lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

17 luglio 2011

bruum bruum....Broome...

Che splendida caldissima giornata, uff…30 gradi
Siamo a Broome, piccola località situata nella regione del Kimberley, è una penisola e sulla costa nord c’è la famosa Cable Beach, 22 kilometri di finissima spiaggia da dove ammirare bellissimi tramonti e, nella parte sud la Roebuck Bay con le sue albe .

Che cosa , non ci state più a capire niente, vi avevo lasciato con il post Perth in avvicinamento, è vero… ma ora siamo qua a Broome e questa è una bella storia, almeno per noi, di quelle in linea con la nostra filosofia.
Però, a dir il vero anche a Perth ne sono successe di interessanti, umhh…. Ok ok,  lasciamo in sospeso, per ora,  Broome e ritorniamo a Perth:

O guarda era domenica anche a Perth, domenica3 luglio, era una splendida giornata c’era il sole, ma non era affatto caldo, solo 12 gradi.
Smontata la tenda, fatto colazione…dai, via via Perth ci aspetta.








Arrivati facciamo un giro per conoscere la città ed individuare la via dov’è situata la biblioteca, oggi non c’è traffico, così domani ci risulterà più facile ritrovarla.
In ogni città per prima cosa cerchiamo sempre la biblioteca pubblica, è un ottimo posto per reperire informazioni, c’è internet free, prese di corrente, divanetti dove passare comodamente al caldo o al fresco, dipende, la giornata, pulitissimi bagni dove fare rifornimento di salviettine, dobbiamo dire che quelle delle biblioteche sono davvero resistenti, non sono sapete di quelle che come toccano l’acqua si disfano, quindi un grazie anche alle pubbliche biblioteche australiane.  
 Quanto verde, c’è anche un grandissimo fiume, e parchi, giardini, l’immancabile barbecue,  insomma… tutto come sempre, al solito, come tutte le città Australiane sapete,  vista una… questa assomiglia un poco ad Adelaide.
Ora andiamo al supermercato e poi dobbiamo trovare dentro o fuori la città, ma non troppo, un posto per la tenda, dove sia possibile lasciarla montata un paio di giorni, abbiamo da fare alcune cose in città.
Fatta la spesa prendo una strada verso est, sulla mappa sono indicati dei parchi, ne incontriamo uno e mi fermo, è un campo da criket, non adatto, o meglio sarebbe perfetto per la tenda, ma credo che non me lo permettano, comunque c’è un rubinetto, già che ci sono  riempio la nostra tanichetta d’acqua, Shizuyo nel mentre va  a  dare un’occhiata in giro.
Mentre aspetto che ritorni  parcheggia affianco alla Poderosa un pick up,  scende un signore e un ragazzo con una  palla ovale, lo fermo e gli chiedo indicazioni per una zona tranquilla nelle vicinanze dove sia possibile montare una tenda.
Parliamo un po’, poi si consulta con il ragazzo, e mi dice: -vi va di venire da noi stanotte-, non disturbiamo, -no worries-, ok -allora d’accordo, io sono Mark, lui è mio figlio Marcel, aspettate,  facciamo due tiri e poi se mi seguite, andiamo a casa-.
Dopo una mezz’ora che facevano lanci e tiravano calci alla palla, ritornano.     Andiamo, 10 minuti e siamo arrivati,  -la casa stanotte è vuota, io sono divorziato  Marcel  torna dalla madre e io passo la notte dalla mia fidanzata-.
Perfetto, sistemiamo le nostre cose nella stanza di Marcel,  poi Mark prepara dei sandwich e un caffè, facciamo merenda mentre aspettiamo la madre di Marcel e la nuova fidanzata di papa.
Conosciamo Debora, la fidanzata, è molto simpatica, maestra d’asilo, divorziata anche lei con 3 figli, Mark invece ne ha 2.
Mark stappa una bottiglia di ottimo vino rosso accompagnata però da delle tartine farcite con del formaggio Australiano dal classico sapore di plastica.
Tra una plastica..sorry..tra una tartina e un sorso di vino facciamo conversazione e ci danno un sacco di dritte su un bel po’ di posti da visitare nel nostro cammino verso Darwin, poi vanno via e rimaniamo soli.
Sapete, è tutta un’altra cosa dormire in casa quando fuori fa freddo, e stanotte faceva sul serio, 2 gradi…brrr…da battere i denti.
Con Mark siamo stati in giro per Perth e dintorni, ci ha scorrazzato in lungo e in largo a bordo di una delle sue 6  bentley, però ha anche 2 stupende jaguar e 3 maserati, la biturbo è il suo toys, il suo giocattolo, così dice, è quella con cui si diverte a fare rally.
Mark è un tipo simpatico, sempre sorridente, mette allegria, pensate che il padre è italiano di Caulonia, Reggio Calabria, gli ho anche parlato per telefono, vive ad Adelaide  e abbiamo anche ricevuto un invito.
Mark però di italiano, a parte le solite 4 parole.. che non sto a ripetere,  e poi buongiorno buonasera spaghetti e cappuccino, non sa niente.
Mark una volta aveva un sacco di soldi, nel 1990 ha fatto il giro del mondo con la  prima moglie, ma gente, non di quelli così così,  ma di quelli senza badare a spese, trafficava in borsa, ma come dice lui: un giorno sei ricchissimo, il giorno dopo…tutto finito.
E ora? gli chiedo, e lui con un sorriso grande mi risponde…ora, ora sono felice.
A Mark gli piacciono le vecchie macchine, ne ha potute collezionare un po’, e adesso è diventato uno dei suoi lavori, le noleggia.
Dico uno dei suoi lavori perché come dice lui diversifica, vende anche insegne luminose magnetiche pubblicitarie,  birra cola ecc. ecc, le fa fare a Taiwan, poi è anche manager di una compagnia di trading o giù di lì, insomma è un tipo vulcanico, che forse è italiano…
Sono passati 3 giorni, con Mark ci siamo divertiti, abbiamo conosciuto due suoi amici davvero simpatici, abbiamo anche ricevuto una interessantissima proposta di lavoro ma…no, adesso non ci interessa.
 Domani  lasciamo Perth, e questa volta facciamo sul serio, arriveremo a Darwin in tempo record…cosa?… non ci credete…




 In effetti è così, abbiamo lasciato Perth la mattina del giorno 6 e ci siamo diretti a nord, siamo stati a visitare un piccolo paese, distante un 130/150 km, di nome New Norcia, l’unica città monastica di tutta l’Australia, che ci avevano detto essere interessante, ma poi invece di continuare siamo  ritornati a Perth.   Perché??
vedete, il giorno prima riceviamo un email da un altro viaggiatore, Matteo, di speriamo di non forare, anche lui partito dall’Italia in moto, con una transalp come la nostra, ora è fermo a Perth, sta lavorando per rimettere in sesto la moto, qualche mese fa ha avuto un incidente e la moto ne è uscita malconcia.

Ed eccoci un’altra volta a Perth, a casa di Matteo, cena con penne al sugo e parmigiano, una birrozza, qualche foto, racconti,  scambio di informazioni, e all’una a nanna , Matteo la mattina alle 7 va a lavorare, fa il meccanico in giro per le miniere.
La mattina lo salutiamo, facciamo colazione una doccia poi caricata la poderosa andiamo, questa volta andiamo sul serio.
La strada la conosciamo, è la stessa di ieri, oh guarda l’indicazione di New Norcia, - per favore mauri non guardare vai dritto-…che forse non gli è piaciuta…mah.
Io vado dritto ma non per molto: c’è un posto chiamato Pinnacles desert, tutti gli australiani dicono che è da vedere, bellisssimo, stupendo, ok, andiamo  anche noi…ummhh, non sappiamo che dire, un no comment però non ci sta male,  comunque bello ma ne ho visto di molto meglio.



Shizu tiriamo dritti senza deviazioni, mi sono stufato.




Dopo 387 kilometri  ci fermiamo a Cliff Head, 30 kilometri da Dongara e montiamo la tenda sulla spiaggia, sono le 5,30 cuciniamo davanti a un bellissimo tramonto, ma fa un freddo assassino.
È il giorno 9 sabato, andiamo, non succede niente di interessante a parte il fatto che fa freddo, che piove e che lo farà a momenti alterni per altri 2 giorni.
Noi continuiamo su questa strada dritta, ci sarebbero anche altre belle strade ma con questo tempo per noi non sono praticabili.

La sera quando monto il campo dopo accendo un fuoco,  è molto bello e soprattutto utile per  scaldarci e asciugare i vestiti.

Come ho detto dopo due giorni di noiosa strada con solo la pioggia a tenerci compagnia il giorno 12 arriviamo al Karijini National Park, 900 metri di quota, ha smesso di piovere, la temperatura finalmente piacevole, siamo rilassati se non fosse che questo posto è pieno di mosche.
 Strane mosche a pensarci bene, noi  abbiamo una teoria, crediamo siano mosche fotovoltaiche, si si, devono andare ad energia solare, è una cosa stranissima, come le illumina il sole si mettono in movimento, se una nuvola copre il sole si fermano, spariscono, poi appena un raggio le colpisce…ehhh che palle, ma noi previdenti questa volta ci siamo attrezzati..hi hi hi.










Passiamo la notte fuori dal parco in una ampia radura, facciamo il fuoco, non per scaldarci stavolta, ma per compagnia.
 cosa ci manca…niente, però un bicchiere di vino rosso non guasterebbe in una serata come questa.
La mattina entriamo al parco e questa volta paghiamo, sono 5 dollari.
Oggi la moto ha uno strano oscillamento, la guardo, così da lontano…sembra a posto!!.andiamo.
Alla stazione di entrata dove ho pagato prendo anche un depliant informativo, quelli con i percorsi disegnati.
Sono 37 kilometri sempre dritto poi svoltare a sinistra altri 8 e siamo arrivati, facile.
Per noi questi 37 diventeranno 60 kilometri di fuoristrada massacrante, corrugato, che smonterà questa volta davvero la moto.







Arriviamo finalmente, e qua capisco con l’aiuto di un ragazzo giapponese che questa mappa era da guardare... diciamo da un'altra prospettiva, la strada c’era ed era anche asfaltata, pazienza, siamo qua godiamoci il parco e le sue bellezze.
Vediamo le cascate percorriamo tutto un canyon di roccia di ferro stratificata dalle forme e dai colori stupendi sino ad arrivare a una piscina naturale dove è possibile nuotare, un percorso di più di 4 ore, che camminata, ma davvero molto suggestivo, ci è piaciuto.









Tornati alla moto sotto un sole che spacca le pietre con mio grandissimo dispiacere mi accorgo che la casetta dei ferri causa la strada della mattina si è aperta è abbiamo perso tutte le chiavi a bussola, da ¼ da ½ … la 8 la 13 la 24..il crichetto la prolunga lo snodo…tutte..che dolore, per me una grande sofferenza, queste chiavi erano con me da quasi 30 anni, fatemi tutto ma non toccate i miei ferri…sigh sigh sigh…
Sto ancora piangendo e mi accorgo che la ruota posteriore ha 2 raggi rotti e gli altri si sono mollati.
Do una prima tirata e poi sempre tra i singhiozzi andiamo a cercare un posto per la notte

Ci siamo accampati su una collinetta, accendiamo un fuoco e cuciniamo, spero di riuscire a dormire stanotte, senza le mie bussole mi sento tanto solo…
Ho dormito male, lo sapevo, mi sveglio presto metto la moto sul cavalletto centrale e controllo con attenzione la ruota, siamo messi davvero male, peggio di come pensavo.
La ruota è completamente mollata e decentrata, devo tenere fermi i raggi con la pinza grip perchè girano nella loro sede, riesco a dare una sistemata più o meno decente e continuiamo.










Si pensava di andare 200 km a sud verso Newman e poi ritornare a nord facendo  un percorso da fuoristrada di 300 km ma in queste condizioni non possiamo.
Arriviamo  Port Hedland dove facciamo provviste, avrei potuto fermarmi in questa città e cercare un ricambiata, però…che volete che vi dica …ho preferito continuare, in fondo la ruota ancora sta reggendo e potrebbe farlo per altri  giorni o per pochi minuti chissà, ma a me piace affrontare il problema quando si presenta.


A fine giornata il parziale segna 366 kilometri, non male, anche stanotte ottimo posto e un altro gran bel fuoco.

Gran bella mattinata, fa caldo e mi sento ispirato, ho deciso che ci fermeremo a Broome, si pronuncia Bruum, nome simpatico, bruum bruum, da fiducia vero… dai andiamo.
Metto la Poderosa sui 100 km/ora spaccati con le chiappe sempre all’erta pronte a captare il ben che minimo movimento e dopo 510 kilometri arriviamo a Broome,  ma è tardi e le mie chiappe sono stanche, ci accampiamo fuori città, domani  vedremo.
Che notte calda, colazione, accendo il portatile mi collego e cerco un ricambiata..umhh…eccolo, l’unico..in fondo Broome è una piccola città.
Eccoci qua, siamo arrivati ondeggiando ma facilmente, ma oggi è sabato, che strano i problemi ci capitano sempre i fine settimana, forse vorrà dire qualcosa…Shizu dice che è un modo per farci riposare…magari.
Dicevo oggi è sabato e Phil il proprietario mi dice “sorry  ma tra un’ora si chiude”, ok, posso almeno dare una lavata alla ruota e poi ritorno lunedì  “no worries”..

Lavata la ruota, più ondeggianti di prima ritorniamo in strada e cerchiamo un posto per la tenda, ci allontaniamo un po’ verso Cable Beach,  non si può campeggiare, ma in 22 kilometri di spiaggia penso di riuscire a trovare un posticino nascosto.
A un certo punto…tan tan tan… mi fermo, altri  5 raggi rotti e ora fanno sette,  tutti in fila, la ruota poverina è tutta storta di lato.
Andando come nelle comiche, avete presente nelle comiche quando le auto o le moto hanno un incidente… dopo come camminano..ecco, ora è così che viaggia la Poderosa, sposto la moto fuori strada, sotto l’ombra di un albero:  scarichiamo tutto  smonto le valige e accovacciato affianco penso a cosa fare.
Si ferma una macchina e ci chiede se va tutto bene, dico no, ho un problema con la ruota, -vuoi che chiamo la stazione di servizio-, non serve, il problema è più grande, -allora va tutto bene-, si si.. grazie no worris.
Sono ancora accanto alla moto e Shizuyo sempre lontana, quando penso mi lascia spazio dice che mi innervosisco, che si ferma un’altra macchina, un’altra signora, la stessa domanda la stessa risposta, ma la tipa insiste, allora mi avvicino al finestrino e cominciamo a parlare, le spiego il problema e lei mi chiede ora cosa faccio, le dico niente, metteremo la tenda qua da qualche parte e aspettiamo lunedì.
-Venite da me , c’è posto per la tenda..dai, caricate le cose in macchina, tu riesci a portarla per un kilometro-, ci proverò, andiamo.
Ed ora siamo qua a casa di …ehh, aspettate un attimo, lasciateci ambientare e riprendere fiato, questa storia ve la racconterò domani.