18 ottobre
Siamo ancora a Melbourne, volevamo rimetterci in viaggio
subito dopo aver ritirato il nuovo passaporto ma abbiamo un appuntamento oggi
alle 11, così abbiamo passato la notte in un ostello.
Ora sono le due, il nostro impegno è terminato,…di cosa si
trattava…uhm…ve lo racconto prossimamente, dopo il solito pranzo, un sandwich al tonno ci siamo messi in movimento per
raggiungere impazienti la famosissima The Great Ocean Road.
The Great Ocean Road è una strada che da Torquay vicino Melbourne arriva
sino a Portland, passando sulla
costa per quasi tutto il tragitto,
tutti: motociclisti e non da quando siamo in Australia sempre a chiederci se la
avessimo fatta, è anche il più grande
monumento ai caduti della prima guerra mondiale e fa parte del
patrimonio nazionale australiano, cosi mi hanno detto.
Ah.. dovete assolutamente andare, è bellissima, il
paesaggio, la costa, e la strada a strapiombo sul mare e subito la montagna,
non sai da che parte guardare, poi con la moto, un susseguirsi di curve, un
vero divertimento, vedrai quando finisce vuoi rifarla.
Oh.. sono 8 mesi che sento questa cantilena, e adesso
vogliamo proprio vederla, non vediamo l’ora di accarezzare le sue curve così
tanto decantate.
A Melbourne è caldissimo, decisamente differente dai giorni
meravigliosi e freddini passati in Tasmania.
Vista l’ora non facciamo molti kilometri, all’incirca 240 e
appena individuato un posto che ci piace
ci fermiamo e montiamo la tenda, è uno spiazzo di ghiaia... terreno duro e scomodo, ma stasera una novità, stendo i nostri nuovi materassini autogonfiabili.
Dopo quasi un anno
chissà come sarà dormire sul morbido… sono convinto molto meglio.
Questa avventura Australiana è iniziata senza materassini, i
vecchi si erano bucati in Giappone in
modo irreparabile.
Arrivati in
Australia gli abbiamo cercati a lungo, ma erano sempre troppo cari per noi,
quando proprio ieri pomeriggio a Melbourne, in un negozio di attrezzatura da
campeggio facevano sconti… e che sconti,
li vendeva a 19 dollari…comprati al volo. Con 40 dollari abbiamo rifatto la
camera da letto, prima non li avremmo mai comprati, costavano 100 dollari…un
bel risparmio vero.
Sapete dormire su un
bel prato d’erba soffice, o su un terreno sabbioso è riposante, ma quando
capitiamo sulla ghiaia o terreni con pietre e spuntoni, uffii.. che doloro, e
poi l’umidità, anche se sotto la tenda stendo sempre un foglio di nylon la
mattina ci ritrovavamo sempre con i sacchi umidi, a volte bagnati, ma stanotte... stanotte la prova verità.
Che dormita ragazzi se non fosse che in tenda fa già caldo
staremmo ancora un pò sdraiati su questi nuovi materassini.
Ok shizu arrotoliamo con molta attenzione questa delizia di
materassini facciamo colazione e andiamo. Ma dove? Andiamo a cercare le curve della Great Ocean Road.
Fa caldo e con la nuova giacca, tolta la parte interna si
sta come un papa.
Il paesaggio è molto
bello, anche se devo dire che dopo aver
visto la Tasmania tutto mi sembra ordinario,
anche questo è affascinante, ma come dire… gli manca qualcosa o forse…
forse ha qualcosa di troppo, credo la
presenza umana, non umana di persone,
ma di strutture…uhm…vediamo se riesco a spiegare…qua è tutto preciso, la
stradina di cemento legno acciaio e
filo spinato ti porta sino in pizzo alla scogliera, aspetti il tuo turno e poi
fai la foto di rito, tutte uguali, non c’è molta scelta , il posto è un metro quadrato…poi
il tragitto del ritorno non si sa il perché ti porta sempre dentro un piccolo
shop..ehi dove va…torno indietro…da questa parte…si ma guarda io
sono venuto di qua, la mia moto è la, è quella… si torna da questa parte…3
metri non posso..no..
Capito? La Tasmania invece è natura libera selvaggia.
Stiamo viaggiando gia da un bel po’ di kilometri e shizu mi
chiede, ma quando inizia l’Ocean Road, credo sia questa, sono un pacco
di kiolometri che i cartelli ci indicano che stiamo percorrendo la Great Ocean Road.
Ma le curve quando arrivano, ehm.. shizu, che ne so,
sarà che per gli australiani sono queste le curve, al solito, mah!.
Continuiamo sperando
di incontrare prima o poi qualche tratto movimentato. A tratti la strada è
bella, il paesaggio che offre è un vero spettacolino, si sale anche di 100
metri a strapiombo sul mare, una strada disegnata lungo il pendio della
montagna, ma veramente sono pochi e brevi i tratti belli divertenti dal punto
di vista motociclistico, qualche bella curva, ma non fai a tempo a scaldare le
gomme che è gia finita. A volte la strada lascia la costa, entra all’interno e
si fa dritta e noiosa e sotto il sole diventa una mezza tortura per non dire
una vera tritatura di mar….-
Visitiamo i dodici apostoli, megaliti di roccia
calcarea in mezzo al mare, prima da un
punto di osservazione turistico, come vi ho spiegato sopra, poi come facciamo sempre andiamo a trovare i nostri
posti, solitari e pericolosi, ma che vista, ci mettiamo seduti con le gambe nel
vuoto e la faccia al vento, 50 metri più sotto le onde rumorose si infrangono e
il vento ci porta su spruzzi di schiuma,
facciamo foto e anche gli scemi, siamo soli, questi posti non sono
accessibili a tutti, ma con la poderosa ce li possiamo permettere, che
meraviglia: il panorama, ma la strada che pizza, The Great Ocean Road, ci dispiace…sei BOCCIATA.
Ci fermiamo a Nelson è ancora presto ma questa strada sotto
il sole mi ha stancato. Lasciamo la
strada asfaltata e prendiamo una stradina laterale, entra in una nursery, una
zona dove piantano alberi, una foresta artificiale la chiamo io, ma sempre vera
si capisce. C’e un bel prato e montiamo la tenda, poi prepariamo un the e parliamo dei giorni
appena passati, delle cose sorprendenti che ci accadono della gente che
incontriamo, parliamo dei nostri sbagli, di come e cosa fare per migliorarci,
di allegria di umanità e di come poterla condividere, parliamo di sogni…di
amore.
¡Ah! Mauri que malo cuando uno se hace viejo.
RispondiEliminaSe vuelve uno más delicado y protesta por todo.
Pero yo veo con mucha alegría, una gran paciencia, y mucha, mucha, compresión. Es decir aquello que hacemos, para confortar al prójimo, de forma suave, como nos enseñaron, es decir; aliviar de sufrimientos a nuestro semejante. Lo que luego llamamos AMOR.
Luz viva de esperanza, nuestra única nación.
Ya que es en el conocimiento de los limites donde esta la verdad.
Porque ver de nuevo esta luz, iluminada por la sonrisa, de los verdes botella, turquesa, esmeralda, ja, es como volver de pronto de la oscuridad, de las sombras, al 7º cielo.
En realidad yo veo, ahora más que nunca, el espíritu de la hormiguita, el ratón, el erizo, que van cada día tomando un poquito, y que de obstáculos siempre dejan libre el camino.
Y para terminar opino que todos hemos soñado alguna vez con ese lugar precioso, que se nos hace confortable sin mucho esfuerzo.
Y esta noche tal vez saldré de mi cueva, para aullar a donde este mi alma.
Besos y abrazos.