamente dalla calabria, -smontata dentro a na valigia-.
I pomodori li abbiamo passati 2 volte, poi si imbottiglia la salsa, per finire si mettono i tappi e dentro al pentolone a bollire, e che pentolone.



Sono le otto, siamo rimasti solo io Ben e due bottiglie di birra a lavare e sistemare  le ultime cose, ci vorranno ancora diverse ore, io a mezzanotte vado a letto, Ben spegnerà il fuoco all’una e mezza, che giornata meravigliosa.

13 novembre 2011

...vicini di casa..

Siamo di nuovo alla fine, di un’altra settimana, e che vi racconto…
Domenica siamo andati a pranzo a casa di Benito.
Benito è un italiano, calabrese, ultimo di nove figli emigrato qua quando aveva 15 anni, ora ne ha 73.
Con Benito ci siamo conosciuti a luglio quando eravamo ospiti a casa di Mark in Perth,  conosciuti solo telefonicamente, Benito è il padre di Mark, ed eravamo rimasti che se mai fossimo passati ancora per Adelaide dovevamo venirlo a trovare.
E così abbiamo fatto, gli abbiamo telefonato: ci stava aspettando, il suo non era un invito di quelli così… poi parlando con Mark ho saputo che l’aveva chiamato diverse volte per sapere di noi,  Mark gli  diceva di non preoccuparsi, che ci saremmo fatti vivi non appena arrivati in Adelaide.
Benito abita con la moglie Morin a One Tree Hill, sono 50 kilometri dalla nostra tenda, la strada per arrivarci è stupenda, uno scollinamento continuo, sali scendi curve tornanti … insomma tutto quello che può far felice un motociclista, devo dire che la giornata era già perfetta così.


Loro vivono in una grande casa proprio sopra a una collina, e la vista, la vista  è di quelle che ti siedi li, sotto la veranda e ci rimani ore…wow.


Morin aveva già messo il pollo nel forno, un bicchiere di vino per benvenuto e nell’attesa che il pollo arrostisca ci facciamo un giro giù sotto, nei campi davanti casa.
Sotto una grande quercia ci sono a ripararsi dalla calura sei mucche e due vitellini, Benito ci ha già detto che un vitellino lo farà con le patate per natale, ci sono anche  una quindicina di pecore, ma  scappano paurose alla nostra vista.
All’ora di pranzo puntuali saliamo in casa, maccheroni con sugo fatto in casa, spolverata di parmigiano ee… “maccarone m’hai provocato e io me te magno, ahmm”
Buonissimi, ho fatto il bis, poi cosce di pollo al forno insalata, vino rosso dolce e caffè, caffè con la moka, aroma decisamente diverso da quello della  economica  polvere solubile che usiamo noi, ho fatto il bis… anche del dolce.








Dopo pranzo siamo andati a fare un giro in macchina sino a Barrosa valley, vigneti, vigneti a perdita d’occhio,  tenuti benissimo, tutti precisi puliti, e molti con intorno,  e qualcuno tra i filari cespugli di rose,  e ancora  cantine e cantine dove puoi andare a degustare il vino, insomma un paradiso per gli occhi e per il palato…

Sono le sette quando rientriamo a casa, io la verità ero ancora pieno dell’ottimo pranzo, ma siamo dovuti rimanere anche a cena.
Prima di lasciarci andare Benito ci dice che possiamo rimanere a vivere li con loro, per tutto il tempo che resteremo, e se non ci piace la loro cucina possiamo cucinare per i fatti nostri.  Grazie Benito ma preferisco strare più vicino al posto di lavoro, è più pratico.
-Allora va bene, come vuoi, quando finisci di lavorare?… venerdì!… Bene, come hai finito parti subito e vieni, qua hai la doccia la tua stanza, porta i panni che li lavi.
Ci facciamo una mangiata la sera… cosa preferite da mangiare…bene, poi sabato con calma vi svegliate e facciamo qualcosa, se è bello tempo facciamo un giro,  poi rimanete anche domenica …-
Che cosa  potevo rispondere a Benito…obbedisco… e eccomi qua, sto scrivendo questo post disteso sul letto  in una stanza nella casa di Benito, ma pensate sia finita…noooo, ha detto:- tutti i fine settimana dovete venire, e poi a natale, a natale facciamo il pranzo con tutta la famiglia, ci dovete essere anche voi –
Qua non ci sentiamo ospiti, è come essere a casa, in famiglia, c’è calore c’è…insomma ci stiamo bene, ci fanno sentire bene, come dire è tutto normale ma allo stesso tempo speciale, capito..
Oggi ho sistemato una scatola ingranaggi che poi azionerà una pompa idraulica per muovere una piccola gru su un camion…uff.. una lunga storia,  dovrei andare sul tecnico, lasciamo perdere.. va bè… ho modificato e montato questa sul camion, poi su un catterpillar ho smontato e modificato il tubo del gasolio.
Per Benito l’ora di pranzo è sacra, a mezzogiorno puntuale si deve salire in cucina, che pranzo, non vi sto a dire tutto quello che c’era, provate a immaginare.
Nel pomeriggio mi aspetta un bel lavoretto, di quelli che mi piacciono, una vecchia macchina, una Roll..o qualcosa del genere, ora non mi ricordo, anno...come sopra..., è li parcheggiata sotto la terrazza davanti casa da…quanti anni Benito…-quindici-, un sacco di tempo, e l’ultima volta che l’hai messa in moto…ahh, -sempre quindici -…andiamo bene mha!
 Ha comprato una batteria ma non è del tutto carica e non ha abbastanza forza, i fili sono marci…la benzina è stagionata… e un sacco, ma veramente un sacco di altre cose…ok, come si dice in australia NO WORRIS…
 Dai stacco tutto: via questo e questo, qua metto un filo volante per alimentare la bobina, una pulita ai contatti…in fondo dobbiamo solo vedere se parte e come gira, poi deciderà semmai cosa fare.
Provo con la manovella, ha dato qualche colpo, un paio di borbottamenti,  ma non è stato sufficiente.   Ok Benito attacchiamo la macchina e diamogli una tirata, pochi metri e il quattro cilindri  ha ripreso a cantare, e come cantava, ingrano la prima… no, la prima no grattava troppo non ci sono riuscito,  la seconda e via un giro per i campi, mi sembrava di essere in un altro tempo, un cowboy nelle praterie in sella , si fa per dire alla sua prima macchina.

Benito è contento, -dai lascia tutto e andiamo a bere qualcosa-  ancora.. -  e certo, ho sentito un odorino- ma sono appena le 4,30 che si ricomincia..- ti ho detto qua si deve mangiare, andiamo poi la prossima volta…c’è tempo c’è tempo-
Che cena, e poi il gelato, a me piace il gelato.
Domenica la passiamo in puro stile relax, dopo colazione mentre Benito pota le piantine di pomodoro io e fido andiamo a fare un giro nei campi, ci divertiamo a far correre le pecore.
Shizu è contenta, ha messo la lavatrice e Morin è gia davanti ai fornelli, chissa che cosa ci preparerà.
Finito il suo divertimento di contadino andiamo a fare rifornimento di gasolio, arrivati al distributore gli chiedo ma perché in questo così distante da casa, sono 15 kilometri e sulla strada ne ho visti due, e lui: -ora ti spiego, quelli sono grandi, i lavoratori neanche ti guardano, io vengo qua, la signora almeno ti parla ti saluta, no no io cerco sempre i piccoli-.
Dopo pranzo e che pranzo siamo andati in macchina sino a Murray River e poi  per cena spaghetti.
Alle 6 ci siamo salutati  e Benito: - non ti dimenticare venerdi puntuale che si cena-…ok ok ci vediamo venerdi.
E il lavoro, il lavoro da Greg va alla grande, shizu sempre nei campi, io in officina trattori e affini…Greg sta capendo che non lo voglio troppo intorno e allora mi dice cosa vuole e poi sparisce, bravo Greg.
Sapete ora abbiamo dei vicini, con shizu siamo andati a fare le presentazioni, ma non so se ci hanno capito ben, forse sarà il nostro inglese chissà, comunque li abbiamo avvisati, fate tutto quello che volete ma fatelo un po’ distante da casa nostra... please, natura è natura, ma il naso è il nostro…capito.









In settimana è anche arrivato un pachetto da Taiwan, è lo schermo del nostro pc, evviva, finalmente è ritornato nuovo.






05 novembre 2011

Adelaide...déjà vu...


A volte vi trascuro vero, ma non è proprio tutta colpa mia, il mio portatile ha solo un’ora di autonomia, se non lo uso, quello di shizu…uhm…va bè lasciamo perdere, e così succede che  pur avendo due pc  a volte non riusciamo a far niente.   Adesso ci sono e allora cominciamo: stavamo percorrendo la Great Ocean Road, stendiamo un velo pietoso, che ci ha portati dritti dritti, è il caso di dirlo, sino ad Adelaide.
 Siamo arrivati il giorno 21… perché siamo tornati ad Adelaide?  Dovete sapere che quando eravamo in Tasmania abbiamo ricevuto una mail del nostro amico Greg che ci chiedeva se e quando tornavamo  da queste parti e se in caso potevamo aiutarlo, e ora eccoci  qua. 

Abbiamo montato la tenda dentro a un capannone nel terreno di una vicina di Greg, la signora è una tipa simpatica, l’inverno passato ci portava spesso la cena calda e ora siamo andati a salutarla.  È contenta della nostra visita, ci intratteniamo un po’ a parlare, lei e il marito sono dell’Estonia arrivati qui tanti tanti anni addietro, ora sono pensionati.  Per festeggiare il nostro ritorno  stappa una bottiglia, e ti pareva, qua in Australia a tutto si da il benvenuto stappando una bottiglia di spumante,  qualsiasi occasione è buona per bere, ma quanto devono sti australiani, alcol e barbecue, immagine tipica australiana, va bè.

Greg ora non c’è, è andato a prendere a nord del Queensland dei pezzi usati per un trattore usato, che ha comprato e che dopo dovrò montare, cosi abbiamo un pò di tempo per sistemare alcune cose, incollare i pantaloni, riparare gli stivali di shizuyo, ordinare uno schermo per il portatile, guardate com’è  ridotto....................................................................................
cambiare il paraolio alla forcella della Pode, non ve l’avevo detto, un paraolio della forcella si è messo a perdere, poco danno lo cambio cosi ne approfitto per cambiare anche i soffietti che sono rotti e cosa più importante i cuscinetti di sterzo, ha quel fastidioso scalino, si blocca con lo sterzo dritto, quando ancora c'erano le valige, con il peso dietro, lo sentivo meno, ma adesso è inguidabile, una faticaccia.


Il tempo ha fatto una settimana fantastica, solo un paio di giorni di pioggia, ma non freddo e poi noi siamo all’asciutto. Qua ormai è arrivata l’estate e c’è un gran caldo.
 Vi ho detto sopra che incolliamo le toppe hai pantaloni, proprio così, ago e filo non bastano più, troppo consumati e allora giù di bostick, una meraviglia, rimangono un poco rigidi..ma va bene così.
 però ne abbiamo solo uno a testa e allora ieri siamo andati a cercare quelli per shizu, abbiamo girato tanti negozi ma niente, sempre grandi.
Entriamo nell’ennesimo  negozio, stiamo guardando tra gli scaffali con poca fortuna, chiedo a un commesso  ma non faccio in tempo a finire la frase… sto cercando un pantalone…che come un fulmine si presenta un altro commesso molto..uhm..come dire…molto gaio…e mi chiede - posso aiutarti-…dico  cerco un pantalone …mi guarda li..si si, proprio li…dico no è per mia moglie e indico a shizuyo…lui portandosi una mano al petto ma appoggiando solo la punta delle dita e con l’altra sventolandola in aria, a tempo sopra ogni parola fa:- no no no no no! Nooooo no!
Poi porta le mani sui fianchi e con una posa…quale?…daiii…quella..fa: - io ne so qualcosa,- in effetti il tipo non si può definire un pezzo d’uomo, -devo vestirmi kids.
In australia la misura da donna parte dalla 8, tu sei una 6, no no no, kids, kids anche tu.-
Poi mi spiega dove andare per spendere poco e mi chiede…-sei italiano…io adoro l’italia…parlo un pò di italiano...- assolutamente no, ma gli ho detto ohh very good..era felice, poi con due dita poggiate delicatamente li sotto il mento sul collo sospirando ci saluta- bye bye buona giornata.-

Giorni fa abbiamo incontrato, anzi meglio dire rincontrato  Matteo, ricordate siamo stati ospiti una notte a casa sua in Phert, anche lui viaggiatore, e anche lui partito dall’italia con una vecchia transalp.  Il suo lavoro a Perth è terminato e si è rimesso in viaggio. Qua in Adelaide ci siamo rivisti e ho potuto vedere finalmente la sua moto, l’altra volta era in officina causa un incidente che aveva avuto credo in Indonesia. Per mia fortuna Matteo aveva una frizione di scorta e me l’ha regalata, quella della Poderosa sta piangendo è alla fine.
Sabato salutiamo Matteo, facciamo la foto ricordo, forse domani riparte, dove non lo sa ancora, ma vuol fare altri 3 mesi di lavoro, per prolungare il visto, poi andrà in New Zeland, buona strada Matteo.

due vecchie transalp - Matteo Maurizio e Shizuyo
Domenica mattina sono le 9 stiamo facendo le pulizie di casa…eehh già, toccano anche a noi, quando arriva Greg.
-Come stai… quanto tempo… che fate… mauri hai voglia puoi aiutarmi su in officina-….si si Greg, non aspettavo altro  da una settimana…e vai…si ricomincia. Ok, allora dopo pranzo ci vediamo in officina.

È un vecchio trattore made in romania, ma è un fiat, lo conosco bene.
Greg è un casinista, ha un modo tutto strano di lavorare mi fa perdere un sacco di tempo, ma alla fine il cambio era a terra, ho smontato i cuscinetti tolto l’ingranaggio consumato…e la mia prima giornata di lavoro è finita.
 Lunedì sono ancora in officina, saldare marmitte, smontare differenziali, costruire rollbar, modificare tornire ..insomma un po’ di tutto.




E shizuyo…shizuyo nei campi, a dissodare la terra, che fatica.  Alle 4 quando la nostra giornata finisce, l’ho rivista  era stanchissima… che ridere, non si reggeva in piedi.
Sotto il capannone dove abbiamo montato la tenda ho anche organizzato una doccia, a Brisbane il nostro amico Josh ci aveva regalato una doccia da campeggio, è una semplice sacca o tubo di tessuto impermeabile con un piccolo rubinetto, lo riempi  tiene 10 litri di acqua lo metti al sole e in un paio di ore una calda ecologica doccia è pronta, noi la facciamo sotto un albero,  il posto è protetto da sguardi indiscreti...a me non importa molto, ma shizu ci tiene alla sua privacy.


La settimana è finita, shizu  ha lavorato sempre nei campi, dissodare, togliere le radici di rabarbaro dividerle…insomma  è diventata una perfetta contadina, ha il viso abbronzantissimo e il naso rosso che sembra una ciliegina, io sempre in officina, ogni giorno tira fuori un nuovo lavoro, è una sagoma questo Greg.
Sette giorni sette docce, battuto ogni precedente record, devo dire che dopo una doccia, se è ecologica è meglio, è tutta un'altra cosa..

19 ottobre 2011

The Great Ocean Road...bocciata


18 ottobre
Siamo ancora a Melbourne, volevamo rimetterci in viaggio subito dopo aver ritirato il nuovo passaporto ma abbiamo un appuntamento oggi alle 11, così abbiamo passato la notte in un ostello.
Ora sono le due, il nostro impegno è terminato,…di cosa si trattava…uhm…ve lo racconto prossimamente, dopo il solito pranzo, un sandwich al tonno ci siamo messi in movimento per raggiungere impazienti la famosissima The Great Ocean Road.
The Great Ocean Road è una strada che da Torquay vicino Melbourne arriva sino a Portland,  passando sulla costa  per quasi tutto il tragitto, tutti: motociclisti e non da quando siamo in Australia sempre a chiederci se la avessimo fatta,  è anche il più grande monumento ai caduti della prima guerra mondiale  e fa parte del patrimonio nazionale australiano, cosi mi hanno detto.
Ah.. dovete assolutamente andare, è bellissima, il paesaggio, la costa, e la strada a strapiombo sul mare e subito la montagna, non sai da che parte guardare, poi con la moto, un susseguirsi di curve, un vero divertimento, vedrai quando finisce vuoi rifarla.
Oh.. sono 8 mesi che sento questa cantilena, e adesso vogliamo proprio vederla, non vediamo l’ora di accarezzare le sue curve così tanto decantate.
A Melbourne è caldissimo, decisamente differente dai giorni meravigliosi e freddini passati in Tasmania.


Vista l’ora non facciamo molti kilometri, all’incirca 240 e appena individuato un posto che ci piace  ci fermiamo e montiamo la tenda, è uno spiazzo di ghiaia... terreno duro e scomodo,  ma stasera una novità, stendo i nostri nuovi materassini autogonfiabili.


Dopo quasi un anno  chissà come sarà dormire sul morbido… sono convinto molto meglio.
Questa avventura Australiana è iniziata senza materassini, i vecchi si erano bucati in Giappone in  modo irreparabile.
 Arrivati in Australia gli abbiamo cercati a lungo, ma erano sempre troppo cari per noi, quando proprio ieri pomeriggio a Melbourne, in un negozio di attrezzatura da campeggio facevano sconti… e che sconti, li vendeva a 19 dollari…comprati al volo. Con 40 dollari abbiamo rifatto la camera da letto, prima non li avremmo mai comprati, costavano 100 dollari…un bel risparmio vero.
 Sapete dormire su un bel prato d’erba soffice, o su un terreno sabbioso è riposante, ma quando capitiamo sulla ghiaia o terreni con pietre e spuntoni, uffii.. che doloro, e poi l’umidità, anche se sotto la tenda stendo sempre un foglio di nylon la mattina ci ritrovavamo sempre con i sacchi umidi, a volte bagnati,  ma stanotte...   stanotte la prova verità.


Che dormita ragazzi se non fosse che in tenda fa già caldo staremmo ancora un pò sdraiati su questi nuovi materassini.
Ok shizu arrotoliamo con molta attenzione questa delizia di materassini facciamo colazione e andiamo. Ma dove? Andiamo a cercare  le curve della Great Ocean Road.

 Fa caldo e con la nuova giacca, tolta la parte interna si sta come un papa.
Il paesaggio è  molto bello, anche se  devo dire che dopo aver visto la Tasmania tutto mi sembra ordinario,  anche questo è affascinante, ma come dire… gli manca qualcosa o forse… forse  ha qualcosa di troppo, credo la presenza umana,  non umana di persone, ma di strutture…uhm…vediamo se riesco a spiegare…qua è tutto preciso, la stradina di cemento legno  acciaio e filo spinato ti porta sino in pizzo alla scogliera, aspetti il tuo turno e poi fai la foto di rito, tutte uguali, non c’è molta scelta , il posto è un metro quadratopoi il tragitto del ritorno non si sa il perché ti porta sempre dentro un piccolo shop..ehi dove va…torno indietro…da questa parte…si ma guarda io sono venuto di qua, la mia moto è la, è quella… si torna da questa parte…3 metri non posso..no..
Capito? La Tasmania invece è natura libera selvaggia.

Stiamo viaggiando gia da un bel po’ di kilometri e shizu mi chiede, ma quando inizia l’Ocean Road, credo sia questa, sono un pacco di kiolometri che i cartelli ci indicano che stiamo percorrendo la  Great Ocean Road.









 Ma le curve quando arrivano, ehm.. shizu, che ne so, sarà che per gli australiani sono queste le curve, al solito, mah!.
 Continuiamo  sperando di incontrare prima o poi qualche tratto movimentato.   A tratti la strada è bella, il paesaggio che offre è un vero spettacolino, si sale anche di 100 metri a strapiombo sul mare, una strada disegnata lungo il pendio della montagna, ma veramente sono pochi e brevi i tratti belli divertenti dal punto di vista motociclistico, qualche bella curva, ma non fai a tempo a scaldare le gomme che è gia finita. A volte la strada lascia la costa, entra all’interno e si fa dritta e noiosa e sotto il sole diventa una mezza tortura per non dire una vera tritatura di mar….-
Visitiamo i dodici apostoli, megaliti di roccia calcarea  in mezzo al mare, prima da un punto di osservazione turistico, come vi ho spiegato sopra, poi come facciamo sempre  andiamo a trovare i nostri posti, solitari e pericolosi, ma che vista, ci mettiamo seduti con le gambe nel vuoto e la faccia al vento, 50 metri più sotto le onde rumorose si infrangono e il vento ci porta su spruzzi di schiuma,  facciamo foto e anche gli scemi, siamo soli, questi posti non sono accessibili a tutti, ma con la poderosa ce li possiamo permettere, che meraviglia: il panorama, ma la strada che pizza,  The Great Ocean Road, ci dispiace…sei BOCCIATA.








Ci fermiamo a Nelson è ancora presto ma questa strada sotto il sole mi ha stancato.   Lasciamo la strada asfaltata e prendiamo una stradina laterale, entra in una nursery, una zona dove piantano alberi, una foresta artificiale la chiamo io, ma sempre vera si capisce.  C’e un bel prato  e montiamo la tenda, poi  prepariamo un the e parliamo dei giorni appena passati, delle cose sorprendenti che ci accadono della gente che incontriamo, parliamo dei nostri sbagli, di come e cosa fare per migliorarci, di allegria di umanità e di come poterla condividere, parliamo di sogni…di amore.

  





17 ottobre 2011

..pace pace...

    qualcuno ci cercava...?
     eccoci qua...
                                                        ultime notizie
notizie fresche fresche
                         Tasmania into the wild
Proprio così, siamo.. anzi, eravamo in Tasmania, siamo rientrati oggi.   15 giorni immersi nella natura selvaggia. Tasmania your natural state, Tasmania explore the possibilities, Tasmania holiday isle. questo e altro è quello che si può leggere sulle targhe delle auto.                  
Allora: siamo arrivati in Tasmania il 2 ottobre, e tra compleanni pae…no, non era il mio comunque grazie, dicevo…noo, neanche quello di shizu, anche lei ringrazia…ridicevo…ah ah, ma siete curiosi, allora facciamo così, provate a indovinare......

                                                                          meno 3

                                                                      meno 2

                                                                    meno 1

                                                             Capito….
                                                                     Noooo…

                                      100 mila   Buon compleanno pode

Proprio cosi, in Tasmania e non poteva scegliere posto migliore  la Poderosa ha compiuto 100mila ann, ops kilometri.  Non c’è che dire, se li porta davvero bene.   Sono in effetti qualcuno di piu( qualche volta si è rotto il kontakilometri) ma la pode è femmina e non sta bene essere troppo pignoli, diamogliela buona.
Comunque buon compleanno Poderosa altri 100 mila e più e più…
Allora stavo dicendo, se non mi interrompete più, siamo arrivati in Tasmania il 2 ottobre  e tra compleanni..grazie..con relativa sbornia, della festeggiata non nostra si capisce, paesaggi mozzafiato, spiagge scogliere, laghi montagne innevate e non, strade da urlo, buoni amici ..il tempo è passato  .
Ma eccoci di nuovo qua provo a raccontarvi a parole, ma davvero non è impresa facile raccontare la meraviglia di questa terra, neanche le foto sugli opuscoli informativi riescono a rendere l’idea,  quelle sapete sono fatte ad arte sono sempre ritoccate, di quello che vedranno i vostri occhi.
La traversata da Melbourne a Devonport è stata perfetta, la nave Spirit of Tasmania è pulita il personale gentilissimo disponibile e sempre pronto ad aiutarti.
Shizuyo ha bevuto la sua medicina contro il mal di mare e ha collassato rapidamente, io mi sono visto un film, una vera pizza e poi l’ho raggiunta sulla terrazza delle poltrone reclinabili, si chiama ocean recliners, è di poppa ed è tutta vetri. la vista magnifica, un po’ scura, direi... molto nera, la traversata si fa in notturna.
Sbarchiamo puntuali a Devonport alle 7,30, una giornata splendida, soleggiata non c'è una nuvola, ma fa un freddo freddo.
Impossibile continuare, sono completamente intirizzito non sento più le mani, abbiamo fatto poca strada, siamo appena fuori dal centro ma sono costretto a fermarmi.
C'è un McDonald's entriamo e prendiamo un caffè e un muffin, 6,60 $, che dolore… rimaniamo al Mc sino alle 9 poi via il sole ora scalda un pochino.
Non sappiamo dove andare, una direzione vale l’altra, ne prendiamo una a caso e ci ritroviamo sulla costa direzione ovest verso Burnie.
La Tasmania è un esplosione di colori tutte le tonalità del verde, dal verde smeraldo, foresta, arlecchino, chiaro scuro, verde erba,... ma quante ne sai??…Ehi, sui colori sono informato, da giovane ho sperimentato anche la pittura, con risultati scadenti, ma mi ricordo ancora i nomi delle varie tonalità e anche come miscelarli per ottenerne altri.
 Campi e colline verdi tagliati da strisce di colore rosso, giallo, rosa, porpora, i campi di tulipani, poi pascoli e l’odore caldo gustoso della terra grassa appena arata mischiato all’odore del mare che a tratti portava il vento, o quello rilassante dell’erba tagliata di fresco oppure l’odore di…ma questo…questo è…per dirla con le parole di una canzone di Mina …ma che cos’è questa robina qua…cacca…e oh gente la natura è natura... a parte la battuta, che paesaggi che tranquillità.


Siccome oggi è giorno di compleanni ci fermiamo a uno bottleshop per comprare una bottiglia di vino rosso, stasera si festeggia.
Troviamo un bel prato a ridosso di una bianchissima spiaggia e c’è anche il barbecue elettrico, la luce e i bagni, fa freddo ma non ce ne accorgeremo.
Sapevamo che la Pode era una tipa tosta, ma non sapevamo ancora quanto, vi dico solo che è stata una serata divertente, ma che freddo,  sarà per questo che la notte c’è stato molto movimento, non voglio indagare ma guardate la mattina come gli ho trovati a sti mattti…










Passata la sbor…fatta colazione ancora in strada, uno sterrato di ghiaia e polvere bianca,
la poderosa nonostante la serata viaggia liscia come se andasse su rotaia, è davvero divertente correre sullo sterrato di ghiaia, è sempre una sorpresa, mi piace questa sensazione di instabilità, mi piace improvvisare, anche shizu comincia a prenderci gusto, non ha paura, pensate che oggi si è seduta al contrario, verso dietro per filmare la strada che corre via.    Inizialmente era un po’ timorosa, ma poi si è scatenata e mi urlava vai vai ancora che bello, è stata un esperienza interessante ha detto, mi devo forse preoccupare, che stia davvero diventando matta…









Viaggiare così in fuoristrada come abbiamo fatto oggi è divertente se lo affronto a inizio giornata, ma quando ho già alcune centinaia di kilometri nelle braccia allora diventa un lavoro impegnativo.

Monto la tenda  sulle rive del lago Pieman, ora piatto e immobile come uno specchio, accendo un fuoco e ceniamo con un quarto di luna a illuminare il nostro campo, abbiamo tutto.






La mattina lo sterrato per noi finisce, dopo 30 kilometri di sudore è impossibile continuare, solo qualche trattore o fuoristrada ma di quelli cattivi potrebbe, non importa, quello che abbiamo attorno ci ripaga la fatica, ne è valsa la pena.


Qualche kilometro piu dietro una stradina laterale ci porta sull’asfalto e poi giu verso sud ancora sterrati, attraversiamo un fiume su una piccola chiatta e dormiamo sulle rive di una diga.
E ancora kilometri, tornanti di asfalto, sterrati, viottoli di montagna e fiumi  e laghi  e dighe che meraviglia, passiamo cosi 9 giorni, girando la parte centro nord dell’isola.
  Vi ricordate quando nel nostro giro in australia avevamo incontrato un gruppo di motociclisti e con due di loro avevamo viaggiato una giornata, avevo scritto un post "con due sconosciuti navigando sulla sabbia del Darling River.." ecco, loro vivono a Hobart, andiamo a salutarli.
Per arrivare a Hobart facciamo un passo di montagna, pioggia  freddo e vento ci accompagneranno per tutta la giornata.  Siamo a Bronte, il nostro altimetro segna +/- 1400 metri, centro geografico della Tasmania, piove e sembra non aver voglia di smettere, siamo bagnati e non riusciamo a trovare un posto non dico asciutto ma almeno non allagato per  montare la tenda, shizu è un po triste, nella prima baita cottages chiedo quanto vogliono per una notte , 150 dollari!!!   grazie non fa niente.
 Hamilton dista 70 kilometri , andiamo, è una citta e una sistemazione economica si trova, ma ne percorro appena 6 che ci si presenta  prima di un ponte sulle sponde di un fiume una mezza capanna, un casotto per fare picnic, è perfetto ed in pochi minuti ho messo su la tenda, tra i due tavoli, un pò strettina ma siamo in emergenza, ora a shizu è tornato il sorriso.
 Vorrei accendere  un fuoco per provare a scaldarci e a asciugare almeno gli stivali.
Sono li, sotto la tettoia guardando i resti di un vecchio fuoco quando si ferma una macchina, esce un signore e di corsa  viene sotto la tettoia, dice scendo perché in macchina la moglie non mi fa fumare.
Da dove venite?... da li, anche noi... che bella strada, sali e scendi, ma con la moto... che fatica vero, di dove siete..venite dall’italia?.. che viaggio lungo.  David continua a parlare e dopo un poco scende anche la moglie si chiama Su.    Ci raccontano che hanno 4 figli sparsi un pò in giro e che erano andati a trovare uno di questi.
David mi chiede ma....- stavi facendo il fuoco-... vorrei, stavo pensando, ma piove e la legna è bagnatissima,  -guarda ti faccio vedere come si accende anche con la legna bagnata-  e nonostante stesse piovendo va nella macchia a cercare legna .
Lo seguo, accidenti…piove…va bhe, ma non posso lasciarlo solo.
Mi dice quali rami e foglie raccogliere e poi si devono rompere piccoli e si accendono uno a uno piano piano, dopo appena prendono il fuoco diventa grande. Mi spiega che gli aborigeni fanno così, lo ha imparato dai bambini, sono loro che fanno il fuoco.
David aveva ragione, in 10 minuti il fuoco era veramente grande, come è sicuro che a preso bene ci salutano e ci augurano buon viaggio, non fanno molta strada, appena passato il ponte li vedo rallentare, poi girano e ritornano da noi, David scende mi corre incontro e mi allunga 50 dollari, no, no non voglio, -prendi prendi- …e me li chiude in mano..ma ..- pace pace fratello-…   si porta le mani al petto indietreggia si inchina un po’ e mi guarda come in attesa, io stringo la mano la porto anch’io al petto e gli dico grazie pace fratello..aspetta... ma l'indirizzo dammi il tuo indirizzo...lui fa un sorriso grande come il mondo scuote la testa  alza  le braccia e indicandomi il cielo dice - la luna guarda la luna stanotte è piena divertitevi col fuoco   pace -   poi corre in macchina  sotto la pioggia e continuano a salutarci dai finestrini aperti.
È stano e sorprendente come vanno le cose, noi siamo con le finanze agli sgoccioli  e si presentano due sconosciuti sotto la pioggia che ci scaldano con il loro grande cuore…strano vero.. affascinante.
Tante volte incontriamo persone che  ci chiedono del viaggio, sono interessati, fanno domande, ma vogliono sapere solo...e si ma quanto costa e avete tanti soldi..e ma voi ve ne fregate...come fate a vivere…ma persone come David e Su no, con loro non si è parlato di soldi, con loro abbiamo parlato… con loro abbiamo viaggiato, loro hanno sognato con noi, anche  loro si sono uniti al nostro sogno per sempre.
Shizu è affianco a me, mi guarda stupita,  ma che cosa è successo…ma  cosa ti ha dato..ma è possibile…io sorrido e le dico ...niente... ha detto che stanotte c'è la luna piena... vieni sediamoci un pò ad ascoltare questo fuoco.


Stiamo 5 minuti davanti al fuoco, il vento a volte alza la fiamma altissima, poi cuciniamo e di corsa finita la cena entriamo in tenda mentre il fuoco ancora respira.
Che freddo il vento è fortissimo, dormirò a pezzi e bocconi e la mattina mi spiego il gran freddo, sta ancora nevicando, che fantastica bianca sorpresa.
Colazione foto e giochi, poi verso Hobart man mano che scendiamo il clima e il paesaggio cambia, straordinaria Tasmania, in 10 minuti passi da pendii innevati a pascoli verdi.














Arriviamo ad Hobart che sono le due, chiamo Adrian uno dei due sconposciuti e gli chiedo se è libero per un caffe, dice sono in casa passate a trovarmi.

Ci offre il caffe,  poi arriva anche Jill la sua fidanzata, simpaticissima ed è tutta presa dal nostro viaggio. Guardiamo foto parliamo e poi la cena, ottima cena thailandese accompagnata da un bicchiere di vino.
Poi finita la serata salutiamo Jill e  montiamo la tenda nel giardino di Adrian, la sua casa è bellissima ma piccola e la condivide già con le sue moto, un honda xr, due bmw e un harley.











Nei prossimi giorni possiamo stare a casa di John, l’altro sconosciuto, quello che ci ha regalato gli interfono cardo, lui ha una casa grande e ci ospita volentieri.
Il giorno dopo andiamo al lagho Pedder, incantevole, non volevamo piu tornare indietro, shizu ha fatto anche amicizia con uno strano nero personaggio…mha.










A casa di John ci accoglie con la moglie Mandi, simpaticissima, ci fanno subito sentire a casa nostra .
 La nostra stanza è pronta, una doccia calda, l’ultima risale a piu di 10 giorni fa, e un ottima cena poi John mi mostra sulla mappa un buon itinerario per domani.
Non vi racconto altro , mi ripeterei, che posti, quello che piu mi piace è la tranquillità non solo del paesaggio, ma anche la gente.
Venerdì sera John ha organizzato un borbecoa per noi, ha anche invitato …non mi ricordo il nome, l’altro motociclista amico loro, una serata divertente. Finita la cena gli ho chiesto di farci una prenotazione online del biglietto per rientrare a Melbourne.
Mentre sta controllando la disponibilità riceve una telefonata , è Adrian che gli dice che il biglietto lo pagano lui e Jill , come regalo !!!..ma…non si discute è cosi, allora grazie ragazzi.
I regali non sono finiti, John mi ha regalato una giacca da moto, questa davvero antiacqua e antivento, leggermente grande ma ci sto benissimo, finalmente, e Adrian  dopo che ha visto  il nostro borsone ce ne ha regalato uno stagno, evviva, prima quando pioveva si bagnavano sempre i sacchi a pelo, e ancora una coppia di pastiglie avanti e dietro  e una potente lampadina per il faro della poderosa  e due paia di guanti per l’inverno e quattro elastici di quelli regolabili per fissare le borse sulla moto.
Sabato mattina giorno della nostra partenza, è tutto pronto, siamo in strada... dopo la foto John mi infila in tasca 100 dollari, assolutamente no dico, assolutamente si dice John, siete stati ospiti perfetti, noi..!!.. ma voi siete stati.... ok devo andare, trattengo le lacrime... un abbraccio..dai dai.. via andiamo see you John.
Hobart ci saluta con l’acqua e ci accompagnera tutto il giorno, solo a sera quando arriviamo sulla costa est riappare il sole, ci fermiamo sulla spiaggia vicino a un ruscello, un altro fantastico posto.





Domenica colazione presto e in viaggio, destinazione  Devonport, passeremo all’interno in un percorso fatto da John, in montagna che freddo, tutto il giorno sotto la pioggia e prenderemo anche la grandine.
 Arriviamo alle tre sempre sotto la pioggia, facciamo la spesa per la cena a bordo e poi andiamo al porto e aspettiamo.
Smette di piovere e esce il sole, sono le sei e siamo in coda davanti la nave.
Questa volta viaggiamo in cabina vista oceano bagno e doccia privati, i nostri amici ci hanno trattato bene, che lusso.




Ed eccoci qua di nuovo a Melbourne, sono le sette, sbarchiamo e vaghiamo per la citta che si sta svegliando, qua se la prendono comoda, un caffè da un dollaro per scaldarci, come dice shizu l'aria è frescolina, aspettiamo le nove e andiamo all’ambasciata a ritirare il nuovo passaporto di shizuyo, gli era scaduto, poi all’immigrazione per cambiare il numero del visto e poi ….e poi ve lo raccontero un altro giorno.













Capitan Hila-chan...y ahora lo que opinas......