Il lunedì 21, dopo quello strano fine settimana con l’ombra del
venerdì 17 che ci seguiva, porto la batteria a caricare e scopro che è
irrimediabilmente fusa lè sciupà esaurita
nu ghe n’è, in una parola (due) morta sepolta. (e c'è costato pure 5 dollari)
Faccio il giro di tutti e
dico tutti i negozi officine di moto macchine e anche i negozi cinesi, quelli hanno sempre di tutto,
ma niente la mia batteria è troppo grande.
Non importa, sfiniti per
le interminabili passeggiate sotto il sole nella polvere dopo 2 giorni, mercoledì
decido per una batteria da 8 ampere, la più grande che hanno, la nostra è 14 ampere,
non fa un grande differenza...per ora, e poi è l’unica che hanno.
La monto, prime
misurazioni sembra tutto ok, anche se i valori del regolatore non sono del
tutto corretti e soprattutto non sono stabili, hanno dei picchi anomali, ma qua
da nessuna parte ho trovato un nuovo regolatore o un qualcosa da adattargli, e
siccome passeremo ancora molto tempo a Timor, ho tutto il tempo per ordinarlo su ebay.
Perché staremo ancora
tanto tempo a Timor, oh la cosa è molto
semplice… Roma.
-Roma?! che cosa centra Roma-…centra centra, mi spiego: il
carnet de passage l’ACI ricordate… quella storia infinita che a quanto pare si
ripete… avvicinatevi che vi dico una
cosa…quelli non si smentiscono mai, nessuna sorpresa, con loro solo certezze.. fedeli nei
secoli come…
Ma siccome la speranza è
l’ultima a morire e i miracoli possono accadere, giovedì mattina controllo la
mia posta con trepidazione. Niente… da roma nessuna risposta alle mie mail.
Decido allora di telefonargli, che strano anche l’altra volta quando
chiamai, guarda caso la stessa signora, dal Giappone mi rispose la stessa
cosa…ma non mettiamoci a far polemica, lasciamo perdere.
Ascolto le sue parole con
rassegnata attenzione, proverò a fare i documenti che mi ha chiesto, anche se
qua la situazione negli uffici è un bel po’ incasinata, non si riesce mai a
parlare con il responsabile, sono sempre in giro, aggiornamenti riunioni
viaggi..mah prendiamola così, come viene.
Primo ci occorre, visto i
tempi di Roma, prolungare il Visa di altri 2 mesi.
Andiamo all’ufficio
immigrazione, dove con semplicità e rapidità ci sfilano 150 dollari
americani ci consegnano un tagliando e…
- ripassate fra 2 settimane per ritirare i passaporti-.
Ok dai, non posso neanche
mettermi a discutere, non ci sono altre scelte, avere o non avere il carnet
dipende solo da loro.
Qua non c’è l’ambasciata
italiana, quella portoghese però, in caso di necessità può essere di aiuto.
Siamo stati all’ambasciata
portoghese, che caos…è un palazzo in uno stato di semi abbandono.
Mi avvicino alla porta di ingresso, porta!! per essere una porta è
una porta, ma è tutta storta e non chiude, la guardia sbirciando da dietro il vetro mi
fa un cenno con la testa come a dire che vuoi. Sono italiano ho un problema e
vorrei parlare con qualcuno, mi risponde qualcosa…ma che cavolo di lingua
parli, portoghese, noo, inglese noo…ah ah, siamo messi bene.
C’è un ufficio…devo
firmare… e gli mostro il documento, lui mi indica uno scalone, l’unico che c’è e fa cenno di salire.
Salgo e mi ritrovo su una
terrazza coperta, un cartello che penzola dal soffitto con scritto sala
d’aspetto, tanta gente seduta ai due lati, in un angolo una scrivania con due vecchietti seduti.
Penso boh!.. mi avvicino,
scusi dovrei …-non parlo inglese-..ooh..mi rivolgo all’altro scu..-no
english- e mi fa: - indonesiano?-
sorry no – tetum- no –balinese-…
balinese!!??… ma mi hai visto in faccia.
Shizu, ma oggi è giornata
di prese in giro?!
Riusciamo a capire che per
oggi non c’è nulla da fare e di ripassare la prossima settimana.
È venerdì, è mezzogiorno
sono affamato e questo non è un buon segno, anche se l’ambasciata è aperta sino
alle 6 decido che per oggi basta, il
venerdì non porta bene, torneremo la prossima settimana lunedì.
Sono le
8,30 è lunedì e siamo davanti l'ambasciata, la solita porta la solita guardia, questa volta non aspetto il suo consenso, spingo la porta e entro riversando sulla guardia una infinità di vocaboli in una lingua inventata così sul momento, tanto non capisce, e velocemente saliamo la scalinata lasciando il poverino a bocca aperta seguirci con lo sguardo.
In cima ancora il vecchietto, che come ci vede fa subito di no con
la mano e mi dice la prossima
settimana… e no dai, questo me lo hai gia detto… sorry i-o i-t-a-l-i-a-n-o m-i-a
a-m-b-a-s-c-i-a-t-a
j-a-k-a-r-t-a d-e-t-t-o v-e-n-i-r-e q-u-a
f-i-r-m-a-r-e
d-o-c-u-m-e-n-t-o e aggiungo con
voce ferma o-r-a.
Il fine settimana avevo chiesto aiuto a google traduttore, una
decina di parole in indonesiano che poi ho sistemato alla bellè meglio…mah!!
Non sono sicuro di aver detto esattamente queste parole, ma italiano jakarta ambasciata queste si capiscono, comunque qualunque cosa sia venuta fuori sembra aver ottenuto un buon risultato, il vecchietto ci fa cenno di sederci li, un’ora dopo ci indica un ufficio, la signora che ci
accoglie parla portoghese e anche inglese, gli spiego guarda legge il
documento, esce poco dopo ritorna e mi dice che è meglio che la delega sia scritta
anche in inglese.
Ok, sembra tutto facile,
che ci vuole. Gasati per la semplicità della cosa torniamo all’ostello,
computer e scrivo una nuova delega bilingue, poi la scarico su una chiavetta,
via al negozio delle fotocopie e ritorniamo all’ ambasciata che sono le 11.
La stessa guardia all'ingresso ci fa un sorriso, chissà cosa mai avrà capito prima...mah!! va bè, saliamo lo scalone e mi dirigo senza far caso al
vecchietto che si agita e sbraita qualcosa di incomprensibile nell’ufficio della signora di prima. Gli consegno il nuovo documento … ah, il
vecchietto nel mentre mi aveva raggiunto e preso per un braccio mi voleva portare
fuori, ma la tipa gli fa cenno che va tutto bene e continua a leggere il foglio, -ok aspetta- dove? – qua qua- dice indicandomi una
sedia.
Dopo poco arriva il responsabile, una giovane donna dai lineamenti
occidentali “la chefe” come lo ha chiamato la signora, che mi chiede
un documento di identità, il passaporto non ce l’ho perchè è all’ufficio
immigrazione e gli mostro il tagliando
e anche la fotocopia, va bene lo stesso mi dice, wow… tiro un respiro di
sollievo.
Osserva con attenzione la
fotocopia del mio passaporto e mi dice -dov’è la sua firma-, non lo so,
forse non c’è sul passaporto italiano, - non ha un altro documento-.. ho
la patente e gliela consegno…-va bene…ma la sua firma-…in effetti non ho
mai firmato la patente, credo mi sia arrivata per posta e non ci ho mai pensato, poi
mai nessuno e fidatevi, l’ho esibita una marea di volte, mi ha mai detto
niente.
Il primo passo è fatto,
non ci resta che spedirla in italia, ancora non ho trovato un assicurazione che
mi faccia una fideiussione ma non dispero, e poi aspettare.
Aspetti ho anche la mia
carta di identità, qui qui c’è la mia firma, la gira e rigira tra le mani.. -ops
ma è scaduta-, si lo so, è scaduta
ma qui c’è la mia firma e questo sono io.
-Ma come glielo spiego…
in italiano si dice firma-…guardi che ho
capito che vuole la firma, ma quello che mi occorre è un timbro su questo
documento che dice: io maurizio… autorizzo mia sorella…a firmare per mio
conto…mi sembra molto semplice, ha il mio passaporto la carta di identità la
patente, non capisco cosa altro serve… -Devo confrontare le firme…dov’è la
sua firma autentica- …confrontare le firme…firma autentica!!??…io non ci
sto più a capire nulla.
-Vada all'immigrazione e veda se le ridanno il passaporto-.
Andare all’immigrazione e
chiedere se mi ridanno il passaporto perché l’ambasciata vuole vedere la mia
firma…mi sembra una stronzata e mi sento preso in giro, ma corro, volo
letteralmente all’immigrazione. Niente,
per il passaporto ancora 10 giorni… shizu non so che fare, e lei che mi
conosce- ora andiamo a mangiare, l’ambasciata riapre alle 2 poi ritorniamo-.
Mi viene in mente che ho
anche la patente internazionale e la carta di identità giapponese e queste
hanno la mia firma, prima di ritornare all’ambasciata passiamo all’ostello a prenderle.
2,30 siamo all’ambasciata portoghese, il vecchietto mi dice che è
chiuso di ritornare domani …si si
tranquillo, ho parlato con la chefe e
devo fare oggi.
Ci sediamo e aspettiamo,
alle 4 ci riceve, per farla breve non gli va bene nessuno dei miei documenti,
la patente internazionale è… poco internazionale, la carta di identità
giapponese scritta anche in inglese non
è un documento europeo e no, non va.
Sono rassegnato, sembra
proprio che ci tocchi aspettare questi 10 giorni, ritirare i passaporti e
ritornare qua. Che altre soluzioni ho,
chiedo alla chefe, - torni all’immigrazione e si faccia fare una fotocopia,
a me va bene ma ci deve essere la sua firma…c’è la sua firma sul passaporto
vero? in caso contrario passaporto o no non posso autenticare questo
documento-.
Sono le 5, l’ufficio immigrazione
chiude alle 6, arriviamo, non c’è nessuno, la porta è spalancata e i 4
impiegati guardano a tutto volume una soap opera indonesiana.
Gli faccio vedere il
tagliando del passaporto, - no, no, i passaporti sono in un altro ufficio, non
sono pronti, ci vogliono 10 giorni-, lo so lo avete detto prima, ma ho
bisogno… e gli spiego il problema dicendogli che all’ambasciata portoghese gli basta anche una fotocopia e che è
urgente, il tipo mi fa -no, i passaporti non ci sono il responsabile è in
Indonesia per una riunione-, e ti pareva…
Non sappiamo che cos’altro
raccontargli quando uno dei quattro mi fa: - di dove sei-, gli biascico itali…-italia-
ribadisce e si alza di scatto in piedi,
apre una grande cassa di legno posizionata su un tavolo dietro di loro ...è
zeppa di passaporti.
Ne prende un mazzetto e
comincia a cercare…-itali itali itali..ecco qua- , si si, è proprio il mio gli faccio mettendo su una
faccia stupita.. -pronto-
Gli faccio
i complimenti per la velocità del lavoro svolto e shizu: 2 settimane e invece
meno di una, ooh bravissimi, e loro… - eh eh Timor e italia good- .
Prima mentre sfogliava i passaporti per trovare il mio avevo adocchiato anche
quello di shizu, cosi gli dico, magari chi sa, forse ci può anche essere quello
di mia moglie, è giapponese. Shizu intanto continua a
parlare con uno di loro, ed è bravissima nell’intortarlo alternando complimenti
dei più lecchini a domande personali tipo tu sei di Timor…la tua
famiglia…moglie, noo.. e giu risate…ma chi cavolo gli ha insegnato questi
trucchetti…iioo…naaaaaaaaa.
-Japan…japan eccolo qua, pronto..itali japan timor good. -
Grazio grazie siete stati
meravigliosi, ancora grazie e ci vediamo.
Ma il tipo non aveva detto
10 giorni…non ci sono…non sono pronti…via via scappiamo prima che ci ripensino,
qui son tutti matti, ma che ridere, oh…stai imparando sei stata bravissima.
5,20 di nuovo di corsa
all’ambasciata, anche questa alle 6 chiude.
La guardia come ci vede apre la porta e sorride, risaliamo per l’ennesima
volta lo scalone e il vecchietto…ma non fa a tempo ad aprir bocca che lo precedo...si si mi siedo li gra…zzie, 10 minuti dopo mi fa cenno di entrare, ma blocca shizu.
Guardi un colpo di fortuna
il passaporto era pronto, va bene? la signora lo guarda… -e ma la firma-,
guardi è qua, nell’altra pagina, - in un altra pagina?- e li fanno cosi in italia.
Perché non va bene, guardi
che è originale. -Non so devo
sentire la chefa- ed esce, poco dopo rientra, -ok va bene- ok va bene!!…è un passaporto, se diceva il
contrario avrei fatto…non lo sò… in
effetti sul passaporto italiano non
tutte le informazioni sono nella stessa pagina, la foto e alcuni dati sono a
pagina 4 e non si possono modificare, diciamo così, sono protetti da una
pellicola trasparente, la firma invece è apposta sulla sesta pagina senza
nessun timbro o protezione.
Alla fine ore 5,45 con
20,29 dollari in meno abbiamo la
procura firmata e timbrata dall’ambasciata portoghese.
Siamo in fondo allo scalone che già la guardia con un bel sorriso messo su ci tiene aperta la porta, ci fermiamo gli do una pacca sul braccio e "thanks my friend see you" gli dico, lui non risponde ride timidamente.
Che giornata,
shizu andiamo al super, stasera compriamo due dollari di pesce e anche una
birretta, oggi si festeggia, ce lo meritiamo.
Hola queridos amigos.
RispondiEliminaAunque no entiendo muy bien el italiano veo que tenéis problemillas. Mucha suerte y ánimo, no dejéis que las dificultades os ensombrezcan el espíritu. Un fuerte abrazo.
Javier, Estela y Martín.
Hola familia, ¿que tal?
EliminaJavi, siempre me alegra hablar contigo.
My espiritu es un leon hambriento y nada lo puede ensombrecer.
un abrazo muy fuerte
maurizio y shizuyo
Si tu mal tiene remedio ¿por que te afliges? y si no lo tiene ¿por que te afliges?
No os aflijais en vano.
Hola Mauri estoy pensando que si eso te ha pasado en Timor ¿Que pasara cuando llegue a Italia?
RispondiEliminaRezaremos una oración, para que no se traspapele, se desvié o olvide y regrese muy pronto a vuestras manos.
Buen provecho,Goyukkuri; Amigos.
che giri....ahahahaha
RispondiEliminache palle la burocrazia... ma anche questa fa parte della vita...
RispondiEliminasbrigata questa c'è la libertà... quell'essenza che vi accompagna ormai da tantissime centinaia di giorni!
Vi seguo sempre!
Saluti dal mare di Napoli, Diego!