lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

17 luglio 2010

la poderosa è pronta

Oggi devo sistemare i paramotore che si erano rotti in Russia nello scontro con un animale.

Sono un disastro, non solo si sono rotti, è che assorbendo l’inpatto si sono piegati in diversi punti, piegature difficili, dovrei rifarli, ma non ne ho la fantasia, quindi taglierò, piegherò e modificherò, sino ad avere un risultato che sia accett..…aahh, per tutti i fulmini, perdindirindina, questo lavoro è stupendo, non dico che è come prima , ma solo che è cosi che doveva essere.

Ho finito, abbiamo finito, monto il cupolino mentre Shizuyo sta sistemando il bauletto, poi attacco le valige laterali, le riempiamo di ferri per avere peso, eeeeeeeeee prova del fuoco 
.
Esco a testarla, casco, occhiali, via, rientro dopo 20 minuti, Shizuyo capisce subito il risultato del test, dice che nonostante le dicessi il contrario la mia faccia mi ha tradito….

ok, è vero, la moto è perfetta, finalmente non muove più, è stabile, posso accelerare e controllarla con una mano, impossibile prima, sono soddisfatto, ottimo lavoro dice Shizuyo.

Salutiamo Hiroshi e ci godiamo la strada verso casa .
Stasera la poderosa è tornata nel suo cortile.

Domani si va con alcuni amici a fare barbecue sulla spiaggia, qua molto di moda.





16 luglio 2010

prime impressioni.....

Monto la marmitta, si ho lasciato la vecchia, lo so, sono fatto cosi, ma è gia molto tempo che ho preso possesso dell’officina di Hiroshi, e anche se non ci sono problemi, cosi dice lui , anzi dice che un uomo disturba appena nasce, io non lavoro con tranquillità, poi il materiale che voglio a volte non lo trovo, e non mi piace prenderlo a regalo da Hiroshi, quindi continuero ancora qualche km con questa, sino alla prossima officina che mi si parera davanti, sino al prossimo amico, lo sapete vero.

Marmitta al suo posto, attacco i cavi della batteria giro la chiave pigio il pulsante, ohh la sua voce è musica, con questa marmitta è un pò stonata, ma effettivamente nemmeno io sono un gran cantante, anzi credo di assomigliare a mia madre, e ascoltare mia madre cantare nuoce gravemente alla salute.

Faccio scaldare, solo oggi, visto che ho messo i dischi frizione e l’olio nuovo, il motore per alcuni minuti.. gia basta si parte, prima seconda, accelerata lunga, lo so, non si deve fare, ma devo provarla , salgo e scendo ripetutamente dal marciapiede, entro in un parcheggio e comincio a girare a otto a bassa velocita .
Accelerata, stacco, destra sinistra accelerazione con moto in piega, strappi, faccio di tutto, la moto è diversa, stabile, sono contento, anche se la vera prova la faro domani, con il bauletto e le valige montate e cariche, per oggi va bene così, sono soddisfatto.

15 luglio 2010

manutenzione moto giorno 9

Non riesco a trovare del ferro a sezione rettangolare di spessore adeguato per rifare il telaio posteriore e il rack porta valige, usero lo spezzone di tubo  che il proprietario di un magazzino idraulico mi hanno regalato, farò saltanto il telaietto posteriore.

Allora, piegatubi, mazza, fiamma, misure, si fà per dire, così un pò ad occhio.
Anch’io facevo cosi, dice Hiroshi, però a volte sbagliavo e sprecavo materiale, adesso faccio prima il disegno su carta.

No no, dico io, va bene cosi, è un prototipo, non è il materiale che volevo, la poderosa anche se no è preciso non si lamenta e poi qualcuno diceva che un "po storti siamo tutti",….va bene cosi.è perfetto.
A parte gli scherzi, mi sono meravigliato anch’io, alla fine è venuto un lavoro, un lavoro… ci sembra nato, capite.

Sull’onda dell’entusiasmo per cosi tanta bravura continuo, e siccome il lavoro come ho detto sta venendo bene, cerco di proseguire su questa scia, volevo mettere i soliti dadi a mo di spessore, ma visto l’andamento decido di passare al tornio e costruire due distanziali precisi e cilindrici, poi reparto saldatura, prova , ancora un’agiustatina qua, una molatina da questo lato, pieghiamo un poco di qua…..ma non è sangue quello che scorre nelle mie vene, è arte allo stato liquido.

È bellissimo, la mia intenzione era di saldare tutto il telaietto al telaio della moto, ma è venuto cosi perfetto e cosi rigido imbullonandolo che decido di lasciarlo cosi.

Ora sistemo il codino  e il portatarga,  sono di plastica, niente che non possa fare con un buon paio di forbici, ho un pò esagerato, ma non si vede niente, la sella nasconde tutto, e poi mi è sempre stato antipatico quel codino.. Shizuyo che mi conosce ride.

Ancora non so se ho risolto o migliorato il problema della poderosa, ma il feeling che sento è positivo, solo la strada mi dirà la verità.
Devo aspettare ancora un giorno, anzi due, domani non posso venire.



12 luglio 2010

manutenzione moto giorno 6

Oggi ho montato i dischi della  frizione, cambiato il dado del mozzetto, un preciso controllo,  non ce n'era bisogno, ma uno sguardo a tutti i componenti l'ho dato, rimonto il carter, fortuna che smontandolo la guarnizione non si e rotta, ho risparmiato.
Il filtro dell'olio già lo avevo istallato e ora carichiamo l’olio, si si tranquilli, lo metto nuovo, e ho anche comprato quello buono, sempre con un occhio al prezzo, "vediamo di capirci".... sarà l’ultima volta, la poderosa lo sa e non si offende.
Montato corona pignone e catena nuovi, ingrassato cuscinetti mozzo posteriore, revisionato con l'aiuto di Shizuyo anche la pinza freni posteriore, che spettacolo.
Un amico di Hiroshi, che ha un negozio di ricambi, guarda e tocca i dischi freno della poderosa, e mi chiede se sono cosi, originali, questi dischi sono molto sottili, sono consumati, dice ??
Si faccio io, sono molto consumati, ma ancora possono farcela, lui commenta devi cambiarli, si rompono, poi ride e rivolgendosi a Hiroshi dice, tutti matti questi europei quando smettono di lavorare..
ummhhh che cosa avra voluto dire!!!???mahhh.


10 luglio 2010

quarto giorno manutenzione moto

Sono le 12 e ho appena terminato la mia lezione di suibokuga, pittura con inchiostro .

Via di corsa da Hiroshi, sono impaziente, sono le 2 e ancora non abbiamo ricevuto nessuna telefonata.
Iniziero i lavori saldando i fili del regolatore, gli ho allungati con spezzoni di filo che non mi convincono molto, ma procedo ugualmente, poi non avendo la guaina termorestringente li nastro, il lavoro è terminato, ma non mi piace per niente, dopo un’ora ancora sono su a pensarci, non mi piace, lo rifarò, cosi non va, nel frattempo arriva la telefonata da tutti e due i negozi.

Si va di corsa, prima fermata la corona, altre comiche, erano tutti preoccupati, 4 commessi, la corona è un pò diversa, questa nuova ha come l’originale una bandella laterale che serve per poggiarci sopra la catena e infastidire meno nelle operazioni di smontaggio,  la mia non l’aveva, i 4 commessi preoccupati non sanno bene come comportarsi, scusi questa è diversa ora come… va bene, va bene, dico io, ehhh, ma cè questo coso, e girano e rigirano le corona confrontandole da ogni angolazione, va bene, tutto ok, tranquilli.
Vogliono sapere che cose , perche questa è diversa ha questo "strano coso", e come fa ad andare bene……..capite la loro totale incompetenza, poi il problema di comunicazione... e che fatica…………….comunque la corona c’è, compro anche una catena e una falsamaglia di ricambio.

Ora al negozio della frizione.
Eccola , è qua davanti ai miei occhi, 7 splendidi dischi, quanto vi ho desiderato, ora siamo pronti.
Torniamo in officina ma ormai è tardi, e con Hiroshi decidiamo di andare a vedere la nuova officina che sta allestendo,
il posto è bellissimo, in riva al mare, grande, un casino, però ci sono gia una ventina di vecchie  moto.

Poi ci porta li vicino, sulla spiaggia da un suo amico, un altro fuori di testa, deve sistemare il motore di in piccolo aereo, un rotax bombardier.

Il posto è uguale a quello di Hhiroshi, quei posti cosi, dove ti ci senti subitio a casa, si parla si beve caffe, si da uno sguardo al motore, solo uno, ancora un caffe, qualche discorso poi sono le 8,30, noi torniamo a casa, ci si vede domani.

Sono le 9 passate quando entriamo al super, ancora troviamo del cibo scontato, meta prezzo, stasera polpo e pesce fresco di okinawa, che giornata.




08 luglio 2010

terzo giorno manutenzione moto

Oggi ho trovato le pastigle anteriori, e anche in questo caso il commesso è rimasto perplesso, e mi ha detto che non le avrebbe cambiate, l'etichetta sulla confezione non riporta il modello della mia moto, e per il commesso, non vanno bene, io le ho prese e le ho anche gia montate,

In un altro negozio ho trovato il filtro olio, altre comiche, stessa cosa, il modello del mio motore non è contemplato, gli ho detto che è uguale al cbr, allo shadow, e lui tentando di sgranare gli occhi ha detto ehh…no, no..ehh, va bene questo,- dico io,- lui abbozza qualche parola di inglese, poi visto le mie insistenze si rivolge a Shizuyo, prova a spiegare, ma Shizuyo lo liquida velocemente con un -va bene , ha detto che va bene.

La corona invece non l'avevano, sono rimasti sorpresi a scoprire che si puo montare anche su altri modelli e sentite sentite anche su altre moto di marca differenti, e se poi volessi......va be lasciamo perdere... 
Comunque dopo diversi controlli incrociati su vari cataloghi, dopo alcune scrollate di internet, dopo che si sono resi conto che davvero è uguale a altri modelli mi hanno detto che l’hanno trovata, costa 8900 yen, non mi interessa, mi serve la compro,  dal fondo del negozio guardando tra gli scaffali gli grido, daigioubu daigioubu, kakimasu kakinmas, va bene va bene, la compro la compro.

Shizu mi dice che bisogna pagare prima, tutto l’importo.
Mi avvicino al bancone e con fare da attore consumato sollevo gli occhiali da sole, sumimasen, tashika desuka, scusa, sei sicuro gli dico ……pausa.. e lui-  si è cosi ..è uguale. - ok, però se non va bene che si fa. dico io -  panico-….no, va bene, dice guardando il collega cercando uno sguardo di approvazione una parola di sostegno.

Vado, lascio Shizuyo a dargli le ultime informazioni, tel.. ecc ecc, e esco dal negozio, in certi casi so diventare molto…...... un profondo respiro, mauri pensa a prati verdi, alle farfalle, rilassati…sembra facile.

Ora non resta che aspettare la telefonata.
Si torna in officina, quindi pinze revisionate pulite e lubrificate, pastigle freni anteriori montate, perfette,
filtro olio istallato, perfetto.

Ho smotato, anzi Shizuyio ha smotatao il telaietto posteriore, il telaietto posteriore è quel incrocchio dove poggia il portapacchi con il bauletto, e dove  vengono anche agganciate le valige laterali.
E' imbullonato in maniera elastica, e muove molto, anche questo contribuisce in maniera negativa alla stabilita e guidabilità della moto.
Conoscevo gia questo problema, ma non l’avevo preso molto sul serio, ma ora ho deciso, costruirò tutto  nuovo e lo salderò al telaio, facendo un'unica struttura, certamente piu rigida e resistente.

Non ho trovato i connettori eletrrici stagni che soddisfacessero la mia richiesta, cosi come preannunciato saldero i fili del regolatore, problema risolto in maniera splendida, perfetto.


06 luglio 2010

primo giorno manutenzione moto...

Primo giorno: lavori di manutenzione e riparazione poderosa.
In realtà è il secondo giorno, i lavori sono iniziati ieri, lunedì.
Per prima cosa ho smontato un copertone da un cerchio che Hiroshi, il nostro nuovo amico il meccanico, mi ha regalato, il copertone è nuovo, mai rotolato, e c’era anche la camera d’aria, nuova pure quella, e da 17, perfetto, che fortuna cambio anche lei, ricordate, sulla mia moto ancora monto una camera da 19, in Russia dopo che mi si era disintegrata l’originale avevo trovato solo quella misura, sapete come si dice, ..a mali estremi estremi rimedi.
Che fatica, prima smontare il copertone dal cerchio di Hiroshi, poi togliere il mio vecchio copertone, e montare il nuovo, un radiale, 130/80, che duro, poi finalmente dare aria e ricominciare un’altra volta.
….Perchèèèèèèè?????
Perchè ho pizzicato la camera d’aria, proprio così, ho bucatooo, che vergogna, sono fuori allenamento, non importa, si ricomincia, stallonare, ufff!! che duro, estrarre la camera, un piccolissimo forellino, uhm..,ho il sospetto che forse già c’era, che rabbia, rattoppo, rimontare il tutto, prova della verità, dare aria e…….non vi meritate risposta razza di scettici, solo vi dico che ora la poderosa ha una affascinante scarpetta nuova nuova, sono o non sono il meccanico.

Ho smontato la marmitta, credo che ne costruirò una...uhmm…non ne ho idea, ma sicuramente più leggera.
Smontato la frizione per cambiare i dischi, sono proprio finiti, il motore al suo interno è un capolavoro, perfetto, la campana e il rocchetto sono come nuovi, senza nessuna tacca, nonostante lo strapazzamento a cui lo sottoposta in questo inizio viaggio.
E che dire poi dell’olio e del filtro..
Hiroshi, l’amico meccanico, quando ha visto l’olio che avevo scaricato, mi chiede quando l’avevo cambiato, quanti kilometri ci ho fatto.!!??
Non lo mai cambiato, solo i soliti rabbocchi, quest’olio ha 40000 km …dico io: si fa una grande risata e continuando a ridere dice, allora sei davvero un meccanico, tutti così i meccanici.
Poi prendendo un disco di frizione lo guarda, mi guarda strano, noo… faccio io mettendo su un’espressione seria e professionale, andava bene, solo che… oltre i 3000 giri… come dire, davo gas la moto urlava.. eee… rimaneva ferma…altra risata.

Ora il problema è trovare i dischi frizione per questo modello, honda transalp 600, che in Giappone non esiste, e poi vi ho detto della stranezza dei negozi moto qui a Okinawa, in Giappone non so come sia, ma qua, è un incubo.
Non pensate di entrare in un negozio di ricambi e, poggiato il pezzo sul bancone sperare che il commesso ve ne porti uno uguale, non è possibile, guarderanno con distacco lo strano oggetto, e tirata fuori matita e taccuino, cominceranno a farvi delle domande: che cos’è, ohh scusa devo aver sbagliato negozio, esco ma!!.. no no, è proprio questo, c’è scritto Honda dream, il più grande negozio di ricambi per la tua moto, cosi recita l’insegna, traduzione a cura di Shizuyo,
d’accordo, rientriamo rispondiamo al questionario, il commesso mi ha chiesto che cos’è?…. che cos’èee, è la classica domanda che ti rovina la giornata, va bene, andiamo avanti, marca, modello, il nome, l’anno, e tante altre cose,
io veramente volevo solo ..anche un qualcosa che gli assomigli, noo vero, dico io rivolgendomi al commesso: il numero, ci vuole il numero..fa lui..

Ho Lasciato tutte le informazioni richieste, compreso il numero di telefono il colore degli occhi e il numero di mutanda, queste ultime due Shizuyo non le ha volute tradurre, e ora aspettiamo.

Oggi ho smontato la ruota anteriore per sostituire i cuscinetti, la moto è inguidabile alle basse andature, muove molto sull’anteriore, i cuscinetti hanno un leggero gioco, e voglio vedere se sostituendoli la cosa migliora, ho anche smontato la forcella per controllarne i cuscinetti di sterzo, per fortuna, cosi mi sono accorto del problema al connettore del regolatore di tensione, si stava praticamente bruciando, adesso capisco certi sbalzi di corrente che leggevo sul voltmetro.
Ho smontato anche la trasmissione finale, la catena è distrutta.
In un negozio di ricambi ho trovato solo il pignone, l’ho trovato io, frugando tra gli scaffali, l’etichetta riporta alcuni modelli di moto, non la poderosa, il pignone è uguale, ma non per il venditore, il suo catalogo non dice cosi…strana gente,
la corona invece, ancora niente, io vado con le misure lui va con i numeri di catalogo…..ho provato a spiegargli, ma niente, non capisce, il numero il numero mi fa indicando il catalogo.…

Domani non possiamo andare da Hiroshi, ho il fisioterapista, la mia spalla ancora mi da dei problemi .
Andremo in giro per tutti i ricambisti a cercare la corona le pastiglie dei freni, il filtro olio, e devo anche trovare un connettore elettrico stagno, in alternativa salderò i fili che dal generatore vanno al regolatore, cosi da scongiurare definitivamente futuri problemi.

Come facciamo a muoverci ora che la poderosa è ferma, nessun problema, Hiroshi ci ha prestato una moto,




hi hi hi hi, ehi un momento, chi è che sta ridendo?.. lo so, lo so, è un po’.. come dire.. ristretta, ma a caval donato………… 




 

04 luglio 2010

non è casualità...è la mia vita...

è domenica 4 luglio, stiamo cazzeggiando con la moto in giro fuori Okinawa cercando un tratto di mare che ci stimoli, e soprattutto con l'acqua,... non dico che voglio la fossa delle marianne, ma almeno con abbastanza acqua da non dover strisciare le ginocchia sulla sabbia quando nuoto, è forse chiedere troppo..!!

Comunque, proviamo qua...no, non va bene, Shizuyo dice gira a sinistra, ma la strada è senso unico, e che problema c'è, sono italiano, i marciapiedi sono la mia strada...salgo e percorro non più di 20 metri, Shizuyo, sempre lei, dice che non si può, allora entro in una piccola viuzza, ma non posso girare, vedo una scalinata, sono solo pochi scalini, ma abbastanza per risvegliare il funambolo di un tempo, in piedi sulle pedane e do gas, ragazzi io sono sempre stato un amante dei grossi mono, ma quando apri con un bicilindrico...che dire...goduria doppia.

Per fortuna erano solo quattro, non credo che ce l'avrei fatta a continuare,....no, non per la scalinata, ce ne fossero a kilometri, è Shizuyo, non la smetteva più, eehhh che sarà mai, quattro, solo quattro piccoli scalini, manco avessi fatto la scalinata di Montaldo, (genova) a dir la verità lo fatta, ma erano altri tempi e tutta un'altra storia.

Ristabilita la situazione e, come da consiglio di Shizuyo, incollato il culo alla sella percorriamo una stradina stretta, quando qualcosa attira la mia attenzione, devo fare inversione, procedo sino a un piccolo slargo, giro e eccomi qua, questo è quello che aveva stimolato i miei sensi visivi
Non capite, non vi dice niente questa foto….dovete guardare oltre, immaginazione…

Io un posto come questo lo gia visto, ci ho vissuto tanti anni, è come la mia officina, in sardegna.
Il mio pensiero va al mio amico Marco famoso meccanico e a quando a ore improbabili si discuteva di moto e di motori, e poi smontavamo, trasformavamo, davamo nuova vita a qualsiasi cosa, quante serate quante notti con gli amici, quanta birra, e quante risate…
Quanti ricordi, una sera io e  Marco, il famoso meccanico, insieme a Marco, un altro pazzo inventore, e anche a  tanta birra, nella mia officina, tirare fuori da vecchi scatoloni pezzi di motore, carburatori, ruote, dadi bulloni corone fili elettrici e……. montare, rismontare, modificare, inventare, rivettare qualche tubo idraulico di rame per farne un qualcosa di simile, solo nell’aspetto, ma forse neanche poi tanto, a una marmitta; e alle tre di notte portare la moto nel cortile davanti l’officina, ancora un sorso di birra ancora un’altra sigaretta, e senza dire niente, cercando di non fare rumore in un paese deserto ancora immerso nei sogni abbassare la pedivella e.... niente, il primo si sà…è il primo, un altro calcio alla pedivella e il Mandingo… 
chi è il mandingo?….
Uuffi, è vero, scusate quell’opera d’arte si chiamava il mandingo, ci piace dare nomi alle moto, di norma il nome è femminile, perche la moto è la tua compagna, ma in quel caso, non lo sappiamo, sarà stata la serata particolare o forse la birra, chissà, ma questa moto ci sembrava davvero cazzuta, cosi l’abbiamo battezzata il mandingo.

Ma non divaghiamo, dicevo, in silenzio, cercando di non fare rumore diamo un altro calcio alla pedivella e il mandingo suona, aspettate, per dirla tutta URLA che è un piacere, WRUMM..WRUMMMM...!!..prima gas e via, seconda  terza e....eeehh!!.

Le case si illuminano a festa, ma la festa non era per noi, o meglio la festa ce la volevano fare a noi, un putiferio, mancava solo la guardia nazionale, ma non ci importava niente, il mandingo girava che è un piacere e le sue urla erano musica per le nostre orecchie, solo questo contava.
Quante storie in que pochi metri di officina…quanta vita...

Torniamo a tempi più recenti, oggi …Shizuyo dice che come ho messo giù il cavaletto e sono entrato in punta di piedi nel cortile di quello che lei ancora non capiva che cosa era, il mio sguardo è cambiato, come quando guido in fuoristrada o come quando mangio un dolce, come un bambino dice lei.
Forse ha ragione, ma se poteste vedere cosa vedo io quando mio guardo attorno, a voi sembreranno solo ferri vecchi, ma qua io mi ci perdo, che musica, e gli odori, non riesco a tenere lo sguardo fermo, ho gia controllato tutto, ho già visto cosa può servirmi, penso a Marco, quando vedra le foto di questo posto, si rode dall’invidia.

Io parlo e Shizuyo traduce, voglio sapere se ci puo affittare uno spazio, se posso usare la sua attrezzatura e intanto continuo a girare guardare e toccare, meraviglioso.
Il tipo dice - affittare-  non se ne parla, dice che mi ha capito perfettamente, che sa cosa voglio ed è contento di aiutarmi.

Che vi avevo detto, sarà l’officina a trovarmi, è così, non è casualità.. è la mia vita…

E parliamo per ore, tutto il pomeriggio sino alle nove di sera, mi spiega che non ci sono piu posti e meccanici cosi.
Ci si saluta con un bicchiere di the, niente birra, a domani, proprio così, possiamo iniziare domani, che grande giornata, fantastico, sono contentissimo.

29 maggio 2010

il mio bento...

Nel post precedente mi sono dimenticato alcune cose: in questo mese abbiamo preso parte a una manifestazione pacifista contro l’apertura di un’altra base americana, eravamo in 90.000, ma non è stato sufficiente, gli americani se ne fregano e fanno quello che vogliono.
Distruggeranno altri kilometri e kilometri di costa e ambiente sottomarino, è cosi, siccome Okinawa è una piccola isola e non c’è più spazio loro, gli Yankee hanno pensato bene di ingrandirla,  riempiendo un tratto di mare per costruirci sopra un’altra base con tanto di mega pista per i loro fott……aeroplani.

Dal 3 al 5 di maggio nella nostra città c’è stata anche una grande festa, HAARII (dragon boat) un evento tradizionale, un festival in onore dei pescatori che da sempre vivono nel pericolo lottando contro il mare.
Impressionante ed entusiasmante, si sfidano in una gara di velocità, di forza su imbarcazioni tipiche di Okinawa a forma di drago, giornata memorabile e caldissima.

Un giorno con le sorelle di Shizuyo abbiamo noleggiato una macchina e siamo andati a nord di Okinawa, a visitare l’acquario, è stata una giornata divertente.

Sono anche finito sulle pagine del giornale di Okinawa, una foto con un piccolo trafiletto.
 Ho partecipato a un corso di cucina, in realtà a due corsi di cucina , ma solo in uno di questi c’era un inviato del giornale con tanto di fotografo al seguito.

 Il corso era di bento, tipico cibo da asporto giapponese, è il cibo che tutti i lavoratori e gli studenti mangiano.
Ero a questo corso, sembra facile ma anche qua è tutto un equilibrio, colori, sapori, proprietà dei vari alimenti che andranno combinati in modo preciso nella preparazione del bento, fantastico.

Eravamo in 11, tutti uomini, si, il corso era riservato solo agli uomini, più di 2 ore, sensei, la nostra insegnante, prima ci ha spiegato le varie combinazioni degli alimenti, poi ha cucinato il bento e dopo, in gruppi di tre siamo andati alle nostre postazioni e abbiamo iniziato la preparazione, lava, taglia, dosa, mischia, cucina, sistema il tutto nel  contenitore del bento (bentobako), e sensei controlla, da un giudizio e poi,  buon appetito

La giornalista in questo tempo  ha intervistato qualcuno di noi, e anche a me è toccato il mio momento di notorietà, cosi sono finito sul giornale….banzai..

Avete capito cosa c’è scritto??  Noooo….. studiatee……..


27 maggio 2010

primo anniversario di viaggio,,,,,,,,,

È passato un anno da quando siamo partiti dall’Italia, siamo ancora a Okinawa, e ci stiamo “organizzando”, organizzando così mentalmente ogni tanto se ne parla, per la prossima partenza.

Shizuyo ha trovato un lavoro, solo 2 mesi, gli piace, la paga è buona e questo ora è importante.
Io continuo sempre uguale, studio, vado a scuola di shodo e suibokuga, (calligrafia e pittura giapponese con inchiostro),


Spesso scansiono la rete per reperire informazioni che non userò mai, ho
messo giù un elenco di cose, di attrezzature  che ci serviranno, molte di quelle che avevamo in questa nostra inizio avventura si sono rivelate inutili, e a volte addirittura di intralcio, l’esperienza si fa sul campo.



Ho anche disegnato, sull’altra valigia la mappa del mondo per poter tracciare strada facendo il nuovo percorso, è venuto un bel lavoro.


La cosa più importante però è sistemare la Poderosa, cambiare la frizione, sistemare le sospensioni, rinforzare il telaio reggi valigie, raddrizzare il paramotore, ricordate, si era rotto in Russia nello scontro con un animale, e tanti altri lavori, povera Poderosa, ha veramente bisogno di una sistematina, e poi se lo merita, non vi pare.
Per questo mi serve un posto attrezzato dove poter effettuare i lavori, ancora non l’ho trovato, veramente non l’ho proprio cercato, ancora c’è tempo e poi preferisco affidarmi al caso al mio istinto, e ora mi dice di aspettare.
 Sono sicuro che un posto per la Poderosa lo trovo, o meglio, come già accaduto altre volte sarà lui a farsi trovare.

Molti amici che seguono il nostro viaggio mi chiedono se non è troppo tempo che siamo fermi, quando ci rimettiamo in strada?…. presto, presto, ma ancora per un po’ staremo a Okinawa, le sorelle di Shizuyo hanno bisogno di un aiuto, la famiglia è importante.

Sono stato riconosciuto,
 un giorno mentre camminavo per strada, stavo andando in un negozio, di quelli tutto a 100 yen, (un euro per intenderci) e sono stato fermato sulla porta da una signora che mi faceva i complimenti e mi ringraziava, io non capivo bene, pensavo si rivolgesse a me in senso ironico per un qualche mio “errore” o magari mi ha confuso con un altro, fino a quando non mi ha mostrato il polso, aveva uno dei nostri braccialetti: cristalli di Boemia colore ambra e distanziali in argento tibetano, modello da signora, molto elegante, ahhh, allora ho capito, deve essere una cliente del nostro kiropratico,  incredibile,  pensavo fosse matta, ha continuato ancora un pò facendomi i complimenti,  poi dopo diversi tentativi, sicuramente non troppo “giapponesi”, sono riuscito a sganciarmi.

Non che volessi essere maleducato, ma in Giappone certe situazioni per un non giapponese sono un casino, mi spiego meglio:
Mettiamo il caso che esci da un ristorante, da un negozio, dallo studio del dentista…….o semplicemente incontri una persona e poi ti commiati e te ne vai, qui inizia la fase critica, è un continuo inchinarsi e ringraziare, grazie- grazie- arrivederci allora vado, ci vediamo, alla prossima, grazie, ok, grazie, grazie, ok, ok, grazie, io vado va bene, grazie, oddio… non sai mai quando è l’ultimo, quando fermarti, se fai il gentile e rispondi anche l’altro fa il gentile eee.. non si finisce mai allora a un certo punto uno deve prendere una decisione,  andarsene mentre l’altro ancora continua a parlarti.
A Shizuyo riesce molto bene, io ancora non sono capace, e volte sono tentato di girarmi e …e Shizuyo mi dice, non farlo, se no non si finisce mai.     Che fatica, però, come dire…simpatico. 
 
Mi ha telefonato Maika, sapete mia figlia, dice che va in Tunisia, per un lavoro sino a fine ottobre, anche lei è una viaggiatrice, auguri Maika.

Ora vi lascio con un aforisma o qualcosa di simile, tratto dal libro Hagakure di Yamamoto Tsunetomo.

…Ogni istante è importante e quindi è necessario concentrarsi sempre sul momento presente…


23 aprile 2010

auguri Shizuyo

Qualche giorno fa è stato il compleanno di Shizuyo, per l’occasione ha voluto che cucinassi gli spaghetti, e a voluto anche una bottiglia di chianti, lo stesso che abbiamo bevuto a natale, era buono.
Ho preparato gli spaghetti con un sughetto di pomodori freschi, appena scaldati, e filetti di un pesce simile alle sardine, e a fine cottura spolverato il tutto con un trito di un erba che, non so come si chiami ma da un gusto particolare che si abbinava alla perfezione.
 Mi erano avanzati alcuni filetti, e gli ho impanati e fritti, poi qualche verdura in tempura e per finire un  pesce tipo tonno, molto buono, fatto in guazzetto con zenzero sake e salsa soya, con l'aggiunta di alcuni ingredienti segreti.
I commenti sono stati   -bravo mio amore ottima cena-.

Abbiamo avuto anche la visita della nostra amica, nonche padrona di casa Joshimi, come al solito non si è smentita, è venuta a bussare alla nostra porta all’ una di notte, Shizuyo stava gia dormendo, io mi ero appena coricato sul futon.
 Apro
                              -disturbo-
 nooo, che dici...   
                              -Shizuyo, stavi dormendo?-  
 si!!!..       
                               - scusa, tanti auguri, ho portato una fetta di torta... e qualche birra-  
  
    a ecco, ora si che la riconosco, ha portato anche molte altre schifezze che mai mangeremo, sapete quei cibi chimici nei sacchetti che si mangiano quando si beve.
E parla , parla, parla, Shizuyo fa "buon viso a cattivo gioco" e intanto pensa quando se ne va.....comunque sono quasi le due e... toc toc, chi sarà,... è Cocono, la figlia, con un faccino triste, è venuta a prendere la mamma, rapidamente Joshimi la liquida regalandogli 4 pacchetti di caramelle, da me rifiutati poco prima, dicendogli di andare a dormire che ora arrivava.
Riusciamo, dopo le candeline sulla torta e con non poca fatica, a mandare a dormire Joshimi, Cocono la mattina alle 7,30 si alza…..ma questa è un’altra storia…

Qui  continuiamo con la stessa vita, continuo ad andare a shodo e mi sono anche iscritto a un corso di suibokuga, due volte al mese, la mia sensei (insegnante) ha 87 anni, una energia infinita, deve anche essere divertente, io non capisco molto , ma tutta la classe ride molto quando sensei parla.

Qua il caldo sta diventando insopportabile, mi ci abituerò
.Un fine settimana siamo stati a fare pic nic sulla spiaggia, abbiamo fatto anche il bagno e giocato a bocce con le palline da golf trovate in mare, ne ho pescate, se cosi si può dire, circa 200.....Shizuyo credeva che erano uova di tartaruga.
A Okinawa ci sono molti campi da golf, sicuramente le palline che finiscono in mare vengono trascinate su questa spiaggia dalle correnti, ne abbiamo contate più di 400, poi ci siamo scocciati, non finivano mai.

Shizu sta valutando alcuni lavori, io ho avuto il mio primo rifiuto lavorativo, volevano uno che parlasse giapponese.

Questa settimana  ho stampato gli adesivi con raffigurate le bandiere delle nazioni che abbiamo attraversato.
Durante il nostro viaggio non li  avevamo trovati, e un paio di volte, come è successo in francia, ci avevano chiesto troppo, 6 euro.
 Cosi ho provato a farli io,  mi sembra un lavoro perfetto, ora li renderò impermiabili con una spruzzata di vernice trasparente, li ricopro con una plastica adesiva trasparente  e poi li attacco alla poderosa, mitico.


23 marzo 2010

.......arriva Maika...

Eravamo rimasti alla maratona di domenica 7 e alle mie ginocchia,
come stanno? non bene, ancora le tengo a riposo per tutto il mese poi vedrò .

Oggi Maika parte.
Chi è Maika?  

Ve la presento, Maika è mia figlia, ha 25 anni, vive e lavora a Bologna, era quasi un anno che non la vedevo, questo mese compie gli anni...non fatemi essere più preciso, sapete che non ho dimestichezza con le date, e come regalo di compleanno si è fatta questo viaggio in Giappone, è venuta a trovarmi.
Mercoledì 10 io e Shizuyo siamo all’ aeroporto ad aspettarli…
.
Aspettarli…!!!!eh si, Maika viene con Aldo, un suo amico, io ancora non lo conosco, ma credo di aver capito che vivono e lavorano assieme.

Arrivano da Tokio, sono 23, siamo davanti l’uscita, la vedo, riconosco quel sorriso e poi è l’ unica che si sbraccia per salutarci, un abbraccio interminabile e poi ci presenta il suo amico, Aldo, ciao- ciao, piacere-piacere, come state, ok,  un taxi e a casa.
Li abbiamo sistemati nel nostro grande appartamento, 20 metri quadrati di stanza.
Aprono le valige e ci sono dei regali per noi, magliette felpe e cappellini.
 Aldo è proprietario di una pizzeria , da TOTO’ le pizze più grande di Bologna, e queste sono le magliette pubblicitarie.
Grazie ragazzi. 
Li lasciamo andare a dormire, sono stanchi, a domani.

È stata una settimana molto divertente, abbiamo noleggiato una macchina e siamo andati in giro per l’isola come veri turisti, abbiamo visitato il castello di SHURI, il parco OKINAWA WORD, le grotte GYOKUSENDOU, la spiaggia MANZAMOU, piccoli negozi artigianali di tessitura e confezionamento kimono, il mercato tradizionale con ristorantini tipici, la via dello shopping, e tanti km a piedi.
Sia a Maika che a Aldo piace la cucina giapponese, sopratutto gli piace il sushi, pesce crudo, Aldo va pazzo per i gamberi crudi.

Una sera sono venute a casa nostra, le sorelle il fratello e la cognata di Shizu, cera anche Joshimi con Cocono, abbiamo mangiato sukijaki tipico cibo giapponese.

Sukiyaki è un cibo che si prepara direttamente sulla tavola, con carne tofu verdura, riso e uova,e shirataki, spaghetti fatti dalla farina di un tubero che si chiama yam.

È stata una serata molto divertente e anche molto..come dire intima, nel senso 10 persone in 10 metri di stanza.
Joshimi ha anche portato del sushi, i gamberetti e la tempura, e per finire cera anche un dolce tipico al the verde.
Ottima cena e ottima la compagnia.

Poi , come sempre nelle belle storie arriva il giorno dei saluti, in questo caso è il mercoledì 17, Maika parte, sono le 9 e siamo all’aeroporto, saluti baci abbracci e le solite raccomandazioni.
 Mi ha fatto piacere rivederla e conoscere Aldo, ora passeranno gli ultimi 6 giorni in giro per  Tokio, a Maika piace la moda manga.

Gli abbiamo trovato una stanza ad un buon prezzo al Cerulean Towar di Tokio, nella circoscrizione di shibuja, proprio sopra il famoso incrocio, dicono sia uno dei 4 alberghi più belli di Tokio, speriamo sia cosi, ci faranno sapere.

Mutamenti, mia nonna diceva che chi va con lo zoppo impara a zoppicare

Vi ho detto che abbiamo noleggiato un auto per fare i turisti insieme a Maika ed Aldo.
Alcune compagnie ti noleggiano l’auto tutto compreso, cioè non devi ripristinare il livello del carburante, altre gli devi riportare l’auto con il pieno 
.
Bene, il primo giorno avevamo noleggiato da una compagnia tutto compreso, l’ultimo giorno non l’abbiamo trovata e abbiamo noleggiato un auto da riconsegnare  con il pieno.
 Succede  che ci siamo dimenticati, ma i km fatti erano pochi e visto l’andatura giapponese anche i consumi, l’ago dell’indicatore era sceso di poco dalla zona di full.
La sera riconsegniamo l’auto e l’addetto fa il chek list, chiede a Shizuyo se abbiamo messo benzina, ..Shizuyo lo guarda con piglio deciso e risoluto e risponde:   certamente, e lui    - per favore mi da lo scontrino-   Shizuyo si volta e mi chiede: mauri lo scontrino lo hai tenuto, io alzo le spalle, no
Shizuyo continua a guardare il ragazzo con la stessa intensità, piega da un lato la testa gli fa un grande sorriso sgrana gli occhi e gli dice:   mi dispiace tanto, ma non lo abbiamo tenuto….silenzio… io credo che il ragazzo avrebbe voluto dire qualcosa, ci prova, ha un momento di indecisione, poi, poi fa un sorriso un inchino e ci ringrazia.

Fuori dall’ufficio con faccia stupita guardo Shizuyo,come a chiedergli spiegazioni, e lei mi dice mai mai mai prima di conoscerti avrei nemmeno immaginato di fare una cosa così.

Molto strano Shizuyo sta cambiando?!………………….
 Forse centra Darwin e la sua teoria sull’evoluzione!!!!!!!!!!


07 marzo 2010

HASTA LA VICTORIA, SIEMPRE........

domenica 7, il giorno della maratona, sveglia all’alba, colazione con riso e  the, poi in moto verso Naha, è la città di partenza, dista 20 kilometri.

Arriviamo, quanta gente, che confusione, ordinata ma confusione, io sono pronto, sono nato pronto, sono le mie ginocchia che purtroppo non rispondono in maniera positiva .
Vado subito a una bancarella dove vendono e sistemano in posizione corretta.. sapete… quei cerotti che, alleviano la fatica, che aiutano il muscolo, cosi dicono, proviamo.

Un poco di stretching, poi mi piazzo nella mia casella mentre Shizuyo scatta le ultime foto di me con i miei pantaloni da gara rattoppati di fresco per l’occasione.

Sono le nove puntualissimi si parte tra spari e botti, il fiume di gente comincia ad avanzare, siamo in più di 13000, ho tempo per fare anche un saluto alla tv, in diretta, poi saprò che Shizu ha ricevuto alcune telefonate di gente che mi ha riconosciuto.

Vado tranquillo, al cartello dei cinque km passo in 30 esatti, mi sta bene, seguo con questo passo, per me una camminata veloce, ai 10 passo in un’ora, perfetto penso, sto bene, nessuna fatica pulsazioni come alla partenza, dovrei chiudere in 4 ore o poco più, per me un successo.

Siamo in tanti ma si corre bene, tutto intorno per tutto il percorso  la gente che suona i tamburi, che canta che balla, altri che ti offrono acqua, zucchero, frutta, sale, massaggi, ghiaccio, ma la cosa più bella sono le mani della gente protese a salutarti, i sorrisi, gli applausi e il classico incitamento “ganbatte, ganbatte,” forza forza, spettacolare.

I km passano tranquilli e già assaporo l’arrivo, il cartello dei 18 km, ohh, due ore esatte, perfetto….ahhh!!! che ca…., il ginocchio sinistro, improvvisamente con un dolore che arriva dritto al cervello, cede, butto la mano a terra e riesco a stare in piedi, proseguo, sembra passato.
 Ho detto bene, sembra, poche centinaia di metri e anche il ginocchio destro molla, sbando e scontro un ragazzo, per fortuna, cosi riesco a rimanere in piedi, continuo, provo a ridurre il passo, cerco di non sollevare troppo i piedi dal suolo, arrivo praticamente camminando al chack point elettronico dei 20 km in 2 ore e 17, voglio continuare, sto camminando illudendomi di correre quando vengo sfilato dall’uomo fungo inseguito dall’uomo melanzana, la cosa mi dà da pensare, ma per poco, qualche secondo dopo, quando anche l’uomo scatola mi sorpassa e credo viaggiasse a 2 km l’ora, capisco che per me è finita.

Continuo, cerco di fare mio il dolore, è già mio veramente, utilizzando una tecnica appresa in qualche film su i ninja, provo a incanalare il dolore trasformandolo in forza a mio favore, nei film sembrava cosi facile e cosi dannatamente….eroico……per la cronaca, non ha funzionato.

Continuo, trascinando i piedi con le ginocchia ormai rigide, e anche minnie e hello kitty mi passano.
Intanto la gente continua ad incitarci, ganbatte ganbatte, 21, 24, 26, 28 km, la mia maratona prosegue con una camminata claudicante e sofferente.

Al ventinovesimo km il percorso entra nella base americana, altra gente, ma lo stesso entusiasmo,go! Go! ok boy! beautiful day, go go! Ok!  Hallo, gimme five!

Dentro la base vengo passato da babbo natale completo di capello e barba finta, e da un coniglio rosa, è stato il colpo finale, come una bastonata sulle ginocchia.

32 km siamo fuori dalla base, e anche dalla classifica della maratona.

Il traffico è stato riaperto, e ci sono per chi vuole gli autobus che ti riportano indietro, io vorrei continuare, ma dovrei passare in mezzo al traffico, sui marciapiedi schivando la gente, scalini e quant’altro, noo, finisco qua, vorrei sedermi ma non posso, non piegano  le ginocchia, sto ancora pensando di continuare questa agonia quando, arriva l’autobus, salgo, si parte e con lui anche il mio sogno.

Sarà per la prossima, da qualche altra parte del mondo.


03 marzo 2010

il terremoto.....

26 febbraio sono le 5,30 come sempre sono sveglio, Shizuyo dice che il motivo è che sono vecchietto, chissà…

Sono disteso sul futon, con una fame da paura, non mi alzo perché potrei svenire, aspetto che mi passi, la fame, quando…. INCREDIBILE… il terremoto, e questa volta forte.

Sveglio Shizuyo… già sapete, le piace dormire, non ci rinuncia neanche per il terremoto, shizu shizu, il terremoto

- ohhh il terremoto…umhh è grande grande,   ohh… questo è vicino, sarà 5 gradi,  daiii… vieni qui, dormiamo-.

Io ero tutto eccitato, in pochi secondi  avevo gia radiografato la stanza e il perimetro esterno, analizzato la situazione con tutte le possibili varianti, cosa fare come fare, insomma avevo un piano di evacuazione da fare invidia alla più efficiente protezione civile, lei…..con una vocina un po’ infastidita ..per essere stata svegliata, da me, non dal terremoto……dai vieni qui dormiamo, ….incredibile nell’incredibile…..due differenti modi di reagire, la cosa andrebbe analizzata,,..

Un esperienza interessante, mai mai mi era successo, la casa si muoveva, destra, sinistra, poi un tremore e comincia a saltare, qualcosa cadeva, i vetri delle finestre sbattevano facendo un rumore alquanto preoccupante,e  poi… poi  niente, tutto finito.
Io ancora guardavo fuori, rivolgo una domanda a Shizuyo ma non ho mai avuto risposta, si è riaddormentata immediatamente, assistere a un terremoto in solitaria, che tristezza.

A parte la battuta, è impressionante, la sensazione che si prova è di impotenza e disorientamento, penso a quelle persone che terremoti gli hanno vissuti e sono sopravvissuti, credo che non dimenticheranno mai quei momenti.
Quando c’è il terremoto, senti una grande energia, adrenalina pura, vuol dire che  la terra è viva e questo è bene, mi piace.
Più tardi abbiamo visto il notiziario, l’epicentro del sisma è stato rilevato a 22km di profondità in un punto dell’oceano pacifico situato a 84 km est da Okinawa, magnitudo 6,9.
Pochi danni, qualche tubatura d’acqua saltata, qualche serbatoio d’acqua rotto, un serbatoio d’acqua caduto da un tetto, alcuni specchi rotti, molte suppellettili al suolo, e qualche vetrina  in disordine, niente di più, ma la cosa buona è che non ha causato nessun ferito.

 Due giorni dopo, abbiamo sentito la notizia del terremoto del Cile, che disastro, ora dopo la “misera”esperienza (per fortuna) vissuta in prima persona posso capire e comprendere lo stato d’animo di questa gente.

Adesso sulle coste Giapponesi si aspetta lo zumami, il Giappone è attrezzato per eventi di questo tipo, con barriere sistemate sulla costa in punti strategici, fortunatamente, anche in questo caso non ha provocato nessun ferito, solo danni materiali in alcune città del nord.

Gia che sono qua vi racconto cosa è successo in questo mese .La scuola per me è finita,e così mi sono iscritto a una scuola di shodo, 書道 calligrafia giapponese.
Shodo, tradotto vuol dire “via della scrittura”.
.sho    scrittura
.do     via, percorso.Il carattere do viene usato per distinguere un’arte che necessita di un impegno costante, e che assume le caratteristiche di percorso, che conduce a un perfezionamento interiore 
Il termine 道do, è anche applicato a molte arti tradizionali, kendo剣道 - judo柔道 -kyudo弓道   - chado茶道
kendo—scherma
Kyudo—tiro con l’arco
Chado—cerimonia del the

Si scrive con fude, i pennelli, la tecnica è particolare, si scrive con il corpo,
la mano, il braccio e il polso rimangono fermi, devi muovere il busto, come una danza è difficile, devi sempre pensare a quello che stai facendo.
Dopo la prima lezione si è voluta iscrivere anche Shizuyo, sicuramente è invidiosa, dei miei risultati in merito alla cultura e tradizione giapponese, .scherzo..
Lo shodo è molto interessante.

Shizuyo il giorno 6 di febbraio ha iniziato a lavorare al museo, c’è una mostra importante Picasso e altri 40  artisti del xxsecolo.
La mostra è molto visitata, il primo mese una media di 800 persone al giorno.Si potranno ammirare le opere di questi artisti ancora tutto il mese di marzo, poi prenderanno il volo per ritornare a casa, al museo Ludwing di Colonia , e cosi anche Shizuyo.
Noo, non è Shizuyo, ma è il suo lavoro che vola via, la mostra chiude, non importa, troveremo sicuramente qualcos’altro.

Stiamo cercando un posto dove poter mettere la poderosa per fare i nuovi lavori, mi manca la mia officina.

Io continuo a studiare, a scuola di calligrafia la mia Sensei dice che sono bravo, e fa vedere a tutte le bambine e ragazze i miei fogli, bravo non direi ci sono bambine di soli 8 anni, cribbio, quelle si che sono brave.
Anche Shizuyo è brava, lei comunque parte avvantaggiata, mah…anch’io, un giorno, forse, chissa.
.
Io, dicevo continuo a studiare e tra un dolore un acciacco e l’altro provo anche ad allenarmi per la maratona del 7 marzo.

Ho ricevuto il mio san valentino…..no, non da Shizuyo, Cocono, la figlia della nostra amica mi ha regalato una scatola di ottimi cioccolatini.

Il tempo in questa settimana è decisamente brutto, è nuvoloso a volte piove e la temperatura si aggira intorno a i 17 gradi, per Okinawa questo è inverno..

Oggi abbiamo trovato il rosmarino.
Ritornando a casa, dopo la visita al nostro amico chiropratico e il controllo del nostro banchetto, con ritiro soldi dalla cassetta,… mi spiego meglio, o almeno ci provo; qua potete mettere il vostro banchetto, anche di verdura, scrivete sopra gli articoli il prezzo, mettete una scatolina e dopo passate a ritirare il guadagno, stano ma vero, provate a farlo anche in italia, non garantisco gli stessi risultati .

Fatto sta che mentre ritornavamo a casa abbiamo visto penzolare da un giardino pensile.. ma, non mi dire, il rosmarino, subito allungo un braccio e ne strappo un rametto, profuma tantissimo, i giapponesi non usano il rosmarino in cucina, non lo si trova dal fruttivendolo.
La sera un passaggio al super e troviamo la carne di maialina con 50% di sconto, perfetto, come dice Shizuyo, “maialina e rosmarino è la sua morte”.

Continua a studiare a casa, per conto mio, ancora certi meccanismi non mi sono facili ma capisco abbastanza.

Continuo ad esercitarmi col shodo, è difficile ma faccio progressi, questo mese ho finito con la parola 山ざくら yamazakura, (montagna di ciliegie) composta di 1 kangi e 3 hiragana, …….ora sto scrivendo una nuova parola, 美しい里 utsukushiisato (bel villaggio) composta di 2 kangi e 2 hiragana, tutto il mese a scrivere questa parola.