Il Carnet de Passages en Douane (CPD) è scaduto dobbiamo pagare una penale di 13200 Yen, che palle.
E non è finita, il nostro viaggio doveva continuare verso quello che abbiamo chiamato tour Oceania, ma con il CPD scaduto non ci fanno entrare in Australia.
Che fare, semplice, telefono in Italia alla sede che ha emesso il mio CPD, quella di Genova, e spiego la situazione.
Umh si si!! fa dall’altra parte del telefono il funzionario, non so che dire, aspetti che chiedo al collega, - a s p e t t i che c h i e d o al c o l l e g a, questa frase mi rende catatonico,
ecco, si, può fare così, scriva una email all’ufficio turismo dell’ACI alla sede centrale a Roma, loro senz’altro le sapranno dire, se poi non le rispondono mi richiami che scriviamo noi!!!!!!!!
Non mi escono altre parole, e tra l’altro dette in modo robotico, che: una mail - ufficio- aci -turismo - roma – non - rispondono – richiamo – ok - bene - grazie.
Sono ancora interdetto quando butto giù due righe esponendo rapidamente il problema, pongo due domande, saluto ringrazio e aspetto.
Contrariamente a quanto sia io che tutti voi state pensando, viste le premesse, incredibile ma vero un paio di giorni dopo ricevo risposta, con tanto di nome e numero telefonico del funzionario incaricato, le risposte in verità erano un pò vaghe e mi lasciavano nella stessa situazione, ma ora avevo un referente, pensavo.
Vista l’ora non posso chiamare in Italia, così telefoniamo alla dogana portuale di Osaka, dove un anno fa ci avevano dato il benvenuto in Giappone.
Non dobbiamo raccontare più di tanto visto che siamo stati gli unici a entrare nel paese con la moto, rapidamente trovano i nostri documenti, e altrettanto rapidamente ci dicono che dobbiamo pagare una penale, 13600 Yen, ci chiedono l’indirizzo per poterci spedire il modulo di pagamento, e gentilmente ci invitano a pagare entro il giorno 29; efficienza nipponica, come si dice.. rapido eee..in questo caso doloroso, ma un problema anche se costoso è stato risolto.
Ora come facciamo a entrare in Australia, ci occorre un nuovo CPD, telefono al numero dell’ email, suona, continua a suonare, non smette, ecco ci siamo, salve sono mau…- no guardi, io sono la centralinista, l’interno che ha chiamato non risponde, provi dopo.-
Ho provato dopo e ancora dopo e ancora dopo, con il risultato che sono entrato in confidenza con la centralinista.
Sono passati due giorni, continuo a telefonare, la centralinista ormai mi riconosce, chiamo la mattina, chiamo a pranzo, alla sera, ma niente.
Non mi scoraggio troverò qualcuno che mi saprà dare una risposta, provo a chiamare una sede ACI in Toscana, scelgo Livorno per una questione logistica.
Risponditore automatico, digiti 1 - digiti 2 - digiti 7, la cosa gia mi irrita ma al n. 7 risponde un operatore che mi mette in collegamento con l’ufficio del CPD, dove il cortesissimo signor Massimo mi da tutte le risposte che cercavo, scusandosi dice che in 30 anni di lavoro un caso cosi non gli era mai capitato e mi fornice due nominativi con relativi numeri telefonici della sede di Roma, ancora Roma, ma i numeri sono diversi, ok proviamo, grande Massimo, gentile e preciso.
Chiamo subito, suona, una due tre… risponde, stupendo, ma prima delusione, -no guardi è in vacanza e poi non si occupa più dei CPD, deve chiamare..- e mi da un nuovo nominativo con un nuovo numero interno, chiamo, suona ma non risponde suona suona, poi finalmente risponde, ma è la centralinista, - no guardi oggi non ce - e domani. - non lo so, provi.-
Rifaccio il numero dell’email, ma la storia si ripete: centralinista, -no non c’è- e domani, -non so provi-.
Sono passati altri 2 giorni, e la conversazione tra me e la centralinista stava diventando monotona, quasi fastidiosa, lei sembrava già conoscere le mie domande e io, io neanche ascoltavo più le risposte, ringraziavo e salutavo; non avevamo più niente da dirci, una storia finita ancor prima di iniziare, non ho mai creduto negli incontri telefonici, com’è dura la vita… ma nessuna divagazione sentimentale, torniamo alla realtà.
Ancora un’altra telefonata, ma questa è diversa, riesco subito a parlare con una simpatica signora che subito si scusa dicendo che non è lei la persona con cui devo parlare, che mi hanno dato il numero sbagliato, che non stanno facendo a scarica barile, io dico, no guardi non lo penso, sono solo sei giorni che dal Giappone chiamo mattina e sera, ma non penso che fate a scarica barile, sono cose che succedono, dopo qualche divertente scambio di vedute mi fornisce il numero esatto, dice lei: a pensarci bene non era poi così diversa.
Telefono, ormai così, con tranquilla rassegnazione, accipicchia ci siamo, dall’altro capo mi rispondono a tono, le cose le sanno, è una simpatica e informata dottoressa, che risponde a tutti i miei quesiti, dopo una settimana di telefonate dal Giappone all’Italia ora so per certo che siamo nella me….
Un altro CPD si può fare, ma devo prima scaricare questo, poi spedirlo in Italia e aspettare quello nuovo.
Morale non possiamo entrare in Australia, almeno sino a quando non avremo un nuovo CPD ma per avere il nuovo dobbiamo prima uscire dal Giappone,.. ai ai ai ..che casino, non so che fare, vi terrò aggiornati ..alla prossima, eee speriamo bene.
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