lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

18 febbraio 2012


Il  domani è arrivato, molto bagnato ma è arrivato. La tenda è un lago, maglietta e pantaloni sono zuppi, esco li strizzo e mi vesto tra gli sguardi dei primi curiosi... mattinieri da queste parti!!.
Ho i piedi immersi nel fango, siamo circondati dal fango, esce shizu: - che si fa- e che vuoi fare, mangiamo che ho fame, poi ci pensiamo.
Il sole non sembra aver voglia di uscire, anzi viene giù una leggera pioggerellina, shizu impacchettiamo tutto e andiamo, sempre che riusciamo a uscire da qui con la moto.    -Così tutto bagnato sporco di fango-,  aspettare è lo stesso, si va poi la prima spiaggia tranquilla ci fermiamo e asciughiamo tutto.
Mamma mia quanto pesa la moto con tenda materassini sacchi e tutto il resto zuppo, poi guidare nel fango non aiuta.
Vado avanti solo, shizu mi segue a piedi, tutto bene per un trentina di metri, poi mi incastro in una pozza di fango e non c’è modo di uscirne. Devo smontare tutto, scaricare la moto… uffi che palle… in più tutti sti ragazzini mica ci aiutano, guardano solo…

Fortuna che sono solo poche decine di metri, poi riconquisto il disastrato odiato asfalto.
Guido tra la pioggia e il sole fino a quando una spiaggia di pietra con un grande spiazzo d’erba sotto un grande albero ci si presenta davanti…
Lascio la strada e parcheggiata la moto sotto l’albero, laviamo tutto in mare, tenda zaino sacchi... insomma tutto e poi le stendiamo ad asciugare sui sassi. Da un pescatore appena rientrato con la sua piccola barca compro per due dollari due pesci che cucino all’istante, che squisitezza.