Chiang Mai nord della Thailandia, siamo qua da due giorni,
fermi in un’ostello per darci una ripulita e far asciugare l’attrezzatura.
Eravamo entrati in Thailandia 13 giorni fa, martedi 17 per
la precisione, attraversando una frontiera segnata dal corso di un fiume,
proprio alla sua foce, non ci sono
ponti si attraversa su una chiatta… ma questo ve lo avevo già raccontato.
Ci eravamo fermati in un ostello a Narathiwat, e qua abbiamo
conosciuto Mario, motociclista belga in giro per il sud est asiatico con la sua
moto.
Ci scambiamo racconti impressioni e curiosità sui nostri
viaggi, poi il giorno dopo percorriamo assieme i 230 kilometri di strada che ci porta ad Hat Yai.
19 luglio
Ci fermiamo ad Hat Yai una notte per conoscere di persona
Andrea, un italiano che vive e lavora qua.
Andrea è amico di Matteo, altro motociclista in giro per il mondo, noi
con Matteo ci eravamo conosciuti l’anno scorso in Australia, eravamo stati
ospiti a casa sua in Perth, come è piccolo il mondo vero.
Andrea, anche lui motociclista ci viene incontro con la sua
suzuki, presentazioni, il feeling è immediato, ci raccontiamo un pò di cose
davanti a un ottima cena, offerta da Andrea, poi andiamo tutti in un locale con musica dal vivo per bere
l’ultima birra, ma è ora di andare a dormire domani Andrea lavora, ci accompagna
all’hotel foto e ci si vede on the
road.
Mario e Andrea |
La mattina salutiamo Mario che prende una direzione diversa,
noi andremo a Bangkok, da li spediremo la poderosa verso la nostra prossima
destinazione.
Abbiamo deciso di fare la costa ovest, ci sembra più
movimentata, qua in Thailandia le strade son tutte dritte, speriamo bene.
1200 kilometri e 4 giorni dopo arriviamo a Bangkok, le
strade percorse sono state belle, in mezzo alla foresta poi costeggiando il
mare e di nuovo su in montagna tra cascate e templi, per tre notti abbiamo
campeggiato sulla spiaggia.
23 luglio
A Bangkok ci arriviamo nel primo pomeriggio, un vero casino
per noi che non abbiamo un "navigatore" districarci nel caotico traffico,
risultato dopo 3 ore stiamo ancora girando a vuoto, troviamo finalmente
l’ufficio della Trans Air Cargo ma troppo tardi, è chiuso.
Inizia a piovere, troviamo un hotel che sembra una casa
chiusa riconvertita, l’ambiente è rosa, tutto dipinto di rosa, l’aria adora di
rosa e lavanda, piante e fiori finti dovunque, cuscini tanti cuscini buttati li
cosi, come per caso. La stanza anche questa è rosa, la luce è tenue, ci sono
tre vasi con profumatissime
piante finte che volano rapidamente fuori dalla stanza sul pianerottolo. Il condizionatore, un modello retro funziona solo in modalità Siberia pieno inverno quando è in
atto una bufera, oppure …oppure off e per chi non capisse l’inglese vuol dire spento.
Il bagno è in comune e anche qua la luce è piccola piccola,
ma quante belle piante finte e come profumano, sembra una foresta quasi quasi
non uso neanche la tazza, gliela faccio qua, stile nature….
La mattina carichiamo la moto e andiamo all’ufficio della Trans Air Cargo per parlare con il nostro contatto, la signora Kittima.
Brutte notizie, Kittima dice che ci vuole un documento, un permesso
di importazione semplificato, ma abbiamo il carnet timbrato, -e no, ora
questo carnet non serve, senza il permesso di importazione la moto non può
essere spedita-.
Ma a noi alla frontiera non hanno detto niente, hanno solo
timbrato il carnet e ci hanno detto che era tutto apposto.
-Si lo so ma adesso è così, andate in Cambogia-, scusi in Cambogia... –si, la frontiera
più vicina a Bangkok è Aranyaprathet , sono 300 kilometri, uscite dalla Thailandia rientrare e vi fate fare
questo documento, poi mi portate anche questi documenti, -mi da la lista- e
in una settimana è tutto pronto-.
Ed è così che i nostri piani sono cambiati, inizialmente
avremmo dovuto solo arrivare a Bangkok per spedire la moto e noi, la Cambogia
non era nei nostri piani.
Salutiamo Kittima e ritorniamo al nostro hotel, che fare…non
ci mettiamo molto a prendere una decisione, la Cambogia non era nei nostri
piani, ma ora per forza ci dobbiamo andare e allora perché non visitare anche
in Laos e in Vietnam, sono li vicini e
poi perché sfidare il destino, assecondiamolo semmai.
Giorno 25.
La mattina aspettiamo che la pioggia sia un poco meno
violenta e ci mettiamo in strada, la decisione è presa, andremo a nord
cercando, strade permettendo di costeggiare il più possibile il confine con il
Myanmar, in 4 giorni sempre sotto la pioggia arriviamo a Chiang Mai. Ora siamo
qua stesi ad asciugare, ma domani di nuovo in viaggio, che strada faremo per
arrivare in Laos e quale varco di frontiera useremo ancora non lo sappiamo.
rimanete sintonizzati.
Sr. Maurizio al final se ha convertido en un autentico experto en montar campamentos de fortuna. Si me alegra mucho ver como sonríe en tan buena forma.
RispondiEliminaCiao Maurizio! Peccato che avete preso la pioggia perchè Chiang Mai è davvero una bella zona da girare in moto!!
RispondiEliminaBuon viaggio :-)
Assecondare il destino...questa mi piace! Son sicuro che varrá la pena viaggiare x la Cambodia vietnam e laos...
RispondiEliminaChe spettacolo che siete...
Dopo il libro ci vorrebbe un film...
Saluti.. Diego