lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

18 dicembre 2012

ultimi kilometri in Grecia


Piove fa freddo e tira un vento forte, Elias e sua madre ci chiedono di rimanere ancora qualche giorno. Facciamo colazione aspettiamo ancora un po’ ma poi decidiamo di andare, non è che se aspettiamo due giorni.. poi arriva l’estate.


Salutiamo la madre che va a lavoro, è insegnante di inglese,preparo un termos di tè caldo e carico la poderosa . Elias prende la macchina, ci accompagna fuori città, nella direzione giusta.   Ci salutiamo e gli facciamo gli auguri per il suo prossimo viaggio, mancano solo 5 mesi alla partenza, va in Africa, insieme a Cristina la sua fidanzata.

Dopo un’ora ci fermiamo a rifornire la moto e la nostra panza in una stazione di servizio a ..non lo so, è scritto in greco, ma abbiamo percorso quasi 100 kilometri da Salonicco. Fa freddo  e continua a piovere, prima di arrivare al porto di Igoumenitsa incontreremo una nebbia da paura e anche la neve. Ci fermiamo ancora una volta per rifornire e per cambiarci le calze zuppe. Mettiamo su anche dei sacchetti di plastica per provare almeno a tenere i piedi asciutti. Per la cronaca, prova fallita.

Shizu con nuovi amici
Arriviamo al porto alle cinque, abbiamo molto tempo la nostra nave parte all’una di notte. Mentre shizu sistema ad asciugare le nostre cose sulle poltroncine nella sala d’aspetto io vado a fare i biglietti.
Il riscaldamento è ad aria e shizu ha sistemato le cose proprio sotto a una bocchetta, in un paio d’ore e quasi tutto asciutto, o almeno quello che ci interessa.

Aspettiamo che smetta di piovere e alle 8 andiamo a cercare qualcosa da mangiare fuori dal porto, qua dentro è carissimo. Troviamo un localino un po’ vecchio, ma ha wi fi e possiamo collegarci a internet. Ordiniamo spiedini di pollo con patate e yogurt, poi un ottimo tè e alle 11 ritorniamo al porto. Ora siamo sul traghetto, la Florencia della Grimaldi.
Non so a che ora arriverà a Brindisi, dovevamo partire all’una ma sono le due e mezza e siamo ancora qua.
Com’è ritornare, non dico a casa perché non ho una casa, diciamo in posto familiare dopo 3 anni e 7 mesi…boh, la verità è che non ne ho per niente voglia.