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oggi è un bel giorno per morire

28 settembre 2011

Melbourne


Oggi è il 28 siamo arrivati a Melbourne, 3 giorni per fare quasi 370 kilometri, ma cos’è successo?..
niente, tutto…solo non volevamo lasciare questi posti, le montagne le colline e che strade, accampati sulle rive di un ruscello, dentro la foresta l’odore della terra, il fuoco… che bello stare davanti al fuoco e che buono è l’odore della terra… penso che ognuno dovrebbe avere un pezzo di terra,  ci spetta di diritto……








Comunque ora siamo qua e Melbourne ci accoglie con la pioggia, una vera burrasca con tanto di tuoni e lampi, durerà tutto il giorno, tanto che alle 6 decidiamo di rimanere in città e andare in un ostello, siamo sporchi e bagnati.
Per ora vi posso dire che Melbourne è un po’ strana, hanno uno strano modo di guidare, la prima volta può diventare pericoloso, vi spiego meglio: quando devi svoltare a destra a un incrocio, qua la guida è a sinistra, prima devi spostarti a sinistra entrare nell’incrocio e aspettare che passino tutti, quando ritorna il rosso allora e solo allora puoi svoltare…!!! È un po’ strano ma si impara in fretta.  Invece una cosa interessante, strana anche questa,  è che qua le moto possono parcheggiare sui marciapiedi, su tutti i marciapiedi, che lusso.












Questo per chi ci segue con una mappa è il percorso che abbiamo fatto da Canberra a Melbourne, se vi capita di venire da queste parti non perdetelo è fantastico.
da Canberra si va sulla Cotter road verso ovest, poi sud sulla Paddys river road, Tidbinbilla road sino a Tharwa, poi Naas-Rocky Crossing-Glendale Crossing-Shannons Flat-Cooma-Berridalde-Jindabyne-Willis-Suggan Buggan- Buchan-Bruthen-Bairndale-Stratford-Mafra-Heyfield-Toongabbie-Moe-Noojee-Yarra Junction-Emerald-Belgrave-Melbourne.

26 settembre 2011


Notte passata bene, adesso c’è una leggera pioggia che ci costringe a far colazione in tenda,
come smette esco e accendo il fuoco, prepariamo tutto molto lentamente, questo è un bel posto e ci rimarremmo volentieri se avessimo le provviste.
Andiamo, dopo 2 ore abbiamo fatto solo 15 kilometri, non perché sia difficile la strada, ma non riusciamo a staccarci da qua, ogni metro è da ammirare, sempre diverso, guarda, questo è il punto più bello, ci pensi la tenda qua…no, è meglio laggiù..no, questo, questo è fantastico..ma anche…incredibile la magnificenza della natura.
Anche oggi è stato bello,  interessante e spettacolare questo viaggio, ci fermiamo vicino a Stratford, quasi 400 kilometri +/- con le nostre strade da Melbourne, stasera la lancetta del conta kilometri si è fermata, domani lo controllo, ma so già di cosa si tratta.







25 settembre 2011


Che notte fredda e ventosa, ma noi previdenti abbiamo indossato mutandoni lunghi, maglia e calze termiche cappellino e foulard, non possiamo dire di aver avuto caldo, ma sicuramente siamo stati meglio.  
Il tempo è nuvoloso, tira un vento freddo, che palle.
Dopo colazione andiamo, rientriamo a Canberra e ci fermiamo 10 minuti  all’ufficio informazioni, bagni puliti e acqua calda, ora scaricati e puliti possiamo andare.
Faremo solo strade secondarie, molto “gravel road” strade bianche di ghiaia, che freddo fortuna che non piove.     Si va su, saliamo in montagna 1000 metri, posti incantevoli, strade adatte ai motociclisti, come si vede anche dai molti cartelli qui sono i benvenuti.


Arriviamo a Cooma e il personaggio che questa località a adottato come simbolo mi da da  pensare… che forse… quassù picchia il freddo??!!! …mah..
Alle tre ci fermiamo per un caffè caldo dopo andiamo  al super dove trovo dei ravioli ricotta e spinaci, tipo Giovanni Rana, a meno di metà prezzo 4 porzioni per meno di 2 dollari, li compro subito.
Di nuovo in marcia e ancora più su, sempre più in alto, ma che freddo, non so come faremo stanotte.
Adesso si comincia a scendere, è una strada tutta curve davvero divertente, sono intirizzito dal freddo e guidare in queste condizioni è impegnativo.




In un susseguirsi di curve e paesaggi da cartolina arriviamo  a quota 400, ci accampiamo in un area pic nic 70 km. a sud di Jindabyne, nello Snowy River National Park, proprio sulle sponde di un torrente, monto la tenda e accendo un fuoco alla maniera degli antichi pionieri.
 Non ha importanza se sono intirizzito dal freddo, qua in questo posto in questa terra in questa pace davanti a questo fuoco mi sento…come dire..non voglio dire vivo, ma sto bene, l’unico rumore che sento è il mio respiro, che ancora non ha imparato a muoversi in armonia, tutto il resto, lo scorrere dell’acqua il rumore delle foglie sbattute dal vento, il tonfo di quel ramo caduto, gli uccelli, tutto è musica, è pura danza.   Il mio respiro ancora non sa danzare bene, a volte ancora si distrae perde il ritmo la consapevolezza, non segue la musica, ma poco alla volta una nota dopo l’altra imparerà a danzare in armonia.

La notte è bello sentire il torrente scorrere, poi proprio qua davanti fa una piccola cascata, solo 20 centimetri ma basta per  farlo cantare.










Oggi abbiamo fatto 297 kilometri, cenato ravioli ricotta e spinaci con una carota, carne alla moda sukiya, una mela  e per finire camomilla con miele e zenzero, siamo in tenda e piove…buonanotte. 

24 settembre 2011

Canberra


Secondo giorno a Canberra.
Ci fermiamo anche oggi, abbiamo voglia di camminare e c’è una bella lunga passeggiata attorno al lago.
Canberra è una città costruita a tavolino c’è questo lago artificiale, ricavato dal fiume Molonglo, che divide la città in due, il centro città  si trova a nord del lago, e tutto intorno un meraviglioso parco giardino.
Come tutte le città australiane si sviluppa in larghezza, ci sono parchi e molti spazi lasciati a bosco, a cespuglio,  si potrebbe pensare che non sono curati, e in effetti vengono proprio lasciati assolutamente naturali, qua dicono che Canberra è la “capitale del bush”.
Siamo accampati a una decina di kilometri in una rest areas, la mattina arriviamo presto in città, parcheggiamo la moto vicino la biblioteca e zaino in spalla la passeggiata ha inizio.

Oggi è giornata di eventi e nel parco ci sono un sacco di bancarelle, noi ne approfittiamo passando per gli stand gastronomici solo per poter assaggiare qualcosa, ma non siamo stati molto fortunati, non ci fila nessuno, preferiscono intrattenersi con le attempate signore, a noi solo una rapida occhiata ee.. hanno capito tutto, va beh, non fa niente ci abbiamo provato, solo shizu è riuscita a farsi fare un lavaggio mani con un prodotto a detta loro straordinario.
È bello passeggiare in questo parco, a volte camminiamo in silenzio altre volte si parla di progetti che subito si disfano, poi si scherza e a volte ci si ritrova a osservare le stesse cose con gli stessi pensieri.     Nel pomeriggio dopo aver pranzato il solito sandwich facciamo l’ultimo passaggio alla biblioteca per caricare la nostra attrezzatura.
Poi dopo il supermercato gli ultimi 10 kilometri della giornata, stavolta in moto,  e siamo al nostro accampamento, domani…domani si va a sud.




22 settembre 2011

Canberra a meno 70


Che freddo, c’è il ghiaccio sono le sei e non ho nessuna voglia di uscire dal sacco e dalla tenda, se qua dentro fa cosi freddo pensa fuori, aspettiamo ancora, alle 7 il sole comincia a scaldare, me ne accorgo perché sta squagliando il ghiaccio sulle nostre teste e ora l'acqua gocciola dentro.   Usciamo…brrr che freddo…uffi, voglio il caldo.
Per fortuna che qua in questo parko ci sono le docce calde, e fanno tre in tre gioni, che strano quando troppe quando niente, subito sotto per scaldarci un po’, poi colazione, aspettiamo che asciughi la tenda e il bucato, shizuyo ha fatto la lavanderina e via, Canberra è a 70 kilometri.
Prima di andare cambio le pastiglie dei freni, erano arrivate alla fine, il ferro toccava sul disco.










21 settembre 2011

Sydney ci regala nuovi amici


20 martedì: Stamattina sveglia presto, vogliamo andare  a Bondi beach, è già passata una settimana dall’ultima doccia.
Attraversare la città come al solito è un vero caos,  di qua..di là…forse questa..nooooooo ho sbagliato, proviamo con questa..e adesso…due ore dopo  arriviamo a Bondi beach.  Prepariamo le nostre borse, bagno schiuma shampoo, a te non serve, dice shizuyo, vero
Dai dai andiamo che sono sudato e sto morendo dal caldo.
La doccia non è proprio calda ma certe volte come in questa non ci si fa caso, ne avevamo bisogno, l’avremmo fatta anche ghiacciata.
 Finito passeggiamo sul lungomare, c’è un gran bel sole e shizu ne approfitta per asciugarsi i capelli, io non ne ho bisogno, li tengo sempre moltoo corti, non so ma lo trovo più pratico, molto sbrigativo, soprattutto in viaggio, un colpo di straccio e smak, tutto brilla.
È l’una passata, pranziamo sul prato e poi andiamo a Sydney,  alla biblioteca per caricare le batterie al nostro portatile e alla camera fotografica,  domani ci rimettiamo in viaggio.
Alle 5 con tutta la nostra attrezzatura carica lasciamo la biblioteca e andiamo al super, poi per l’ultima volta andremo al nostro accampamento, sempre lo stesso da 5 giorni.  È  un posto tranquillo in una località chiamata Belrose nella Frenchs forest, niente di particolare, è soltanto uno spiazzo in mezzo agli alberi, ma pulito e lontano dal rumore della strada, a noi piace molto e poi la mattina prestissimo degli uccelli cantano in un modo strano che mi piace molto.

Non arriveremo mai al nostro accampamento, mi accorgo di aver finito la benzina, entro nel primo distributore che incontro, faccio il pieno sto per ripartire quando un ragazzo dall’altra parte della strada, tre corsie per senso di marcia,  si agita facendo segno di aspettare, rischiando la vita cerca di attraversare, speriamo bene, la vedo dura ho pensato, ma eccolo, dopo 5 minuti e non sto scherzando sano e salvo c’è riuscito.
Ciao mi chiamo Mark, anche io ho fatto il giro del mondo in moto, l’anno scorso, vi ho visto, non potevo non fermarvi, dove andate stasera, dove dormite…aspettate, vi va di venire da me…ok…allora 2 minuti vado a prendere la macchina e mi seguite, sono 15 kilometri…ok andiamo.
A casa ci aspettano sua moglie Gina e i suoi due figli, Liberty e Sebastien.
Gente che casa… bellissima super fighissima  vista oceano, un posto veramente tranquillo a Collaroy sulla costa.
Si parla si vedono le foto del suo viaggio ci si raccontano un po di cose, poi arriva la pizza hai bambini piace molto.
La nostra stanza era già pronta, un comodo letto matrimoniale, lenzuola profumate e lisce ummm…buonanotte e... sogni d’oro.

La mattina doccia, questa calda, poi colazione sulla terrazza vista oceano da dove è spuntato questo sole che ora ci scalda.

Alle 7 salutiamo Mark, va a lavoro, oggi in bicicletta, non ho capito bene ma deve essere una giornata di quelle “oggi tutti a piedi o in bici”.
Preparo le nostre cose carico la moto mentre shizuyo tiene a bocca aperta e occhi spalancati i bambini facendo origami, gru fiori scatoline palle e non so che altro, poi Gina ci da delle mele e ci salutiamo.









Com’è strano, particolare e interessante il nostro viaggiare e che e quanta gente interessante  incontriamo…
Dopo 400 kilometri di strade di montagna, fatte a tratti con andatura leggera sottovoce prendendoci tutto il tempo per respirare e osservare, altre volte non so resistere, devo per forza sentire l’adrenalina pompare forte nelle vene e nello stomaco, che divertimento arrivare in staccata piegare aprire tutto il gas e ricominciare…montiamo la tenda in un vecchio parko, non più in uso ma ancora funzionale.
 Abbiamo un bel gazebo sotto il quale cucino un piatto di spaghetti piccantissimi…e poi buonanotte.




18 settembre 2011

Sydney la perfetta


Sydney  la perfetta, cosi una volta da qualche parte avevo letto.
Sydney è una serie infinita di grattacieli, non molto grandi,  e poi vecchi  edifici in stile vittoriano, di pietra e mattoni, che si integrano alla perfezione tra il luccichio del vetro e dell’acciaio dei grattacieli.

La città la si può girare tutta a piedi, c’è l’onnipresente giardino botanico, i musei le biblioteche con internet free, da dove io adesso sto aggiornando il blog, tanti caffè e ristoranti, poi grandi e piccoli parchi tenuti come giardini, perfetti.



Insomma una grande città perfetta, dicono ideale per vivere…per me rimane una città e la mia idea di vita ideale è molto differente.

Girare in moto in città è abbastanza stressante, parcheggi  “nu ghe ne” , ho provato a fare l’indiano e parcheggiare come si fa  da noi, non ho fatto neanche a tempo a chiuderla che è arrivato il policeman,
ma da dove sei sbucato fuori, -mi chiamano per radio,  qua non si può stare, ragazzi io faccio il giro quando ritorno se siete qua vi metto la multa , sono 200 dollari, sorry-.
Dopo tanto girare, vicino al giardino botanico troviamo un parcheggio free per la moto.
Decidiamo di fare i turisti, prendiamo un bus a due piani , costo 35 dollari, il biglietto vale 24 ore e puoi scendere e salire quando e dove vuoi, ogni 15 minuti ne passa uno, oggi c’era la possibilità di fare due tour, uno in città e uno che porta a Bondi Beach, su una famosa spiaggia, fanno surf  tutto l’anno, un posto turistico.


 Abbiamo prima fatto un giro completo della città, 90 minuti, cosi per vedere i punti che ci potevano interessare e dopo visto tutto in generale ne abbiamo scelto un paio, poi nel pomeriggio abbiamo preso quello che andava alla spiaggia, qua siamo scesi abbiamo fatto merenda sul prato e passeggiando abbiamo incontrato udite udite i bagni pubblici …-e allora?-…e allora ci sono grandi docce free, per noi l’unica cosa interessante di questo posto.
Per dormire abbiamo trovato un posto a circa 20 kilometri, nella French Forest, si chiama Belros, è tranquillo, e silenzioso.  A poche 100 di metri c'è un' antenna wi fi  e  il segnale internet è sempre al massimo.

Il giorno dopo siamo stai a prendere un caffè con Taka Asano, un giapponese amico di Motoyama, ricordate il ristorante Palermo a Kobe, la maratona del gusto.
Saputo del nostro viaggio dal suo amico ci aveva invitato non appena fossimo arrivati, e ora siamo  seduti a un tavolino di un caffè in una strada identica, precisa precisa a una in Adelaide, che strano.

  Alle 11 lasciamo il nostro amico e andiamo al porto, prendiamo un traghetto per Manly,  ci si può anche arrivare via terra, ma preferiamo il mare così per avere un’altra veduta, dopo 45 minuti sbarchiamo, una marea di gente invade le strade di questa località, spiagge e surf, noi mangiamo qualcosa e poi andiamo a camminare su per le scogliere del parco naturale, la Manly Scenic Walkway, non so quanti kilometri abbiamo fatto, ma la notte che stanchezza.






Alle 5 ritorniamo al porto di Sydney , un'altra camminata per andare a prendere la moto e poi via 20 kilometri e siamo a casa.
Oggi è domenica, c’è la maratona  e la città è chiusa, un gran caos, noi rimaniamo in zona vicino alla nostra casa , troviamo una biblioteca aperta e ci passiamo la giornata,  domani non so cosa faremo, forse ci rimettiamo in viaggio.
Da dove siamo noi per entrare in città  passiamo un ponte, L’ Harbour bridge,che  è a pagamento, ma non sappiamo come  fare a pagare, ci sono le telecamere che leggono la targa, magari un giorno ci arriverà una multa in italia..chissà.