16 gennaio 2012, se non l’ho detto buon anno a tutti…in
ritardo…noooooooo, dipende.
Eravamo rimasti alla salsa di pomodori…uhm che buona,
poi c’è stato il natale con il pranzo insieme a tutta la famiglia di Ben
e grande sorpresa abbiamo ricevuto anche dei regali: un nuovo casco, le ruote
per la moto, una borsa per l’acqua, questa è davvero eccezionale, l’acqua
rimane fresca, la borsa è fatta di una grossa tela di cotone, tiene 6 litri
l’appendi alla moto e… acqua fresca tutto il giorno, poi i lucchetti per le
valige, pantaloni per me, 4 kili di miele e tante altre cose, ma la cosa che
più ci fa felici è il modo in cui ci hanno fatto sentire, come ci hanno
trattati, l’aver ricevuto tanto amore.
Il pranzo una vera delizia, tante tante cose buone.
A casa di Ben e Maureen ci stavamo davvero bene, sapete non
siamo stati ospiti per un paio di
giorni, in questo caso normalmente va tutto bene, è tutto ..ohh che
meraviglia…come fratelli, poi… noi ci abbiamo passato un mese e non ci siamo
mai sentiti degli ospiti. Quando siamo
andati via Ben era molto triste, vuole che ritorniamo presto, a volte mi
telefona e sempre mi chiede se ho fatto la richiesta di un nuovo visto,”
perché qui all’australia è un bel posto”, così mi dice.
Per farla breve dopo aver sistemato la Poderosa, cambio
gomme paraoli forcella cuscinetti sterzo,
shizu invece ha voluto lavare tutto, ma proprio tutto, anche la tenda,
il giorno 4 gennaio 2012 ci siamo rimessi in strada, in marcia verso Darwin,
c’eravamo gia stati, ma avevamo percorso la costa, ora invece ci arriveremo
attraversando il centro dell’australia.
4 gennaio 2012 ore 6,30 ultima colazione insieme a Ben,
questa mattina c’è anche Maureen, normalmente lei dorme un po’ di più, poi…
sono fuori sotto la veranda a controllare il bagaglio della moto, che strana
sensazione, non ho tanta voglia di andare, mi piacerebbe rimanere ancora un po’
per aiutare Ben, ma il nostro visto sta per scadere, dobbiamo uscire dal
paese. Ci siamo sempre mossi da un
posto all’altro senza darci dei
tempi, senza date senza orari, seguendo
suoni odori vibrazioni, ora dover
programmare..uff..va bhè, le solite
raccomandazioni e ciao Ben ci vediamo presto.
Dovremmo andare a nord, ma facciamo una puntatine nella
direzione opposta, solo 50 km, per salutare il nostro amico Greg, poi
inversione.
La giornata è perfetta, fa caldo ma le nuvole ci fanno ombra
e si procede bene, passiamo Port Augusta e ci troviamo dopo una deviazione di
un centinaio di kilometri, causa un ‘incendio, sulla Stuart highway,
strada che ci porterà sino a Darwin.
In due giorni facciamo 1100 kilometri, carichiamo provviste
a Coober Pedy, la città sottoterra, un posto in mezzo al deserto, caldo
e.. non c’è niente, solo buchi tanti
buchi, qua un tempo scavavano l’opale, ora portano i turisti giù, sotto a fare
il giro delle miniere.
La Stuart higway è una bella strada, a dir il vero c’è solo questa, quindi in
ogni caso te la devi far piacere. Questa strada taglia l’australia in due,
proprio al centro e va da sud a nord, da Port Augusta a Darwin.
A noi è piaciuta molto, attraversa il Great victoria desert, il Simpson desert, il Tanami deser, insomma tutti deserti e davvero non c’è
niente a parte Alice Springs, proprio al centro dall’australia il resto è
praticamente disabitato.
Il giorno 6 siamo arrivati a Uluru, Ayers Rock, la montagna
sacra, territorio ritornato nelle mani aborigene, virtualmente, nel 1985 e
immediatamente affittato al governo australiano per 99 anni che ne ha fatto un
parco nazionale, quindi sotto la legge federale.
Avevo sentito parlare molto di questa roccia sacra da altri
viaggiatori o turisti che ho incontrato, chi mi raccontava che appena vista dai
finestrini dell’autobus è scoppiato in un pianto a dirotto, chi a camminato a
piedi scalzi intorno e sopra alla roccia chi si è seduto davanti per più di 4
ore come in estasi, chi…chi..chi…io di sacro non ci ho visto ne sentito niente, a parte i cartelli che proibivano per
rispetto alla cultura aborigena di fotografare certe parti della roccia
considerate sacre, strano poi trovare le foto in vendita nel negozio di
suvenirs, oppure che chiedevano di non salire sulla roccia, sempre per rispetto
alla cultura aborigena che la considera sacra, e poi trovarmi davanti una bella
ringhiera di corda per facilitarne l’ascensione, di aborigeni nemmeno l’ombra a
parte un paio che si aggiravano come zombi nel bel cortile con fontana del
centro commerciale…di sacro c’è solo il business.
A parte queste mie considerazioni il posto è bello, il
paesaggio, la natura la tranquillità
… tranquillità… dipende dai momenti, l’alba e il tramonto sono i momenti più rumorosi, no, non è il sole
che fa casino ma gli autobus turistici con il loro carico umano, autobus che
spesso continuano a rimanere in moto per far funzionare l’aria condizionata, e
poi gli elicotteri e i piccoli aerei che sorvolano la roccia per rendere ancora
più sacrale il momento, ohh che tranquillità e ancora cartelli con scritto per
favore non disturbate la fauna locale…ma mi faccia il piacere…
è così ma non ci fa caso nessuno, o forse in pochi, gli
altri sono concentrati sulle foto, sul programma, sveglia all’alba pullman
colazione stile cowboy con vista grande roccia sacra, poi camminata di tre ore,
nel frattempo il pullman si è spostato dall’altra parte della roccia e vi
aspetta col motore acceso e con delle belle fette di ananas fresco, proprio qui
davanti a questo cartello che mi chiede per rispetto di non fotografare… poi a
bordo via a vedere il deserto, due animali in semilibertà…e poi di corsa, dai
che c’è il tramonto… e finalmente la cena, a buffet in albergo…che splendida
giornata.


Noi siamo stati tre giorni nel Uluru Kata Tjuta National
Park, e come ho detto è bellissimo, siamo anche stati al Kings Canyon nel
Watarrka National Park, poi volevamo raggiungere Alice Springs percorrendo una
strada sterrata ma la pioggia ce lo ha sconsigliato, e allora siamo tornati
indietro per 260 kilometri, tra un alternarsi di pioggia e sole arriviamo ad Alice, ci fermiamo giusto il
tempo di un passaggio al super per rifornire la cambusa e si prosegue.
Il giorno 11 ci accampiamo vicino a Tennant Creeck, da qui in poi la strada la conosciamo, Three
Ways, esattamente 5 mesi fa siamo passati da qui scendendo da Darwin, poi abbiamo preso la Barkly Higway che ci ha
portato sulla costa est.
Stessa strada ma il paesaggio differente, ora è molto verde.
Dopo Katherine a Pine Creek cambiamo strada entriamo nel
Kakadu National Park, che bello, che strada fantastica e non c’è nessuno, solo
canguri, arriviamo sino a Jabiru ma la piogge delle scorse settimane hanno
alzato il livello dei fiumi e i
coccodrilli camminano per le strade, così
troviamo tante strade chiuse e anche le rest area sono chiuse per
sicurezza.
Shizuyo dice che vuol tornare indietro, non sta tranquilla,
un po’ mi dispiace, avrei proprio bisogno di un bel paio di stivali nuovi, va
bhè, sarà per la prossima.
Comunque abbiamo campeggiato nel Kakadu, ho montato la
tenda, me ne sono accorto dopo, a 20 30 metri da un ruscello, l’erba era alta e
non si vedeva, così ho sistemato la moto e le valige a mo di recinto attorno
alla tenda, con shizu che mi guardava stupita e mi chiedeva: ma ci sono i
coccodrilli anche qua .
Poi entrato in tenda mi sono armato…?? Proprio così, armato
della mia inseparabile olimpus tough e..magari non riuscirò a farmi gli
stivali ma almeno una foto quando mette dentro il muso gliela faccio…ma
purtroppo niente, ne stivali ne foto ricordo.
Sabato 14 gennaio dopo
4730 kilometri siamo arrivati a
Darwin, cerchiamo un posto per sistemarci e poi relax.
Domenica spiaggia nudisti doccia e bucato.
Mentre percorriamo la strada che va alla spiaggia vediamo a
terra su un marciapiede una grossa anguria, mi fermo controlliamo, è tutta
intera, perfetta peserà 5/6 kili, la prendo e via in spiaggia, dopo la doccia e
il bucato aspettando che i panni asciughino la taglio e la mangiamo tutta…non
ci ha fatto molto bene.
Ed eccoci qua lunedì
16 gennaio, ufficio doganale per il
timbro sul carnet, poi alla stazione marittima per sapere quando parte la nave
per…non ve lo dico.

Abbiamo fatto tutto, ora dobbiamo aspettare, per festeggiare
stasera ci concediamo una birretta, una in due, e sarà una birra del sud
australia, la Coopers quella che beve Ben, una delle più buone birre che ho
bevuto. Salute.