Mi sembra di stare meglio, questo è il
terzo giorno dopo l’ospedale, mi alzo dal letto, ohh..la testa gira, ho come
l’impressione di funzionare a rallentatore ma tutto sommato credo di stare
bene, almeno meglio di alcuni giorni fa.
Ospedale!!… già, niente di grave, solo
disidratazione, così almeno hanno detto i dottori.
È successo così, stavo bene..insomma un
po’ strano da alcuni giorni, poi una sera dopo una giornata passata in moto,
una giornata molto calda, e in spiaggia mi sono sentito male, febbre alta,
senza forze la testa gli occhi...insomma non vi sto a raccontare tutto ma credetemi, stavo a pezzi.
Comunque era gia tardi, non volevo disturbare i nostri amici
e ho pensato che una nottata di sonno potesse giovarmi.
Alle 6 con un filo di voce dico a shizu
di chiamare Ivan, mezzora dopo sono sdraiato su un lettino in ospedale, con una
flebo nel braccio.
Me ne faranno altre sei intervallate da
siringhe di antibiotici, controllo pressione e tastate varie.
La sera alle 7 dopo aver visto i
risultati delle analisi e controllato il mio stato, i dottori dicono che se
voglio posso anche ritornare a casa, però devo continuare con le flebo.
Torniamo a casa anche perché qua in
Indonesia stare in ospedale costa.
È strano vedere il carrello dei
medicinali vicino al lettino vuoto
e con l’infermiere impalato che aspetta, il mio amico seduto al
tavolino con il dottore che scrive una ricetta, poi di corsa in farmacia, è
all’interno dell’ospedale, ritorna consegna medicine flebo siringhe cerotti
all’infermiere che finalmente può mettersi all’opera.
Non ci siamo dovuti preoccupare di
nulla, i nostri nuovi amici hanno pensato a tutto, anche al conto, insieme a
noi era sempre presente qualche amico.
Alle 8 con la scorta lascio l’ospedale, a casa ad attendermi c’era già il dottore, un’altro amico, pronto con un’altra flebo, rimarrà tutta la notte a controllarmi.
Alle 8 con la scorta lascio l’ospedale, a casa ad attendermi c’era già il dottore, un’altro amico, pronto con un’altra flebo, rimarrà tutta la notte a controllarmi.
Vi chiederete ma chi sono e come
conosciamo tutte queste persone. Bene la cosa è semplice, non lo so è successo.
Il giorno 30 dopo aver salutato e fatto
le solite foto ricordo con Mas` e Hide i motociclisti giapponesi, lasciamo
l’hotel a Ketapang, siamo diretti a Jember dove crediamo ci sia un ufficio
immigrazione, il nostro visa è di 30 giorni e vogliamo prolungarlo.
Dopo 130 kilometri alle 2 siamo in città, mi fermo per chiedere informazione sulla strada da fare proprio davanti all’ufficio immigrazione, che botta di..fortuna.
Dopo 130 kilometri alle 2 siamo in città, mi fermo per chiedere informazione sulla strada da fare proprio davanti all’ufficio immigrazione, che botta di..fortuna.
Qua… la faccio breve, non vi racconto
le comiche davanti lo sportello, vi dico solo che abbiamo ottenuto il nostro visa senza alcuno sponsor in un solo
giorno e a costo ridotto, altra botta di ...fortuna. Shizuyo dice che alla fine
ci danno quello che vogliamo per mandarci via, non ne possono più, sono stanchi
delle nostre storie.
Alle 5 quando usciamo fuori ci sono
alcuni ragazzi intorno alla poderosa che stanno scattando foto.
Ci si conosce, fanno parte di una comunità
di motociclisti, Yamaha Byson community, il Byson è il modello della moto, solo
a Jember ci sono 49 community differenti, e non ricordo quanti motoclub.
Fatih e Herry, cosi si chiamano, ci
accompagnano alla ricerca di un hotel economico, dopo molti giri finalmente ne
troviamo uno carino a solo 10 euro, colazione e wi fi compresi.
La sera ci vengono a trovare con altri membri della comunità e ci portano a cena poi ad alun alun, cosi si chiama la grande piazza di ritrovo di Jember, qua conosciamo davvero una marea di motociclisti
Risultato della serata è che la mattina
dopo dobbiamo lasciare l’hotel per trasferirci in casa di Dana, altro
motociclista ma di un’altra comunità.
E così siamo da 2
settimane a casa di Ivan, personaggio
poliedrico con la passione per le moto e per la musica e lo spettacolo.
Qua a casa di Ivan conosciamo anche Yuda motociclista di Jakarta ora qua perché i giorni 19/20 c’è un grande evento. Il primo motoraduno per tutti i motoclub e comunità.
Sino ad oggi in Indonesia i raduni
erano solo per marca o modello, se non avevi quella moto non potevi
partecipare. A Ivan questa cosa non è mai piaciuta la trovava strana, cosi ha
deciso di organizzare questo evento aperto a tutti, “tutti motociclisti
tutti fratelli” questo è il motto.
Noi siamo stati invitati a questo
evento, e per tutta la nostra permanenza a Jember siamo ospiti, tutto spesato.
Al menos esta historia tiene un final feliz. ¡Luchemos por los finales felices!
RispondiElimina¿Golpe de calor?
No es agradable verle a usted postrado sr. Mauri; aunque para restarle importancia y animar le diré que la gran mayoría estamos enfermos, Más de la mitad padece fiebre, yo mismo soy un laboratorio andante. La vacuna... Es una sonrisa contagiosa que se expande como una gran pandemia mundial. Me agrada sobre manera ver todas esa sonrisas como antídoto de males. La naturaleza se adapta rápido a las nuevas situaciones.
Muchos, muchos besos.
Siamo contenti di sapere che ve la state passando bene. Maurizio ad ospedale!!! Meno male che sei guarito subito.
RispondiEliminaTanti auguri Shizuyo san!
da Kayoko & Maurizio
Maury ma che mi combini??? ne?!!!
RispondiEliminaCerca di riguardarti e non stancarti troppo...
Non usate li vitamine e vari integratori di minerali ed altro?
Fammi sapere ok? Potrei aiutarti...
Un abbraccio ad entrambi