lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

30 giugno 2009

DAY44

Svegli all’alba, sono le 6,fuori l’umidità si può vedere, è acqua in sospensione.
Smontiamo la tenda,comincia a piovere, tutto nella norma, ci siamo abituati, tute antipioggia e andiamo, pochi km e ancora una frontiera, quella del Kosovo, ma allora ieri dove eravamo, che frontiera abbiamo passato?
Non importa, qua abbiamo un problema , devo fare l’assicurazione alla poderosa, minimo 15 giorni,  costo 20 euro.
Io di euro ne ho solo15, ne vogliono 20, niente da fare.

-Cosa vuoi fare, mi chiedono, dollari ne hai?

Si , ho 20 dollari.(sono i 20 dollari che mi aveva dato un Indiano a Salamanca per pagare una  collana)

-Va bene, allora facciamo 20 dollari e 15 euro-

Non se ne parla proprio,20 dollari e 5 euro, dico io, oppure torno indietro.

-Dobbiamo parlare al nostro capo.

Telefonata bla bla bla, tutto ok, va bene, stipulano il contratto, possiamo entrare.

Tutto questo parlato loro in “inglesekosovaro”, io in “inglesespagnolofrancese” con qualche espressione, tanto per intenderci dialettale, “sti caz..” sto diventando “istruito”.
Proseguiamo per Pec, poi Pristina e dopo sulla strada che porta a Skopie in Macedonia.
Il Kosovo, stupendi i paesaggi e le sue montagne, ma le città, tutte sottosopra, un caos totale.
Costruiscono dovunque in maniera disordinata, e mentre costruiscono, la gente fa negozio, lavora, mangia, vive in questo caos.
Militari di ogni nazione percorrono le strade avanti e indietro, megadistributori di benzina ogni kilometro, spazzatura ovunque, bruciata normalmente per strada, immondezzai situati lungo le sponde dei fiumi, o affianco a campi coltivati, bruciano, intasando l’aria con la loro puzza.
Viaggiamo in questo caos, senza rendercene conto siamo arrivati alla frontiera della Macedonia, una coda di auto infinita, la gente ci fa passare, che fortuna.
E’ mezzogiorno quando il doganiere timbra i nostri passaporti e ci augura un buon soggiorno.
Attraversiamo la Macedonia con tranquillità, da Skopje a Kriva Palanca percorriamo strade tortuose, bellissimi i paesaggi, ma anche qua la spazzatura purtroppo fa parte del paesaggio.
Alle 7 sotto la pioggia entriamo in Bulgaria, ci fermiamo a Kjustendil in una pensione con affianco un ottimo ristorante con wi-fi, il tutto per 28 euro.
Qua conosciamo un ragazzo Nepalese che sta girando il mondo in bici, che fatica.


                         

29 giugno 2009

DAY43

Partenza da Niksic Montenegro ,vogliamo entrare in Kosovo, passando per un vecchia strada che si inerpica su per la montagna e che dovrebbe condurci a Pec.
Meglio definirla sentiero asfaltato, che a un certo punto scompare per diventare sterrato, procediamo, la vegetazione in alcuni tratti è tornata al suo stato originale, si sale e ancora si sale, incontriamo dei pastori che ci dicono di non continuare, che non si può, il sentiero è pericoloso, ma noi continuiamo, il sentiero è massacrante, però per me molto divertente, ci sono tratti franati e canaloni profondi, e la pioggia cade incessante.
Questa un tempo era una strada, intravedo una veccia pietra miliare, finalmente il panorama è stupendo, vedo la vetta, ma ad aspettarci, sorpresa, una pattuglia della polizia che come ci vede  ci si fa incontro a braccia alzate, gridando, come per ringraziare il cielo di questa visita inaspettata.
Grandi sorrisi, ci offrono da mangiare, ma da qui non si passa, da dove venite? dove andate? Bene, documenti, trascrivono i nostri dati su un taccuino, e da un altro leggono frasi in inglese, nel taccuino cerano scritte alcune frasi nella loro lingua, sotto in inglese e ancora sotto la pronuncia in inglese.
Ci siamo divertiti tantissimo, ma non siamo potuti passare, ritorniamo indietro con nella borsa la frutta che ci hanno regalato, altri 70 km, questa volta in discesa.
Arriviamo alla frontiera di Kula, controllo timbri, si può passare.
E’tardi, sono le 7, il primo sentiero sterrato che sale verso la montagna è il nostro, un grande prato tra gli alberi in cima a un colle, montiamo la tenda, si cucina, siamo stanchissimi.


28 giugno 2009

DAY42

Partenza da Zadar verso Split, qui a un distributore incontriamo una coppia di motociclisti, con Honda 1500 6 cilindri, lui Serbo la moglie Russa.
Si va al bar, ci offrono da bere, si parla del viaggio e delle moto, in inglese, il nostro da ridere, scambio di email, foto, si parte, anche loro vanno in Montenegro.
Si prosegue assieme per un po’, poi a Dubrovnik decidiamo di abbandonarli, non ci piace più fare la costa, saliamo verso le montagne di Trebije, entriamo in Bosnia, e poi rapidamente in Montenegro.
A Niksic piazziamo la tenda su delle bellissime montagne, completamente falciate, pulite.
Poco più in là, un pastore col suo gregge,15 pecore, lo salutiamo e lui con l’ombrello risponde al saluto, ha un telefonino, e comincia a parlare, non sappiamo con chi e nemmeno cosa dice, ma da li a poco cominciano ad arrivare prima una, poi altre macchine.
Si fermano, ci urlano qualcosa, non capisco, mi avvicino e, sorpresa, è una festa, abbracci strette di mano, domande, sono frastornato.
Arriva anche Shizuyo che un po’ impaurita era rimasta da parte, nessuno capisce niente, ma si ride molto, tutti si presentano, anche una vecchietta seduta in macchina, ci tiene molto a salutarci, non scende ma vuole che andiamo da lei, per stringerci la mano.
Diedi minuti di “pura follia” poi ci salutano.
Come sempre inizia a piovere, così, un telo di quelli che sistemiamo sotto la tenda lo fissiamo alla moto e poi sul tetto della tenda, così da avere un posto asciutto per cucinare.
La serata è proseguita tra la preparazione della cena e, i saluti di tutti quelli, che avvisati dal pastore venivano a farci visita, che spettacolo.
La Croazia che abbiamo visto, vissuto in questi tre giorni , non ci è piaciuta, troppo turistica, tutti alberghi, ogni casa è una stanza da affittare, ti inseguono per affittarti una stanza, non ne potevamo più, siamo scappati.




                                       

27 giugno 2009

DAY41

Colazione abbondante, con riempimento borse di tutto e di più, panini croassaint frutta uova sode yogurt, utilizzo della stanza e wi-fi oltre lo scadere del check out, la Croazia non è economica.
Arriviamo a Zadar e ci accampiamo in una bella e tranquilla pineta sulla spiaggia, mettiamo il vino del nostro amico Adriano in acqua per raffreddarlo.
Prepariamo la cena, stasera di lusso, zuppa con patata zucchina carota, il prosecco, e anche i biscotti al cioccolato.
Shizuyo va a prendere il vino, ma la bottiglia ha preso il largo, tolgo gli stivali, mi alzo i pantaloni e entro in acqua per recuperare il prezioso nettare.

                                                             


26 giugno 2009

DAY40

Andiamo, entriamo in Slovenia sotto l’acqua, e sempre sotto l’acqua ne usciamo per entrare in Croazia.
Ci serve alcol per il nostro fornello, incredibile non riusciamo a trovarlo, i supermarket non lo vendono, solo in farmacia, 6 euro un litro, carissimo.
È mezzogiorno, siamo già zuppi, ci fermiamo in una pensione, non ci piace, ma è quello che c’è.

25 giugno 2009

DAY39

Sulle Dolomiti senza benzina, le prime case chiedo informazioni su un distributore, prima c’era anche qua , ma ora devi andare giù, 5 km, ma è tutta discesa, mi dice un uomo sorridendo.
Spingendo la moto sotto la pioggia, fortuna che eravamo in discesa, peccato che il buon montanaro si sia dimenticato di dirmi che c’erano anche tratti di fottuttissima pianura, arrivati al distributore alle 13,30, chiuso, aspettiamo le 3, l’ora di apertura.
Vi descrivo il distributore, due colonnine, un tavolino di plastica, per intenderci quelli da bar, con una pietra sotto una gamba zoppa, e una sedia, stesso modello, un piccolo casotto con parabola satellitare, e basta.
Che cosa volevo di più?? Almeno una tettoia.
Non importa, rimaniamo con i caschi in testa aspettando l’omino della benzina, il quale, arrivato prima fa tutte le sue cose, poi, da sotto l’ombrello ci dice: niente bancomat.
Fatto il pieno si riparte, arriviamo a pochi km da Gorizia, vorremmo entrare in Slovenia, ma la pioggia è troppa, tutto il giorno guidando sotto l’acqua, basta, non cerchiamo nessun posticino carino come siamo soliti fare, il primo cavalcavia ci si ferma.
Entriamo in un paese, credo che sia Gradisca di Isonzio o forse no, ma non importa, il ponte c’è e questo ci basta, non è un gran che, ma è asciutto.
Montiamo la tenda, sistemiamo i materassini i sacchi eee..caz…che dolore, non mi sono accorto che a terra, sotto la tenda è rimasto un pezzo di plastica, che in un colpo solo buca il catino della tenda e il materassino, quello di Shizuyo, poverina.
Mentre stiamo cenando, questa sera veramente molto misera, solamente una zuppa, ma di quelle in busta, quelle economiche, non come quelle di Dorina, Dorina è mia madre, e Shizuyo dice che il cibo che compra mia madre è più buono del nostro, normale, mia madre spende.
Comunque dicevo, mentre stiamo”cenando”passa un signore, era di ritorno da un suo campo dove ha alcuni alberi da frutta, ci offre una manciata di susine, ciao ciao e va via.
Ma ci ripensa e rapidamente torna indietro, si presenta, mi chiamo Adriano, e voi, cosa fate, dove andate, che cosa? Voi due in moto, il giro del mondo.
Ci invita a casa sua, rifiutiamo, ormai abbiamo già sistemato tutto, bene dice, allora domani mattina, un caffe una doccia, e se stanotte vi serve qualcosa, sono lì, abito in quella casa con quel grande oleandro.La mattina lo andiamo a trovare, per ringraziarlo della sua ospitalità e salutarlo, non ci lascia andar via senza regalarci una bottiglia di vino, la berremo alla tua salute, ciao Adriano.

                               

24 giugno 2009

DAY38

Ci svegliamo con la neve sulle montagne intorno, fa freddino, ci mettiamo le tute antipioggia, smontiamo la tenda.
                                             
Dobbiamo arrivare ad Absam vicino a Innsbruck, qui vive una nostra amica, conosciuta sull’ultimo Camino di Santiago, che abbiamo fatto in compagnia di mio padre Giampiero.
Arriviamo ad Absam alle 3,dopo un viaggio su passi di montagna, anche a quota 1800 metri, strade tortuose, sali e scendi, ho guidato con molta attenzione e tensione.

La nostra amica non c'era, pazienza, abbiamo lasciato un messaggio, e mangiato le ciliegie da una pianta nel suo giardino.
Decidiamo di andare via dall’Austria, attraversiamo il Brennero senza come sui Pirenei causa nebbia vedere niente.
Ci accampiamo vicino a un fiume,c’è vento e siamo contenti, così asciuga la tenda, dopo cena laviamo le stoviglie nel fiume,peccato non ho una canna, avrei potuto pescare.

                                         

23 giugno 2009

DAY37

Anche oggi sveglia sotto l’acqua.
Partiamo sotto la pioggia, strade di montagna, piccoli paesi, guidare è faticoso, arriviamo in Austria a Feldkirch alle 4,cerchiamo una farmacia per una pomata da massaggio riscaldante, poi sempre sotto la pioggia montiamo la tenda vicino a un casotto di appostamento, quello che usano i cacciatori.

                                             
Accendo il fornello in tendo per asciugare alcune cose, poi distratto da Shizuyo che si toglie la maglietta bagnata, non mi accorgo che le solette dei miei stivali vanno a fuoco,
e con loro quasi la tenda, ok è andata bene,.. non per le solette.

Starò più attento, molto più attento.

22 giugno 2009

DAY36

Entriamo a Genere, piove, procediamo verso Lausanne costeggiando il lago, poi verso Neuchatel, dopo non lo sappiamo,ci siamo incasinati.
Bagnati stanchi dopo 212 km ci fermiamo, ma non sappiamo dove, è un grande parcheggio, con affianco un campo con un grosso albero di ciliegie, sotto il quale, sempre sotto l’acqua, montiamo la tenda.
Shizuyo mangia molte ciliegie.
Buonanotte.

                                    

21 giugno 2009

DAY35

Ci svegliamo sotto l’acqua, un caos fare colazione e sistemare le cose, siamo già bagnati, va bene così, andiamo, stasera si vuole dormire in Svizzera..
Dopo 293 km sotto l’acqua non ne possiamo più, i miei stivali, comprati per fare questo viaggio sono già da buttare, e contrariamente a quanto dicono, non sono affatto resistenti all’acqua.
Bagnati e infreddoliti , ci fermiamo in un hotel a pochi metri dalla frontiera, in Svizzera ci vogliamo entrare asciutti.
Hotel economico, con tutti i comfort, wi-fi gratis, (non come nell’hotel del mio amico Gigi che si fa pagare), cosi possiamo aggiornare il blog e scaricare la posta.
Bagno caldo, massagio, ottima cena, zuppa e riso.
TV satellitare, haa.. haa.. dalle 22,30 c’è anche XXL un canale porno, vediamo se sa darmi qualche nuova idea.

20 giugno 2009

DAY34

Sono le 6, il sole scalda il nostro risveglio, colazione, alle 7 tutto è pronto, controllo l’olio alla poderosa, è ok.
Andiamo in direzione Lyon, ma a Rodez dobbiamo cercare un motoricambi, le pastiglie posteriori sono finite.

                                                        
Trovo solo un concessionario ufficiale Honda, pastiglie originali, 48 euro, oggi è sabato.. mi servono… le compro.

Ci fermiamo a un supermercato, e mentre Shizuyo fa la spesa io cambio le pastiglie, ero arrivato al ferro.. lo so.. però… 48 euro, è un dolore molto grande.
Con le provviste fatte anche per domani che è domenica, proseguiamo.
Il vento oggi mi ha schiaffeggiato già troppo, il collo mi fa male, abbiamo percorso 380 km, ci fermiamo dopo le Puy, non ricordo il nome del posto.
Anche oggi troviamo una piazzola di riposo, molto ben tenuta e, anche oggi si cena sul tavolo, questa volta di legno.
Stasera zuppa di alga, il cibo Giapponese sta finendo, ne abbiamo solo per un paio di cene, come farò?!

Stasera fa freddo, siamo accampati a 800 metri

19 giugno 2009

DAY33

Mi sveglio alle 7, il tempo è brutto, la notte ha piovuto e c’è la nebbia, siamo passati da questa
parte per vedere le montagne, che peccato
.                                  
Procediamo in mezzo alla nebbia, sotto una pioggia finissima e, arriviamo a St Jean Pied de Port, un caffe, cartoline, un rapido giro e, poi di nuovo in marcia verso Toulouse.

                                    
Viaggiamo accompagnati dalla pioggia, passiamo Pau, poi Auch, arriviamo a Toulouse e sempre sotto la pioggia proseguiamo per Albi, dove arriviamo alle 6.
Passaggio al supermercato e via, alla ricerca di un tranquillo angolo di campagna.
Si è alzato il vento, non importa, abbiamo trovato un posto riparato, e stasera, per cenare abbiamo anche il tavolo.

La giornata è stata fantastica, a parte il dolore alla schiena, e allora Shizuyo mi fa un perfetto massaggio stile orientale

18 giugno 2009

DAY32.

Oggi abbiamo in programma di dormire in Francia, andiamo la strada è molta.
Percorriamo una scorrevole nazionale con vista mare, attraversiamo senza fermarci, prima Bilbao, poi San Sebastian e, arriviamo a Irun, un paio di km dalla frontiera.
Non ci piace il posto, così decidiamo di cambiare completamente, direzione Pamplona, passeremo i pirenei a St Jean Pied de Port.
Sta iniziando a piovere, ci fermiamo a Eratzu,pochi km dalla frontiera.

Troviamo un posticino mooolto tranquillo, davanti a un cimitero, con acqua corrente, dove possiamo darci una rinfrescata e lavare le stoviglie dopo la solita cena.
 
Sono le 11, piove .

17 giugno 2009

DAY31

Sveglia all’alba, colazione, andiamo.
Giornata stupenda, arriviamo a Santader presto, Shizuyo vuole fermarsi, dice che abbiamo bisogno di una doccia, io, che sono molto animale non me ne accorgo, comunque.. trovo un campeggio e ci fermiamo.
Siamo in 4 noi e una coppia di pensionati inglesi,che passano gran parte dell’anno in giro per l’europa, con il camper.
Il posto è molto bello, montiamo la tenda, sistemiamo i sacchi e i materassini sul prato per fargli prendere aria, e andiamo in paese, dove prima passando avevo visto una taverna con menu a 7,50.
Un giro a Santander, rientro in campeggio, bucato, passeggiata sulle scogliere, cena riso.

16 giugno 2009

DAY30

Partiamo direzione Gijon.
Ancora un’altra giornata di vento, percorriamo la nazionale che costeggia il mare, il manto stradale perfetto e i curvoni veloci mi invitano a correre.
Lancio la poderosa, 110,120, una pennellata a destra, poi a sinistra e ancora una piega ma come prendo confidenza la poderosa mi fa capire in modo inequivocabile quali sono i suoi limiti.
Bene mi ridimensiono, andatura stile mototurismo.
Ci fermiamo prima di Ribadeo per vedere la playa de Las Catedrales, così chiamata per il paesaggio che si crea con il cambio della marea.
                                                             
Fermata a un supermercato e qui pranziamo, per 4 euro due giganteschi panini prosciutto pomodoro lattuga, cappuccino the e una pasta.
Arriviamo a Ribadesella alle 3, parcheggiamo la poderosa davanti a una scuola, vediamo se riusciamo a rubare una connessione wi-fi, miracolo della tecnica, siamo on line,Shizuyo controlla la posta.                                                             
Di nuovo in marcia per trovare un posto per la notte, perfetto, ci appare una splendida caletta con spiaggia di sassi, il posto è riparato e, c’è anche l’acqua corrente.
                                                               
Voglio scendere in spiaggia con la moto e tutto il suo carico, ma percorsi non più di 10 metri, sono bloccato,la moto affonda e la ruota pattina senza trazione.
Smontiamo le valige, a spinta e con l’aiuto del motore riusciamo a uscire.
Se non l’avessi capito:lezione numero 2, la poderosa con queste gomme non può scendere in spiaggia.
Montiamo la tenda, si cena zuppa di patate con fagiolini, riso in bianco.



15 giugno 2009

DAY29

Lunedì, il vento di ieri ancora continua.
Disfare la tenda è a tratti divertente e, Shizuyo non mi aiuta, continua a riprendermi con la videocamera.
SHIZUYO per favore aiutami!!!
Niente, continua a girare il suo film e ride, ma sarò poi cosi divertente?!
Finalmente il regista da lo stop, e viene in mio aiuto.
Tra urla tipicamente femminili e, molte risate, riusciamo a disfare e riporre la tenda, la poderosa è pronta, si parte.
Ci mettiamo sulla strada e, con andatura moderata partiamo alla ricerca di un negozio di motoricambi per comprare una falsamaglia.
Incontriamo il primo a Cee, è un officina di quaad con piccola vendita, qui ne compro una, quasi nuova, l’unica che aveva, meglio di niente, la monto e andiamo.
Visita ad un supermercato per rifornimento.
Siamo arrivati a Viveiro, cerchiamo un posto per la notte, entriamo in una strada sterrata, che ben presto si rivela essere un viottolo, a tratti fangoso, non c’è niente solo scarpate.
La moto mi cade alcune volte, proseguiamo per cercare uno un posto dove girare ma, niente, il sentiero finisce così.
Che fatica girare la poderosa in un metro di strada, mi sono ucciso.
Riconquistiamo l’asfalto e, ci dirigiamo in paese, verso la spiaggia.
C’è la bassa marea, il posto è bello, tutt’intorno case nascoste tra la vegetazione, da una di queste esce un signore con una bambina, gli chiedo se si può campeggiare sulla spiaggia, dice che a volte l’alta marea la ricopre quasi per intero, e se passa la polizia ci manda via, così, ci offre il suo giardino per la notte.
Perfetto, stasera cena sul tavolo del giardino.
Dopo cena passeggiata sulla spiaggia, raccogliamo conchiglie mentre la marea sale.





14 giugno 2009

DAY28 ci alziamo con qualche ricordino

Domenica, ci alziamo con qualche ricordino lasciato dalle nostre amiche della notte, le zanzare, forse è il loro modo di augurarci buon viaggio, forse.
Ah…la vita all’aria aperta.
Il cielo è sereno ma tira vento, colazione, poi prepariamo la poderosa, andiamo.
Arriviamo a Finisterre alle 2.
Andiamo a mangiare un menu da una nostra conoscenza, zuppa di marisco, merluza alla gallega, vino, dolce, 20 euro.

Andiamo al faro, il posto è cambiato, molto turistico, l’omino che vendeva conchiglie si è trasformato in box di cemento che vendono ogni tipo di cineseria, gli autobus invadono quello che un tempo era un prato.

                           
Ce ne andiamo, un ragazzo ci guarda stupito e ci dice: già fatto, avete visto tutto?         Certo rispondo non c’è piu’ niente da vedere.
Sulla strada ci fermiamo in un merendero a riposare, alle 5 siamo di nuovo pronti, vogliamo arrivare alla Coruña, e sistemere la tenda su qualche spiaggia.
Ma al momento di salire in moto mi accorgo che dalla catena manca la clip di chiusura della falsa maglia, cosi non voglio continuare, se si apre potrei fare danno, perdere la catena, rovinarla, o che la stessa si incastri con il pignone danneggiando il carter.
E’ domenica, tutto chiuso, torniamo a Finisterre, cerchiamo un posto per la notte.
Ci sistemiamo su un ‘altura che sovrasta il faro, bellissimo posto, il mare il vento, unico inconveniente, la vegetazione è tutta rovi, e le spine ci bucano il catino della tenda in piu’ punti, anche se sotto, come sempre sistemiamo un telo di nylon robusto, stasera si dorme senza materassini gonfiabili.

                                                       
Il vento è fortissimo, cuciniamo in tenda, così oltre ai fori di spine ora c’è anche un bel buco da bruciatura, pazienza.
Sono le 10 e ancora è chiaro, inizia a piovere, e il vento sbatte la tenda fortissimo, ma noi ci addormentiamo.

13 giugno 2009

DAY27

E’ sabato, Javier si alza presto, deve registrare un’intervista per la televisione Gallega.
Questa televisione vuole fare un reportage sul camino di Santiago che, Javier, ma soprattutto Gerardo farà, pedalando con un tandem triciclo per un mese dalla Francia a Santiago.
Arriva Rocio la sorella di Estela e Jorge, si pranza, immancabile siesta spagnola…..
 foto, saluti, sono le 6,si parte,andiamo, direzione Finisterre.
Saranno state le sardine o il pranzo, non so, ma viaggiamo molto tranquillamente, tra strade percorse avanti e indietro, giri a destra e a sinistra, alle 10 ci fermiamo nei pressi di Rianxo, avendo percorso poco piu’ di 100 km.
Sistemiamo la tenda in una pineta con sottobosco di felci, posto tranquillo, a parte le zanzare, che comunque si sono subito abituate a noi.
La convivenza è.. non prontamente ripetibile, ma accettabile. Sono le 10 e ancora è il tramonto, inizia a piovere per una mezzora, nel paese qua sotto c'è una festa, si sentono i botti dei fuochi, ma a noi non interessa, andiamo a dormire, stasera niente riso, in questi giorni abbiamo mangiato molto.