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oggi è un bel giorno per morire

03 marzo 2012

un giorno di ordinaria...burocrazia

 Il lunedì 21, dopo quello strano fine settimana con l’ombra del venerdì 17 che ci seguiva, porto la batteria a caricare e scopro che è irrimediabilmente fusa  lè sciupà esaurita nu ghe n’è, in una parola (due) morta sepolta. (e c'è costato pure 5 dollari)
Faccio il giro di tutti e dico tutti i negozi officine di moto macchine e anche i  negozi cinesi, quelli hanno sempre di tutto, ma niente la mia batteria è troppo grande.
Non importa, sfiniti per le interminabili passeggiate sotto il sole nella polvere dopo 2 giorni, mercoledì decido per una batteria da 8 ampere, la più grande che hanno, la nostra è 14 ampere, non fa un grande differenza...per ora, e poi è l’unica che hanno.
La monto, prime misurazioni sembra tutto ok, anche se i valori del regolatore non sono del tutto corretti e soprattutto non sono stabili, hanno dei picchi anomali, ma qua da nessuna parte ho trovato un nuovo regolatore o un qualcosa da adattargli, e siccome passeremo ancora molto tempo a Timor, ho tutto il tempo per ordinarlo su ebay.

Perché staremo ancora tanto tempo a Timor,  oh la cosa è molto semplice… Roma.
 -Roma?! che cosa centra Roma-…centra centra, mi spiego: il carnet de passage l’ACI ricordate… quella storia infinita che a quanto pare si ripete…    avvicinatevi che vi dico una cosa…quelli non si smentiscono mai, nessuna sorpresa, con loro solo certezze.. fedeli nei secoli come…
Ma siccome la speranza è l’ultima a morire e i miracoli possono accadere, giovedì mattina controllo la mia posta con trepidazione. Niente… da roma nessuna risposta alle mie  mail.  Decido allora di telefonargli, che strano anche l’altra volta quando chiamai, guarda caso la stessa signora, dal Giappone mi rispose la stessa cosa…ma non mettiamoci a far polemica, lasciamo perdere.
Ascolto le sue parole con rassegnata attenzione, proverò a fare i documenti che mi ha chiesto, anche se qua la situazione negli uffici è un bel po’ incasinata, non si riesce mai a parlare con il responsabile, sono sempre in giro, aggiornamenti riunioni viaggi..mah prendiamola così, come viene.

Primo ci occorre, visto i tempi di Roma, prolungare il Visa di altri 2 mesi.
Andiamo all’ufficio immigrazione, dove con semplicità e rapidità ci sfilano 150 dollari americani  ci consegnano un tagliando e… - ripassate fra 2 settimane per ritirare i passaporti-.
L’ufficio ACI di Roma mi ha richiesto una procura a favore di mia sorella Rita, è lei che, anche questa volta,  si occuperà di fare i nuovi documenti per il Carnet.  Quella che feci l’anno scorso non gli piace più e anche se la mia fideiussione è valida ancora per due anni mi hanno detto che è meglio, è più semplice farne una nuova…certo, tanto pago io vero…
Ok dai, non posso neanche mettermi a discutere, non ci sono altre scelte, avere o non avere il carnet dipende solo da loro.
Qua non c’è l’ambasciata italiana, quella portoghese però, in caso di necessità può essere di aiuto.
Siamo stati all’ambasciata portoghese, che caos…è un palazzo in uno stato di semi abbandono.
 Mi avvicino alla porta di ingresso, porta!! per essere una porta è una porta, ma è tutta storta e non chiude, la guardia sbirciando da dietro il vetro mi fa un cenno con la testa come a dire che vuoi. Sono italiano ho un problema e vorrei parlare con qualcuno, mi risponde qualcosa…ma che cavolo di lingua parli, portoghese, noo, inglese noo…ah ah, siamo messi bene.
C’è un ufficio…devo firmare… e gli mostro il documento, lui mi indica uno scalone, l’unico che  c’è e fa cenno di salire.
Salgo e mi ritrovo su una terrazza coperta, un cartello che penzola dal soffitto con scritto sala d’aspetto, tanta gente seduta ai due lati,  in un angolo una scrivania con due vecchietti seduti.
Penso boh!.. mi avvicino, scusi dovrei …-non parlo inglese-..ooh..mi rivolgo all’altro scu..-no english-  e mi fa: - indonesiano?- sorry no – tetum-  no –balinese-… balinese!!??… ma mi hai visto in faccia.
Shizu, ma oggi è giornata di prese in giro?!
Riusciamo a capire che per oggi non c’è nulla da fare e di ripassare la prossima settimana.
È venerdì, è mezzogiorno sono affamato e questo non è un buon segno, anche se l’ambasciata è aperta sino alle 6  decido che per oggi basta, il venerdì non porta bene, torneremo la prossima settimana lunedì.

Sono le 8,30 è lunedì e siamo davanti l'ambasciata, la solita porta la solita guardia, questa volta non aspetto il suo consenso, spingo la porta e entro riversando sulla guardia una infinità di vocaboli in una lingua inventata così sul momento, tanto non capisce, e velocemente saliamo la scalinata lasciando il poverino a bocca aperta seguirci con lo sguardo.
 In cima ancora il vecchietto, che come ci vede fa subito di no con la mano e mi dice  la prossima settimana… e no dai, questo me lo hai gia detto…  sorry  i-o    i-t-a-l-i-a-n-o   m-i-a   a-m-b-a-s-c-i-a-t-a    j-a-k-a-r-t-a   d-e-t-t-o   v-e-n-i-r-e   q-u-a   f-i-r-m-a-r-e   d-o-c-u-m-e-n-t-o  e aggiungo con voce ferma o-r-a.  
Il fine settimana avevo chiesto aiuto a google traduttore, una decina di parole in indonesiano che poi ho sistemato alla bellè meglio…mah!!
Non sono sicuro di aver detto esattamente queste parole, ma italiano jakarta ambasciata queste si capiscono, comunque  qualunque cosa sia venuta fuori sembra aver ottenuto un buon risultato, il vecchietto  ci fa cenno di sederci li, un’ora dopo ci indica un ufficio, la signora che ci accoglie parla portoghese e anche inglese, gli spiego guarda legge il documento, esce poco dopo ritorna e mi dice che è meglio che la delega sia scritta anche in inglese.
Ok, sembra tutto facile, che ci vuole. Gasati per la semplicità della cosa torniamo all’ostello, computer e scrivo una nuova delega bilingue, poi la scarico su una chiavetta, via al negozio delle fotocopie e ritorniamo all’ ambasciata che sono le 11.
La stessa guardia all'ingresso ci fa un sorriso, chissà cosa mai avrà capito prima...mah!! va bè, saliamo lo scalone e mi dirigo senza far caso al vecchietto che si agita e sbraita qualcosa di incomprensibile  nell’ufficio della signora di prima.  Gli consegno il nuovo documento … ah, il vecchietto nel mentre mi aveva raggiunto e preso per un braccio mi voleva portare fuori, ma la tipa gli fa cenno che va tutto bene  e continua  a leggere  il foglio, -ok aspetta-  dove? – qua qua- dice indicandomi una sedia. 
Dopo poco arriva il responsabile, una giovane donna dai lineamenti occidentali  “la chefe”  come lo ha chiamato la signora, che mi chiede un documento di identità, il passaporto non ce l’ho perchè è all’ufficio immigrazione  e gli mostro il tagliando e anche la fotocopia, va bene lo stesso mi dice, wow… tiro un respiro di sollievo.
Osserva con attenzione la fotocopia del mio passaporto e mi dice -dov’è la sua firma-, non lo so, forse non c’è sul passaporto italiano, - non ha un altro documento-.. ho la patente e gliela consegno…-va bene…ma la sua firma-…in effetti non ho mai firmato la patente, credo mi sia  arrivata per posta e non ci ho mai pensato, poi mai nessuno e fidatevi, l’ho esibita una marea di volte, mi ha mai detto niente.
Aspetti ho anche la mia carta di identità, qui qui c’è la mia firma, la gira e rigira tra le mani.. -ops ma è scaduta-,  si lo so, è scaduta ma qui c’è la mia firma e questo sono io.
-Ma come glielo spiego… in italiano si dice firma-…guardi che ho capito che vuole la firma, ma quello che mi occorre è un timbro su questo documento che dice: io maurizio… autorizzo mia sorella…a firmare per mio conto…mi sembra molto semplice, ha il mio passaporto la carta di identità la patente, non capisco cosa altro serve… -Devo confrontare le firme…dov’è la sua firma autentica- …confrontare le firme…firma autentica!!??…io non ci sto più a capire nulla.
 -Vada all'immigrazione e veda se le ridanno il passaporto-.
Andare all’immigrazione e chiedere se mi ridanno il passaporto perché l’ambasciata vuole vedere la mia firma…mi sembra una stronzata e mi sento preso in giro, ma corro, volo letteralmente all’immigrazione.  Niente, per il passaporto ancora 10 giorni… shizu non so che fare, e lei che mi conosce- ora andiamo a mangiare, l’ambasciata riapre alle 2 poi ritorniamo-.
Mi viene in mente che ho anche la patente internazionale e la carta di identità giapponese e queste hanno la mia firma, prima di ritornare all’ambasciata  passiamo all’ostello a prenderle.

2,30  siamo all’ambasciata portoghese, il vecchietto mi dice che è chiuso di ritornare  domani …si si tranquillo, ho parlato con la chefe  e devo fare oggi.
Ci sediamo e aspettiamo, alle 4 ci riceve, per farla breve non gli va bene nessuno dei miei documenti, la patente internazionale è… poco internazionale, la carta di identità giapponese  scritta anche in inglese non è un documento europeo e no, non va.
Sono rassegnato, sembra proprio che ci tocchi aspettare questi 10 giorni, ritirare i passaporti e ritornare qua.       Che altre soluzioni ho, chiedo alla chefe, - torni all’immigrazione e si faccia fare una fotocopia, a me va bene ma ci deve essere la sua firma…c’è la sua firma sul passaporto vero? in caso contrario passaporto o no non posso autenticare questo documento-.

Sono le 5, l’ufficio immigrazione chiude alle 6, arriviamo, non c’è nessuno, la porta è spalancata e i 4 impiegati guardano a tutto volume una soap opera indonesiana.
Gli faccio vedere il tagliando del passaporto, - no, no, i passaporti sono in un altro ufficio, non sono pronti, ci vogliono 10 giorni-, lo so lo avete detto prima, ma ho bisogno… e gli spiego il problema dicendogli che all’ambasciata portoghese  gli basta anche una fotocopia e che è urgente, il tipo mi fa -no, i passaporti non ci sono il responsabile è in Indonesia per una riunione-, e ti pareva…
Non sappiamo che cos’altro raccontargli quando uno dei quattro mi fa: - di dove sei-, gli biascico itali…-italia- ribadisce  e si alza di scatto in piedi, apre una grande cassa di legno posizionata su un tavolo dietro di loro ...è zeppa di passaporti.
Ne prende un mazzetto e comincia a cercare…-itali itali itali..ecco qua- , si si,  è proprio il mio gli faccio mettendo su una faccia stupita.. -pronto-
 Gli faccio i complimenti per la velocità del lavoro svolto e shizu: 2 settimane e invece meno di una, ooh bravissimi, e loro… - eh eh Timor e italia good- . Prima mentre sfogliava i passaporti per trovare il mio avevo adocchiato anche quello di shizu, cosi gli dico, magari chi sa, forse ci può anche essere quello di mia moglie, è  giapponese.  Shizu intanto continua a parlare con uno di loro, ed è bravissima nell’intortarlo alternando complimenti dei più lecchini a domande personali tipo tu sei di Timor…la tua famiglia…moglie, noo.. e giu risate…ma chi cavolo gli ha insegnato questi trucchetti…iioo…naaaaaaaaa.
-Japan…japan eccolo qua, pronto..itali japan timor good. -
Grazio grazie siete stati meravigliosi, ancora grazie e ci vediamo.
Ma il tipo non aveva detto 10 giorni…non ci sono…non sono pronti…via via scappiamo prima che ci ripensino, qui son tutti matti, ma che ridere, oh…stai imparando sei stata bravissima.

5,20 di nuovo di corsa all’ambasciata, anche questa alle 6 chiude.
La guardia come ci vede apre la porta e sorride, risaliamo per l’ennesima volta lo scalone e il vecchietto…ma non fa a tempo ad aprir bocca che lo precedo...si si mi siedo li  gra…zzie, 10 minuti dopo mi fa cenno di entrare, ma blocca shizu.
Guardi un colpo di fortuna il passaporto era pronto, va bene? la signora lo guarda… -e ma la firma-, guardi è qua, nell’altra pagina, - in un altra pagina?-  e li fanno cosi in italia.
Perché non va bene, guardi che è originale.   -Non so devo sentire la chefa-  ed  esce, poco dopo rientra, -ok va bene-  ok va bene!!…è un passaporto, se diceva il contrario avrei fatto…non lo sò…  in effetti sul passaporto italiano  non tutte le informazioni sono nella stessa pagina, la foto e alcuni dati sono a pagina 4 e non si possono modificare, diciamo così, sono protetti da una pellicola trasparente, la firma invece è apposta sulla sesta pagina senza nessun timbro o protezione.
Alla fine ore 5,45  con  20,29 dollari  in meno abbiamo la procura firmata e timbrata dall’ambasciata portoghese.
Il primo passo è fatto, non ci resta che spedirla in italia, ancora non ho trovato un assicurazione che mi faccia una fideiussione ma non dispero, e poi aspettare.
Siamo in fondo allo scalone che già la guardia con un bel sorriso messo su ci tiene aperta la porta, ci fermiamo gli do una pacca sul braccio e "thanks my friend see you" gli dico, lui non risponde ride timidamente.
 Che giornata, shizu andiamo al super, stasera compriamo due dollari di pesce e anche una birretta, oggi si festeggia, ce lo meritiamo.

5 commenti:

  1. Hola queridos amigos.
    Aunque no entiendo muy bien el italiano veo que tenéis problemillas. Mucha suerte y ánimo, no dejéis que las dificultades os ensombrezcan el espíritu. Un fuerte abrazo.
    Javier, Estela y Martín.

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    1. Hola familia, ¿que tal?
      Javi, siempre me alegra hablar contigo.
      My espiritu es un leon hambriento y nada lo puede ensombrecer.

      un abrazo muy fuerte
      maurizio y shizuyo

      Si tu mal tiene remedio ¿por que te afliges? y si no lo tiene ¿por que te afliges?
      No os aflijais en vano.

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  2. Hola Mauri estoy pensando que si eso te ha pasado en Timor ¿Que pasara cuando llegue a Italia?

    Rezaremos una oración, para que no se traspapele, se desvié o olvide y regrese muy pronto a vuestras manos.

    Buen provecho,Goyukkuri; Amigos.

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  3. che giri....ahahahaha

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  4. che palle la burocrazia... ma anche questa fa parte della vita...
    sbrigata questa c'è la libertà... quell'essenza che vi accompagna ormai da tantissime centinaia di giorni!
    Vi seguo sempre!
    Saluti dal mare di Napoli, Diego!

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