lllllllll

oggi è un bel giorno per morire

06 dicembre 2010

.....che forse ce l'abbiamo fatta........

E’già dicembre, il tempo vola e noi siamo ancora in terra giapponese.
Come siamo messi con la storia del carnet?, in dirittura di arrivo, almeno così sembra.
Ricordate, eravamo rimasti al giorno 23, quando la sig. Marisa dell’ACI mi dice che non ha mai avuto contatti con la Jaf, che si era sbagliata!!!!!!!??????!!!!!!!!!!
Il 24 chiamiamo Tokio e parliamo con il responsabile relazioni internazionali, il  sig.Minami, chiediamo scusa,  dicendo che negli uffici dell’ACI c’è stata un po’ di confusione, si erano sbagliati, non hanno mai inviato nessuna richiesta di info su di noi.
Preghiamo il sig. Minami  di fare lui una richiesta all’ACI per saper che cosa vogliono, lui accetta, ci aiuterà, la cosa le sembra molto strana, ma vuole andare in fondo a questa storia.
Due ore dopo ci invia una mail dicendo che ha inviato la richiesta sia alla sig. Marisa  Grillo, che al direttore Dott. Diamante, e che appena saprà qualcosa ci avvisa.
Incrociamo le dita, ma dobbiamo ancora aspettare.
Facciamo due calcoli, siamo a mercoledì, oggi stesso l’ACI  riceverà la mail, giovedì la leggera, poi venerdì, sabato, domenica, se ne riparla lunedì, maaa, si sa, nessuna decisione viene presa di lunedì,  quindi abbiamo ancora una settima di attesa, decidiamo allora di andare a fare un giro nella provincia di Wakayama,
Giovedì 25 lasciamo Osaka, l’intenzione è quella di costeggiare il mare sino alla punta sud, dove c’è una piccola isola collegata con un ponte, poi risalire percorrendo strade interne  attraversando le montagne.
Percorriamo la 42 una strada costiera, belle spiagge alternate da tratti di scogliere su un lato e dall’altro campi  e campi di mican, mandarini, dolcissimi e senza semi.
Ci accampiamo su una spiaggia con acqua corrente e bagni puliti e forniti di tutto.
La mattina del 26 continuiamo a percorrere la 42 , ci fermiamo a Senjojiki, la spiaggia dei mille tatami, un promontorio di roccia erosa dal mare e dal vento, che appunto assomiglia a mille tatami  e da il nome al posto, molto suggestivo.

La sera monto il campo su una piccola spiaggia, facciamo un gran fuoco e ceniamo davanti al tramonto, rimarremo con lo sguardo attaccato al fuoco per più di 4 ore, ipnotizzati dalle fiamme.

Poi siamo stati a Taiji, il paese delle balene, qui pescano e mangiano carne di balena, ci sono molti ristorantini e negozi che vendono souvenir ricavati dalla lavorazione delle ossa di balena, un posto turistico.

E ancora un pomeriggio in un onsen, anche con vasca all’aperto: abbiamo visitato il tempio di Myohouzan Amidadera e dormito nei suoi boschi a 749 metri, freddino, ma anche questa sera abbiamo cenato davanti a un caldo fuoco.
Siamo stati alle cascate più alte del Giappone, Nacinoootaki, con un salto di 133 metri, niente di interessante, o meglio, per noi, posto super turistico, si paga per guardare, non ci è piaciuto, però ci aveva lasciato con la voglia di cascate e allora siamo andati in giro a cercarle, e ce ne sono tante, e anche molto belle,  solitarie, tutte per noi: ai piedi di una di queste abbiamo fatto il campo, stupendo, ma che freddo e che umidità, la notte non si riusciva a dormire, avevamo anche i sacchi a pelo bagnati, ghiacciati, la temperatura è scesa a 2 gradi…brrrrrrrrrrr



Abbiamo girato in lungo e in largo sulle montagne percorrendo vecchie strade dismesse usate ora solamente dalla forestale per il controllo dei boschi e dei torrenti, molte le incontravamo chiuse o franate,  ma che goduria tutte quelle curve, però ho anche portato alla “frutta” una gomma posteriore ormai finita.



Rimasti in zona rossa con la benzina in mezzo alle montagne ci imbattiamo in un boscaiolo che dopo averci offerto del caffè caldo ci fa il pieno di benzina, 15 litri, e non vuole niente, insistiamo per pagare la benzina ma dice di no, come possiamo sdebitarci dico, lui con il sorriso dice  - aiutate un'altra persona e io sono apposto così - ………meraviglioso…………..
Ecco quello che cerchiamo:
ci saluta ci fa mille raccomandazioni e ci spiega le strade che non dobbiamo prendere, queste finiscono nel nulla, dice.
La sera del 30 troviamo un posto carino, si monta la tenda facciamo il fuoco, preparo la cena , insomma tutto come sempre, alle 7 arriva un poliziotto che ci dice che dobbiamo andare via, che il fuoco e pericoloso,    dico se vuoi spengo il fuoco e cosi faccio, ma di qua non me ne vado, lui insiste, dice che lo hanno chiamato, che qua hanno visto degli orsi, dobbiamo andare via,     dico agli orsi ci penso io, non ti preoccupare,       lui via, via, dovete andare via dice,      arrestami, non me ne vado,      allora ci chiede i passaporti, poi la patente e registra tutto, Shizu è un pò preoccupata, gli dico traduci bene, digli che di qua non ce ne andiamo, e facendo il gesto dei polsi incrociati gli dico che deve arrestarci e farci dormire in centrale, e deve anche darci  la cena, Shizu non vuole tradurre.
D’accordo, d’accordo, ce ne andiamo, però tra un paio d’ore, la cena è sul fuoco e non ho intenzione di buttarla, rimaniamo che lui ritornerà per controllare, e ci indica un fiume a un 8 km, con le solite sponde, dove possiamo campeggiare.
Ceniamo con tranquillità, lavo le pentole impachettiamo tutto e con un buio più nero del nero ci mettiamo in cammino, arriviamo al  paese e al fiume, ma siamo in un piccolo paese e non è illuminato, scendo giù per il fiume percorro un viottolo, poi un piccolo ponte e con la coda dell’occhio vedo un masso alla mia sinistra, per evitarlo sposto il peso dall’altro lato, ma non mi  accorgo che dal terreno esce un palo di ferro, lo prendo con la borsa destra, una botta micidiale, ci manca poco che finiamo in acqua, pochi metri dopo quando il terreno lo permette fermo e controlliamo, che casino, la borsa è piegata e aperta, il telaio storto,  già ero incazzato con il poliziotto e ora questa, va bé andiamo avanti, ci fermiamo sotto un albero , il prato è bello, montiamo la tenda, fa freddissimo e tira un vento altrettanto freddo, per scaldare un pò Shizu accedo il trangia in tenda ignorando completamente il consiglio di Shizuyo che mi aveva detto che non gli sembrava una bella idea, e volete sapere come è andata, nel muovermi do un calcio al fornello che butta fuori alcol che si incendia  sul pavimento, ci butto subito sopra una mano ma il danno è fatto, un buco grande come una cartolina, e che c…. di serata, non importa, ora andiamo a dormire. 

La mattina ci alziamo presto, sono le sei quando preparo la colazione, la giornata e bella, c’e il sole, smontiamo le valige e cerco di addrizzarle, il lavoro viene che è una bellezza, alle 10 siamo di nuovo in strada, dobbiamo arrivare alla prima città, Hashimoto, la gomma posteriore è finita , e quando dico finita intendo finita finita, ci sono 100 km e sono sicuro che ce la può fare, ma non ci arriveremo mai, a poco meno di 15 km  dalla meta, la ruota non regge, è a terra, poi scoprirò che sarà uno stupidissimo chiodo a bucare la camera, il copertone ci avrebbe portato a destinazione, come dai miei calcoli.



Il posto dove la ruota ha detto basta sono solo un gruppetto di case sparse, niente negozi, niente , solo un ruscello ma senza prati ai suoi lati, c’è un signore molto gentile che si offre di telefonare all’unica officina moto della città, quella in cui dovevano arrivare.
Parlo con il meccanico, la  gomma non c’è, ma può ordinarla,  il meccanico  dopo mezzora è da noi con tre cataloghi, bridgestone, dunlop e michelin,  scelgo il michelin, davanti a me ordina ruote e camera, dice che arriveranno domani pomeriggio, aspettiamo.
Ora andiamo alla ricerca di un posto per la tenda, non abbiamo, a parte il riso, niente da mangiare e vi ho detto, niente negozi, stasera sarà una cena piccolina.
Vedo uno spiazzo al lato di un garage, la casa affianco è illuminata, allora bussiamo e chiediamo se si può mettere la tenda li, visto che siamo rimasti appiedati, la nostra moto si è rotta, così diciamo al signore che ci apre la porta.
 Lui risponde che non è il suo il terreno e ci consiglia di andare in un piccolo parco, a un centinaio di metri, dice c’è anche un lampione, ok grazie .
Ci incamminiamo, troviamo subito il piccolo parco giochi per bimbi e mentre Shizuyo monta la tenda tra l’altalena e il dondolo, io torno alla moto a prendere il fornello e le altre cose.
Mentre sono li a trafficare dentro le valige, vedo arrivare il signore che ci ha indirizzato al parco, guarda la moto e vede che la ruota è proprio finita, ma allora mi dice, non vi potete proprio muovere, dico no, per ora no, dice fa freddo la notte, ieri meno 2, lo so, ma noi abbiamo la tenda, e qua non mi sembra di vedere hotel, o qualcosa di simile.

    Raggiungiamo Shizuyo che mi stava aspettando, il signore ci invita a dormire a casa sua, dico grazie ma abbiamo già montato la tenda, dice no no, farà molto freddo, non va bene, poi ho la casa grande, non ci penso più di tanto, ok, andata, rapidi come non mai smontiamo  e con il suo aiuto trasportiamo tutto a casa sua, una bella stanza con tatami e coperta elettrica, ci offre anche la cena, non poteva andare meglio,
e dice di rimanere sino a quando non riparo la moto.


La mattina ci porta anche la colazione e ci ricorda di restare tranquilli, fate come a casa vostra, ci vediamo stasera.
Aspettiamo le 9 e Shizuyo chiama il sig Minami, la JAF, per saper cosa hanno fatto con l’ACI, e amara sorpresa l’ACI ancora non ha risposta ne alle due mail ne al fax che il sig. Minami ha inviato,….ma come, oggi è il 2 di dicembre, sono passati 9 giorni da quando l’ACI ha ricevuto la mail, perché non rispondono??!!!….
ora è notte in Italia, devo aspettare la sera per chiamare, Shizuyo è visibilmente triste, non capisce questo sistema, il sistema italiano, vorrei spiegarglielo, ma a pensarci bene non si può, è così.

Nel pomeriggio alle 4 una buona notizia, chiama il meccanico, le ruote sono arrivate, ve le porto, certo, se puoi ci fa piacere, arriva e si offre di aiutarmi a cambiarle,  perfetto, smontiamo e rimontiamo, la poderosa è di nuovo in piedi, magnifica, per la cronaca ho montato le michelin sirac, chissà , proviamo, quello che mi interessa in un pneumatico è la durata, alla tenuta su asciutto o bagnato, insomma al grip ci penso io, il metzeler  tourance l’ho sostituito dopo 23000km, speriamo……


In casa c’è anche wi-fi, dopo cena ne approfittiamo per collegarci e vedere se almeno a me l’ACI ha inviato qualcosa…………….NIENTE…….allora riordino le idee, faccio un esercizio di meditazione e chiamo la sig. Marisa dell’ACI,  che al sentire  la mia voce esorta con la classica frase,
-         guardi stavo giusto ora inviando la mail all’ufficio della JAF per autorizzare l’emissione di un carnet –
-         …..signora, guardi che qua il carnet non me lo fanno, 
-         - ma io avevo capito che forse glielo facevano in Giappone-, 
-         no, qua non lo fanno a una moto straniera, poi mi scusi il problema che avevate per emettere un nuovo carnet era capire se io avevo pagato la tassa di importazione e che la dogana giapponese intendesse appurato questo mio carnet, mi sembra che sia tutto ok, quindi che cosa ancora dobbiamo fare, ….silenzio…….
-         - mi dica- fa la signora,
-         mi dica, io ho detto, dica lei,…….scusi, potrei avere il numero del dott diamante,….
-         - e eee  guardi il dottor diamante è spesso fuori, scriva un mail per prenotare un appuntamento, telefonico-
-         rimango  calmo, va bene, mando subito la richiesta, ci aggiorniamo, buona giornata signora.
Shizu è sempre più perplessa, ma non dice niente, andiamo a dormire.
La mattina mi collego e che strano, una bella sorpresa, l’ACI mi ha mandato un mail, e per conoscenza anche all’ACI di Genova, dove è depositata la mia fideiussione, con scritto testuali parole:

 Gentile sig. Pasqui buongiorno,
 con riferimento ai nostri colloqui telefonici la volevo informare che (anche alla luce della collaborazione del JAF e le Dogane giapponesi)  il dr. Diamante ha autorizzato quanto segue:
 - scarico del Carnet Ccd xxxxxx (già in nostre mani) e restituzione, a persona da Lei delegata, dell'originale della polizza fideiussoria relativa
- emissione di un nuovo carnet, a persona da Lei delegata, garantito da una nuova polizza. Il valore del motoveicolo da indicare sul nuovo CPD è di € 1.000.00=, mentre l'importo della fideiussione dovrà essere di € 3.000,00=
 Cordiali saluti…
………………………...che forse ce l’abbiamo fatta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Shizuyo ora è sorridente, ha voglia di andare, dopo la colazione  la doccia e le raccomandazioni, salutiamo i nostri salvatori  con la promessa un giorno di ripassare, carichiamo la poderosa e via.
Arriviamo a Hashimoto, la città del meccanico, passiamo a salutarlo, è molto contento, vuol saper di più sul nostro viaggio, ci offre caffè e ci regala un’altra camera d’aria, 2 falsamaglia per la catena, e altre cose, vuole darci di più ma dico grazie, basta cosi, mi sentivo un pò a disagio di tanta generosità, però bello, scambio di mail e ciao, a presto.
I km per Osaka sono solo 60, ma ci vorranno più di tre ore, complice sulla dirittura di arrivo della  pioggia con forte vento.
Sono le 3 quando arriviamo ad Osaka, andiamo subito all’ostello, poi telefono all’ACI di Genova, ma oggi all’ufficio carnet de passages non c’è nessuno, mi dicono di richiamare lunedì,…..che dite, la storia si ripete….vi terrò informati, a presto.
                                                                                                    
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23 novembre 2010

SONO INCAZZATO COME UNA LOCOMOTIVA A VAPORE

Siamo rientrati ad Osaka giovedì 18, speravo di aver risolto con la documentazione del carnet de passage, invece siamo ancora lontani.
Telefono all’Aci di roma, alla sig Marisa, la responsabile dell’ufficio relazioni internazionali, dice di aver ricevuto i documenti e di aver anche avuto contatti online con la JAF,(aci giapponese) e  verificato la mia posizione ha riscontrato il pagamento della tassa di importazione, ma vuole un documento, un foglio ufficiale della dogana giapponese dove sia scritto che nulla è dovuto e che non richiederà mai in futuro dazi doganali sul mio vecchio carnet, o qualcosa del genere, dice anche di aver inviato una mail con la richiesta, ma di non aver ancora ricevuto risposta, e mi chiede io in che rapporti sono con la JAF, con la dogana…!!!????? 

In che rapporti sono con la JAF, con la dogana!!!!! 
…siamo amici di lunga data, ci vado a cena tutti i fine settimana…
..sento puzza di fregatura o.. è la mia impressione ? 
Noooo, mauri pensa positiva, è solo un’impressione, è tutto ok, è la prassi, sicuro, tranquillo, vedrai…

Ok, grazie per ora,  -si figuri-   domani vado alla JAF, (così intanto ci si organizza per la cena)  spiego la storia e sento cosa mi dicono,
             -bene, allora ci riaggiorniamo, ora la lascio andare che  spende un sacco di soldi
ok, a presto e ancora grazie.

E’ venerdì 19, sono negli uffici della JAF, qua ad Osaka, racconto il fatto, spiego quello che l’ACI vuole, l’impiegato è un po’ stranito, non ha ricevuto nessuna comunicazione dall’italia, ma aspetti, forse hanno scritto alla sede centrale a Tokio, così mi dice, e subito chiama, ma a Tokio non sanno niente, però dicono che il responsabile dell’ufficio carnet oggi è in festa, forse lui sa qualcosa.
 ma che bello, oggi è venerdì, forse l’unico che sa è in vacanza, ci tocca aspettare sino a lunedì, che palle, e speriamo che rientri perché martedì è festa nazionale.
Lunedì 22, siamo in posizione, davanti al pc, aspettiamo le 9, orario di apertura della JAF, telefoniamo, risponde il sig.Minami, responsabile dell’ufficio CPD ,  perfetto penso, ma c’è subito un problema, lui dice di non sapere niente, il suo ufficio non ha mai ricevuto nessuna richiesta da parte dell’ACI, ne scritta ne telefonica, mi chiede di informarmi a quale ufficio hanno inviato la mail, o con chi hanno parlato, e ci salutiamo.
Passo una buona mezzora in silenzio, …ma no, ….sicuramente c’è stato un problema di comunicazione, italiani Giapponesi, non si sono capiti, o forse…no, dai non può essere….ora non ci voglio pensare, dobbiamo aspettare la sera per poter chiamare Roma, e non voglio passare la giornata a farmi elucubrazioni mentali.

È arrivata l’ora della verità:
drin drin…. signora Marisa, buongiorno, sono maurizio…ho parlato con l’ufficio della Jaf  di Osaka e anche con la sede centrale di Tokio e loro dicono che non hanno ricevuto nessuna vostra comunicazione, 
                - si guardi c’è stato un errore, mi sono sbagliata, c’è un altro italiano nella sua                              situazione, avevo le due pratiche assieme sulla scrivania e sicuramente le ho confuse, no, non era  lei, scusi,.---

no, si figuri, può succedere, capita..questo è quello che gli ho detto, e questo è  quello che stavo pensando. ....e sti c££$$&%i.. ma va$£56/&$”o..li m%&$£i .
La telefonata va avanti ancora un bel po’, scopro che l’altro italiano non è proprio  nella mia situazione, e alla fine alla mia ennesima richiesta di aiuto, visualizzo tra le parole della sig. Marisa un bel   si arrangi:
…non perdo la calma, magari ci sta anche, io ho fatto scadere il carnet, comunque …..rimaniamo che ci risentiremo mercoledì 24, dopo che avrò parlato nuovamente con la JAF, come finirà questa storia………….?!! Non lo so, oggi è martedì 23, qua è festa e non ci voglio pensare, almeno fino a domani.

Ma vediamo, dove eravamo rimasti…..
venerdì 12 carichiamo la poderosa e via verso Shizuoka,  piove fa freddo ci fermiamo dopo 162 km a Yokkaichi, come capita spesso da queste parti troviamo la sponda di un fiume dove piazzare il nostro campo.
La percorro avanti e indietro sino a trovare un posto che fa per noi, sistemo la tenda con l’entrata sotto il cono di luce di un lampione, che fortuna, stasera cenetta romantica e risparmio sulla bolletta elettrica.
   Un signore ci viene a far visita, ci ricorda, come se non ce ne fossimo accorti, che a dormire in tenda fa freddo, e che se abbiamo bisogno di acqua di andare a casa sua, abita li vicino, al di là della strada.
La notte è passata, e davvero è stata fredda, ma questa mattina c’è il sole, forse ci scalderà.
Preparo la colazione, mentre delle persone fanno jogging e altre passeggiano con il loro cane, alcune ci vengono a far visita e a chiedere del viaggio, sapete c’è il percorso disegnato sulle valige della poderosa, rimangono affascinate, qualcuno ci dà consigli e altre sono invidiose, una signora dice che da giovane è stata in italia, gli piace molto, c’è anche un meccanico ormai in pensione che fa osservazioni sui dischi freno della poderosa ormai consumatissimi, e un signore che non è mai uscito da questa provincia e non può pensare a un viaggio in Giappone figuriamoci intorno al mondo dice.
Poi ci salutano lasciandoci con il nostro caffè fumante ormai freddo, riaccendo il trangia per dargli una scaldata e vedo avvicinarsi una ragazza, l’avevo già notata prima, quando ero uscito dalla tenda la prima volta all’alba, mi è rimasta impressa perché passeggiava con un cane al guinzaglio e uno in una borsa sulla schiena.
Si avvicina, inchinandosi  ci saluta, timidamente ci fa un sacco di domande, chiede il permesso di fare delle foto, io indicando il cane, un bel bassotto che porta nella borsa, è stanco, gli dico,                                             -           -no, no, è cieco, va sempre a sbattere da tutte le parti-   
ohh capisco.
Continua ancora a parlare con Shizuyo, poi ci allunga un cestino viaggio, 
    - questa è per voi, avete un lungo viaggio, sono i più buoni tramezzini dolci della provincia, spero vi piacciano, buona fortuna e state attenti, ciao-   
ciao ciao.
I tramezzini, buonissimi, nel cestino cerano anche due mele, fantastico.
Andiamo è tardi, ci sono solo 164 km che ci separano da Shizuoka, la prendiamo comoda, ci fermeremo spesso, arriviamo che è già buio, ci vorranno un po’ di tentativi per trovare la casa della sorella, ma alla fine eccoci, io lascio le sorelle parlare e mi infilo sotto la doccia, ero congelato, poi cena e buonanotte, domani ci aspettano i nipotini, Kuga e Kanon, passeremo l’intera giornata con questi due terremoti, è stato molto divertente, ma che stanchezza.

Martedì 16 salutiamo Machico,(sorella di shizu) e andiamo verso il Fujisan, la più grande montagna del Giappone, 3776 metri, in realtà un vulcano,  la sua cima è innevata per 10 mesi l’anno, è considerata montagna sacra ed è uno dei simboli del Giappone.
Lo vediamo, è bello, la sua cima è innevata, è li davanti a noi ma ci vorranno ancora un paio di ore prima di arrivare alle sue pendici.
Che freddo, la temperatura è di 6 gradi, la notte a nevicato, arriviamo sino a 1800 metri, poi la strada almeno per noi con la moto è impraticabile, ci viene in aiuto un signore che dice che ci porta su lui, con il suo 4x4, è un peccato arrivare solo sino a qua, dice: il tipo è particolare, uno strano personaggio, contrabbandiere di piante….!!!ma molto simpatico.
Arriviamo sino a quota 2400, oltre non è consentito, solo a piedi, ma oggi non è il caso.
Il paesaggio è stupendo, fa freddissimo, neve e ghiaccio, ma anche la freddolosa Shizuyo si scioglie ai piedi della sua montagna.
Le solite foto, poi si scende, salutiamo il nostro amico che ritorna ai suoi “movimenti”e ci fermiamo in una piazzola a quota 1600 per bere un  the caldo che abbiamo nel thermos, vorrei piazzare qua il campo, tra questi boschi, ma Shizuyo non vuole sentir ragione, ha detto no, qua su non si può, troppo freddo.
Allora torniamo giù a valle, trovo un posto vicino al mare, un bellissimo parco, con campi da pallone e da baseball, sistemo la tenda al riparo dietro una siepe, come panorama abbiamo la grande montagna, ci sono 4 gradi, tira un vento fresco e anche in tenda si sente, certo che viaggiare l’estate è tutta un’altra cosa.
La mattina il Fujisan non si vede, è nascosto dalle nuvole, piove, rimaniamo in tenda, aspettiamo che smetta, poi il vento asciuga la tenda mentre facciamo colazione, impacchettiamo tutto e andiamo, si torna ad Osaka, giovedì abbiamo un appuntamento telefonico molto importante.
ci sono 430 km per Osaka ci metteremo due giorni.












                                                          

12 novembre 2010

spedizione documenti

A che punto siamo, non so, vi racconto quello che è successo, martedì alle ore 12 il consolato ci  chiama, i documenti sono pronti e possiamo andare a ritirarli, ma alle 12,30 chiude, impossibile arrivare in tempo, ci andremo domani.
Non abbiamo più voglia di stare nell’ostello, Kioto è vicina, 42 km, decidiamo di andare, carichiamo la poderosa e via a tutta birra……si fa  per dire, ci sono volute quasi 2 ore.
Volevamo vedere Kioto perché in autunno la natura ha tanti colori, rosso acceso marroni verdi gialli, insomma, come la tavolozza di un pittore, purtroppo quest’anno ha fatto molto caldo e l’autunno è in ritardo, peccato, avremmo voluto vederli tutti quei colori, vorrà dire che ci ritorneremo.
Mercoledì siamo rientrati a Osaka, andiamo al consolato, ritiro i documenti e andiamo a un Lawson, no, non per mangiare la zuppa ma per scannerizzare i documenti e salvarli sul pc, per poi inviarli all’ACI di Roma.
E si, qua in questi negozi aperti 24 ore si trova di tutto, anche il servizio di fax, scanner, fotocopia, una vera comodità.
Rientro in ostello e invio per mail la documentazione all’ACI di Roma, due ore dopo ho la risposta, richiedono il vecchio CPD, mi serve un corriere, trovo la fedex, domani mattina ho appuntamento alla loro sede.
Questo scherzetto tra la traduzione di Stefano, i timbri del consolato e la spedizione ci è costato 200 euro, e non è ancora finita.
Il giorno 16 la documentazione sarà nell’ufficio della signora Marisa, la gentilissima responsabile dell’ufficio servizio turismo e relazioni internazionali dell’ACI di Roma, è lei che si occupa della nostra pratica, ora non ci resta che aspettare.
 È venerdì 12 ore 8, sono appena uscito dalla grande vasca del bagno dell'ostello, facciamo colazione, poi con tranquillità carichiamo la poderosa, la giornata è invernale, il cielo è basso e grigio, piove e fa freddo, 13 gradi, indossiamo le tute antiacqua e via verso Shizuoka.


osaka davanti l'ostello
Kioto
Kioto
Kioto
Kioto
                                                                  
Kioto

Kioto che fatica
Kioto by night
Kioto alba
                                                                                             








06 novembre 2010

 È sabato 6 novembre siamo ancora ad Osaka, giovedì 4 siamo stati al consolato e ci hanno dato la lista dei traduttori, ieri ho consegnato i documenti a Stefano, traduttore certificato che lunedì andrà al consolato per autenticarli, poi si vedrà, ancora non ho risolto, non è ancora chiaro che cosa devo fare.

Lunedì ritelefonerò all’ACI di Roma, devo assolutamente parlare con il responsabile dell’ufficio pratiche doganali, quello che si occupa delle pratiche relative al CPD, ma non voglio pensarci ora, il tempo è bello, godiamoci il week end.
Fortuna che il Giappone non è caro, e si può dormire e mangiare con pochi soldi, prendiamo questo stop come una piccola vacanza.
Aah !! volete sapere quanto pochi soldi?  I primi due giorni vicino all’hostello in un ristorante, pasto completo a scelta con caffe, 600 Yen a testa, poi ne abbiamo trovato uno ancora più economico, incredibile c’è sempre la fila, oggi per esempio abbiamo speso 600 Yen, ma in due, che cosa abbiamo mangiato: due porzioni di riso, due carne di maialino girata in padella tipo”all’uccelletto”  due porzioni di zucca al vapore e spinaci con tonno secco e soia.
Per quanto riguarda l’hostello  spendiamo 3600 Yen, stanza con tv satellitare, frigo bar internet free , tutto l’occorente per il bagno, the o caffe gratis, bagno pubblico, lavanderia.
Si può trovare anche qualcosa di un po’ più economico, ma questo è affianco alla fermata della metro e a pochi passi dalla stazione, perfetto per noi.















03 novembre 2010

oggi ho telefonato alla direzione centrale ACI a Roma,  vogliono visionare i documenti che mi ha rilasciato la dogana giapponese, ma prima devo farli tradurre, quindi domani andrò al consolato, speriamo bene.

02 novembre 2010

Ci svegliamo presto, la notte ha piovuto e la tenda è bagnata, aspettiamo che il sole si alzi per asciugarla, facciamo colazione e anche mezz’ora di ginnastica, poi sistemato tutto andiamo.
Alle 13  arriviamo ad Osaka, ci dirigiamo all’ufficio doganale del porto,
dobbiamo sistemare i documenti della poderosa, ricordate il carnet de passage en douane scaduto.
Alle 4 usciamo dagli uffici della dogana, che dire, ora ne sappiamo meno di prima.
Ora non mi interessa, si sta facendo buio sono scoglionato, ho fame e le città sono sempre un gran casino, solo alle 8 riusciremo a trovare un hostello economico con accesso internet, domani riposo, in Giappone è festa.



Oggi fatti 138 km

01 novembre 2010

E’ l’alba, il tempo è bello il cielo è sereno ci sono 15 gradi e Shizuyo ha freddo.
Facciamo colazione e andiamo, sarà una giornata tranquilla, passata guidando, ci fermeremo a 15 km. da Himeji, su un bellissimo prato, con panchine e anche l’acqua corrente.
Preparo un’ottima cena, cosi almeno dice Shizuyo, poi facciamo una passeggiata lungo il fiume, e poi.. poi.. poi.. buonanotte.
Domani forse arriveremo ad Osaka.










Oggi fatti 222 km. 

31 ottobre 2010

la giornata è nuvolosa, colazione, controllo pressione ruote e alle 10 andiamo, verso Hiroshima.
Devo fare attenzione, a parte la pioggia abbiamo incontrato 2 controlli velocità della polizia, che stress, faremo questi 190 km a 50 all’ora.
A pranzo ancora udon del Lawson, è l’ultimo giorno dell’offerta.
Continua a piovere, alle 3 arriviamo a Hiroshima, dovevamo fermarci qua, ma Shizuyo vuole continuare, allora passaggio al supermercato, compriamo della verdura, carichiamo acqua, usciamo dalla città e andiamo alla ricerca di un bel pezzo di terra dove piantare la tenda.
Trovato, è un prato ben tenuto, pulito sulla sponda di un fiume.
Oggi fatti 198 km

30 ottobre 2010

Naritasan tempio

Colazione, pane caldo con miele e caffè.
Alle 9 siamo già in strada, questo non vuol dire che faremo molta, a sera il parziale della poderosa segnerà poco più di 160 kilometri, ma va bene così, non abbiamo fretta.

Nella città di  Kurume ci siamo fermati per visitare il tempio di Naritasan, c’è una grande statua, 72 metri di altezza raffigurante una donna con in braccio un bimbo, in questo tempio le coppie vengono a chiedere fortuna per i loro figli, per quelli nati e anche per quelli che non sono nati, abbiamo anche assistito alla benedizione di un automobile, i giapponesi  quando comprano un’auto o una moto nuova la portano  a un tempio per farla benedire, la tariffa è 5000 yen per le auto e 3000 yen per le moto.
Mah!! che dire, ognuno ha i suoi limiti.
                                                          



È l’ora di pranzo, sapete, il solito lawson e la solita zuppa, che bontà.
Abbiamo fatto anche una nuova conoscenza, mentre stavamo pranzando, si è avvicinato un simpatico signore, era già un po’ che da lontano guardava la poderosa, poi preso il coraggio si avvicina e..- scusate, siete stranieri, io vorrei parlare con voi, ma.. ma.. tu sei giapponese, ahh bene, avevo un po’ paura -… il signore continuerà a parlare con Shizuyo per una mezzora, ma io mi fermo qua, dopo non ho capito bene, anzi mi sono letteralmente perso, solo qualche parola qua e là.
Il tipo era completamente stregato dalla nostra avventura e dalla poderosa, guardava e accarezzava le valige dove ho disegnato la mappa del mondo con il percorso del nostro viaggio, sembrava sognare viaggi desiderati mai fatti.
Vuole darci delle cose, ma ha paura che ci ingombrino sulla moto, allora porta Shizuyo nel negozio,  ne escono con un sacchetto pieno di barrette energetiche e alcuni dolci.
Non riusciva ad andarsene, con gli occhi lucidi ci raccomanda di stare attenti,  -eee aspettate un attimo-  dice, entra nel negozio e ne esce con due portafortuna, di nuovo ci rinnova  la raccomandazione,  -kiostukette kiostukette, attenti attenti,-   rimane a guardarci partire e continua salutarci con la mano, che personaggio. 


Mancano 190 km. per Hiroshima, li faremo domani, abbiamo visto un bellissimo posto per passare la notte, è la sponda di un fiume con l’erba tagliata di fresco.
Con calma prepariamo il campo, ci sediamo, accendo il fornello e preparo il the, quest’anno abbiamo anche due seggiolini pieghevoli, che lusso.

Parliamo un po’, poi come al solito le racconto qualche scemenza, così tanto per vederla ridere,  e arriva l’ora di cena, il menù lo conoscete, buonanotte.
Oggi fatti 167 km.

29 ottobre 2010

Proposta indecente

La notte è stata fredda, almeno cosi dice Shizu, io la definirei notte primaverile, ma vediamola nei dettagli:
 siamo in tenda, io in maglietta e mutande, Shizu: intimo maniche corte, maglietta manica lunga termica, pile, gilet di piumino, pantaloni intimo termico, calze le sue con sopra una mia calza il cui nome dice tutto, sibir, dentro il sacco a pelo in piumino per temperature estreme, in più mi cercava per riscaldarla, dice che sono una stufa, non che questo mi dispiace, ma la sensazione è come di abbracciare a mia nonna, capite che sotto certi aspetti la cosa può essere…come dire, mahh…lasciamo perdere, solo la visione di questo pensiero mi turba .

Aspettiamo che si alzi un po’ la temperatura, con il freddo Shizuyo non è operativa, la lascio seduta con la tazza di the fumante stretta fra le mani nel tentativo di provare a scaldarsi, io sistemo il campo e carico la poderosa.

Via, andiamo, finalmente abbiamo gli interfono, è molto pratico e divertente poter comunicare anche sotto la pioggia con i caschi chiusi, come oggi,  possiamo parlarci tranquillamente .
Viaggiamo tranquilli, 60 km l’ora, penso io, ma qui il limite è dei 40 km ora, mi sembra giusto, strada a due corsie per senso di marcia…dicevo, viaggiamo tranquilli a 60 km orari, sono in corsia di sorpasso e mi chiedo perché le auto viaggiano incolonnate,…un flashback,
non posso crederci, tolgo il gas, freno e rientro in colonna, è un attimo, lo vedo, è lui nascosto tra i cespugli: un poliziotto e poco più avanti in uno spiazzo 4 macchine della polizia e alcuni malcapitati automobilisti, che botta di c…, questa volta ci è andata bene, vi ricordate la prima multa giapponese, io si, la prima multa non si scorda mai.

È l’ora di pranzo, al solito Lawson, la solita zuppa,(uden) in offerta, mezz’ora di relax e andiamo, alle 3 ci fermiamo in un onsen,  oggi è stata un esperienza particolare, ho ricevuto un’avans, proprio così,  ma lasciate che vi racconti:
Allora, sono dentro l'onsen, vado nel reparto maschile, mi spoglio sistemo le mie cose nelle ceste, poi entro nella stanza del bagno dove ci sono già 6 vecchietti in ammollo, io mi lavo seduto davanti le docce, e poi entro in una vasca, un 10 minuti, poi mi sposto in quella con l’idromassaggio:
 un signore affianco a me attacca a parlare, mi chiede da dove vengo,  mi dice che l’idromassaggio fa bene, lui ci viene tutti i giorni, poi sottovoce voltandosi per non farsi vedere mi chiede se facciamo qualcosa, devo dire che quello che mi ha detto non l’ho capito, non era una frase di uso comune, ma il gesto che mi ha fatto con la mano chiusa a "mo di pugnetta", quello si,  l’ho capito benissimo, faccio finta di niente e gli dico, "sumimasen wakarimasen,  scusa non capisco", lui allora si avvicina un poco ripetendo frase e gesto, io  non vorrei essere scortese, penso : ”forse è un’usanza giapponese, chissa”,  ma non ho nessuna intenzione di appurarlo.  
Mi scappa da ridere e alzando una mano gentilmente gli rispondo,  "iie, iie, idesu, no, no, grazie va bene così".
Il tipo ridacchia anche lui e mi chiede se ho una donna, dico si, ahh bene, dice, continua ancora con qualche domanda, quanto rimango, dove sto vivendo, poi esce dalla vasca e va via.

Fuori racconto la mia avventura a shizu, ride molto e continuerà a prendermi in giro tutta la sera, ma non importa, la notte avrò la mia rivincita.

Abbiamo trovato un buon posto per montare la tenda, e ora con il nuovo fornello coleman possiamo cucinare più in fretta e più pietanze:
stasera un classico, riso, una zuppa e nel padellino ho messo un amburghese che ho fatto con del macinato che ho trovato a metà prezzo, una cena da re, anzi da imperatore.
Buonanotte
Oggi fatti 146 km.