Mi sveglio alle 4, sono dolorante la
caviglia fa male e il piede è rigido, la mano gonfia ma stranamente mi fa meno
male di ieri.
Alle 6 chiamo shizu, si smonta tutto e
fatta colazione carichiamo la poderosa
e andiamo o almeno ci provo.
Cinquanta metri forse meno, riesco a fermarmi senza cadere,
fuori il cavalletto, shizu non ce la faccio, non riesco a tenerla, va dove
vuole…non ho forza.
-Aspetta un po, riprendi fiato-. Un paio di minuti in silenzio passati solo a guardare la poderosa, tiro
un respiro risalgo…-ce la fai-
proviamo.
Sbando da una parte all’altra, tenere
in direzione la moto è una fatica bestiale, sono preoccupato ma, più vado avanti
piano piano riprendo il controllo, devo stare concentrato ma riesco a stare in
piedi, e così sbandando "allegramente" e facendo diverse soste andiamo avanti.
E questa…? Mi fermo, shizu si sente morire, sono proprio queste le parole
che mi ha detto con una faccia da sconforto.
La salita è impressionante, una
pendenza da panico, sassi grossi piccoli a punta rotondi, sabbia canali…noo, io
non posso.
La facciamo a piedi per vedere quanto
sia lunga e cercare la strada migliore per provare a salire.
Scarichiamo tutto e questa volta anche
quello che c’è nel baule posteriore, voglio prima portare su la moto.
Per fortuna arrivano due ragazzi con lo
scooter e subito dopo padre madre e figlio su un'altra piccola moto. Sono preoccupati e preferiscono salire dopo di noi, per aiutarci.
Un bel respiro ingrano la prima vado su e su... ma per poco, poi a
stento riesco a bloccare i freni e fermarmi in bilico. Corrono subito tutti in mio soccorso, io scendo e assieme spingiamo la moto con l’aiuto del
motore sino in cima alla salita, poi tutti assieme portiamo su le nostre cose.
Anche loro devono spingere le loro
moto, ma sono piccole e leggere, non è un problema.
Ci riposiamo tutti, ci si conosce e dopo le foto si
riparte, vogliono che io vada per primo, così in caso di ulteriori problemi
possono aiutarci ancora, che brava gente .
Ma per fortuna non ci saranno altre
occasioni, procediamo tranquilli sino a Reo, qua abbiamo 2 opzioni, continuare
con il duro sterrato lungo la costa o tagliare verso l’interno, in direzione Ruteng su una strada asfaltata, ero tentato ma basta, gliel'ho promesso e poi sono
davvero stanco anch’io, per qualche giorno solo rilassante asfalto.
Stiamo viaggiando a 1200 metri e
percorriamo gli ultimi 50 kilometri sotto la pioggia prima di trovare un posto
per la tenda.
Domani pensiamo di arrivare a
Labuan-Bajo, da li parte il traghetto per Sape sull’isola di Sumbawa ma credo
che ci fermeremo qualche giorno in città.
Merece la pena la subida.
RispondiEliminaDesde aquí parece fácil
Espero que estés mejor con la tibia.
Shizuyo guapa.