lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

29 marzo 2011

inizia il divertimento

Il tempo sembra bello, ma stiamo imparando che qua in Australia è molto variabile, a volte sole e pioggia vanno a braccetto, quindi nessuna illusione.
Direzione Rubyvale e poi Anakie, 140 km, su una strada che qua chiamano Major Road, che può essere asfaltata oppure non asfaltata, questo tratto era pavimentato.
Preferiamo queste strade alle dritte noiosissime Major Highway, qua almeno qualche curva interessante la trovo e poi il panorama è decisamente più bello.









Arriviamo ad Anakie, ci restano ancora 27 km di Highway, poi inizia il divertimento: i primi 80 km dei 3oo e più che vogliamo fare per arrivare a Tambo, tutti in off road.
Eccolo intravedo lo svincolo, località Willows,  ci fermiamo.
Shizu, sei pronta, che dici andiamo, il terreno sembra buono, -ok proviamo, tu come stai -, iiooo…ora te lo faccio vedere…
Un’ora e mezza di autentica goduria, ci siamo…io sicuramente di più, divertiti da matti,  il terreno era duro, belle buche, a volte un po’ troppo pietrisco, per intenderci, di quello sciolto che mi costringeva a correggere sempre la direzione, qualche bel tratto dritto dove ho potuto anche sparare forte, 80/90 , adoro quando la moto scoda da una parte all’altra,  qualche bel tratto di pietraia come piace a me, e poca sabbia, solo nella parte finale sono dovuto stare molto attento, il terreno dello stesso colore bianco, passava da compatto come la pietra alla soffice sabbia, magari proprio dietro a una curva o nel bel mezzo di un dritto.











Comunque ce la siamo spassata, una fatica, ma di quelle che io farei all’infinito.



Arriviamo alla congiunzione con la strada che dovrebbe andare verso  Tambo: ci sono degli operai  al lavoro, chiedo se è la direzione giusta e a quanti kilometri trovo il primo distributore.




Mi dicono che la strada è quella giusta, ma per tutti i 250 km niente distributori, il più vicino è a Springsure, 30 km nella direzione opposta, poi uno di loro aggiunge: questa strada è brutta, non la potete fare, ok dico, domani vediamo.
Arriviamo a Springsure che sono le 4, facciamo rifornimento e spendiamo anche 3 dollari per gustarci un vero caffè espresso, in un grande bicchiere, a noi piace lunghissimo, e poi per 3 dollari almeno deve essere mezzo litro.
Siamo a dir il vero un po’ stanchi e il tempo sembra andare verso la pioggia, chiedo alla simpaticissima benzinaia dove possiamo sistemare la tenda, ci dice che a un kilometro fuori dal paese, esattamente 4 case e un motel più avanti, c’è una Rest areas, proprio sotto la montagna, dice che è very nice.


La simpaticona aveva proprio ragione, la parete rocciosa è affascinante, cosi decidiamo di andarci a sistemare con la tenda proprio sotto, nonostante un bel cartello con scritto strada chiusa ci sbarri la via.




Un pò di fuoristrada con la poderosa ma poco dopo… impossibile continuare, la strada è, anzi la strada non c’è proprio, il ponte è franato: si torna indietro, ci sistemeremo nel piccolo parco , c’è anche il tavolo sotto al grande gazebo, al coperto, sicuramente molto meglio visto che si sta avvicinando una burrasca.




Appena in tempo, finito di montare la tenda si scarica  una pioggia e vento per almeno 30 minuti, ma noi siamo  all’asciutto sotto al gazebo.
                                                                                                 
                                            


28 marzo 2011

Piove, facciamo colazione e dopo sbrighiamo le nostre cose con calma, ho anche il tempo apportare un'ulteriore modifica alla  paleria della tenda, per renderla più pratica come  quando in questo caso la montiamo  senza picchetti.
 Sono le 10 e non accenna a smettere di piovere, che si fa: chiedo a Shizu, mettiamo le tute e andiamo, dice lei, ok andiamo.
Viaggiamo sempre sotto l’acqua, direzione Middlemount, all’una ci fermiamo a pranzare, sardine in salsa piccante pane e parmigiano.
30 minuti di riposo, e di nuovo in marcia, ricomincia a piovere, sono le 3 passate, non ne abbiamo più voglia, cerchiamo un posto per fare il campo, ma ci vorranno ancora 2 ore di tentativi prima di incontrare quello che fa al caso nostro.
Alle 5 vicino a Tieri dopo aver imboccato una strada sterrata, percorso un paio di kilometri tra canaloni  buche profonde e fango, lo troviamo, è la riva di un lago, ci sono anche i tavoli con le panche, e c’è anche un buon segnale wi-fi, perfetto.













Siamo inzuppati, monto velocemente la tenda e preparo un buon…preparo un caffè caldo:
dovete sapere che per risparmiare un paio di dollari abbiamo comprato una marca di caffè in polvere diversa da quella che eravamo soliti comprare, la verità è che non sa per niente di caffè, e non siamo ancora riusciti a dargli un gusto, non vediamo l’ora che finisca per ritornare al nostro primo amore, caffè international Roast.


Shizu come stai? Bene, sono bagnata ho un po’ freschetto ma mi piace, sono felice ti amo.
Caspita, gli fa bene andare sotto la pioggia.

27 marzo 2011

Airlie Beach

 Tre giorni a casa di Luigi, ci porta un po’ in giro, intorno ad Airlie Beach, ora non ricordo i nomi delle località, ma posti incantevoli.















Siccome i nostri portatili  da una settimana hanno smesso di funzionare li portiamo a riparare, speriamo che riescano a sistemarli, questo tour Australiano  è iniziato all’insegna della sfiga.

Vi ha già detto che Luigi è un ottimo cuoco, i tre giorni passati a casa sua  sono stati piacevoli  anche per il palato,  pranzo e cena prelibatezze cucinate da lui, che nostalgia.

 Una giornata passata a guardare  i suoi album fotografici di viaggi fatti in moto e anche in fuoristrada 4x4.
Ci ha raccontato un sacco di storie e come ho scritto nel post precedente, ora capiamo dal suo sorriso che non ha ancora finito, ha in mente un nuovo viaggio, e allora non ci resta che aspettare e tenerci informati…










Avrete notato una certa differenza dalle foto del post precedente, quelle fatte con la video camera mezza resuscitata dal bagno nel fiume, queste sono di gran lunga migliori, vero.

No no, la nostra macchina fotografica non ha ripreso a funzionare e non ne abbiamo comprata una nuova, Luigi ha pensato bene di regalarci la sua Lumix DMC-LS80, lui è passato da poco a un livello superiore, una reflex digitale Panasonic, e siccome nel fiume avevo perso anche gli occhiali da sole, eccone un nuovo paio, ancora un regalo.
Grazie Luigi.

Siamo stati fortunati anche con i compiuter, li hanno riparati, dicono che si erano come ibernati, per proteggersi da qualche…non so... anomalia, così mi è parso di aver capito, ma l’importante è che sono ritornati a funzionare.




Adesso è arrivato il tempo di andare, grazie Luigi e Suzanne, ciao a presto, magari ci si rincontra proprio li, on the road.





Scendiamo verso sud, guidiamo sotto la pioggia per un bel tratto, ma è piacevole, almeno ci distrae dalla monotonia di queste strade dritte, ma a un certa punto a 15 km da Gender la moto singhiozza, strano, gia in riserva, giro il rubinetto e niente, continua a…  anzi, si lascia  proprio morire.
Accosto provo, il minimo con l’aria tirata lo tiene, ma come provo a dar gas muore.
Problema di benzina, forse carburatori sporchi o acqua, svito la vite di spurgo della vaschetta dei carburatori, come pensavo, acqua.
Ok, lascio scolare bene, chiudo, provo e…niente, come prima.
Mentre siamo li a bordo strada si ferma una ragazzo in macchina e chiede se ci serve aiuto,  chiedo se più avanti ce un’officina, mi serve aria compressa per soffiare i carburatori, dice no, solo una pompa di benzina  ma il compressore dell’aria sicuramente  c’è.
Il ragazzo telefona, non so a chi e neanche ho capito niente di quello che diceva,   poi ci dice di aspettare che arriverà qualcuno per aiutarci.

Stiamo aspettando da un sacco di tempo, ho il vago sospetto che non venga nessuno, sono le 5, 30, e ancora non si vede anima viva.
 Io alle 6 monto la tenda su questa collinetta bordo strada, dico a Shizuyo, se no poi è troppo buio.
E cosi facciamo, spingiamo la moto in cunetta , fuori dalla strada  al sicuro, e montiamo la tenda.
Sono le 8 stiamo finendo di cenare quando accosta una macchina e un ragazzo mi chiede se siamo noi quelli che hanno bisogno di aiuto, dico eravamo noi, ma ora è buio, ti ringrazio ma risolveremo domani.

                                                             













La cena è stata ottima, abbiamo anche fatto il the con un paio di biscotti, una notte fantastica in un posto tranquillo.

Ci svegliamo presto, le macchine e i camion che passano ci salutano con i clacson mentre facciamo colazione.
Smontiamo la tenda e spingiamo la moto sulla strada, un paio di tentativi ma alla fine è in strada, buttarla giù in cunetta è stato molto più facile .

Comincio con lo smontare il serbatoio, la scatola filtro, le candele, controllo le vaschette dei carburatori, poi svuoto il serbatoio e sorpresa, più di un litro di acqua, credo che l’ultimo rifornimento ci hanno venduto benzina sporca.
Tolgo l’acqua, rimonto tutto, tocco l’avviamento e la mitica ruggisce ancora, in sella andiamo, pochi km  per la precisione 11 e la benzina finisce… non ci posso credere…e ora,  scrollo un po’ la moto di qua e di la riprovo e riusciamo a fare ancora un kilometro, poi è finita davvero.
Mentre decidiamo che fare passa un fuoristrada e ci chiede qual’è il problema,  petrol is end,   che benzina metti, la più cip, dico io, aspetta 30 minuti,  il tempo di una sigaretta, così dice e va via.




Ok aspettiamo, ma intanto vista l’esperienza della sera  spingiamo la moto, dopo poco più di 20 minuti il tipo ritorna,  scende dall’auto e mi porge una tanica da 5 litri con un imbuto, io verso la benzina nel serbatoio e dopo gli chiedo quanto dobbiamo pagare, ma il tipo non vuole assolutamente niente, dice metti in moto fammi vedere se va, io vi guardo partire, buon viaggio.


Tre kilometri dopo arriviamo al distributore, facciamo il pieno, la giornata è calda, ci riposiamo una mezz’ora mangiando un gelato.
Arriviamo al lagho Elphinston  a tarda mattinata, è domenica e tutto è chiuso, il posto è simpatico, ci sono anche le docce, Shizuyo decide che ci fermiamo.
Montiamo la tenda proprio vicino alla riva, ma subito dopo si alza un vento forte e il cielo si fa nero, un signore a passeggio col suo cane viene e ci consiglia di spostarci con la tenda dentro al capannone che è poco piu in la, dice che la sera e la notte pioverà, li staremo sicuramente meglio.
Detto fatto, smontiamo tutto e ci trasferiamo dentro al capannone, qua è sicuramente meglio anche se io preferivo la riva del lago, anche 
qua siamo in riva al lago, ma un poco più lontani,  Shizuyo dice che va bene qua, perchè siamo all’asciutto.


22 marzo 2011

direzione Airlie Beach


La videocamera dopo 4 giorni di sole ha ripreso a funzionare, per così dire, il risultato non è dei migliori, l'acqua che è entrata tra le lenti dell'obbiettivo lo ha lasciato sporco, come  appannato, la macchina fotografica che era nuova, aimè.. è ancora stesa con i panni, non asciuga, ma accontentiamoci.



 è una mattina piovosa, ma sembra mettersi sul bello, si fa colazione e poi alla stazione di servizio per fare rifornimento.
Il proprietario viene a salutarci e come aveva fatto nei giorni precedenti mi ricorda di non fare la strada che avevo in mente,  dice che è impraticabile e che con le piogge di ieri e della notte è pericolosa, io dico ok ok, ma lui non convinto della mia risposta prende shizu da parte,  non so bene cosa le racconta e finale della storia non ho voglia di creare tensioni cos’ decido di percorrere la strada nazionale, che passa per Rockhampton e poi su verso Mackay.
La strada è un pacco di palle, un dritto nastro di asfalto, con curve che non lo sono, la moto rimane dritta.


Ci fermiamo a Mackay  per sostituire ancora una volta l’olio e il filtro, così per essere più tranquillo.



 Poi di nuovo in marcia verso Airlie Beach, ma sinceramente di questa strada non ne possiamo più, chiedo il permesso di cambiare rotta, Shizuyo  mi chiede come sta la poderosa, perfetta rispondo io, allora cambiamo, questa strada non mi diverte niente.
Ci dirigiamo ad ovest, è una strada secondaria che passa nell’ Eungella National Park.
 La strada è tutta un tornante, guidare è davvero piacevole, anche Shizuyo si sta divertendo, la natura qua la fa da padrona, attraversiamo due fiumi, che poi mi diranno essere abitati dagli ornitorinco… quegli animali  acquatici con il becco grande e schiacciato, ma noi non lo sapevamo e non ci siamo fermati.









Arriviamo a Eungella, quota 700 metri, uno spettacolo, il panorama è da meditazione.
Montiamo la tenda, è poi ci cambiamo, e si siamo ancora zuppi, giu a valle avevamo preso una ramata d’acqua, mezzora di diluvio, ma ora la serata è splendida e nonostante i 700 metri ci sono 23 gradi.









La mattina,  non contenti dei tornanti fatti la sera, prendiamo una strada sterrata, è stata un’esperienza energizzante, anche per Shizuyo che come è ricominciato l’asfalto ha detto: che peccato, non c’è più.




Arriviamo ad Airlie Beach alle 11, ci fermiamo a fare uno spuntino,  a riparare l’inverter  si erano dissaldati alcuni fili, e a provare se i portatili funzionano, perche da due giorni hanno smesso di funzionare, l’inverte l’ho riparato, ma per quanto riguarda  i portatili ancora non ci ho capito niente, sono morti.


Allora ci siamo, volete sapere chi siamo venuti a incontrare, ok, telefoniamo.
Prima cabina chiamo, squilla una due tre… ciao sono maurizio… ohh come stai…dove sei… a Airlie!!… e quando sei arrivato… guarda adesso sono tutto infangato, ero nei campi…dammi un’ora e sono da te a dopo.

Lo aspettiamo seduti in un bar, eccolo è arrivato, con la sua Suzuki V Strom 1000.
 Ciao maurizio, ciao, un abbraccio come vecchi amici, lei è Shizuyo, piacere…dai… ma non stiamo qui, seguitemi andiamo... vi faccio conoscere la mia compagna lavora qua vicino, al centro commerciale.

20 km e arriviamo a casa sua, posto super tranquillo, la casa disegnata da lui è bella, e il garage dove fanno bella mostra un gokart e una motard husqvarna è grande.
Alle pareti gli articoli di giornale che raccontano le sue imprese, che buon odore che si respira.
 Una doccia e poi ci si rilassa sul divano e partono le storie, e quante ne ha da raccontare.
Ci facciamo una birra e aspettiamo la moglie che arriverà per l’ora di cena.
Suzenne è una ragazza neo zelandese, stanno assieme da 16 anni, è simpaticissima, col sorriso negli occhi,  sapete quelle persone che ti mettono tranquillità.
Ottima la cena, Luigi… il nostro amico si chiama Luigi è anche un ottimo cuoco.
D’accordo, siete curiosi, e allora vi dico, il nostro amico si chiama Luigi Garofano, è siciliano, palermitano per l’esattezza,  i suoi  primi viaggi in Europa a bordo di un Honda CB 400 , poi il raid degli States, nel 1985 con una Cagiva elefant 650, coast to coast.
E  poi è toccato al Sud america con la TT600, e ancora con un honda Africa twin 750, l’Africa, e poi… Indonesia..Nuova Zelanda, e poi…e poi ancora non ha finito, il viaggio è li, gli e lo si vede negli occhi, sulla punta delle dita pronto a decollare;  anche lui per fortuna è un viaggiatore di quelli che non inseguono record, lui viaggia per viaggiare, per se stesso, per passione, per amore, lui… lui viaggia….

20 marzo 2011

PODEROSA SUBMARINE

È domenica , sono 2 giorni che piove, noi siamo accampati a Duaringa, in una rest area free, area di riposo, a volte davvero attrezzate.
In Australia ce ne sono moltissime lungo le strade, con bagno, acqua potabile barbecue, tavolini panche, alcune come questa hanno anche le docce  con acqua calda, postazioni di corrente, telefono pubblico, totalmente free .
Duaringa è solo una stazione di servizio BP con annessa officina, ristorante, tutte cose fritte e sommerse in una inguardabile e immangiabile salsa barbecue, e piccolo market  con prezzi da paura:  perché allora siamo fermi qua da ben 4 giorni?
È successo che alcuni giorni fa, per la precisione giovedi mattina, percorrendo …vedete noi abbiamo deciso di fare solo strade sterrate, solo offroad..dicevo percorrendo una faticosissima strada fangosa e dopo essere caduti più volte e attraversato diversi guadi arriviamo davanti all’ennesimo guado, sembra come tutti gli altri, fuori il cavalletto, scendo e come ho fatto per gli altri guadi  voglio entrare  in acqua per controllare il livello e il tipo di fondo.







  Sto per entrare in acqua, quando arriva un camion e il conducente mi dice di affiancarmi alle sue gomme che fa lui la strada.

ULTIMO GUADO...ULTIMA FOTO...poi...

Cosi, senza tanto riflettere dico ok, e andiamo.
 Caspiterina, qua l’acqua è davvero alta, non siamo neanche a metà e già è a livello motore, 60cnt, il fondo è sconnesso,  la corrente naturale più quella provocata dalle gomme del camion è forte e mi spinge  verso destra, a un certo punto sparisce la terra da sotto i piedi, in questo caso… da sotto le ruote, ho praticamente tutto l’anteriore sott’acqua, ok, vediamo di uscire da questa grande buca, penso io, do gas e…un piccolo volo e finiamo  completamente sott’acqua.
Realizzo rapidamente che questa non era una grossa buca e che siamo in un bel casino, tocco a malapena, Shizuyo sta andando via con la corrente, con un braccio aggrappato alla poderosa agguanto Shizu e cerco di spingerla di lato, dove l’acqua è più bassa, lei mi grida mauriii  i serpentiii, e io prontamente le rispondo tutto bene, tranquilla tranquilla, non fanno niente.
In effetti insieme a noi in quello che ormai ho realizzato essere un ruscello nuotano diversi serpentelli, lunghi più o meno 20 cm, io sinceramente non sapevo di che tipo erano, ma speravo tanto fossero i buoni.
Riesce a salire sul ponte e l’acqua le arriva quasi alla vita, io rimango con il mento alto fuori dall’acqua,  tenendo saldamente la poderosa che è rimasta con l’angolo del baule posteriore incastrato poggiato sul ponte, e tutta la parte anteriore giù, nel fiume, e io sotto a impedire che scenda tutta e se ne vada via.
Siamo in questa assurda situazione ma ci viene da ridere, anzi ridiamo davvero.
Grido al camionista di tirarmi una corda o di darmi una mano, lui scende dal camion in mutande entra in acqua e viene in mio aiuto, fortuna che il tipo è giovane e robusto, non molto sveglio a dire il vero, ma in questo caso la prestanza fisica ha molto più valore.
Dobbiamo cercare di portare la moto sul ponte, io sotto che spingo e il forzuto da sopra …ma  immaginatevi, le valige, 55 litri cadauna le ho costruite waterproff, ma non subaquee, quindi ora sono piene anche d’acqua, pesantissima.
Devo toglierle, ma sono inlucchettate alla moto.
 Le chiavi ancora inserite nel quadro, che ora si trova sott’acqua, acqua del colore della terra, devo prenderle, non perderle, trovare i lucchetti anche loro sott’acqua, aprirli… ma ci sono riuscito, non so come, e stranamente al primo colpo, che culo
Quanto pesano, comunque riesco a metterle sul ponte, sono sommerse in mezzo alla corrente ma non si muovono, poi stacco la borsa serbatoio dove ci sono soldi passaporti macchina fotografica, video camera.
Shizuyo con cautela viene a prendere queste cose preziose e le porta in strada, all’asciutto.
Steve, cosi si chiama il camionista, continua a tenere la moto da sopra io mi ributto sott’acqua, non andiamo troppo per il sottile, il camionista la tira dal manubrio, che alla fine risulterà abbastanza storto, a me rimane in mano la freccia posteriore,  le carene si rompono in più punti ma ora la poderosa  poggia con il paramotore sul ponte, la ruota anteriore e ancora giù, ma ancora uno sforzo, io sempre da sotto, dentro al fiume che spingo come un ossesso, e il buon camionista che da sopra tira.
 Dai –tira- pulls pulls..e eccola riemerge tra i flutti in tutto il suo splendore.
Li mortacci…Steve mi guarda sorride e con voce spezzata dice  -a moment- o qualcosa di simile.
È passata un’ora, ora non resta che spingerla sulla strada all’asciutto.
 In tutto questo tempo il ponte è rimasto bloccato, e sulla strada da ambo le  parti ci sono alcuni camion in attesa .
Ogni camionista viene e mi dice cosa devo fare, chi vuole ribaltare la moto, chi… non capisco bene, insomma tutti avevano una loro teoria.
Saluto Steve che mi regala anche uno spray togli umidità …lo guardo e gli dico: Steve i need one tanker…lui ride e… io non  capisco niente di quello che mi dice, ma visto che rideva …rido anch’io.
Poi comincio a smontare le candele, e apro e svuoto il filtro aria,  stacco anche le marmitte dai collettori, smonto il serbatoio, i carburatori… che disastro, l’acqua è entrata nel motore.
Intanto continuano a fermarsi i camion degli operai della strada, e ognuno ha da lasciarmi un consiglio.
 Jhon, uno di questi ci porta anche la colazione e ci regala un bidoncino di 5 litri di olio castrol full sintetich, che ricchezza.

Poi arriva Martin, con il camion compressore e cosi do una bella soffiata al filtro e all’impianto elettrico, ultimo lavoro il cambio dell’olio, poi  con l’aiuto della batteria del camion di Martin la poderosa urla di nuovo la sua felicita.
Nel frattempo Shizuyo aveva steso il più possibile sulla strada, soldi passaporti documenti, vestiti..tutto così per fare asciugare.
Non abbiamo ne foto ne filmati perchè la video e la nuova macchina fotografica sono andate sotto, non credo riusciremo a recuperarle, l’acqua e entrata anche tra le lenti degli obbiettivi.

Nel fiume ci siamo finiti alle 9,30 ora sono le 3,30 e siamo di nuovo operativi.
Dobbiamo fare ancora 15 km per arrivare a Duariga, alla stazione Bp, ordinare un filtro olio e rifare un nuovo cambio olio.
 Dovrò farne un paio per essere quasi sicuro, normalmente avrei smontato il motore, pulito controllato e forse cambiato qualche cuscinetto, ma la Poderosa è donna d’azione, non si fa intimorire da un poco di acqua.

Duaringa è come ho detto una stazione di servizio in mezzo al niente, ma c’è una bellissima area relax con corrente docce ecc. tutto gratis.
Ho ordinato il filtro, 33 dollari, ancora un furto…
A Duaringa non c’è molto da fare, noi abbiamo smontato la moto e lubrificata per bene, ogni cavo, controllato asciugato e lubrificato la strumentazione, ricontrollato con tranquillità i carburatori, e ancora ho trovato acqua, sistemato le carene eee… le solite cose.

Nel ristorante di questa stazione abbiamo conosciuto Mattia e Katrin, due ragazzi italiani , si sono conosciuti in America, lavoravano entrambi  alla  Disneyland, si sono messi assieme e ora sono venuti qua in Australia, e lavorano proprio qua alla stazione di servizio di Duaringa, lui è il capo cuoco, Katrin invece lavora nel piccolo market .

Il filtro è arrivato, ho cambiato anche l’olio, ok siamo pronti, direzione nord, verso Airlie Beach, ricordate…o .. no, non potete ricordare, non ne ho ancora parlato, uffi, un caos ricordarsi tutto, a volte mi capita di essere sicuro di aver detto…e invece l’ho solo pensato.. capita anche a voi… vero.

Avevamo lasciato Brisbane una settima  fa, lunedì 13, direzione nord, verso Airlie Beach, li vive un amico, non l’ho conosco  di persona, ci siamo conosciuti in rete, scambi di email, ho solo letto di lui, delle sue imprese sulle pagine del suo sito, e ora andiamo a sentirle dal vero.
Volete sapere chi è, che curiosi, e allora scopriamolo assieme, seguiteci andiamo …