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oggi è un bel giorno per morire

30 luglio 2012

Thailandia in progress


Chiang Mai nord della Thailandia, siamo qua da due giorni, fermi in un’ostello per darci una ripulita e far asciugare l’attrezzatura.
Eravamo entrati in Thailandia 13 giorni fa, martedi 17 per la precisione, attraversando una frontiera segnata dal corso di un fiume, proprio alla sua foce,  non ci sono ponti si attraversa su una chiatta… ma questo ve lo avevo già raccontato.
Ci eravamo fermati in un ostello a Narathiwat, e qua abbiamo conosciuto Mario, motociclista belga in giro per il sud est asiatico con la sua moto.
Ci scambiamo racconti impressioni e curiosità sui nostri viaggi, poi il giorno dopo percorriamo assieme i 230 kilometri di  strada che ci porta ad Hat Yai.
19 luglio
Ci fermiamo ad Hat Yai una notte per conoscere di persona Andrea, un italiano che vive e lavora qua.      Andrea è amico di Matteo, altro motociclista in giro per il mondo, noi con Matteo ci eravamo conosciuti l’anno scorso in Australia, eravamo stati ospiti a casa sua in Perth, come è piccolo il mondo vero.
Andrea, anche lui motociclista ci viene incontro con la sua suzuki, presentazioni, il feeling è immediato, ci raccontiamo un pò di cose davanti a un ottima cena, offerta da Andrea, poi andiamo tutti  in un locale con musica dal vivo per bere l’ultima birra,  ma è ora di andare a dormire domani Andrea lavora, ci accompagna all’hotel  foto e ci si vede on the road.
Mario e Andrea









La mattina salutiamo Mario che prende una direzione diversa, noi andremo a Bangkok, da li spediremo la poderosa verso la nostra prossima destinazione.
Abbiamo deciso di fare la costa ovest, ci sembra più movimentata, qua in Thailandia le strade son tutte dritte, speriamo bene.
1200 kilometri e 4 giorni dopo arriviamo a Bangkok, le strade percorse sono state belle, in mezzo alla foresta poi costeggiando il mare e di nuovo su in montagna tra cascate e templi, per tre notti abbiamo campeggiato sulla spiaggia.









23 luglio
A Bangkok ci arriviamo nel primo pomeriggio, un vero casino per noi che non abbiamo un "navigatore" districarci nel caotico traffico, risultato dopo 3 ore stiamo ancora girando a vuoto, troviamo finalmente l’ufficio della Trans Air Cargo ma troppo tardi, è chiuso.
Inizia a piovere, troviamo un hotel che sembra una casa chiusa riconvertita, l’ambiente è rosa, tutto dipinto di rosa, l’aria adora di rosa e lavanda, piante e fiori finti dovunque, cuscini tanti cuscini buttati li cosi, come per caso. La stanza anche questa è rosa, la luce è tenue, ci  sono  tre vasi con profumatissime  piante finte che volano rapidamente fuori dalla stanza sul pianerottolo.   Il condizionatore, un modello retro funziona solo in modalità Siberia  pieno inverno quando è in atto una bufera, oppure …oppure off e per chi non capisse l’inglese vuol dire spento.
Il bagno è in comune e anche qua la luce è piccola piccola, ma quante belle piante finte e come profumano, sembra una foresta quasi quasi non uso neanche la tazza, gliela faccio qua, stile nature….
La mattina carichiamo la moto e andiamo all’ufficio della Trans Air Cargo per parlare con il nostro contatto, la signora Kittima.
Brutte notizie, Kittima dice che ci vuole un documento, un permesso di importazione semplificato, ma abbiamo il carnet timbrato, -e no, ora questo carnet non serve, senza il permesso di importazione la moto non può essere spedita-.
Ma a noi alla frontiera non hanno detto niente, hanno solo timbrato il carnet e ci hanno detto che era tutto apposto.
-Si lo so ma adesso è così,  andate in Cambogia-, scusi in Cambogia... –si, la frontiera più vicina a Bangkok è Aranyaprathet , sono 300 kilometri, uscite dalla Thailandia rientrare e vi fate  fare questo documento, poi mi portate anche questi documenti, -mi da la lista-  e in una settimana  è tutto pronto-.
Ed è così che i nostri piani sono cambiati, inizialmente avremmo dovuto solo arrivare a Bangkok per spedire la moto e noi, la Cambogia non era nei nostri piani.
Salutiamo Kittima e ritorniamo al nostro hotel, che fare…non ci mettiamo molto a prendere una decisione, la Cambogia non era nei nostri piani, ma ora per forza ci dobbiamo andare e allora perché non visitare anche in Laos e in Vietnam, sono li vicini e  poi perché sfidare il destino, assecondiamolo semmai.
Giorno 25.
La mattina aspettiamo che la pioggia sia un poco meno violenta e ci mettiamo in strada, la decisione è presa, andremo a nord cercando, strade permettendo di costeggiare il più possibile il confine con il Myanmar, in 4 giorni sempre sotto la pioggia arriviamo a Chiang Mai.  Ora siamo qua stesi ad asciugare, ma domani di nuovo in viaggio, che strada faremo per arrivare in Laos e quale varco di frontiera useremo ancora non lo sappiamo.

rimanete sintonizzati.












19 luglio 2012

Mappa Malesia

Maps Tour  Malaysia                                                                 04-07-2012  --  17-07-2012



18 luglio 2012

Welcome to Thailandia


Ieri abbiamo percorso tutta la costa sino a Tumpat, quando ci siamo fermati il parziale segnava 313 kilometri, le strade come sempre belle,  4 corsie più, naturalmente, quella per le moto, è incredibile sono tutte illuminate e dalla quantità di lampioni credo che viaggiare la notte sia come di giorno.    ma la bolletta elettrica chi la paga..
Abbiamo montato il campo a una manciata di kilometri dalla frontiera, anche oggi in una pineta a ridosso di una spiaggia e anche oggi un fantastico rilassante bagno, l'ultimo in Malesia.







 La frontiera non è lontana, ma quando ci arriviamo ci lascia un poco perplessi, non sapevamo che questa frontiera si attraversa con un ferry. Per un bel tratto la frontiera tra Malesia e Thailandia è disegnata da un fiume, in questo punto addirittura sono due fiumi che si uniscono, uno malese e uno thailandese.
 Che si fa adesso, volevamo attraversare la frontiera via terra, ne cerchiamo un’altra…boh..siamo qua, anche con il ferry è una nuova esperienza, dice shizu, ok entriamo, ma si entra qua…e non so, però la strada finisce e l’unica è questa …andiamo.



Gente non vi dico, questa è proprio l’ultima frontiera, e si… oltre c’è l’oceano.
Cerchiamo qualcuno che ci sappi dire dove andare per timbrare il famoso “carnet de passage”, ma panico…nessuno sa di che cosa parliamo e questo strano documento sembrano non averlo mai visto, siamo messi bene.
Dopo giri a destra e a manca telefonate varie, meeting tra funzionari che sfogliano libri guida, riusciamo a spiegare  all’impiegata passo passo dove deve mettere il timbro, quale parte del documento deve tenersi e dove firmare, alla fine ci chiedono scusa e ci augurano bon voyage…in francese..Boh..



Ora all’ufficio passaporti ci mettono un bel timbro di uscita e arriviamo davanti la banchina del ferry.    Credo che quella al di la del fiume sull’altra sponda sia la Thailandia.
Un attesa di 15 minuti e siamo a bordo, 2 ringhi e 10 il costo del biglietto, meno di 1 euro, 5 minuti e siamo dall’altra parte, vediamo la bandiera, si si, siamo in Thailandia.
Scendiamo dal ferry, da questa parte sembra tutto più improvvisato, comunque procediamo, passiamo davanti a due militari armati piazzati sotto a un gazebo che non dicono niente, continuo  e  mi fermo davanti a un ufficio con la scritta informazioni. 



Fuori il cavalletto scendo mi avvicino e chiedo cosa devo fare, - stai entrando- come scusi –devi entrare in Malesia-  no, io vengo dalla Malesia e voglio entrare in Thailandia, cosa devo fare.
Gli faccio vedere il “carnet” e cominciano a sfogliarlo, poi uno dei due telefona e poco dopo arriva un signore, anche lui sfoglia il carnet e mi chiede cosa voglio, ah ah…siamo messi peggio che dall’altra parte, gli spiego passo passo con molta calma anche a loro cosa devono fare, dove mettere il timbro dove firmare e quale parte del documento devono  tenersi, il tipo fa tutto preciso e anche lui alla fine ci chiede scusa, ma è la prima volta dice.
Gli chiedo  possiamo andare è tutto apposto, si si, ci ridà i passaporti e ci augura buon viaggio.

Salutiamo e andiamo, siamo ormai fuori e shizu dice: ma li hanno timbrati i passaporti…li mortacci….torno indietro…scusi ma non dovete timbrare i passaporti…li ricontrolla e …-dovete tornare indietro, all’ufficio  immigrazione-  e dov’è.. -la come scendi dal ferry-.. dico no, non c’è nessun ufficio, ho visto solo bancarelle con cibo…-no no si mette a ridere è li dietro-  dice, ok andiamo a vedere, è vero l’ufficio c’è, è un container in mezzo alle bancarelle, e non si vede proprio, tanto che un signore mi ci accompagna davanti e ancora io non riuscivo a vederlo.
Qua ancora comiche, dallo sportello guardando dentro dava l’idea di una normale stanza di una normale casa, ma di normale non c’era niente visto che si tratta di un ufficio doganale, uno mangiava e uno dormiva in modo rumoroso davanti a una tv accesa, consegno i passaporti ma il tipo me li ritorna  assieme a un modulo da compilare.
Compiliamo e riconsegniamo, l’uomo legge e mi fa,- ci vuole il visa- se guardi il passaporto lo vedi, comunque li apro alla pagina del visa e li riconsegno.
Li guarda in maniera strana, ehi è un visa thailandese preso in un tuo consolato, lo legge come fosse la prima volta che ne vede uno poi fa su strani calcoli, prende un timbro di quelli con le date che puoi modificare mi guarda e mi fa,  -due mesi due mesi-  lo so, è quello che c’è scritto, è un problema…continua a guardarmi poi abbassa il braccio e timbra i passaporti.


Stiamo salendo in moto quando esce dall’altro ristorante…ops, forse anche questo è un ufficio, un doganiere che rivolgendosi a shizu in lingua tailandese, ma poi visto le strane facce di lei in inglese, gli dice che dobbiamo portare la moto all’ufficio custom…si si grazie, solerte doganiere, torna a dormire, abbiamo già fatto.
Ripassiamo davanti all'ufficio degli amici di prima, un saluto e...Welcome to Thailand

Seguiamo l'indicazione per Bangkok, le strade anche in Thailandia sono spaziose e ben tenute, la cosa che abbiamo notato che ci sono tanti posti di blocco con militari armati, nelle città e fuori, arrivati a Narathiwat decidiamo di fermarci e cerchiamo un ostello.




kilometri oggi 106

15 luglio 2012

Anche oggi sembra essere una splendida giornata, sono le 8  e siamo pronti, andiamo.   La strada che porta a Kuala Pehang, sul mare, corre pari pari al corso del fiume, è una strada bella e veloce. Senza neanche accorgercene arriviamo al mare, ci fermiamo per uno spuntino e per far riprender vita alle chiappe.  Poi di nuovo in movimento, spiagge palme cocchi e pinete intervallate da piccoli villaggi di pescatori ci tengono compagnia sino a Coukai dove faremo sosta per pranzo e per comprare frutta e verdura, qualche kilometro ancora e per oggi basta, sono le 3, all'ombra di una pineta su una solitaria spiaggia vicino a Kijal montiamo il campo.  Staremo ore in acqua, un acqua caldissima e tranquilla, veramente rilassante.
Ah..dimenticavo, oggi è stata una splendida giornata e…buonanotte.










kilometri oggi 272

14 luglio 2012

Hutam Lipur Jeram Toi


è bello svegliarsi con il suono del ruscello.
La tenda è bagnata, il sole ancora è basso e filtrano solo pochi raggi tra gli alberi della foresta, facciamo colazione poi mentre io smonto il campo shizu lava i panni.









Un paio di kilometri più a monte ci hanno detto che c’è una cascata con un bel percorso di treeking, andiamo a vedere.
Eccoci qua al Hutam Lipur Jeram Toi, almeno credo, parcheggiamo e entriamo.
Ci sono piscine naturali o quasi dove bagnarsi, angoli per picnic,  barbecue e un tempo c’erano anche le toilette e le docce, ora in stato di totale abbandono. Passeremo 2 buone ore a camminare nella foresta sino a quando il sentiero sparisce inghiottito dalla foresta.






Torniamo alla moto riempiamo la tanica e le bottiglie di  acqua fresca e andiamo, ci fermeremo verso sera sulle sponde di un fiume dopo Bandar Bera, cuciniamo la nostra zuppa mentre dal ponte che passa vicino dei ragazzi in moto hanno continuato a salutarci sino al tramonto.









Kilometri oggi 200

13 luglio 2012

cambio gomme


Sveglia doccia colazione, carichiamo la moto e lasciamo l’ostello.
Dobbiamo cercare un gommista per comprare le ruote alla poderosa.
Dove e da che parte… e chi lo sa, comunque noi vogliamo andare sulla costa est della Malesia, quindi è verso est la direzione che faremo per uscire dalla città.
Incontriamo sulla nostra strada un'officina Harley Davidson, mi fermo e chiedo se hanno pneumatici per la nostra moto, certo, il tipo fa una telefonata confronta le misure poi mi spara il prezzo, caspiterina se mi sparava sul serio mi avrebbe fatto meno male, ti ringrazio amico ma è troppo per noi. Riprendiamo la nostra strada, troveremo qualcosa più avanti pensiamo.
 A un semaforo rosso si accosta una macchina – da dove venite, dove andate?- Italia e cerco un posto dove cambiare le ruote, il tipo mentre scatta il verde rapidamente dice qualcosa di incomprensibile, capiamo solo seguitemi e così facciamo.
Arriviamo a casa sua, ci invita a entrare, ci sono i suoi due piccoli figli, anche la mogli c’è, ma lei non si fa vedere.
Parliamo sorseggiando un dolcissimo succo di arancia, anche qua purtroppo usano aggiungere  quantità industriali di zucchero.
Anche lui Hafizz è un motociclista domani parte per un piccolo tour, stava ritornando a casa per prendere la sua moto, una kawasaki 1400, e andare a fare il tagliando, ma guarda la fortuna.
Si cambia le scarpe e si parte, lo seguiamo tra svincoli autostradali, semafori cambi di corsia ponti e cavalcavia e dopo 20 minuti arriviamo davanti all’officina.










A Kuala Lumpur ci sono tantissime moto nuove, bmw, ducati, aprilia, poi le sempre presenti giapponesi e tutte di grossa cilindrata, la nostra qua è considerata piccola.
Hanno le ruote, non esattamente quelle che vorrei ma pronta consegna non c’è altro, ne hanno due usate, ma anche queste non sono di mio gradimento e la differenza con le nuove non è molta, alla fine scelgo di montare le nuove, sono le metzeller, peccato che l’anteriore sia il tourance exp, una gomma praticamente stradale, ma come ho detto non c’era altro.
Hafizz fa cambiare olio e filtro alla sua Kawa, poi per lui è arrivata l’ora della preghiera e ci saluta, noi aspettiamo che il ragazzo finisca il  pranzo  e continuiamo il lavoro, ecco il risultato.







Nel pomeriggio ci rimettiamo in viaggio, percorriamo una strada stupenda che corre su  per la montagna dentro a una foresta e arriviamo vicino Seremban, il posto ci piace e vicino a un torrente montiamo la tenda.

Kilometri oggi 106

12 luglio 2012

Petronas Tower


Saliti sul bus alle 10 ritornati  all’ostello alle 6, che maratona.   Abbiamo visto tutto, il tour col bus è di quelli hop-on hop-off, è valido 24 ore e puoi salire e scendere tutte le volte che vuoi, girano in circolo e ogni mezz’ora ne passa uno. Abbiamo visto la torre delle comunicazioni, il giardino botanico o parco degli uccelli, il palazzo di non so che,  pranzato a chinatown e tante altre cose, per finire alla KL Sentral station e siamo ritornati all’ostello sfiniti ma contenti.  Non è stato bello come il giro fatto a Sidney, quelli sono australiani fanno le cose in grande, comunque ci ha fatto vedere la città nel suo complesso e anche se non è stato entusiasmante ci ha fatto divertire. Non ci siamo nemmeno fatti mancare la visita notturna alle torri illuminate che sembrano, come dice un volantino pubblicitario, due diamanti incastonati nel cielo, sicuramente di grande effetto, ma a noi ci sembra solo un grande spreco.














kilometri oggi...uffi..milioni..