Ultime notizie dal parco giochi....proprio così, siamo in un piccolo parco giochi poco distante da casa, solo qua riusciamo a collegarci con una segnale wifi rubato da qualche appartamento vicino.
Dobbiamo fare veloce, ora qua a Kobe fa freddo, oggi nonostante un bel sole ci sono 2 gradi, noi veniamo qua attrezzati, con the caldo e scaldino, ma le mani si congelano rapidamente, quindi uno sguardo veloce alla posta e via.
È vero è vero, non ci siamo più sentiti, ho tante cose da dire e adesso aggiornare questo blog è un casino, da dove inizio, va bè, partiamo da dove ci siamo lasciati, eravamo rimasti alle feste di fine anno, spero che abbiate passato queste feste bene e in buona compagnia. Noi siamo stati benissimo.
porto di Kobe, torre |
Ma facciamo un breve riassunto
La sera del 31 abbiamo cenato un po’ prestino alle 6, si potrebbe definire una merenda, ma alle 9 avevamo appuntamento con Kayoko e Maurizio nella hall dell’Oriental Hotel, che si trova sul porto di Kobe.
In Giappone non si festeggia l’ultimo dell’anno, ma il primo giorno dell’anno nuovo è importante.
In Giappone non si festeggia l’ultimo dell’anno, ma il primo giorno dell’anno nuovo è importante.
Quindi niente mega cenoni, niente botti, niente caroselli di auto strombazzanti con conducenti ubriachi, niente concerti in piazza, niente di tutto questo, una serata come tante altre, unica nota differente è vedere verso le 11 formarsi lunghe code ordinate di persone che aspettano la mezzanotte per poter entrare nel tempio, qua di tempi piccoli o grandi ce ne sono tantissimi.
Noi con Maurizio e Kayoko siamo andati a passeggiare sul porto, poi ci è venuta un po’ di fame e così siamo andati in centro a Kobe a cercare un localino per stuzzicare qualcosa, ma o erano tutti pieni o non erano di nostro gradimento, alla fine ne troviamo uno non male, mangiamo gyoza (ravioli) e una seppia alla piastra, Kayoko si e voluta prendere anche dell’ottimo, dice lei, formaggio gratinato, noi tutti dopo averlo assaggiato abbiamo cosi decretato: sà di plastica, ma si sa, de gustibus…..
kobe |
Quando mancava 10 alla mezzanotte siamo usciti per andare anche noi al tempio, ma non è stato possibile, la strada era un fiume di gente, una coda infinita, cosi abbiamo deciso di andarcene e fermarci in qualche altro tempio sulla strada di casa.
Ne troviamo uno piccolo, nel cortile al suo interno avevano fatto un falò, Maurizio, (conoscete la sua passione per il fuoco) ma per essere sinceri anche noi, ne siamo stati a dir poco contenti, sapete c’era un gran freddo e se non ricordo male anche qualche fiocco di neve ha fatto la sua comparsa.
Dopo un giro attorno al fuoco ci mettiamo in coda, qua era solo una decina di persone, un monaco stranamente alto, più tardi ci accorgiamo che viaggiava su un paio di zoccoli stile trampoli modello berlusconi, ci sventola qualcosa sulla testa, facciamo la nostra donazione, suoniamo la campana, compriamo l’omikugi, un bigliettino svela futuro che poi, dopo averlo letto lo si annoda al ramo di un albero.
Mauri, Kayoko e noi |
Poi la foto per immortalare il momento, ancora un giro attorno al falò e via verso casa.
Ed eccoci a oggi, martedì 18 gennaio, noi siamo sempre nella villa, facciamo una vita borghese, quasi da pensionati, sveglia con tranquillità, colazione, poi un giro al parco a dieci minuti di cammino da casa (unico posto dove riesco a rubare una connessione non protetta) per controllare l’ email, (vi ho dettò di internet in Giappone, una stranezza, impossibile trovare wifi, internet caffè? loculi puzzolenti e carissimi) poi dopo il pranzo un paio di km a piedi, così tanto per fare qualcosa e arriva l’ora del passaggio al supermercato, cosa compriamo cosa mangiamo; dipende, sempre e solo quello che è hanbun , ovvero a metà prezzo. (mi piace il Giappone, puoi fare un pasto completo con pochi euro)
Hitomi ,Hirao e noi |
Maurizio e Kayoko sono rientrati in Italia, noi diverse sere siamo stati invitati a cena in differenti ristoranti da Hitomi, la nostra salvatrice nonchè padrona di casa.
Un paio di giorni fa siamo stati a pranzo con Yumi l’amica di Shizuyo, si.. la stessa che era venuta a trovarci ad Osaka, e come all’ora il pranzo ha voluto offrircelo lei, che dire..grazie.
Yumi e Shizuyo |
E così siamo arrivati a metà gennaio, e se tiriamo le somme, da quando un anno e sette mesi fa abbiamo messo in moto la poderosa e questa avventura cose ne sono successe molte, abbiamo vissuto momenti belli e altri meno, attraversato paesi diversi, diversi nel clima, nel paesaggio, nella cultura, nella lingua, ma in tutti abbiamo incontrato persone che di volta in volta hanno alimentato il fuoco, la voglia di libertà, hanno fatto aumentare in noi la voglia di andare di esplorare, di cercare di dare di ricevere, di ascoltare di guardare, di vivere.
Da queste persone abbiamo ricevuto sicuramente più di quello che abbiamo dato, e non mi riferisco alle cose materiali, ma a cose come dire… non so….avete presente il quinto sapore, l’umami, quello che rende tutto più buono e se combinato bene fa del cibo pura poesia, ecco, non so se mi avete capito, ma è questa la sensazione che provo quando incontro queste persone, poesia, pura poesia.
Che cosa ci unisce con la gente che abbiamo incontrato e che cosa unisce questa gente.
Da persone come Javier e famiglia che senza sapere niente di noi ci hanno accolto nella loro casa e nella loro vita, o dal negoziante turko, ci offerto molto di più che la sua casa, o la donna in Korea, al camionista armeno, ai venditori sui monti urali, all’uomo del parcheggio, al senzatetto ad Osaka, a Maurizio e Kayoko, sino ad arrivare a Hitomi, ma queste sono solo alcune, così prese a caso, tra tutte le tantissime persone incontrate.
Persone differenti nella lingua nella cultura, differenti categorie sociali, ma tutte con quel sapore in più... poesia.
Quello che ho sentito, quello che sento assieme a queste persone è la sensazione di fiducia, la consapevolezza che qualcosa si può fare… che si può cambiare…. che le priorità sono altre…. disimparare….. e apprendere vivendo, senza regole, la natura non ha regole…
.e poi…..ma, non voglio sembrare un filosofo maestro di vita, non ho nulla da insegnare, e mi capita spesso di cadere e contraddirmi, la strada che porta alla consapevolezza è un cammino difficile, ma va bene cosi.
Posso dire che non mi basta solo esistere, voglio vivere e condividere, condividere, tutto qua.
Per il momento basta con queste, dalle mie parti le chiamano, “belinate” comunque….. sono le mie e ci credo.
Poi , che altro è successo, uhm!! direi niente….ah già dimenticavo, l’appuntamento telefonico del giorno 3, con il dott.Diamante.
Ora vi dico, chiamo e mi risponde una voce gentile e tranquilla, quella del dott.Diamante, che scandendo bene le parole, mi dice: guardi sig.pasqui, mi permettà, io la vorrei tranquillizzare perché la questione è molto più semplice di quanto non possa apparire….e mi spiega per filo e per segno quel poco che devo fare, averlo saputo prima, mai parlare con gli intermediari….ma non approfondiamo, lasciamo perdere.
A questo punto la faccenda sembra sistemata, ora dovrebbe essere solo una questione di logistica, diciamo così, spedizioni postali, aspetto solo la telefonata di mia sorella Rita che mi dica tutto fatto, ti ho spedito il Carnet, e poi …. e poi si vedrà.
Ciao, motociclisti!
RispondiEliminaqui e' stata una giornata primaverile.
Poi, vi devo dire che Maurizio non si trova bene qui... senza la stufa e' dura. Il termosifone non gli basta! Dice che e' da Hospital.