Piove, è tutta la notte che piove, sono le 8, è in atto un vero nubifragio, aspettiamo, alle 12 appare qualche raggio di sole, si parte, ci separano solo 350 km dalla frontiera con la Georgia.
L’ultimo paese prima della frontiera ci fermiamo per spendere in provviste e benzina le ultime banconote turke, vedo una farmacia e provo a comprare l’alcol, qui il ragazzo è molto simpatico,sta un po sulle sue, poi mi chiede da dove vengo e dove vado, haa italia, “Monica beluci, Bagio”, ok , ok, prende un bidoncino da 5 litri e mi riempie due bottigliette di acqua, precedentemente svuotate, mi chiede 15 euro, contratto sino a 5, va bene lo compro, la cosa è strana, ma va bene così.
Arriviamo alla frontiera un caos, la parte Turka 6 controlli, identici, poi sorpresa, come in Kosovo dobbiamo stipulare una polizza per la moto,45 euro, non li abbiamo, dobbiamo tornare indietro, fortunatamente incontriamo una coppia italiana, anche loro vanno in Armenia, in auto, e anche loro devono fare l’assicurazione, ci prestano i soldi
Sono marito e moglie e ,si occupano di teatro per ragazzi sono in viaggio per cercare spunti e materiale per nuovi racconti.
Sono ormai le 9, quando riusciamo a entrare in Armenia, è tardi, ci fermiamo insieme a questi ragazzi in un tranquillo hotel sulla strada, di quelli con sauna e massaggi, e le ragazze appoggiate al bancone del bar, rigorosamente in abito da lavoro, 1 metro di unghie finte e 10 centimetri di gonna, tanto per capirci.
Ricerca di un bancomat e poi cena tutti assieme.
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