È la mattina del 19 quando lasciamo Delhi, che strano il
cielo è di un pallido azzurro, questa è la prima volta che lo vediamo così, è
appena accennato l’azzurro ma è bello lo stesso, da anche l’idea di respirare
meglio. A noi piace pensare che questo è
il suo modo di chiederci scusa e con questo inaspettato cielo azzurro ci augura
buon viaggio.
Ritorniamo a Kathmandu, ma non percorreremo la stessa strada,
questa volta attraversiamo la frontiera di Sanauli, nel sud del Nepal, l’altra
volta eravamo passati a Mahendranagar, a ovest.
Dopo 2 giorni la mattina del 22 arriviamo alla frontiera, ma
non è quella giusta. Per essere una
frontiera è una frontiera, ma non per noi, manca l’ufficio immigrazione e quindi
non possiamo passare.
L’impiegato è disponibile e parla bene inglese così ci
spiega esattamente qual è la strada per il posto di frontiera di Sanauli.
Eccoci alla frontiera, è proprio questa, ma l’ufficio dogana
è chiuso. Un ragazzo che fumava seduto su un pezzo di muretto mi fa capire che
sono tutti a pranzo e di aspettare che lui adesso va a chiamare il doganiere al
ristorante.
Poco dopo arriva, mi fa segno di stargli dietro, lo seguo
mentre si pulisce i denti con la lunga unghia del mignolo della mano destra e
rumoreggia con la bocca per cercare di togliersi i resti di cibo rimasto tra i
denti. Entriamo nell’ufficio passando dal retro, non devo spiegargli nulla, il
tipo sa cosa e come farla, compila rapidamente il carnet e mette un paio di
timbri, mi avvicina una sedia e mi dice di aspettare. Poco dopo arriva il boss
che mette la sua firma sul carnet, mi saluta e va fuori.
A questo punto il
doganiere cerca di estorcermi dei soldi, ma vista la mia risolutezza
desiste e mi dice di andare.
Passiamo la sbarra, ora tocca all’ufficio immigrazione e
dogana nepalese e… Welcome to Nepal per la seconda volta.
Sono le 3 e ci fermiamo in riva a un fiume. L’acqua non è
pulita, siamo a valle, pazienza ma almeno il posto è tranquillo. Preparo un
caffè e ci rilassiamo aspettando l’ora di cena.
La mattina fatta colazione e aspettato che la tenda asciughi
ci mettiamo in cammino, mancano poco meno di 300 kilometri a Kathmandu, la
strada è una sola sino a Bharatpur, poi possiamo continuare su questa o
allungare un poco e passare per Hetauda, su per dei tornanti su una strada di montagna
a 2600 metri circa.
Quale pensate abbiamo scelto, manco a dirlo, la montagna e i
sui tornanti e più ce n’è meglio è.
Mai ci fu scelta più
azzeccata dopo 15 giorni di grigia e irrespirabile India. Era freddo su per il
monte, ma eravamo contenti, il paesaggio e l’aria sono puliti sinceri e questo
ci faceva felici.
Sono le 2, mancano solo 30 kilomerti per Kathmandu,
pensavamo di arrivarci per le 3 ma poi visto il traffico per le 5, poi siccome
il traffico si è bloccato e si procedeva solo di qualche metro ogni 10 minuti e
poi ancora è finita la benzina..insomma abbiamo perso la speranza. Solo alle 9
con un buio pesto, anche noi eravamo pesti, siamo arrivati a Kathmandu.
Troviamo una pensione e fatta la doccia, calda che sollievo,
strafatti ci buttiamo in branda, poi domani …
Certo che dopo aver fatto un passaggio in India il Nepal è
tutta un’altra cosa, un ritorno alla dignità, nessuno piscia a ridosso dei
muri, nessuna cagata di mucca o umana per strada, la spazzatura c’è ma è
ordinata,(?!?!) quasi quasi mi sbilancio e dico che mi sembra di stare in Svizzera
tanto è pulito.
AhAh... se ti sente qualche Svizzero mi sa che ti ammazza!
RispondiEliminaMa a 2600 mt... quanto freddo fa?
Sai oggi mi son messo nei guai, e indovina... mi sei venuto in mente tu!
In questi giorni posto un video e capirai!
Mauryyyy ecco il video che ti avevo promesso... Aspetto una tua risposta eheh... qui è difficile mi sa!:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=z5SRrQou_YY