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oggi è un bel giorno per morire

27 settembre 2009

DAY133

Partiamo all’alba, dopo aver fatto colazione, e esserci fatti un paio di risate guardando un signore un po’ ubriaco che con la sua auto voleva arrivare fin sul bagnascuga, si è insabbiato.
Non ha fatto una piega è sceso dall’auto, si è vestito da pescatore ha aperto un’altra birra, chiamato il carrattrezzi e si è diretto sul molo con le sue canne, lasciando la macchina li, da sola.
 Dopo una mezzora è arrivato il carroattrezzi, e dopo molto, con passo fiero ma barcollante e un sorriso stampato in faccia anche il pescatore, il meccanico con guanti bianchi in poche manovre ha tirato fuori l’auto.

Noi andiamo, mancano circa 300km al porto di Aomori, da qui parte il traghetto per Hakodate.
Arriviamo al porto alle 5 meno 10, alle 5 parte il traghetto, lo prendiamo, di corsa ci dirigiamo all’imbarco, dove due marinai si stanno sbracciando per indicarci la strada , dobbiamo fare presto, la partenza è alle 5 e partirà alle 5 con noi o senza, fatta , siamo a bordo, il portellone si chiude che ancora non ho messo il cavalletto, incredibile.
A bordo classica nave giapponese, enormi stanze con tatami, ceniamo bento, un vero lusso, tre ore e mezza e siamo  sull’isola di Hokkaido.

 Sono le 9, è tardi tira un gran vento, troviamo un vecchio ryokan,(albergo antico giapponese) gestito da un’altrettanto vecchia signora , che non smette di parlare e racconta come un tempo, molti anni fa, questo albergo fosse sempre pieno, ora siamo gli unici pensionati.
 Il posto è simpatico e, diciamo pulito, vecchio, molto vecchio, siamo al secondo piano, la stanza è 2 metri per 2, e il bagno in comune sul pianerottolo è  un buco nel pavimento, senza acqua, un odore pungente limita al tempo strettamente necessario la permanenza nel locale.
Una doccia, anche questa vecchia, molto vecchia ma non ha importanza, la vecchietta e molto simpatica, ci offre il the e ci porta anche un termos di acqua calda.
Buonanotte