lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

18 aprile 2012

ancora una salita ma...


Mi sveglio alle 4, sono dolorante la caviglia fa male e il piede è rigido, la mano gonfia ma stranamente mi fa meno male di ieri.
Alle 6 chiamo shizu, si smonta tutto e fatta colazione  carichiamo la poderosa e andiamo o almeno ci provo.
Cinquanta metri forse meno,  riesco a fermarmi  senza cadere, fuori il cavalletto, shizu non ce la faccio, non riesco a tenerla, va dove vuole…non ho forza.
-Aspetta un po, riprendi fiato-. Un paio di minuti in silenzio passati solo a guardare la poderosa, tiro un respiro risalgo…-ce la fai-  proviamo.
Sbando da una parte all’altra, tenere in direzione la moto è una fatica bestiale, sono preoccupato ma, più vado avanti piano piano riprendo il controllo, devo stare concentrato ma riesco a stare in piedi, e così sbandando "allegramente" e facendo diverse soste andiamo avanti.









E questa…?  Mi fermo, shizu si sente morire, sono proprio queste le parole che mi ha detto con una faccia da sconforto.
La salita è impressionante, una pendenza da panico, sassi grossi piccoli a punta rotondi, sabbia canali…noo, io non posso.
La facciamo a piedi per vedere quanto sia lunga e cercare la strada migliore per provare a salire.
Scarichiamo tutto e questa volta anche quello che c’è nel baule posteriore, voglio prima portare su la moto.
Per fortuna arrivano due ragazzi con lo scooter e subito dopo padre madre e figlio su un'altra piccola moto. Sono preoccupati e preferiscono salire dopo di noi, per aiutarci.
Un bel respiro ingrano la prima vado su e su... ma per poco, poi a stento riesco a bloccare i freni e fermarmi in bilico. Corrono subito tutti in mio soccorso, io scendo e assieme spingiamo la moto con l’aiuto del motore sino in cima alla salita, poi tutti assieme portiamo su  le nostre cose. 













Anche loro devono spingere le loro moto, ma sono piccole e leggere, non è un problema.
Ci riposiamo tutti, ci si conosce e dopo le foto si riparte, vogliono che io vada per primo, così in caso di ulteriori problemi possono aiutarci ancora, che  brava gente .









Ma per fortuna non ci saranno altre occasioni, procediamo tranquilli sino a Reo, qua abbiamo 2 opzioni, continuare con il duro sterrato lungo la costa o tagliare verso l’interno, in direzione Ruteng su una strada asfaltata, ero tentato ma basta, gliel'ho promesso e poi sono davvero stanco anch’io, per qualche giorno solo rilassante asfalto.
Stiamo viaggiando a 1200 metri e percorriamo gli ultimi 50 kilometri sotto la pioggia prima di trovare un posto per la tenda.







Domani pensiamo di arrivare a Labuan-Bajo, da li parte il traghetto per Sape sull’isola di Sumbawa ma credo che ci fermeremo qualche giorno in città.