Finalmente, ci si rivede.
Siamo qua.
26 giorni fa vi scrivevo dalla piccola biblioteca di Darwin
oggi siamo nella grande biblioteca di Brisbane. Grande e quello che più conta free, anche perché sono ormai 2
settimane che la nostra chiavetta ha smesso di funzionare e non è stato più
possibile collegarci.
Ricordate eravamo al caldo, 32 gradi, spiagge papaya…ahh…che
vita.
A Darwin avevamo fatto un bel programmino, giù dritti sulla stuart
higway verso Alice Springs nel centro dell’Australia, visitare Uluru, Ayers Rock la grande roccia
sacra per il popolo aborigeno. Poi
dovevamo, sempre secondo il nostro programma, dopo la roccia trovare una
strada per Sydney, cosa non facile, qua
le strade sono solo sulla costa, fare i turisti un paio di giorni e poi
Camberra la capitale, scattare un altro centinaio di foto e poi Melburne, giro turistico
e poi al porto per farci traghettare sulle coste della Tasmania,
dicono che sia un
incanto, qua pensavamo di fermarci una decina di giorni e scorrazzare sugli
sterrati dell’isola in compagnia di altri amici motociclisti, eee…e lo sapete
come vanno queste cose con noi, dopo appena 430 kilometri complice una notte passata al freddo,
secondo Shizuyo,… è così, stiamo scendendo verso l’interno dell’Australia, i
kilometri non sono molti ma la temperatura è differente, la notte si abbassa di
molti gradi, quel bel programmino aveva già l’aria stanca.
Giorno 11. La mattina al risveglio brrrr…che freddo, ho
ripreso i piumini che avevo incastrato compresso e dimenticato, quanto lo
speravo, nelle valige.
Mentre facciamo colazione Shizuyo mi fa: - magari sul
mare fa più caldo- umm, è possibile.
500 kilometri dopo fermi ad un rifornitore in una località
chiamata three ways, e di direzioni
davvero ce ne sono 3, si puo andare a nord a Darwin da dove siamo venuti
o continuare su questa stessa strada verso sud sino ad Adelaide, oppure
prendere la barkly higway che va
a est e dopo solo 1500 kilometri arriva al mare.
Che si fa, dove
andiamo chiedo a shizu, -perché qualè la nostra strada- guarda dritti si
va a sud, questa invece va ad est, al mare, -fa più caldo- forse, ma
guarda che non arriviamo in spiaggia stasera.
Ok deciso, andiamo al MARE, ancora 100 kilometri, oggi di
strada ne abbiamo fatto tanta dritta e noiosa, montiamo la tenda in una radura
in mezzo a dei cespugli, ceniamo presto e poi di corsa in
tenda, come va via il sole brrr…si mette su un freddino.
Giorno 12. Questa barkly
higway è davvero pallosa e continua
a fare freddo.
Shizuyo la chiama la strada della morte, dice anche che
puzza di morte.
C’è sempre capitato di vedere canguri mucche cavalli
cinghiali struzzi e altri animali sfracellati morti a terra, ma questa strada è
un vero cimitero, tanto che si sente
anche la puzza.
A proposito di morte e
di canguri, stamane poco dopo esserci messi in strada - hey cavolo ma quello è
ancora vivo,- freno e ritorno indietro.
Metto la moto affianco a un piccolo canguro terrorizzato,
perdeva sangue dalla bocca dal naso,
non poteva muovere le gambe posteriori, era stato messo sotto da qualche
auto o camion, ma non era morto.
Che facciamo, lo controllo e secondo il mio parere di veterinario
aveva un emorragia interna, era stato colpito sul fianco, e aveva l’addome
gonfio perdeva sangue dalla bocca , forse anche la colonna rotta, dico a
Shizuyo che dobbiamo farlo fuori, -che cosa, non puoi spostarlo fuori dalla
strada come con l’altro- tempo fa
avevamo incontrato un altro animale ancora vivo dopo uno scontro, proprio nel
mezzo della strada, era un grande pappagallo bianco, gli mancava il becco
superiore, tutto, e aveva un’ala strappata, ma proprio dalla schiena che potevi
vedergli dentro, quella volta ho preso il pappagallo urlante e l’ho spostato
fuori strada nei campi, ma ora con il cangurino è diverso, gli uccelli non
hanno espressività, lui mi guarda, è spaventato, non riesce nemmeno a gridare,
cerca di muoversi ma è paralizzato, devo sopprimerlo.
-No, mettilo li poverino- devo farlo, ormai è finito,
è meglio.
Mentre dico questo si ferma un camper e il tipo mi chiede se
avevo danneggiato la moto,
- no no, non sono stato io, mi sono fermato per
controllarlo, ma credo che bisogna ucciderlo.-
Il tipo scende, anche lui controlla il canguro, la sua
diagnosi coincide con la mia, si procede, va alla macchina e ritorna con un bel
coltello, la moglie e shizu si allontanano noi spostiamo il canguro eee…
Siamo entrati nel Queensland, oggi abbiamo fatto 650
kilometri, , se penso che ce ne sono altri 1000 cosi sto male.
Siamo fermi in un distributore a Cloncurry per fare il pieno
di benzina e acqua, conosciamo un motociclista australiano che sta facendo un
giro in solitaria, anche per lui questa strada è noiosa, ci dice mostrandoci
una mappa, se andate a nord la strada è divertente, arriva a Karumba, è un bel
posto sul mare e ci sono coloratissimi tramonti.
Nord!!!! Ma noi stavamo andando a sud…Shizu che pensi…va
bè.. dai dormiamoci su, salutiamo dopo le foto il nostro amico e cerchiamo un
posto per accampare.
Giorno 13 sapete
com’è andata…è andata come doveva andare, abbiamo percorso 569 kilometri…verso
nord, una strada solitaria e meno noiosa di quella dei giorni scorsi.
Siamo a Karumba, c’è
un posto dal nome interessante, Alligator Point, abbiamo trovato vicino
al mare tra le mangrovie un posto per la notte, di alligatori niente ma come
abbiamo scaricato la poderosa siamo stati assaliti dai famigerati sandfly,
un minuscolo moscerino, più pericoloso delle pericolose zanzare australiane,
questi ti mordono ma non te ne accorgi
subito, solo dopo 2 giorni ti escono dei bubboni come quelli delle zanzare e il
prurito è fortissimo e non servono creme e cremine, bisogna aspettare cercando
di non grattarsi, perché se inizi non smetti più, non importa rimontare tutto e
via di corsa lontano.
Dopo mezzora trovo una radura bruciata da poco, ci
sistemiamo tra due alberi, il posto è bello ma a dirla tutta un po’ nero o
meglio: noi alla fine eravamo tutti neri, ma a shizu non importa, è sempre
felice quando non ci sono le zanzare.
Notte passata tranquilla, shizu è contenta sia per la
mancanza di zanzare e perchè fà di nuovo caldo, e ora verso est direzione
Cairns.
Giorno 14
Sono quasi 700 i kilometri che ci separano da Cairns, la
strada è divertente, niente di particolare ma non noiosa, il paesaggio cambia
spesso, le radure e i cespugli adesso sono campi e colline di un verde pieno,
con mucche pezzate a pascolare, sembra quasi di stare in montagna, sembra quasi
!!! siamo a 700 metri, fa un freschetto mica da ridere.
Montiamo la tenda affianco a un grande albero, sono le 5 e
il sole è al tramonto e fa freddo.
Abbiamo già la zuppa
sul fuoco quando una pazza signora a bordo del suo quad saltando a tutta
velocità in mezzo ai campi viene da noi e ci chiede:- ma dormite qua, fa
freddo la notte, è buio e poi pioverà.
Io sto in quella
fattoria laggiù-, grazie ma abbiamo tutto montato e poi la zuppa sta
cuocendo, - ok, comunque volete fare una doccia calda un caffè un
the, se stanotte avete bisogno di aiuto, laggiù quella casa bianca tra i due
capannoni-.
Potevamo smontare tutto e andare con la tipa, caffè caldo,
doccia cena, dormire in un letto al
caldo, si si, tutte belle cose, però che volete che vi dica, nessuna scintilla
nessuna vibrazione, e sapete noi come viaggiamo, come viviamo cosa cerchiamo..
Come abbiamo passato la notte, con cappello guanti calze
giacche abbracciati in un dormiveglia con un vento freddo a tenerci compagnia,
che romantico vero!
giorno 15
Uscire dalla tenda stamattina è stato molto rapido, siamo
già vestiti, ci manca solo il casco.
Colazione poi impacchettiamo tutto e via verso Cairns, ci
separano solo un centinaio di kilometri,
passiamo Atherton, Mareeba e poi
percorrendo piccole strade secondarie eccoci dentro la città, che caldo.
E adesso, che si fa.
Shizu ha l’indirizzo di un ostello che ha recuperato da un blog di viaggiatori japan, dicono sia super
economico, riso caffè the lavatrice internet tutto free, il costo 10 dollari a
notte ma se vuoi puoi stare gratis facendo le pulizie.!!!!
Questo ostello non ha insegne, non è pubblicizzato e non lo
trovi su internet, ci arrivi solo col passa parola, certo, solo se capisci il
giapponese.
Arriviamo in questa specie di ostello, va be, per farla
breve, il proprietario dell’ostello è giapponese, ma lo da sempre in gestione a
motociclisti giapponesi, qua sono tutti ragazzini, giapponesi, ed è un vero
casino, è pieno, il ragazzo che lo gestisce dice che se
vogliamo possiamo dormire a terra nel corridoio, ummm…no grazie.
Parliamo un po’ di viaggi e di moto, conosciamo un ragazzo
di Tokio in vacanza lavoro, anche lui motociclista, ci beviamo un caffè, tanto
è free, poi foto e scambio di email.
Di nuovo in strada,
andiamo all’aeroporto per fare una doccia free, questo aeroporto ha delle docce
davvero belle e siamo anche riusciti a non pagare il parcheggio.
È mezzogiorno, non ci interessa fermarci in
questa città, individuato un centro commerciale andiamo al super per le
provviste, e guarda tu il caso, che sorpresa chi ci troviamo davanti…Enzo…tu
qua, ma che ci fai, sei solo, da quanto tempo …sei arrivato stamane alle
9…anche noi, e Michael…
Incredibile, Enzo lo avevamo conosciuto ad Adelaide, insieme
a Michael, siamo stati ospiti nel loro appartamento per 12 giorni, ci eravamo
salutati con tanto di abbracci e lacrime 60 giorni e 12200 kilometri fa, e
un’altra cosa strana è che avevamo appena comprato una cartolina per lui.
Da Darwin avevamo spedito alcune cartoline di saluti, una anche
a Michael, ma ci eravamo dimenticati di
salutare a Enzo. E adesso della cartolina cosa ne facciamo…
Siamo stati una mezz'ora a parlare poi ha scattato una foto e
subito l’ha inviata a Michael che è ancora nella fredda Adelaide e ancora sta
lavorando.
Ma perché sei qua…ahh, in vacanza 10 giorni…e allora
divertiti, ciao alla prossima.
Sono le due quando dopo uno spuntino ci rimettiamo in
viaggio, si va a sud e faremo la costa, costa per modo di dire, l’unica strada
passa parallela alla costa ma un po’ all’interno.
30 kilometri e si sale, poca cosa, qualche 100 metri, ma il
tempo peggiora il cielo è cupo, andiamo avanti ma alle prime gocce, piede a
terra e si torna indietro, avevo scorto un passaggio tra un canneto e la
ferrovia che mi sembrava un buon posto.
Avevo visto bene, lo spazio tra le canne e la ferrovia è
abbastanza largo e pulito. Veloci
montiamo la tenda e sistemo anche il nailon sopra a mo di tettoia, e subito
comincia a piovere, una burrasca tipo tropicale, credo, ma la nostra tettoia
funziona a meraviglia e poi non fa freddo. Un paio di ore e tutto torna alla normalità, al di la della
ferrovia ci sono le piantagioni di canna da zucchero, vado e ne taglio un paio,
a noi ci piace molto, avete mai provato..? provate, è dolce e succosa, spremuta
poi è una delizia, ma anche succhiata così stile natura selvaggia è deliziosa.
Notte splendida sotto un cielo stellato, la mattina siamo
svegliati da un acquazzone, colazione facciamo asciugare la tenda e si
continua, dopo 396 kilometri alle 15 arriviamo a Ayr.
In una piccola rest area dove ci fermiamo a riposare ci sono
2 palme cariche di cocchi, ma sono altissime, fortuna che un cocco è caduto al
suolo, quale miglior occasione per fare una sana merenda.
Alla fine siamo rimasti anche per la notte e speravamo tanto
che qualche altro cocco cadesse, non in
testa, ma hai nostri piedi, però non è successo, pazienza.
Giorno 17. La
mattina si torna indietro, la costa che viene ora l’abbiamo gia vista a marzo
quando siamo stati a far visita al nostro amico Luigi ad Airlie Beach, cosi è
deciso, si torna indietro. 40
kilometri, svolta a sinistra verso Charters Towers e poi giù a Clermont, 570
kilometri su una noiosissima strada e come se non bastasse difficile incontrare
un posto per accampare, a volte bisogna accontentarsi .
Giorno 18. Stessa
strada stessa noia, solo il salto della catena ha creato un po’ di movimento,
niente di grave, scarichiamo tutto e cominciano i lavori, ma ci occorre una
pietra da mettere sotto per tenere sollevata la ruota posteriore.
Niente, siamo andati avanti indietro destra sinistra dentro
ai campi, niente ne una pietra ne un pezzo di legno o qualcosa che potessi
usare, pensare che la notte avevamo
dormito in un posto infame, tutto pietre.
Alla fine con l’aiuto di shizu ho incastrato sotto la
pedalina una valigia che ha fatto il suo lavoro in maniera perfetta, dopo
un’ora ci stavamo di nuovo annoiando.
La notte abbiamo bivaccato affianco a una stazione di
trasmissioni radio telefoniche, un ripetitore, questo è interessante lo dico
perché magari vi può essere utile. Se cercate un posto per campeggiare e
individuate un ripetitore radio o telefonico o antenna televisiva e riuscite ad
arrivarci, non è sempre facile, il posto è una meraviglia, generalmente è
sempre in piano, ben tenuto e con la vegetazione tutt’intorno tagliata bassa.
Siamo a un bivio, noi dovremmo svoltare a sinistra verso
est, ma sappiamo che 150 kilometri più giù, a Glenmorgan c’è un Camp Spot
con doccia calda e free, sono ormai parecchi giorni che non abbiamo
contatti con l’acqua, a parte quella
piovana, decisione presa, si va a sud… Glenmorgan apri le docce arriviamo.
Oggi abbiamo fatto solo 224 kilometri, pochi ma buoni si
potrebbe dire.
Ragazzi dopo una doccia tutto appare diverso, anche gli
odori cambiano, e ti credo..!!!
Giorno 20. lavati puliti e profumati è una bella
sensazione, dai colazione visita al museo e andiamo, Brisbane ci aspetta.
Il programma è un pochino cambiato… mah..vediamo che succede.
Dopo Dalby la strada comincia a farsi divertente, Crows Nest
e poi Hampton, ma fa un freddo, siamo a quasi 700 metri. sono le 2 si potrebbe arrivare a Brisbane in
giornata, mancano solo 100 kilometri, ma passando nel National park di Ravensbourne il paesaggio che ci circonda è
proprio bello, da questa collina potremmo la mattina vedere una splendida alba,
penso controllando la direzione sulla nostra bussola, ci fermiamo e montiamo la
tenda proprio nel punto più alto, cena rapida e subito dentro, tira un vento
freddo che mi è sembrato di intravedere dei pinguini.
Giorno 21. ,Apro un
poco la tenda e lascio che i primi raggi del sole entrino e ci scaldino, shizu
è ancora dentro il sacco, ma anche se fa freddo non resiste, si tira su, mette
gli occhiali deve dare una sbirciatina…-ohh che bello…ma freddino…io sto
ancora dentro..ok-.
Fatta colazione il tempo cambia, siamo in montagna, comincia
a piovere, indossiamo le tute e poi via in un sali e scendi continuo sino ad
Esk, poi costeggiamo il lago Wivenhoe, ma complice il freddo e la pioggia sbaglio strada e ci ritroviamo a soli 20
kilometri da Brisbane su una orribile dritta strada a due corsie.
La cosa non ci piace neanche un po’, torniamo indietro,
dobbiamo trovare la strada per monte Glorius.
Dopo un ora e 50 kilometri eccola, non si vedeva proprio, una strada
nascosta su una curva, anche solo a
guardarla promette bene, sin dai primi metri divertente, poi un continuo
crescendo di goduria motociclistica, scollinamenti, curve destra sinistra, poi
sale, tornanti, corti rettilinei dove spalancare il gas e poi staccate e curve
e ancora giù, WoW!!... avrei solo voluto avere la moto scarica le gomme buone e
l’asfalto asciutto per poter dare maggior sfogo alla nostra pazzia…ci siamo
divertiti davvero, sino adesso la più bella strada dell’Australia. Mt. Glorius… the best road.
La strada ci conduce a Brisbane ed entriamo in città
attraversando trionfali lo Story Bridge, ancora Wow!!.
Facciamo la spesa e poi cerchiamo un parco dentro la città
dove sistemarci.
È un piccolo parco appena fuori dal centro, 5 minuti dalla
biblioteca, è perfetto ha anche il barbecoa free una grande tettoia con tavolo, l’acqua corrente e i bagni , c’è
anche Kevin, un aborigeno con il quale facciamo subito amicizia, è un po’
stordito, ma un bravo ragazzo.
Facciamo il caffè e
invitiamo Kevin, ci racconta qualcosa della sua giornata e ci facciamo dare
qualche informazione su dove dormire e mangiare free.
Nel mentre arriva una macchina, scende un ragazzo viene
verso di noi e mi chiede se la moto è mia, io continuo a stare con Kevin, alzo
appena lo sguardo e rispondo ah ah, perché?
Sei in giro per l’Australia, allora mi alzo faccio il giro del tavolo e mi avvicino, si siamo
in giro per il mondo e ora qua, ee…gli faccio
aprendo le braccia indicandolo
come a dire tu che vuoi..
-Anche io ho una moto, ho fatto il giro dell’Australia,
guarda- e mi mostra il telefonino, scorrendo alcune foto. Oh, belle, quanto
tempo, quanti silometri, sei stato a…no, noi abbiamo fatto..si però tutta
offroad…davvero! da dove ?..
Ma dove dormite, stanotte staremo qua, credo monterò la
tenda là, vicino alla pianta, Josh, così si chiama, mi dice ma puoi anche
andare al ma ggg, non è lontano, mi fa una mappa o grazie, domani andremo li.
Josh non sembra convinto, gli chiedo, ma ci sono forse dei
problemi, qua non è molto tranquillo, se vuoi vi accompagno al ma ggg. Avevo
gia scaricato la moto, ma mi dava l’idea che se non andavo con lui ci rimaneva
male, così… ricaricare tutto, salutiamo Kevin e seguiamo Josh.
Ci porta in un posto fantastico, da quassù si vede tutta la
città, ci sono un sacco di aree per fare barbecoa, e c’è un bosco dove possiamo trovare qualche angolo nascosto per
montare la tenda.
Caro Josh, questo ci
sembra perfetto, scambio di email telefono poi dalla macchina prende una
piccola bustina, è una doccia da camping, chiusa ti sta in tasca, grazie, ma
che forse voleva dire qualcosa??
Ci salutiamo sale in macchina ma ci ripensa, scende e ci
chiede se vogliamo andare a casa sua, va bene andiamo, seguitemi, 20 minuti non
è lontana.
A casa c’è il fratello Luke e un amico che vive con loro
Jahnno, una calda doccia, tutte le nostre cose finiscono in lavatrice, poi
stappano una bottiglia di rosso e
facciamo un ottima cena, il cuoco è Jahnno, pasta con sugo, la serata si conclude con una partita a bigliardo, ma da brillo
non sono un gran che, ho steccato un sacco di volte.
Luke fa il meccanico, affianco alla casa ha l’officina, cosi
ne ho approfittato per cambiare la catena e il pignone, poi ho anche fatto il
cambio dell’olio e del filtro, avevano 23000kilometri!!!!Luke mi ha anche
regalato 4 candele.
Carichiamo la poderosa e dopo un buon pranzo preparato da Kelda la fidanzata di Josh ci accompagnano all’ufficio dei trasporti, dobbiamo
rifare la registrazione e l’assicurazione, la nostra è scaduta da più 3 mesi
fa, e siccome siamo stati fermati un’altra volta dalla polizia per pulire la
targa, e fanno due, non vorrei che alla terza ci chiedano i documenti, meglio
mettersi in regola e assicurare la moto.
La notte dormiamo in un parco e la mattina ci svegliamo con
una sorpresa, nella tenda è entrata acqua, materassini sacchi tutto bagnato, ha
piovuto tutta la notte, e il nailon che sistemiamo sotto non era messo bene.
Continua a piovere decidiamo di andare in un ostello per
asciugare le cose.
Andiamo al woodduck che già conosciamo perchè abbiamo
passato qua la prime settimane di Australia, casualmente incontriamo a Maria e
Giuseppe che vivono accanto e alla fine niente ostello e sono 13 giorni che
viviamo a casa loro.
Maurizio, grazie x aver posto fine alla sofferenza di quel piccolo canguro. E inoltre complimenti x i km che stai percorrendo. Sarebbe bello ricevere una cartolina scritta da te e Shizuyo... Un caro abbracciovad entrambi, Diego
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