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oggi è un bel giorno per morire

12 aprile 2012

il viaggio può continuare...

Oggi sono 77 giorni che siamo a Timor Est, ma è un grande giorno, finalmente ritorniamo in strada, il viaggio nel sud est asiatico continua.
È arrivato il nuovo carnet, eccolo qua guardate che bello, emesso dal Touring Club Suisse a Genève, ohh…Genève… fa tanto internazionale.
Il carnet è arrivato 5 giorni fa, ma ce l'hanno consegnato solo ieri, è pasqua e la DHL trasporti espresso 24/24 ore è rimasta chiusa per 4 giorni, veramente strano…ma funziona così e noi non ci preoccupiamo più, aspettiamo.
Come abbiamo trascorso questa settimana, più o meno oziando, in verità ho anche riparato il faro, saldato il telaio e ancora comprato un nuovo nylon per la tenda, quello vecchio che aveva già 3 anni era tutto un buco.
Abbiamo fatto amicizia con 6 motociclisti, 3 inglesi 2 tedeschi e un australiano.
Gli inglesi e i tedeschi vengono dall’Indonesia e stanno andando in australia, sono giorni che lavano le moto, hanno paura che la  famigerata dogana Australiana gli metta la multa.
Non stanno facendo un lavaggio normale, hanno smontato quasi completamente le moto,  controllano ogni cosa, usano anche lo spazzolino da denti per i piccoli  spazi, puliscono anche i solchi del battistrada delle gomme…sono davvero ossessionati.



In parte è vero, la dogana australiana è severissima, ma tutto dipende.
Noi non avevamo perso tutto sto tempo, una lavatina superficiale e vai, avevamo fatto così perché sapevamo da fonti certe che le multe venivano programmate, pulita o non pulita se capiti nel giorno del giudizio una salatissima multa la prendi sicuramente e allora perché dannarsi tanto, noi siamo stati fortunati, nessun controllo nessuna multa.
Ieri siamo andatii a pranzo in caserma dai  portoghesi, salutato Carlos e gli altri amici con la promessa di ritrovarci in Portogallo.

Oggi invece  siamo andati a trovare l’altro Carlos, il pescatore con la barca,  quello che vive vicino al nostro vecchio accampamento sulla spiaggia dietro il Cristo Rey, c’era anche la seconda moglie, quella che vive a Baucau, tra l’altro le due hanno caratteri diversi, Sela la seconda moglie è di nuovo incinta, e fanno 4, Carlos ci da dentro…mah, cosa strana anche questa di avere più mogli .
Lasciamo Carlos e rientriamo a Dili, è ora di pranzo, andiamo da Ali, il nostro ristoratore di fiducia.
Anche oggi un buonissimo e abbondante pranzo, Ali ci augura buon viaggio e ci dice che la moglie del suo presidente, Ali è indiano, è italiana, davvero non lo sapevo.
Ora che i saluti sono finiti e siamo sazi possiamo andare, l’Indonesia ci attende.
La strada, continuo a chiamarla strada ma queste in Timor Est non hanno niente in comune con una strada,  che porta alla frontiera costeggia il mare pari pari, a volte però sale ripida verso l’interno in collina per poi ritornare in un misto di curve buche voragini strapiombi a correre, a passo d’uomo, affianco al mare .
Pochi kilometri dalla frontiera  e ci imbattiamo in una bella spiaggia, l’Indonesia può aspettare.
La sera davanti a un bel tramonto dividiamo con 4 ragazzi locali alcune banane che avevamo comprato sulla strada, poi assieme a shizu ci facciamo un lunghissimo meraviglioso bagno.