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oggi è un bel giorno per morire

25 novembre 2018

primi 500 chilometri


È domenica, carichiamo la moto. 
Sistemiamo nel vano anteriore del carrozzino tutto il necessario per la cucina: fornello, pentole, tagliere, coltelli..ecc. Poi sotto il sedile di shizu mettiamo un po’ di ferri e alcuni ricambi: fusibili, cavetti, candele, lampadine e altre cose.
Nel grande vano posteriore mettiamo la tenda, le due sedie pieghevoli, due piccoli sacchi a pelo, il piumone, 2 teli in plastica, i materassini e i nostri  vecchi impermeabili; sono pieni di strappi e toppe e non sappiamo se sono ancora efficienti, questa  sarà una buona occasione per testarli. Infiliamo ancora qualche cianfrusaglia,  un po’ di stracci e qualche cinghia, un tester del nastro adesivo e un rotolino di filo elettrico.
 Nel baule sopra la moto, che ho sistemato dietro di me sacrificando la sella lunga per una a seduta singola, baule che era corredo della gloriosa “Poderosa” la nostra precedente moto, come prima sistemiamo i nostri vestiti e il portatile.  
Riempiamo le taniche, 2 di benzina, 2 di acqua e siamo pronti per andare.
 L’idea era di arrivare sino a Cagliari, dove vive nel suo splendido "ciclostello" il nostro amico Mauro. Mauro è un grande  appassionato di ciclismo di moto di viaggi e di donne, sulle prime tre è abbastanza attivo…le donne invece…le donne le sogna.
Non siamo mai arrivati a Cagliari, un impegno imprevisto ci ha costretto al rientro quando ci trovavamo a Nuoro.  Siamo passati a Nuoro per conoscere Gianni, un appassionato di sidecar d’epoca, un vero specialista. Ci tenevo davvero tanto a conoscerlo. Gianni è una vera miniera di informazioni  riguardo la guida dei sidecar, mentre io sono alla prima esperienza e i suoi suggerimenti mi sono stati utili. 
Gianni è stato gentile e ospitale, abbiamo passato la notte  nella casa di suo padre, fuori pioveva ma noi eravamo al caldo sotto il piumone. Ritorneremo a Nuoro non appena avrò sistemato, con le informazioni ricevute, l’assetto del nostro sidecar, e vediamo che voto mi darà il maestro.
Il viaggio è andato bene, la prima parte sotto l’acqua, ma il rientro è stato spettacolare, con pernottamento in tenda sul lago Coghinas.
Shizu è contenta, si trova bene seduta nel carrozzino, a parte, dice lei, quando facciamo qualche tratto di fuoristrada, non gli ho ancora fatto una maniglia per aggrapparsi in sicurezza, datemi tempo, lo farò.  
Io tutto sommato sono contento, ma ho nostalgia delle belle pieghe che facevamo in moto.   Tutta un’altra cosa la guida del sidecar.   Su queste strade cosi piene di belle curve a parte un paio di traversi …niente di più, rimane dritta, niente pieghe gratta pedane.

 Prima di prendere definitivamente il largo faremo un altro giro di prova, ma non preoccupatevi  bella gente, vi terremo aggiornati.
Alla prossima.

con Gianni


relax sul lago















 link   ciclostello
link   sidecarepocanuoro

15 novembre 2018

vi piace il colore

La marmitta è finita , finalmente, non ne avevo più  voglia di rifarla, con questa sono 3, ma il risultato finale considerando quello che avevo a disposizione ci piace. 
Dopo aver costruito 2 filtri dell’aria in vetroresina, ho cambiato idea e modificato leggermente l’originale  e anche questa volta il risultato ci piace. 
Ho anche montato due parabrezza. Parabrezza  che ho prelevato dalle mie 2 vespe, Mariolina e Enrichetta, cosi le abbiamo chiamate. Uno è filato, e ci credo, ha quasi trent’anni e di battaglie ne ha fatte tante,  ma gli ho fatto una bella cucitura e ora fa un bel figurone. Uno di questi giorni gli do una profonda lucidata  e li facciamo ritornare come nuovi. Con la nostra vecchia tenda abbiamo cucito il nuovo telone per il barchino. Abbiamo aggiunto due piccoli ma potenti faretti di profondità, costruito 4 porta taniche, 2 per l’acqua e 2 per la benzina.  Inoltre, in programma c’è anche la realizzazione di un portapacchi da fissare sul parafango del sidecar, appena recupero qualche pezzo di ferro, e di un paio di maniglioni così che shizu possa aggrapparsi ben salda nei tratti di fuoristrada, mi dispiacerebbe davvero vederla volare giù.  

A dimenticavo, la moto è finita e il colore che abbiamo scelto è un brillantissimo arancione, che dite, vi piace…

Ci rimane ancora qualche piccolo lavoro di regolazione, tipo convergenza, carburazione, taratura ammortizzatori, un giro di prova sulla  nostra isola e… siamo pronti.
Abbiamo fatto una prima uscita di 100 chilometri, qualche bel tratto di fuoristrada di un medio livello di difficoltà e il sidecar si è dimostrato all’altezza, io …io sono un po’ arrugginito, ma ritorno in forma rapidamente, almeno lo spero.























26 ottobre 2018

i lavori continuano

Dopo aver riparato la trasmissione finale, cambiato i cuscinetti, i paraoli  e sostituito i dischi della frizione ho rimontato tutto e cominciato la costruzione di un nuovo e più spazioso barchino.
Ma abbiamo dovuto rimandare l’inizio dei lavori .  Io e dopo shizu ci siamo operati agli occhi. Tra le visite, gli interventi, la convalescenza e qualche imprevisto se ne sono andati 5 mesi.  Shizu è soddisfatta, molto contenta dell’intervento, dice, lei che miope dall’infanzia non aveva mai abbandonato le sue spesse lenti ora vede bene senza occhiali.
Io non sono stato così fortunato, la convalescenza dell’occhio sinistro è stata lunga e dolorosa.  Dopo l’intervento mi aspettavo, forse perché porto gli occhiali solo da una decina di anni, qualcosa di più, più precisione, o forse mi aspettavo qualcosa che non si può più avere. Ma a pensarci  bene non porto più gli occhiali, tranne che da vicino e solo per alcuni lavori di precisione, il dolore alla testa e al collo è sparito, quindi con tutta onesta mi ritengo fortunato e soddisfatto.
Il tempo passa, è arrivata l’estate e mi son messo a lavorare, avevamo bisogno di rinvigorire le nostre finanze.  Oltre alla stanchezza per la stagione che volge al termine, l'estate ci regala anche un nuovo problema. Shizu non sta bene e nell’ospedale di Olbia non riescono a risolvere, così ci mandano, come dicono da queste parti, in continente, a Pisa,  dove shizu sarà operata.   
 Il 2018 è arrivato,  shizu piano piano si riprende, ora sta decisamente meglio, anche se deve fare dei regolari controlli .
Anche i lavori al nostro sidecar procedono piano piano,  io sto sempre lavorando e il tempo che mi rimane non è molto.
Mentre shizu  puliva dalla ruggine tutte le parti che ne erano intaccate, io procedevo alla costruzione del barchino. Prima una prova con tondini di ferro e cartone, tanto per renderci conto dell’estetica e degli ingombri. Poi la scelta dei materiali, doveva essere tutto di alluminio, ma un problema con la saldatrice a tig mi ha costretto a una modifica del progetto. Ho fatto un telaio di tubi in ferro e poi l’ho pannellato con fogli di alluminio.
Alla fine, non senza qualche riserva, il risultato ottenuto ci piace. Ora possiamo dare il fondo e verniciare il telaio, e tutte quelle parti che andranno di colore nero.
Il nuovo colore scelto è il nero opaco per il telaio, e il resto…poi ve lo dico.
Non è venuto un nero opaco come volevamo noi, ma non avendo nessuna voglia di riverniciarla ce lo facciamo piacere e la teniamo così.










 La moto è rimasta ferma quasi 2 anni, fuori, nel cortile di casa. A Santa teresa gallura la salsedine mangia anche il più duro acciaio, così mi ritrovo il serbatoio corroso e bucato. Visto che ci devo metter mano, elimino quell’inutile cassettino portaoggetti che a conti fatti mi ruba un litro di benzina. Aggiungo un secondo rubinetto dall’altro lato del serbatoio, così sarà possibile utilizzare tutta la benzina al suo interno.      Questa del secondo rubinetto è un idea che ho rubato a mio padre, lo avevo visto fare da lui, una vita fa, sulla sua BMW r 65 . Ho revisionato gli ammortizzatori, l’alternatore, cambiato le crociere dell’albero di trasmissione, costruito un portapacchi e fatto una nuova sella. La sella non è ancora la versione definitiva ma si avvicina molto a quello che ho in testa.
Ho tolto le marmitte basse e costruito un nuovo scarico, un 2 in 1 così si chiama, ma non sono ancora del tutto convinto del risultato ottenuto, così ne sto preparando un secondo con un disegno diverso, e poi deciderò.
Finito di modificare il serbatoio shizu lo ha levigato e ora è pronto insieme ai parafanghi e alle fiancatine, che sempre shizu aveva levigato, alla  mano di fondo, poi lo verniceremo del colore definitivo, un bellissimo lucidissimo color…dopo, dopo ve lo dico.













18 ottobre 2018

ci siamo...quasi


Sono passati 2 anni dal mio ultimo post. Vi ringrazio per la pazienza e mi scuso per la lunga attesa.  Ci sono capitate un sacco di cose, ma ne parleremo un’altra volta, noi stiamo bene e spero tanto anche di voi.
 Cosa è successo, cosa facciamo, dove siamo, dove andremo..
 Dovete avere ancora un  po’ di pazienza bella gente; come ho detto ci sono successe un sacco di cose e ve le racconteremo un poco alla volta.
 Da dove  iniziare,  dobbiamo tornare indietro, molto indietro. Eravamo a ottobre, come adesso, si, ma era l’ottobre del 2013.   Io e Shizu eravamo in Germania per comprare la moto con la quale continuare il nostro girovagare per il mondo.

La moto in questione, forse qualcuno lo ricorda, è questa:un sidecar Ural , tutto originale duro acciaio dei monti Urali.







                                                
                                 
E con questa moto abbiamo deciso di affrontare le prossime sfide,  non così come la vedete, ma solo dopo averla modificata e adattata alle nostre esigenze, un restyling e speriamo di  aver fatto un buon lavoro.
Per la cronaca non ci sono voluti 5 anni per trasformare la moto.
I primi due anni la moto è stata parcheggiata nel garage di mia sorella, mentre noi eravamo  in Giappone per seppellire il padre di shizu. E mentre aspettavamo e progettavamo la nuova moto e sognavamo il nuovo itinerario la vita ha deciso,  già perché la vita è quello che ci accade  tra un progetto e un altro. La vita ha deciso di metterci alla prova, di darci un’occasione di crescita, una nuova comprensione.  Siamo rimasti in Giappone, tristi per quello che era successo a Takako, la sorella di shizu, ma  anche felici di  quell’avventura di quel viaggio insieme a lei.
Poi siamo rientrati in italia, era fine dicembre del 2016. Noi eravamo carichi, pronti..ma non era ancora il momento, la vita, sempre lei, andava da un’altra parte.
Abbiamo parcheggiato il sidecar davanti casa per piu di un anno, non l’ho mai guardato, pioggia vento sole, non mi interessava poi molto, avevo altri  pensieri.

Adesso vi mostro un pò di foto dei lavori che io e shizu abbiamo fatto sul sidecar.
Lavori che ho potuto fare grazie all’aiuto di un amico meccanico, Fabio, che mi ha messo a disposizione la sua officina e la sua attrezzatura.

Per prima cosa ho smotato la scatola del cambio e la trasmissione finale, si era spaccato l'ingranaggio della coppia conica in una manovra un pò sopra le righe, ma dovevo pur testarne il limite..o no.
A questo punto ho cambiato tutti i cuscinetti con altri di fattura europea  e i paraoli, controllato gli accoppiamenti cambiato le guarnizioni e i dischi della frizione












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