lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

13 novembre 2011

...vicini di casa..

Siamo di nuovo alla fine, di un’altra settimana, e che vi racconto…
Domenica siamo andati a pranzo a casa di Benito.
Benito è un italiano, calabrese, ultimo di nove figli emigrato qua quando aveva 15 anni, ora ne ha 73.
Con Benito ci siamo conosciuti a luglio quando eravamo ospiti a casa di Mark in Perth,  conosciuti solo telefonicamente, Benito è il padre di Mark, ed eravamo rimasti che se mai fossimo passati ancora per Adelaide dovevamo venirlo a trovare.
E così abbiamo fatto, gli abbiamo telefonato: ci stava aspettando, il suo non era un invito di quelli così… poi parlando con Mark ho saputo che l’aveva chiamato diverse volte per sapere di noi,  Mark gli  diceva di non preoccuparsi, che ci saremmo fatti vivi non appena arrivati in Adelaide.
Benito abita con la moglie Morin a One Tree Hill, sono 50 kilometri dalla nostra tenda, la strada per arrivarci è stupenda, uno scollinamento continuo, sali scendi curve tornanti … insomma tutto quello che può far felice un motociclista, devo dire che la giornata era già perfetta così.


Loro vivono in una grande casa proprio sopra a una collina, e la vista, la vista  è di quelle che ti siedi li, sotto la veranda e ci rimani ore…wow.


Morin aveva già messo il pollo nel forno, un bicchiere di vino per benvenuto e nell’attesa che il pollo arrostisca ci facciamo un giro giù sotto, nei campi davanti casa.
Sotto una grande quercia ci sono a ripararsi dalla calura sei mucche e due vitellini, Benito ci ha già detto che un vitellino lo farà con le patate per natale, ci sono anche  una quindicina di pecore, ma  scappano paurose alla nostra vista.
All’ora di pranzo puntuali saliamo in casa, maccheroni con sugo fatto in casa, spolverata di parmigiano ee… “maccarone m’hai provocato e io me te magno, ahmm”
Buonissimi, ho fatto il bis, poi cosce di pollo al forno insalata, vino rosso dolce e caffè, caffè con la moka, aroma decisamente diverso da quello della  economica  polvere solubile che usiamo noi, ho fatto il bis… anche del dolce.








Dopo pranzo siamo andati a fare un giro in macchina sino a Barrosa valley, vigneti, vigneti a perdita d’occhio,  tenuti benissimo, tutti precisi puliti, e molti con intorno,  e qualcuno tra i filari cespugli di rose,  e ancora  cantine e cantine dove puoi andare a degustare il vino, insomma un paradiso per gli occhi e per il palato…

Sono le sette quando rientriamo a casa, io la verità ero ancora pieno dell’ottimo pranzo, ma siamo dovuti rimanere anche a cena.
Prima di lasciarci andare Benito ci dice che possiamo rimanere a vivere li con loro, per tutto il tempo che resteremo, e se non ci piace la loro cucina possiamo cucinare per i fatti nostri.  Grazie Benito ma preferisco strare più vicino al posto di lavoro, è più pratico.
-Allora va bene, come vuoi, quando finisci di lavorare?… venerdì!… Bene, come hai finito parti subito e vieni, qua hai la doccia la tua stanza, porta i panni che li lavi.
Ci facciamo una mangiata la sera… cosa preferite da mangiare…bene, poi sabato con calma vi svegliate e facciamo qualcosa, se è bello tempo facciamo un giro,  poi rimanete anche domenica …-
Che cosa  potevo rispondere a Benito…obbedisco… e eccomi qua, sto scrivendo questo post disteso sul letto  in una stanza nella casa di Benito, ma pensate sia finita…noooo, ha detto:- tutti i fine settimana dovete venire, e poi a natale, a natale facciamo il pranzo con tutta la famiglia, ci dovete essere anche voi –
Qua non ci sentiamo ospiti, è come essere a casa, in famiglia, c’è calore c’è…insomma ci stiamo bene, ci fanno sentire bene, come dire è tutto normale ma allo stesso tempo speciale, capito..
Oggi ho sistemato una scatola ingranaggi che poi azionerà una pompa idraulica per muovere una piccola gru su un camion…uff.. una lunga storia,  dovrei andare sul tecnico, lasciamo perdere.. va bè… ho modificato e montato questa sul camion, poi su un catterpillar ho smontato e modificato il tubo del gasolio.
Per Benito l’ora di pranzo è sacra, a mezzogiorno puntuale si deve salire in cucina, che pranzo, non vi sto a dire tutto quello che c’era, provate a immaginare.
Nel pomeriggio mi aspetta un bel lavoretto, di quelli che mi piacciono, una vecchia macchina, una Roll..o qualcosa del genere, ora non mi ricordo, anno...come sopra..., è li parcheggiata sotto la terrazza davanti casa da…quanti anni Benito…-quindici-, un sacco di tempo, e l’ultima volta che l’hai messa in moto…ahh, -sempre quindici -…andiamo bene mha!
 Ha comprato una batteria ma non è del tutto carica e non ha abbastanza forza, i fili sono marci…la benzina è stagionata… e un sacco, ma veramente un sacco di altre cose…ok, come si dice in australia NO WORRIS…
 Dai stacco tutto: via questo e questo, qua metto un filo volante per alimentare la bobina, una pulita ai contatti…in fondo dobbiamo solo vedere se parte e come gira, poi deciderà semmai cosa fare.
Provo con la manovella, ha dato qualche colpo, un paio di borbottamenti,  ma non è stato sufficiente.   Ok Benito attacchiamo la macchina e diamogli una tirata, pochi metri e il quattro cilindri  ha ripreso a cantare, e come cantava, ingrano la prima… no, la prima no grattava troppo non ci sono riuscito,  la seconda e via un giro per i campi, mi sembrava di essere in un altro tempo, un cowboy nelle praterie in sella , si fa per dire alla sua prima macchina.

Benito è contento, -dai lascia tutto e andiamo a bere qualcosa-  ancora.. -  e certo, ho sentito un odorino- ma sono appena le 4,30 che si ricomincia..- ti ho detto qua si deve mangiare, andiamo poi la prossima volta…c’è tempo c’è tempo-
Che cena, e poi il gelato, a me piace il gelato.
Domenica la passiamo in puro stile relax, dopo colazione mentre Benito pota le piantine di pomodoro io e fido andiamo a fare un giro nei campi, ci divertiamo a far correre le pecore.
Shizu è contenta, ha messo la lavatrice e Morin è gia davanti ai fornelli, chissa che cosa ci preparerà.
Finito il suo divertimento di contadino andiamo a fare rifornimento di gasolio, arrivati al distributore gli chiedo ma perché in questo così distante da casa, sono 15 kilometri e sulla strada ne ho visti due, e lui: -ora ti spiego, quelli sono grandi, i lavoratori neanche ti guardano, io vengo qua, la signora almeno ti parla ti saluta, no no io cerco sempre i piccoli-.
Dopo pranzo e che pranzo siamo andati in macchina sino a Murray River e poi  per cena spaghetti.
Alle 6 ci siamo salutati  e Benito: - non ti dimenticare venerdi puntuale che si cena-…ok ok ci vediamo venerdi.
E il lavoro, il lavoro da Greg va alla grande, shizu sempre nei campi, io in officina trattori e affini…Greg sta capendo che non lo voglio troppo intorno e allora mi dice cosa vuole e poi sparisce, bravo Greg.
Sapete ora abbiamo dei vicini, con shizu siamo andati a fare le presentazioni, ma non so se ci hanno capito ben, forse sarà il nostro inglese chissà, comunque li abbiamo avvisati, fate tutto quello che volete ma fatelo un po’ distante da casa nostra... please, natura è natura, ma il naso è il nostro…capito.









In settimana è anche arrivato un pachetto da Taiwan, è lo schermo del nostro pc, evviva, finalmente è ritornato nuovo.






05 novembre 2011

Adelaide...déjà vu...


A volte vi trascuro vero, ma non è proprio tutta colpa mia, il mio portatile ha solo un’ora di autonomia, se non lo uso, quello di shizu…uhm…va bè lasciamo perdere, e così succede che  pur avendo due pc  a volte non riusciamo a far niente.   Adesso ci sono e allora cominciamo: stavamo percorrendo la Great Ocean Road, stendiamo un velo pietoso, che ci ha portati dritti dritti, è il caso di dirlo, sino ad Adelaide.
 Siamo arrivati il giorno 21… perché siamo tornati ad Adelaide?  Dovete sapere che quando eravamo in Tasmania abbiamo ricevuto una mail del nostro amico Greg che ci chiedeva se e quando tornavamo  da queste parti e se in caso potevamo aiutarlo, e ora eccoci  qua. 

Abbiamo montato la tenda dentro a un capannone nel terreno di una vicina di Greg, la signora è una tipa simpatica, l’inverno passato ci portava spesso la cena calda e ora siamo andati a salutarla.  È contenta della nostra visita, ci intratteniamo un po’ a parlare, lei e il marito sono dell’Estonia arrivati qui tanti tanti anni addietro, ora sono pensionati.  Per festeggiare il nostro ritorno  stappa una bottiglia, e ti pareva, qua in Australia a tutto si da il benvenuto stappando una bottiglia di spumante,  qualsiasi occasione è buona per bere, ma quanto devono sti australiani, alcol e barbecue, immagine tipica australiana, va bè.

Greg ora non c’è, è andato a prendere a nord del Queensland dei pezzi usati per un trattore usato, che ha comprato e che dopo dovrò montare, cosi abbiamo un pò di tempo per sistemare alcune cose, incollare i pantaloni, riparare gli stivali di shizuyo, ordinare uno schermo per il portatile, guardate com’è  ridotto....................................................................................
cambiare il paraolio alla forcella della Pode, non ve l’avevo detto, un paraolio della forcella si è messo a perdere, poco danno lo cambio cosi ne approfitto per cambiare anche i soffietti che sono rotti e cosa più importante i cuscinetti di sterzo, ha quel fastidioso scalino, si blocca con lo sterzo dritto, quando ancora c'erano le valige, con il peso dietro, lo sentivo meno, ma adesso è inguidabile, una faticaccia.


Il tempo ha fatto una settimana fantastica, solo un paio di giorni di pioggia, ma non freddo e poi noi siamo all’asciutto. Qua ormai è arrivata l’estate e c’è un gran caldo.
 Vi ho detto sopra che incolliamo le toppe hai pantaloni, proprio così, ago e filo non bastano più, troppo consumati e allora giù di bostick, una meraviglia, rimangono un poco rigidi..ma va bene così.
 però ne abbiamo solo uno a testa e allora ieri siamo andati a cercare quelli per shizu, abbiamo girato tanti negozi ma niente, sempre grandi.
Entriamo nell’ennesimo  negozio, stiamo guardando tra gli scaffali con poca fortuna, chiedo a un commesso  ma non faccio in tempo a finire la frase… sto cercando un pantalone…che come un fulmine si presenta un altro commesso molto..uhm..come dire…molto gaio…e mi chiede - posso aiutarti-…dico  cerco un pantalone …mi guarda li..si si, proprio li…dico no è per mia moglie e indico a shizuyo…lui portandosi una mano al petto ma appoggiando solo la punta delle dita e con l’altra sventolandola in aria, a tempo sopra ogni parola fa:- no no no no no! Nooooo no!
Poi porta le mani sui fianchi e con una posa…quale?…daiii…quella..fa: - io ne so qualcosa,- in effetti il tipo non si può definire un pezzo d’uomo, -devo vestirmi kids.
In australia la misura da donna parte dalla 8, tu sei una 6, no no no, kids, kids anche tu.-
Poi mi spiega dove andare per spendere poco e mi chiede…-sei italiano…io adoro l’italia…parlo un pò di italiano...- assolutamente no, ma gli ho detto ohh very good..era felice, poi con due dita poggiate delicatamente li sotto il mento sul collo sospirando ci saluta- bye bye buona giornata.-

Giorni fa abbiamo incontrato, anzi meglio dire rincontrato  Matteo, ricordate siamo stati ospiti una notte a casa sua in Phert, anche lui viaggiatore, e anche lui partito dall’italia con una vecchia transalp.  Il suo lavoro a Perth è terminato e si è rimesso in viaggio. Qua in Adelaide ci siamo rivisti e ho potuto vedere finalmente la sua moto, l’altra volta era in officina causa un incidente che aveva avuto credo in Indonesia. Per mia fortuna Matteo aveva una frizione di scorta e me l’ha regalata, quella della Poderosa sta piangendo è alla fine.
Sabato salutiamo Matteo, facciamo la foto ricordo, forse domani riparte, dove non lo sa ancora, ma vuol fare altri 3 mesi di lavoro, per prolungare il visto, poi andrà in New Zeland, buona strada Matteo.

due vecchie transalp - Matteo Maurizio e Shizuyo
Domenica mattina sono le 9 stiamo facendo le pulizie di casa…eehh già, toccano anche a noi, quando arriva Greg.
-Come stai… quanto tempo… che fate… mauri hai voglia puoi aiutarmi su in officina-….si si Greg, non aspettavo altro  da una settimana…e vai…si ricomincia. Ok, allora dopo pranzo ci vediamo in officina.

È un vecchio trattore made in romania, ma è un fiat, lo conosco bene.
Greg è un casinista, ha un modo tutto strano di lavorare mi fa perdere un sacco di tempo, ma alla fine il cambio era a terra, ho smontato i cuscinetti tolto l’ingranaggio consumato…e la mia prima giornata di lavoro è finita.
 Lunedì sono ancora in officina, saldare marmitte, smontare differenziali, costruire rollbar, modificare tornire ..insomma un po’ di tutto.




E shizuyo…shizuyo nei campi, a dissodare la terra, che fatica.  Alle 4 quando la nostra giornata finisce, l’ho rivista  era stanchissima… che ridere, non si reggeva in piedi.
Sotto il capannone dove abbiamo montato la tenda ho anche organizzato una doccia, a Brisbane il nostro amico Josh ci aveva regalato una doccia da campeggio, è una semplice sacca o tubo di tessuto impermeabile con un piccolo rubinetto, lo riempi  tiene 10 litri di acqua lo metti al sole e in un paio di ore una calda ecologica doccia è pronta, noi la facciamo sotto un albero,  il posto è protetto da sguardi indiscreti...a me non importa molto, ma shizu ci tiene alla sua privacy.


La settimana è finita, shizu  ha lavorato sempre nei campi, dissodare, togliere le radici di rabarbaro dividerle…insomma  è diventata una perfetta contadina, ha il viso abbronzantissimo e il naso rosso che sembra una ciliegina, io sempre in officina, ogni giorno tira fuori un nuovo lavoro, è una sagoma questo Greg.
Sette giorni sette docce, battuto ogni precedente record, devo dire che dopo una doccia, se è ecologica è meglio, è tutta un'altra cosa..