lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

20 marzo 2011

PODEROSA SUBMARINE

È domenica , sono 2 giorni che piove, noi siamo accampati a Duaringa, in una rest area free, area di riposo, a volte davvero attrezzate.
In Australia ce ne sono moltissime lungo le strade, con bagno, acqua potabile barbecue, tavolini panche, alcune come questa hanno anche le docce  con acqua calda, postazioni di corrente, telefono pubblico, totalmente free .
Duaringa è solo una stazione di servizio BP con annessa officina, ristorante, tutte cose fritte e sommerse in una inguardabile e immangiabile salsa barbecue, e piccolo market  con prezzi da paura:  perché allora siamo fermi qua da ben 4 giorni?
È successo che alcuni giorni fa, per la precisione giovedi mattina, percorrendo …vedete noi abbiamo deciso di fare solo strade sterrate, solo offroad..dicevo percorrendo una faticosissima strada fangosa e dopo essere caduti più volte e attraversato diversi guadi arriviamo davanti all’ennesimo guado, sembra come tutti gli altri, fuori il cavalletto, scendo e come ho fatto per gli altri guadi  voglio entrare  in acqua per controllare il livello e il tipo di fondo.







  Sto per entrare in acqua, quando arriva un camion e il conducente mi dice di affiancarmi alle sue gomme che fa lui la strada.

ULTIMO GUADO...ULTIMA FOTO...poi...

Cosi, senza tanto riflettere dico ok, e andiamo.
 Caspiterina, qua l’acqua è davvero alta, non siamo neanche a metà e già è a livello motore, 60cnt, il fondo è sconnesso,  la corrente naturale più quella provocata dalle gomme del camion è forte e mi spinge  verso destra, a un certo punto sparisce la terra da sotto i piedi, in questo caso… da sotto le ruote, ho praticamente tutto l’anteriore sott’acqua, ok, vediamo di uscire da questa grande buca, penso io, do gas e…un piccolo volo e finiamo  completamente sott’acqua.
Realizzo rapidamente che questa non era una grossa buca e che siamo in un bel casino, tocco a malapena, Shizuyo sta andando via con la corrente, con un braccio aggrappato alla poderosa agguanto Shizu e cerco di spingerla di lato, dove l’acqua è più bassa, lei mi grida mauriii  i serpentiii, e io prontamente le rispondo tutto bene, tranquilla tranquilla, non fanno niente.
In effetti insieme a noi in quello che ormai ho realizzato essere un ruscello nuotano diversi serpentelli, lunghi più o meno 20 cm, io sinceramente non sapevo di che tipo erano, ma speravo tanto fossero i buoni.
Riesce a salire sul ponte e l’acqua le arriva quasi alla vita, io rimango con il mento alto fuori dall’acqua,  tenendo saldamente la poderosa che è rimasta con l’angolo del baule posteriore incastrato poggiato sul ponte, e tutta la parte anteriore giù, nel fiume, e io sotto a impedire che scenda tutta e se ne vada via.
Siamo in questa assurda situazione ma ci viene da ridere, anzi ridiamo davvero.
Grido al camionista di tirarmi una corda o di darmi una mano, lui scende dal camion in mutande entra in acqua e viene in mio aiuto, fortuna che il tipo è giovane e robusto, non molto sveglio a dire il vero, ma in questo caso la prestanza fisica ha molto più valore.
Dobbiamo cercare di portare la moto sul ponte, io sotto che spingo e il forzuto da sopra …ma  immaginatevi, le valige, 55 litri cadauna le ho costruite waterproff, ma non subaquee, quindi ora sono piene anche d’acqua, pesantissima.
Devo toglierle, ma sono inlucchettate alla moto.
 Le chiavi ancora inserite nel quadro, che ora si trova sott’acqua, acqua del colore della terra, devo prenderle, non perderle, trovare i lucchetti anche loro sott’acqua, aprirli… ma ci sono riuscito, non so come, e stranamente al primo colpo, che culo
Quanto pesano, comunque riesco a metterle sul ponte, sono sommerse in mezzo alla corrente ma non si muovono, poi stacco la borsa serbatoio dove ci sono soldi passaporti macchina fotografica, video camera.
Shizuyo con cautela viene a prendere queste cose preziose e le porta in strada, all’asciutto.
Steve, cosi si chiama il camionista, continua a tenere la moto da sopra io mi ributto sott’acqua, non andiamo troppo per il sottile, il camionista la tira dal manubrio, che alla fine risulterà abbastanza storto, a me rimane in mano la freccia posteriore,  le carene si rompono in più punti ma ora la poderosa  poggia con il paramotore sul ponte, la ruota anteriore e ancora giù, ma ancora uno sforzo, io sempre da sotto, dentro al fiume che spingo come un ossesso, e il buon camionista che da sopra tira.
 Dai –tira- pulls pulls..e eccola riemerge tra i flutti in tutto il suo splendore.
Li mortacci…Steve mi guarda sorride e con voce spezzata dice  -a moment- o qualcosa di simile.
È passata un’ora, ora non resta che spingerla sulla strada all’asciutto.
 In tutto questo tempo il ponte è rimasto bloccato, e sulla strada da ambo le  parti ci sono alcuni camion in attesa .
Ogni camionista viene e mi dice cosa devo fare, chi vuole ribaltare la moto, chi… non capisco bene, insomma tutti avevano una loro teoria.
Saluto Steve che mi regala anche uno spray togli umidità …lo guardo e gli dico: Steve i need one tanker…lui ride e… io non  capisco niente di quello che mi dice, ma visto che rideva …rido anch’io.
Poi comincio a smontare le candele, e apro e svuoto il filtro aria,  stacco anche le marmitte dai collettori, smonto il serbatoio, i carburatori… che disastro, l’acqua è entrata nel motore.
Intanto continuano a fermarsi i camion degli operai della strada, e ognuno ha da lasciarmi un consiglio.
 Jhon, uno di questi ci porta anche la colazione e ci regala un bidoncino di 5 litri di olio castrol full sintetich, che ricchezza.

Poi arriva Martin, con il camion compressore e cosi do una bella soffiata al filtro e all’impianto elettrico, ultimo lavoro il cambio dell’olio, poi  con l’aiuto della batteria del camion di Martin la poderosa urla di nuovo la sua felicita.
Nel frattempo Shizuyo aveva steso il più possibile sulla strada, soldi passaporti documenti, vestiti..tutto così per fare asciugare.
Non abbiamo ne foto ne filmati perchè la video e la nuova macchina fotografica sono andate sotto, non credo riusciremo a recuperarle, l’acqua e entrata anche tra le lenti degli obbiettivi.

Nel fiume ci siamo finiti alle 9,30 ora sono le 3,30 e siamo di nuovo operativi.
Dobbiamo fare ancora 15 km per arrivare a Duariga, alla stazione Bp, ordinare un filtro olio e rifare un nuovo cambio olio.
 Dovrò farne un paio per essere quasi sicuro, normalmente avrei smontato il motore, pulito controllato e forse cambiato qualche cuscinetto, ma la Poderosa è donna d’azione, non si fa intimorire da un poco di acqua.

Duaringa è come ho detto una stazione di servizio in mezzo al niente, ma c’è una bellissima area relax con corrente docce ecc. tutto gratis.
Ho ordinato il filtro, 33 dollari, ancora un furto…
A Duaringa non c’è molto da fare, noi abbiamo smontato la moto e lubrificata per bene, ogni cavo, controllato asciugato e lubrificato la strumentazione, ricontrollato con tranquillità i carburatori, e ancora ho trovato acqua, sistemato le carene eee… le solite cose.

Nel ristorante di questa stazione abbiamo conosciuto Mattia e Katrin, due ragazzi italiani , si sono conosciuti in America, lavoravano entrambi  alla  Disneyland, si sono messi assieme e ora sono venuti qua in Australia, e lavorano proprio qua alla stazione di servizio di Duaringa, lui è il capo cuoco, Katrin invece lavora nel piccolo market .

Il filtro è arrivato, ho cambiato anche l’olio, ok siamo pronti, direzione nord, verso Airlie Beach, ricordate…o .. no, non potete ricordare, non ne ho ancora parlato, uffi, un caos ricordarsi tutto, a volte mi capita di essere sicuro di aver detto…e invece l’ho solo pensato.. capita anche a voi… vero.

Avevamo lasciato Brisbane una settima  fa, lunedì 13, direzione nord, verso Airlie Beach, li vive un amico, non l’ho conosco  di persona, ci siamo conosciuti in rete, scambi di email, ho solo letto di lui, delle sue imprese sulle pagine del suo sito, e ora andiamo a sentirle dal vero.
Volete sapere chi è, che curiosi, e allora scopriamolo assieme, seguiteci andiamo … 

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