Sono le 10 siamo al porto, tra le molte telefonate e le molte attese, rese meno pesanti dai caffe o the che le assistenti della Panstar ci offrono, arriva l’una, la pausa pranzo, e ancora non sappiamo cosa dobbiamo fare per la moto.
Una ragazza gentilmente ci chiede se possiamo ripassare alle 4.
Andiamo a pranzo, troviamo un localino vicino al terminal, è pieno di operai, perfetto, vuol dire che è economico e anche buono.
Abbiamo avuto ragione, il cibo era ottimo e abbondante, piccante come uno schiaffone, il conto invece una carezza, quasi 5 euro.
Alle 4 siamo all’ufficio riusciamo a parlare con un incaricato della Panstar in Giappone, ci confermano che non ci sono propblemi, abbiamo tutti i documenti in regola, possiamo prendere il traghetto, oggi non facciamo più a tempo, il prossimo traghetto parte tra 3 giorni, domenica 20, dobbiamo aspettare, non abbiamo impegni, va bene così.
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