Mi sveglio sono le sei, fa freddo, il sole ancora non appare, rimango in tenda, cerco di sistemare le ginocchiere di un inutile pantalone, un altro acquisto non molto azzeccato.
Alle otto sveglio Shizuyo, gli piace dormire.
Preparo la colazione mentre Shizuyo combatte con delle formiche giganti.
Smontiamo il campo, prepariamo la moto, siamo pronti, ma la moto sistemata su un terreno in discesa si sbilancia, non riesco a tenerla, Shizuyo prova ad aiutarmi, ma la mia spalla cede, gli grido di andarsene, devo lasciare la moto.
E’ li, distesa a terra, con tutto il sua carico, caduta dalla parte sbagliata, la benzina che esce dal tappo del serbatoio, le ruote in aria.
Sono in piedi e la guardo, cazzo che casino, dimentico il dolore alla spalla e, con l’aiuto di Shizuyo riesco a rimetterla in piedi.
Sembra facile e rapido detto cosi’, ma ci sono voluti 15 minuti di “sangue e sudore”.
Un meritato riposo e poi andiamo.
Il caldo è insopportabile e il dolore alla spalla mi tiene sveglio.
Evitando volutamente le autopiste e percorrendo solo strade secondarie, facendo anche una deviazione per vedere Avila, splendida citta circondata da una muraglia, allunghiamo di molto la strada.
Arriviamo a Salamanca alle tre passate, per fortuna, il caldo, la spalla, la fame, non ce la facevo piu'.
Ci fermiamo in una taverna, e con 10 euro a testa possiamo mangiare ottima e abbondante carne e pesce alla piastra, contorno, bottiglia di vino, acqua dolce e caffe.
Il vino e gli antidoloriferi mi rendono un poco assonnato, andiamo a casa dal nostro amico Hilario.
E’ contento della nostra visita, mentre Shizuyo continua a parlare con lui, io mi butto sul letto e mi risveglio alle 9.
Doccia si esce, ci ha invitato a cena in in tipico ristorante arabo, perfetto.
La notte è calda, ora in Salamanca cè il festival delle arti, con concerti, teatro, mostre all’aperto e nei locali, tutto gratis.
Un giro nei locali, una birra, foto alla Salamanca notturna, alle tre a casa.
Buonanotte.
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