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oggi è un bel giorno per morire

25 dicembre 2012

Buon Natale


Auguri, ve li avevo fatti ?..noo, auguri allora.
Che abbiamo fatto noi..  Abbiamo continuato il nostro viaggio.
La mattina lasciato il parcheggio sotterraneo ci mettiamo in viaggio, andiamo con tranquillità il paesaggio ci piace, il mare alla nostra sinistra appena scavalcata la linea ferroviaria che gli corre affianco, a tratti sembra quasi corrergli sopra, è calmo e di un blu meraviglioso.
 Attraversiamo un paese dopo l’altro, ci fermiamo un paio di volte a ripararci dalla pioggia e  alle 12 arriviamo a Caulonia il paese del  nostro amico Ben, siamo stati suoi ospiti in Australia.
Vorrei chiamarlo telefonicamente, ma in Australia ora è troppo tardi, almeno per lui, sono le 10  e Ben è già a nanna.
Caulonia è un caratteristico paesino abbarbicato su in collina, le stradine di pietra strette ci  portano sino ai resti di un antico castello. Ci fermiamo a fare  quattro chiacchiere con i locali ma non troviamo la sorella di Ben, troviamo la casa ma non c’era nessuno. 








Dopo le foto di nuovo in strada, ci fermiamo a Roccella Ionica per farci 2 panini imbottiti, che vi devo dire, piacciono molto a shizu. Poi decidiamo di continuare su questa strada e fare tutta la costa ionica e poi quella tirrenica e arrivare a Napoli, dove abbiamo un appuntamento con Diego. Ma prima faremo uno stop a Ioggi, dobbiamo conoscere assolutamente un altro amico, Massimo anche lui  motociclista e possessore di transalp e, anche lui sognatore.
Verso le 4 ci fermiamo dopo Capo Spartivento, mettiamo la tenda sotto una galleria in costruzione ma abbandonata, il posto però era pulito e in caso di pioggia asciutto.








Che spettacolo quando la mattina esco dalla tenda, la sera non ce ne siamo resi conto, il cielo era nuvoloso, ma oggi è sereno e davanti a noi vediamo la costa siciliana con l’Etna innevato, magnifico.
Colazione e poi via. Non riusciamo a staccare gli occhi di dosso a questo panorama, guido e continuo a guardare alla mia sinistra, alla fine mi verrà il torcicollo.







Alle 3 arriviamo a Joggi.  Il nostro amico Massimo ci aveva già preso una stanza in un agriturismo. Il Castagneto,un bel posto tranquillo immerso in un bosco di castagne con una bella vista sui monti intorno, ora ricoperti di neve.
Alle 6 finalmente incontriamo Massimo, giro per il paese presentazioni aperitivo e poi a cena. Qui conosciamo Eugenio, amico di Massimo e anche lui motociclista.  È stata una bella serata, abbiamo mangiato bene e bevuto ancora meglio, ci siamo divertiti.
Il giorno dopo con Massimo abbiamo fatto un giro su una montagna vicina per vedere un lago, ma  cera molta nebbia e il lago lo abbiamo solo immaginato. Poi siamo stati a pranzo e cena a casa dei suoi genitori e qua abbiamo conosciuto la sorella e altri amici. Alle 11 Massimo ci riaccompagna all’agriturismo e ci salutiamo, noi domani ci rimettiamo in viaggio, andiamo a Napoli.




Oggi è il giorno di Natale. È una bella giornata, preparo la moto poi facciamo colazione con dolcetti natalizi tipici calabresi .
Alle 10 siamo pronti, metto in moto e andiamo, non fa per niente freddo. Guido con tranquillità, ci gustiamo davvero il panorama. A una cert’ora ci viene fame, il primo paese che ci si presenta ci fermiamo e in un bar ristorante ci facciamo anche noi il nostro pranzo di Natale, due giganti sfilatini con prosciutto e formaggio accompagnati da due tè caldi.
La sera ci accampiamo vicino al mare affianco alla foce di un ruscello, in un campo di olivi dove ci sono anche due piante di arance, ne abbiamo raccolto due, ma erano immangiabili.
Prepariamo una zuppa e di corsa in tenda, c’è molta umidità qua fuori.




21 dicembre 2012


Fa freddo, non piove ma il tempo è nuvoloso e buio. Aspettiamo sino all’ultimo per vedere se cambia e esce il sole ma niente, e va bè, colazione smontiamo il campo e alle 10 siamo pronti in strada. Lasciamo la spiaggia di Trebisacce, direzione Reggio Calabria.
Alle 1 ci fermiamo a Botricello e ci facciamo due panini imbottiti, riempiamo anche il serbatoio della pode. Comincia a piovere indossiamo le tute e proseguiamo.
Piove tanto, sono le 2 e quando vediamo dei fabbricati in costruzione, decidiamo di fermarci. In uno la rete di protezione in un punto è caduta a terra, entriamo e sistemiamo la tenda in quello che una volta finito sarà il parcheggio sotterraneo. 
Anche oggi un bel posto, soprattutto asciutto e la fortuna vuole che arrivi anche un cono di luce di un lampione sulla strada esattamente davanti la tenda. Per cena zuppa cotta e mangiata a lume di…lampione.



20 dicembre 2012

ITALIA


19 dicembre
La notte è passata tranquilla sui comodi divanetti della sala bar, il mare era appena mosso e shizu anche senza la pastiglia è stata bene.  La mattina alle 10 arriviamo al porto di Brindisi. Piove, ci mettiamo le tute antiacqua e sbarchiamo. 
Cerchiamo le indicazioni per Lecce, abbiamo appuntamento con Mimmo, il professore, motociclista possessore di transalp e curatore della pagina pubblicazioni sul sito della Lissta.   Arriviamo a Lecce e trovo subito un mcdonalds da dove poter collegarmi. Chiamo Mimmo e dice che ci aspetta a casa, a Monteroni di Lecce, un paese a pochi kilometri.
 Ma a una rotonda, non so perché  ci ritroviamo a scivolare a terra. La velocità era bassa, shizu si era già sganciata dalla moto, io tranquillo ancora la tenevo stretta aspettando la fine della scivolata quando s’impunta sull’asfalto si solleva e ricade, proprio con un angolo della valigia, sulla mia gamba. La classica caduta del pirla. Subito la gente ci soccorre e arriva anche l’ambulanza. Controllo e medicazione della ferita, sembra tutto a posto, per ora niente ospedale, ci andremo nel pomeriggio e dopo la radiografia con esito negativo mi prescrivono riposo e farmaci.     Poi arriva anche Mimmo, lo avevo avvertito in precedenza grazie alla gentilezza di un passante e al suo cellulare, naturalmente, e così facciamo conoscenza da dentro un’ambulanza. 
Questa è la prima volta che incontriamo Mimmo, ci conoscevamo solo tramite internet, facebook e il sito della Lissta, lui aveva recensito il nostro libro. Volevamo conoscerlo, così abbiamo organizzato il rientro  in Italia traghettandoci dalla Grecia. Un poco acciaccato rimonto in sella e anche con il manubrio decisamente piegato riesco a guidare sino a casa sua.

Qua conosciamo Lina, la moglie, che ci accoglie in modo caloroso, ci fa sentire immediatamente a nostro agio, come in famiglia.
Il pranzo era già pronto,  antipasti, minestrone e formaggi, il tutto accompagnato da un ottimo rosso, un primitivo. Nel pomeriggio portiamo la moto dal meccanico di fiducia per cambiare il manubrio, montare un nuovo specchietto e già che ci siamo e che ce l’ho, faccio cambiare anche il copertone anteriore, completamente liscio.
Nel frattempo che il meccanico sistema la moto noi siamo stati all’ospedale, ma questo ve l’ho già raccontato.  Al rientro un ottima pizza fatta in casa ci stava  aspettando, naturalmente il tutto, come a pranzo, annaffiato da un corposo primitivo. Dopo, rilassati davanti al camino acceso siamo rimasti a parlare così senza un filo conduttore preciso di viaggi e di altro. Naturalmente siamo stati ospiti anche per la notte.


La mattina va meglio, almeno si dice sempre così, dopo colazione conosciamo Donatella, la figlia, e dopo le foto ricordo Mimmo e Lina in sella alla loro transalp ci accompagnano sino all’imbocco della strada che ci porterà a Porto Cesareo.



Devo stare attento, dopo 2 anni di guida a sinistra molte volte, soprattutto negli incroci o nelle rotonde,  mi incasino, non so più da che parte andare e sbaglio direzione, come in questo caso che mi sono immesso sulla strada in contromano. Per fortuna che è andata bene. 
Facciamo sosta a Porto Cesareo per pranzo, ci siamo comprati due panini imbottiti in un piccolo negozio e poi mandarini a “go go”. Questi vengono dal giardino di Lina, senza conservanti, naturali, ne abbiamo una borsa piena.









È una giornata soleggiata ma ventosa, ci rimettiamo in strada. Alle 4,  poco prima di trebisacce  ci fermiamo a far la spesa e caricare l’acqua.   Appena fuori dal paese imbocchiamo una stradina che porta al mare e in un campo appena a ridosso della spiaggia sotto un grande albero di fico facciamo il campo. Davanti a un tramonto mozzafiato, ci sembrava di essere in Australia, prepariamo una zuppa, annaffiata no, non con del primitivo ma con un caldo tè, che comunque ci ha fatto piacere. E ancora succosi dolcissimi mandarini, grazie Lina.
Che bello dormire vicino al mare, a noi lo sapete piace un sacco il suono della risacca, che musica quando sei in tenda. 



18 dicembre 2012

ultimi kilometri in Grecia


Piove fa freddo e tira un vento forte, Elias e sua madre ci chiedono di rimanere ancora qualche giorno. Facciamo colazione aspettiamo ancora un po’ ma poi decidiamo di andare, non è che se aspettiamo due giorni.. poi arriva l’estate.


Salutiamo la madre che va a lavoro, è insegnante di inglese,preparo un termos di tè caldo e carico la poderosa . Elias prende la macchina, ci accompagna fuori città, nella direzione giusta.   Ci salutiamo e gli facciamo gli auguri per il suo prossimo viaggio, mancano solo 5 mesi alla partenza, va in Africa, insieme a Cristina la sua fidanzata.

Dopo un’ora ci fermiamo a rifornire la moto e la nostra panza in una stazione di servizio a ..non lo so, è scritto in greco, ma abbiamo percorso quasi 100 kilometri da Salonicco. Fa freddo  e continua a piovere, prima di arrivare al porto di Igoumenitsa incontreremo una nebbia da paura e anche la neve. Ci fermiamo ancora una volta per rifornire e per cambiarci le calze zuppe. Mettiamo su anche dei sacchetti di plastica per provare almeno a tenere i piedi asciutti. Per la cronaca, prova fallita.

Shizu con nuovi amici
Arriviamo al porto alle cinque, abbiamo molto tempo la nostra nave parte all’una di notte. Mentre shizu sistema ad asciugare le nostre cose sulle poltroncine nella sala d’aspetto io vado a fare i biglietti.
Il riscaldamento è ad aria e shizu ha sistemato le cose proprio sotto a una bocchetta, in un paio d’ore e quasi tutto asciutto, o almeno quello che ci interessa.

Aspettiamo che smetta di piovere e alle 8 andiamo a cercare qualcosa da mangiare fuori dal porto, qua dentro è carissimo. Troviamo un localino un po’ vecchio, ma ha wi fi e possiamo collegarci a internet. Ordiniamo spiedini di pollo con patate e yogurt, poi un ottimo tè e alle 11 ritorniamo al porto. Ora siamo sul traghetto, la Florencia della Grimaldi.
Non so a che ora arriverà a Brindisi, dovevamo partire all’una ma sono le due e mezza e siamo ancora qua.
Com’è ritornare, non dico a casa perché non ho una casa, diciamo in posto familiare dopo 3 anni e 7 mesi…boh, la verità è che non ne ho per niente voglia.

17 dicembre 2012

Grecia

Lasciamo Istanbul  alle 1030, un poco di caos a uscire, ma anche senza mappa è facile, dobbiamo seguire il mare alla nostra sinistra.   Che freddo però, ci fermiamo a pranzo e a rifornire in una stazione di servizio, poi comprato del pane 4 banane e una scatola di formaggini si riparte.
 Sono le 15,30 fa un freddo cane siamo a soli 20 kilometri dalla frontiera greca ma non sapendo quanto tempo ci vorrà per attraversarla decidiamo di dormire ancora in Turkia.
  Questo ci sembra un bel posto. Andiamo a vedere ma quello che sembrava un bel posto è invece un terreno paludoso e la moto sprofonda con il posteriore.
Ho provato in tutti i modi, ma il fango il freddo poi la pioggia e soprattutto il peso della moto e ancora alla fine si è fatto buio, decidiamo di lasciarla lì, con la benzina che gocciolava dal tappo del serbatoio, avevamo appena fatto il pieno, e montiamo la tenda poco distante, poi domani mattina riposato riuscirò a sollevarla.

Quale miglior modo per ricominciare il viaggio...Avventura siamo di nuovo con te


 Che notte, freddo ma freddo, abbiamo dormito con 2 paia di calse, il passamontagna con in più il capello, la sciarpa, i guanti le giacche ma niente, avete presente la cella frigo di una macelleria, stessa cosa.
La mattina il freddo continua, fuori le pozzanghere sono ghiaccio, io non ho neanche la forza di allacciarmi le scarpe, figurasi sollevare la moto. Ci  provo, ma mi è bastato guardarla per sentire una fitta alla schiena, niente impossibile.
Ok, qua devo trovare aiuto. Vado sulla strada, non siamo troppo distanti, e vedo che dall’altra parte in mezzo a un campo c’è un’abitazione, provo, mi incammino in mezzo al pantano, quando arrivo davanti la  casa e chiedo aiuto a un signore che armeggiava vicino a un tubo mi manda via urlando in malo modo e non vuole sentir ragioni.  Provo ancora a spiegare ma niente il turco è tipo tosto e mi manda a quel paese, in turco si capisce.
Fortuna che le sue grida attirano l’attenzione di un altro turco che stava dentro la casa, spiego allora al nuovo turco la mia situazione e lui capisce al volo e mima il gesto di sollevare la moto, dico ok andiamo è qua vicino.
Ci sono voluti un paio di minuti, io e il turco abbiamo sollevato la poderosa con estrema facilità… ergo che shizu è una smidollata.

Sollevata la moto, caricato i bagagli infilato le tute impermeabili e salutato il buon vecchio turco, via di nuovo in strada, pochi kilometri e siamo alla frontiera.
 Usciamo dalla Turkia ed  entriamo in Grecia in maniera davvero rapida. Passaporto timbro in Turkia, passaporto  timbro e -la moto è italiana?-  si  - benvenuti in Grecia-.
La strada è scorrevole, tipo autostrada, piove ma il traffico è poco.  C’è poco da guardare solo foschia e i kilometri vanno via veloci, rapidamente arriviamo vicini a Salonicco, a solo 20 kilometri. Ci fermiamo a dormire qua in un piccolo parco che fortunatamente ha una tettoia dove sistemare la tenda, la notte pioverà molto e questa ci ha salvato in parte.










Lunedì 17, dopo colazione, soltanto un caffè non abbiamo niente altro ieri domenica non abbiamo trovato negozi aperti,  sotto una leggera pioggerellina che vedi la fortuna dura poco, arriviamo a Salonicco dove abbiamo un appuntamento con Elias, un ragazzo greco, anche lui moto viaggiatore, conosciuto tramite Maurizio, lo stesso Maurizio delle dritte in India, questa notte siamo ospiti a casa di Elias.

Elias e la piccola Honda


tramonto su Salonicco dalla casa di Elias



14 dicembre 2012

in giro per caso in Istanbul

Che cosa abbiamo fatto 10 giorni a Istanbul, semplice, tempo permettendo i turisti, siamo andati a zonzo, anche in notturna.
Quest'anno ci siamo ricordati anche del nostro anniversario di matrimonio, così visto che avevamo a disposizione la cucina nella guesthouse ho preparato tanti sfiziosi manicaretti.
Basta discorsi , carellata di foto che è meglio.











la polizia si tratta bene


pollo allo yogurt e verdure grigliate
anche il gatto ha gradito

e per finire il dolce