lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

13 marzo 2011

siamo stati derubati

In questi 13 giorni ho avuto un intensissimo scambio di e-mail con 3 differenti compagnie che si occupavano di sbarcare e controllare la moto.
Alla fine dopo tutta questa corrispondenza, nell’ultima mail, quella di giovedì, mi dicono che non hanno potuto fare il controllo dogana perchè i bauli della mia moto sono chiusi, di fargli avere le chiavi al più presto, e mi inviano anche la nota di pagamento intimandomi di pagare immediatamente.
Io non rispondo a questa mail, ma mi reco immediatamente presso l’ufficio della Cargoclear, la ditta che si occupa dello sdoganamento e del controllo quarantena.
15 km di treno, un paio in bus e 1,5 km a piedi.
 Parlo col responsabile e gli dico che le chiavi come ho fatto in Giappone non le do a nessuno e come ho fatto in Giappone voglio essere presente all’ispezione doganale, e che pagherò dopo che ho visto la moto. Tutte  queste mie premure come vedremo non sono servite a niente.
Il tipo, il sig. Stewe Byle fa un giro di telefonate e poi mi dice di ritornare all’una che ha fissato un appuntamento con la dogana per l’una e trenta.
Sono le 11, assieme a Shizuyo vago per due ore in questa zona industriale, non c’è nulla, fortuna che c’è una pensilina di autobus dove possiamo mangiare all’ombra i sandwich che ci siamo portati, immaginando che la cosa sarebbe stata lunga.
All’una ritorniamo alla Cargoclear,  la vediamo arrivare, è lei maestosa come sempre, è sul pianale di un camion ma sembra su un  trono, bellissima,  devo dire è stata un emozione, sarà sciocco ma è davvero stato cosi anche per Shizuyo.



Subito scattano le foto, una e trenta precisi, arrivano i controllori, ci fanno indossare il gile d’ordinanza e possiamo entrare, apro le valige e gia noto qualcosa di strano, i lucchetti sono durissimi, non si aprono, poi.. dai e dai alla fine si aprono, penso la salsedine, 20 giorni fermi, normale, un pò d’olio e tornano nuovi. Ma non sarà cosi.
Il controllo 3 minuti, che ci  costano 400 dollari è una grandissima stronzata, non controllano assolutamente niente, solo un modo per fregare soldi.
Is ok- dicono,  va tutto bene.
ora  dobbiamo aspettare domani, andare in banca e pagare, dovevano essere 900 dollari, ma sono stranamente lievitati a 1330, il perchè non mi e dato sapere, ma non ci si può fare niente, il businees è il loro.

La mattina, dopo aver fatto il bonifico gli faxo la ricevuta, (4 dollari, un altro furto) dicendogli che sarei andato a ritirare la moto, e di farmi sapere se era tutto sistemato, la risposta arrivatami con e-mail è stata, tutto sistemato siamo contenti grazie per aver utilizzato i nostri servizi, cordiali saluti.
Avrei dovuto immaginarlo, questo tutto sistemato mi suonava un poco strano, ma non avrebbe fatto alcuna differenza…

Altro treno altro bus e ancora a piedi, ed eccoci, mi consegnano i documenti, il prezioso Carnert, lo controllo:  è apposto, gli richiedo se è tutto, e mi dicono che così non posso circolare, devo fare la registrazione e l’assicurazione, tutto questo in un altro ufficio, dove hanno preso un appuntamento per me.
E allora andiamo, mi faccio stampare una mappa che come sempre non riusciamo a seguire, che caos, qua le strade sono davvero tante, e dopo un paio di queste percorse sia in un senso che nell’altro ci troviamo non sappiamo come proprio davanti l’ufficio. Qua vogliono altri 137 dollari, non mi interessa sapere niente, pago ee...voglio solo andarmene.


Troppo bello, viaggiare ancora con la poderosa, ci mancava davvero.
Arrivati all’ostello parcheggiamo davanti alla finestra della nostra stanza, di nuovo insieme, yeah.



Come direbbe un noto personaggio- e che ci azzecca - il titolo del post…ora se avete un po’ di pazienza vi spiego:
La mattina ci svegliamo contenti di riavere con noi la poderosa, dopo colazione decidiamo di prepararla, organizzare le valige, la tenda, insomma al solito, dare una sistemata  apriamo le valige e …ma dov’è… ehi ma mancano le mie scarpe, anche il caricabatteria dell’iterphon f3, e anche la macchina fotografica, il telefonino e il caricabatteria della videocamera,  il quaderno con tutti i contatti,  tutto il materiale per i bijoux e anche la lampada e le seggioline da camping e poi, e che caspiterina, ora…ora capisco il perchè dei lucchetti.
 Poi a un controllo attento mi accorgo che sono stati forzati e che ora si aprono semplicemente tirandoli, senza chiave. 
Al magazzino della Cargoclear al controllo dogana non ci avevo fatto caso perchè come ho detto è durato quasi 3 minuti e non hanno aperto niente. 
E va bene, è toccato anche a noi, sapete avevo letto di altri viaggiatori e a tutti su questa nave è stato rubato qualcosa, per questo che avevo chiuso le valige con 4 lucchetti e non ho lasciato le chiavi e tutto il resto, ma… sappiamo com’è  andata.  
Non è per il valore è che ora siamo al buio e anche in silenzio, il nostro interphon f3 ha bisogno del caricabatteria, speriamo di trovarlo, sarebbe bello riceverne un altro.
E poi tutto il materiale per fare bijoux, questo ci dispiace davvero.
Questa è la vita, noi stiamo bene comunque, e poi chi se ne frega siamo di nuovo assieme e pronti per nuove avventure, per nuove sfide.


3 commenti:

  1. ma porca miseria !!!!!!
    posso aiutarvi?

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  2. .... dimenticavo..... SEI IL PAPA' DI MAIKA ...
    A-U-G-U-R-I :-)

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  3. Ciao, sono - se mio posso permettere - un amico e 'coautore' - sempre se mi posso permettere - di tua sorella Patrizia. Ma soprattutto sono motociclista dal 1974, e la miglior moto che avuto è stata una NTV 650, stesso motore della vosta. Ho appena 'diluviato' il libro. Un saluto, complimenti e auguri a te e a Shizu da un livornese con moglie genovese (di Marassi).
    Ciao
    Manrico (& Raffaella)

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